Idee e grafici. - Cap. 2

il mib orario stà scendendo con minimi e massimi intermedi decrescnti - prima o poi dovra decidere se andare sopra 19500 oppure sotto i 18700 - at salut
 

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News

06/11/2013 12:05
Germania: ordini di fabbrica a settembre in rialzo del 3,3% mensile, oltre attese

Gli ordini di fabbrica in Germania a settembre hanno registrato una crescita del 3,3% su base mensile rispetto alla flessione dello 0,3% della precedente rilevazione. Il mercato si attendeva un rialzo dello 0,5%.
Fonte: News Finanza.com
 
News

06/11/2013 12:16
Inps: a ottobre cassa integrazione -11,9%, crolla cassa in deroga

Nel mese di ottobre sono state autorizzate 90,7 milioni di ore di cassa integrazione, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga. Rispetto ad ottobre 2012, quando le ore autorizzate erano state 103 milioni, si registra una diminuzione del -11,9%, imputabile integralmente agli interventi di cassa integrazione in deroga (-58,7%). E’ quanto si legge in un comunicato dell’Inps. Complessivamente, nel periodo gennaio-ottobre 2013 per tutte le diverse forme di cassa integrazione sono state autorizzate 879,9 milioni di ore, con una diminuzione dell’1,78% rispetto allo stesso periodo del 2012 (895,8 milioni di ore).
Fonte: News Finanza.com
 
