dondiego49
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News
31/10/2013 16:46
"Faremo il possibile per salvare l'euro". E uccidere l'Europa
Rossana Prezioso
In Italia la disoccupazione è al 12,50%,, in Europa al 12,2% (+60mila unità solo a settembre), il peso dell'euro è insostenibile sul lungo termine e Draghi in tutto questo fa orecchie da mercante, troppo impegnato nel riabilitare il sistema bancario agli occhi del mondo intero per accorgersi che tutto il resto dell'economia sta andando male. Troppo male per essere recuperato un giorno, lontano, quando finalmente il settore del credito si sarà degnato di uscire dal suo letargo pluriennale. Anche perchè se è da un anno che Mario Draghi si è impegnato per riuscire a salvare l'euro ottenendo questi risultati.... E' pur vero che la ripresa non è dato da affidarsi a un uomo solo, che le nazioni che compongono l'Europa hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità, ma visto che nonostante tutto questo i risultati ottenuti (o per essere precisi non ottenuti) sono questi, senza contare che la Grecia, prima vittima del sistema della moneta unica, ancora sta lottando da anni e si trova ancora nella necessità di dover chiedere una tragica terza tranche di aiuti, allora vien da pensare che si sia arrivati al limite della sopportazione umana e della logica. Volendo utilizzare i parametri Fed per riuscire a fare un paragone, basti pensare che nella sola zona euro i disoccupati sono 19 milioni e 450 mila, mentre la totalità dell'Unione ne conta 26 milioni e 870mila. Poco più di 7 milioni di disoccupati spalmati su 10 paesi, quelli che fanno parte dell'Unione ma non dell'Euro. Un altro esempio? La Gran Bretagna: in ripresa e addirittura data in rally, mentre per vedere un "miracolo" da noi dobbiamo prendere come esempio la Spagna che ha registrato un +0,1% del Pil dopo aver ridotto alla disoccupazione il 26% della propria popolazione. Altro parametro Fed? L'inflazione, con un tasso al di sotto dell'1% (Usa intorno all'1,2%) segno della staticità dei consumi con un tasso di crescita dello 0,7% quando gli analisti si aspettavano almeno un 1%. A questo punto, data l'incapacità di uscire dalla crisi e l'impotenza (vera o presunta) dei vari governi allora si dovrà tornare alla Bce così come negli Usa si è tornati alla Fed e in Giappone alla BoJ. Con la sola differenza che la Bce non ha la stessa libertà della Banca centrale statunitense. Quindi? Ltro oppure taglio dei tassi, già al loro minimo storico dello 0,50 per cento. E per fortuna che eravamo nella ripresina... Fonte: News Trend Online
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31/10/2013 16:46
"Faremo il possibile per salvare l'euro". E uccidere l'Europa
Rossana Prezioso
In Italia la disoccupazione è al 12,50%,, in Europa al 12,2% (+60mila unità solo a settembre), il peso dell'euro è insostenibile sul lungo termine e Draghi in tutto questo fa orecchie da mercante, troppo impegnato nel riabilitare il sistema bancario agli occhi del mondo intero per accorgersi che tutto il resto dell'economia sta andando male. Troppo male per essere recuperato un giorno, lontano, quando finalmente il settore del credito si sarà degnato di uscire dal suo letargo pluriennale. Anche perchè se è da un anno che Mario Draghi si è impegnato per riuscire a salvare l'euro ottenendo questi risultati.... E' pur vero che la ripresa non è dato da affidarsi a un uomo solo, che le nazioni che compongono l'Europa hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità, ma visto che nonostante tutto questo i risultati ottenuti (o per essere precisi non ottenuti) sono questi, senza contare che la Grecia, prima vittima del sistema della moneta unica, ancora sta lottando da anni e si trova ancora nella necessità di dover chiedere una tragica terza tranche di aiuti, allora vien da pensare che si sia arrivati al limite della sopportazione umana e della logica. Volendo utilizzare i parametri Fed per riuscire a fare un paragone, basti pensare che nella sola zona euro i disoccupati sono 19 milioni e 450 mila, mentre la totalità dell'Unione ne conta 26 milioni e 870mila. Poco più di 7 milioni di disoccupati spalmati su 10 paesi, quelli che fanno parte dell'Unione ma non dell'Euro. Un altro esempio? La Gran Bretagna: in ripresa e addirittura data in rally, mentre per vedere un "miracolo" da noi dobbiamo prendere come esempio la Spagna che ha registrato un +0,1% del Pil dopo aver ridotto alla disoccupazione il 26% della propria popolazione. Altro parametro Fed? L'inflazione, con un tasso al di sotto dell'1% (Usa intorno all'1,2%) segno della staticità dei consumi con un tasso di crescita dello 0,7% quando gli analisti si aspettavano almeno un 1%. A questo punto, data l'incapacità di uscire dalla crisi e l'impotenza (vera o presunta) dei vari governi allora si dovrà tornare alla Bce così come negli Usa si è tornati alla Fed e in Giappone alla BoJ. Con la sola differenza che la Bce non ha la stessa libertà della Banca centrale statunitense. Quindi? Ltro oppure taglio dei tassi, già al loro minimo storico dello 0,50 per cento. E per fortuna che eravamo nella ripresina... Fonte: News Trend Online
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