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06/11/2013 12:30
Bce: si riaprono le scommesse. Draghi tenterà l'azzardo?
Rossana Prezioso
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Nonostante la Commissione europea ieri abbia decretato una ripresa del Vecchio Continente, almeno nei numeri, gli investitori sanno che nei fatti le cose sono ben diverse e che quindi la Bce potrebbe tagliare i tassi, annunciando la decisione già nella conferenza stampa di domani prevista per le 14,30. E questo perchè (sempre nei numeri) il panorama interno rimane positivo ma esposto alle intemperie esterne dei mercati autunnali. I problemi dell'Europa Disoccupazione, perdita di competitività, mercato del lavoro rigido e spesso anche perdita di competenze impediscono all'Europa di uscire dalla spirale recessiva in maniera definitiva e per questo motivi dati registrati rischiano di essere solo un fenomeno temporaneo dettato più dai primi risultati dell'austerity che non dalla serie di riforme (più o meno strutturali) messe in campo dai vari governi. Austerità che, a sua volta, è stata una politica nata dall'urgenza di fare cassa senza pensare al futuro. E questi potrebbero essere i primi risultati, dietro i quali, però, non ci sarebbe una macchina attiva nel produrre valore e ricchezza in maniera continuativa. Per questo motivo le speranze della Commissione europea si fondano su una prospettiva di crescita e di lavoro che dovrà essere costruita ora, preservando quanto di buono è stato fatto. E qui, impossibile non pensare alla decisione che la Bce si trova a dover prendere in queste ore circa il taglio dei tassi d'interesse già al minimo storico dello 0,5%. Fed e Bce Come anche impossibile non pensare a un parallelismo tra la Federal Reserve che in questi giorni sta combattendo contro la necessità di un'uscita di scena e una presenza fin troppo ingombrante e pericolosa sui mercati, mentre la Banca Centrale adesso deve dare una spinta maggiore a protezione dell'economia del Continente europeo. Anche perchè nei giorni scorsi il dollaro ha iniziato una caduta per molti versi rovinosa che ha fatto riflettere non poco sul ruolo del biglietto verde nell'economia mondiale soprattutto adesso che la politica statunitense è sempre più soggetta al ricatto delle parti in gioco, Repubblicani in testa, e sotto la minaccia sempre più grave di un debito pubblico ormai praticamente ingestibile. Da parte sua però, Draghi può permettersi il lusso, finora negato a Bernanke, di poter porre come condizione per eventuali nuovi provvedimenti di politica monetaria, la "collaborazione" dei singoli governi, spesso richiesta a gran voce e finora sempre negata, per le riforme sul campo del lavoro e un'azione più decisa per il controllo del settore bancario? Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
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06/11/2013 13:00
E' il momento giusto per acquistare?
Frame Asset Management
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Novembre, mese migliore per gli acquisti in borsa e quindi caro a chi ama le statistiche. Sarà così anche quest'anno? Devo dire che difficilmente mi sono trovato in passato così "comfortably numb" relativamente alla situazione sui mercati finanziari, e questo mi porta ad un livello di riflessione più profonda, perché la cosa peggiore che possa capitare ad un soldato è quella di adattarsi alla guerriglia pensando di essere diventato capace di fronteggiare qualunque nemico. Sappiamo che il nemico peggiore è proprio quello che ti prende alle spalle quando meno te l'aspetti e, seppure anche fosse mal equipaggiato e non particolarmente forte, risulta in tal modo beffardo. Così è anche il rischio di ribasso improvviso, che arriva sempre quando si è impreparati e si è giusto andati aumentando i pesi delle posizioni azionarie. Con questo non voglio dire che mi aspetto un crash - anche perché non ho mai apprezzato i vari catastrofisti, che sono come gli orologi rotti che segnano l'ora giusta due volte al giorno - semplicemente farei attenzione a non caricarmi troppo di azioni nell'immediato, dopo il 25% registrato quest'anno sui mercati europei e americani e il 35 % sul mercato giapponese. Avendo già consigliato ai nostri clienti di abbandonare i finti porti sicuri delle obbligazioni a favore dei rischiosi oceani azionari (sia a settembre 2011 che ad inizio anno) ed avendo dunque cavalcato la gran parte del rally azionario, ora suggerirei invece un poco di prudenza: non abbandoniamo la positività sul mercato borsistico, ma "congeliamola" pronti a riscaldarla quando magari il mercato dovesse fare una correzione. Provando anche ad interpretare il quadro tecnico, per capire se il momentum rimane positivo, il Giappone sembra attraversare un trading range tipico delle fasi successive alla sbornia, dove gli investitori che vogliono entrare sono comunque più numerosi di quelli che vogliono uscire, ma non sono disposti a pagare prezzi eccessivi, dopo aver perso il primo spettacolare movimento. In Europa siamo tornati ai massimi degli ultimi cinque anni (a 3065 punti l' Eurostoxx), area sulla quale ogni volta siamo stati respinti , con finte rotture generate con pochi volumi; una verifica del test si rende quindi assolutamente necessaria. Se un ariete con dieci soldati non riesce a buttare giù un muro e al secondo attacco i soldati sono diminuiti a otto, non mi aspetterò certo che il muro possa cadere con facilità. Anche gli indici di Wall Street, sui massimi dopo l'ennesimo mese spumeggiante, sembrano invocare un momento di pausa (l'S&P ha guadagnato il 4,46% in ottobre). A tale proposito vorrei far notare che, con il senno di poi, probabilmente anche al pur criticato Bernanke non può essere disconosciuto il merito di una lungimiranza notevole per non aver dato il via al cosiddetto tapering proprio nel momento più errato, visto che lo scontro sul debt ceiling ha prodotto danni non ancora quantificati all'economia americana. Al di là delle competenze di ciascuno e delle peculiarità del Presidente della Fed (il cui ruolo a volte mi ricorda quello dell'allenatore della nazionale italiana, Paese dove si contano circa 50 milioni di commissari tecnici) credo infatti che, se riusciremo ad uscire da questa trappola del debito con l'inflazione, molto dovrà essere imputato all'attivismo con cui l'attuale Presidente della Fed ha saputo contrastare una crisi che ci stava portando ad una depressione peggiore di quella degli anni Trenta. Potremmo stare a discutere per giorni se sia meglio continuare a cullarsi nell'illusione di avere in mano la stessa banconota (seppure con un potere di acquisto dimezzato) oppure tagliare del 50% (il famoso haircut) il valore nominale dei crediti che abbiamo nei confronti del sistema finanziario, ovvero la nostra ricchezza mobiliare. Personalmente rimango a favore dell'inflazione, forse perché sono cresciuto negli anni Settanta e Ottanta e ho visto che non ha generato disastri come invece successe nel post-1929, e poi perché dall'inflazione ci si può sempre coprire, finanziariamente parlando, acquistando attività ad essa legate. In questo momento, le uniche obbligazioni che consiglierei di detenere nei portafogli dovrebbero essere quelle di breve durata e "floating", oltre che le "inflation-linked" governative ( non europee). Se invece mi dovessi sbagliare e le borse continuassero a salire, non me ne farei certo un cruccio, visto che comunque non avrei ridotto le posizioni già create in passato. Il 2013 si è rivelato un anno molto difficile per i gestori obbligazionari puri, non avendo oggettivamente dei titoli interessanti sui quali investire. Rimango sempre più convinto che, anche per coloro che non amano il rischio azionario, sia più interessante investire su fondi long short equity che non su fondi obbligazionari long only. Non mi stupirei infatti, se la correzione dei prezzi dei titoli governativi core (qualora cominciasse il tapering o l'inflazione facesse la sua comparsa) avesse l'intensità tipica di un ribasso di borsa. Avendo a disposizione ottimi gestori ai quali affidare il denaro... cui prodest? Michele De Michelis Autore: Frame Asset Management Fonte: News Trend Online
 
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06/11/2013 13:37
L'Europa si conferma in positivo. Salgono i futures Usa
Davide Pantaleo
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Arrivate al giro di boa le Borse europee si presentano tutte in territorio positivo in attesa di ricevere nuove indicazioni dai listini d'oltreoceano. Il Ftse100 mostra un frazionale rialzo dello 0,12%, mentre riescono a fare meglio il Dax30 e il Cac40 che si apprezzano rispettivamente dello 0,44% e dello 0,95%. In positivo anche Piazza Affari dove l'indice Ftse Mib si presenta a ridosso dei 19.200 punti, con un progresso dello 0,62%. In pole position tra le blue chips si conferma Pirelli che mostra un rally di oltre il 4,5% sulla scia della presentazione del nuovo piano industriale che sta incontrando l'apprezzamento del mercato. Bene Gtech che sale di quasi il 2% all'indomani dei risultati trimestrali, mentre alla prova dei conti quest'oggi sono attesi Prysmian ed Enel Green Power che avanza dell'1,19% e dello 0,78%. Spunti positivi nel settore del lusso con Tod's in ascesa di oltre il 2%, seguito da Ferragamo e Luxottica che crescono dell'1,13% e dello 0,8%. Nel settore bancario si mettono in evidenza Banca Popolare di Milano e Unicredit con un progresso di oltre un punto e mezzo percentuale, mentre Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Intesa Sanpaolo mostrano entrambi un rialzo dello 0,28%. Sulla parità Ubi banca poco sotto troviamo Banco Popolare con un calo dello 0,14%, mentre Mediobanca e Monte Paschi arretrano dello 0,46% e dello 0,91%. Prese di profitto per Mediaset che dopo il rally di ieri cede lo 0,3% e tra i titoli del Lingotto CNH Industrial arretra dello 0,78%, mentre Exor resta sulla parità e Fiat Auto sale dello 0,88%. In rialzo dello 0,75% Telecom Italia alla vigilia della presentazione dei risultati del terzo trimestre e del nuovo piano industriale. Positive le indicazioni che arrivano intanto dall'opposta sponda dell'Atlantico dove si dovrebbe assistere ad una partenza in rialzo visto che il future sull'S&P500 sale dello 0,54%, seguito da quello sul Nasdaq100 che si apprezza dello 0,44%. Sul fronte macro si segnala il Superindice di settembre che dovrebbe mostrare un rialzo dello 0,6%, in frenata rispetto allo 0,7% precedente. In agenda anche un intervento di Sandra Pianalto, presidente della Fed di Cleveland. Prima dell'avvio degli scambi a Wall Street saranno diffusi i risultati degli ultimi tre mesi di Time Warner e di Qualcomm, dai quali ci si attende un utile per azione rispettivamente di 0,89 e di 1,08 dollari Fonte: News Trend Online
 
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06/11/2013 16:02
Flash Usa: Superindice in rialzo oltre le stime
Davide Pantaleo
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Nel mese di settembre il Superindice, che fornisce una previsione sull'andamento dell'attività economica per i prossimi 6-12 mesi, ha evidenziato una variazione positiva dello 0,7%, in linea con la lettura del mese precedente. L'indicazione odierna si è ivelata migliore delle previsioni degli analisti che si erano preparati ad un rialzo meno corposo dello 0,6%. Fonte: News Trend Online



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06/11/2013 16:35
USA: Indice Anticipatore in crescita a settembre +0,7%
Financial Trend Analysis
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Il Conference Board ha comunicato che, nel mese di settembre, l'Indice Anticipatore (Leading Indicator), che misura l'andamento dell'attivita' economica statunitense nei prossimi 6-12 mesi, è rimasto cresciuto dello 0,7% su base mensile, risultando di poco superiore alle attese degli economisti fissate su una crescita dello 0,6%. (CC) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 

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