Idee e grafici. - Cap. 2

dondiego49 » 1 minuto fa ha scritto:
Sono dispiaciuto perché mi anno attivato lo STOP profit
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speravo di venderli meglio domani in mattinata
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UCG e già un pezzo che e finita
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la mia sensazione e che domani costano tutte più care de la mia vendita
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News

06/11/2013 17:42
E se fosse il caso di vendere?
Rossana Prezioso
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Basta chiudere gli occhi e comprare, tanto i mercati salgono sempre e anche se si dovesse verificare una giornata in negativo sarebbe solo una presa di profitto temporanea e una finestra per entrare ancora a comprare di nuovo. Siamo sicuri? In fondo basta guardarsi intorno per vedere che aria tira. Con una bolla immobiliare sia a Londra che a Berlino con un aumento del 10% per la prima e del 20% per la seconda, una new entry a Wall Street tanto pubblicizzata che sembra essere il nuovo eroe del momento, quella Twitter che avrebbe margini di guadagno, potenzialità di crescita e che perciò, anche con una quotazione che ha fatto sospettare diversi operatori non dovrebbe ricalcare le orme sciagurate del precedente di Facebook. Dicono. Sul fronte obbligazionario tornano i bond a rischio, quelli per intenderci a due cifre che grazie alla presenza rassicurante di una Fed costretta a rinviare, volente o nolente il tapering, permette ancora di approfittare di qualche occasione su lidi esotici. Prudenti vs avidi Eppure... già, eppure è in questi casi, come molti sanno, che bisogna essere timorosi, proprio perchè gli altri sono avidi e, seguendo gli insegnamenti di un maestro come Buffett si potrebbe iniziare a pensare di vendere, anche perchè se è vero che la Fed è ancora in campo, non si sa bene per quanto tempo, nè con quali modalità, così come non si sa con quali modalità la Bce potrà aiutare, semmai lo aiuterà, l'euro, un euro sempre più forte, troppo, contro un dollaro che fa alti e bassi anche nel giro di pochi giorni. Intanto gli strateghi di Credit Suisse, Societe Generale et similia già lanciano l'allarme: tutto si sta evolvendo in modo troppo veloce e con volumi troppo alti. Insomma il rischio di perdere il controllo della situazione c'è, è concreto e anche in aumento. I dati, e la storia del mercato , suggeriscono un pullback. Il problema adesso è sulla cifra. Visti i volumi finora mossi, molti investitori hanno grossi carichi sulle spalle e una perdita anche solo decimale potrebbe avere un impatto anche più forte del normale. Attualmente ci si è spostati un po' troppo oltre e se si oscilla tra paura e avidità, l'ultimo periodo vede uno spostamento a favore di quest'ultima. Il panorama sta diventando fragile e le prime scosse su utili societari deludenti, unita magari a rumors di un tapering anticipato a gennaio invece che a marzo (visto che nulla fa presagire una scaletta precisa) potrebbe far precipitare la situazione. Economia schizofrenica Anche perchè tutto dipende dall'economia: coma abbiamo imparato da tempo le forze che governano questo mercato schizofrenico, sono inversamente proporzionali a quelle storicamente utili all'economia. In altre parole: se i dati macro sono buoni allora la Federal Reserve ritirerà i suoi stimoli e il mercato dovrà vedersela con un rialzo dei tassi finora tenuti artificialmente bassi e le azioni rischiano il tracollo sul peso di un'economia che è in ripresa ma non tanto da reggere le aspettative create dai numeri fittizi resi tali dalle operazioni e dai facili finanziamenti che hanno gonfiato i bilanci. Dall'altra parte, invece un'economia a rilento provocherebbe un trascinarsi di un Quantitative Easing eterno e di mercati schiavi del doping e soprattutto della bolla del credito. Ma le forze in campo tendono a combattersi e se fino ad ora un alibi morale era ancora rappresentato dallo shutdown, ovvero la chiusura degli uffici amministrativi a causa del mancato accordo sul bilancio e la necessità di alzare il tetto del debito, qusto alibi potrebbe essere presto messo ko da un'economia che i dati confermano ogni volta in miglioramento, cauto, ma positivo. A questo punto si arriverà ad un livello che vedrà diminuire l'impatto dei tagli fiscali del sequester (altra vecchia ferita in via di guarigione), quello dello shutdown e una maggiore sicurezza per quanto riguarda il fronte degli investimenti tutti elementi che sgancerebbero energie del Pil il quale potrebbe raggiungere anche quel 3,5% nel 2014. Quindi? Niente Fed, niente stimoli e.... tutto quanto sapete. Fonte: News Trend Online
 
News

06/11/2013 18:00
Borse europee positive in attesa di Draghi

Le borse europee chiudono positive alla vigilia del meeting della banca centrale europea. Secondo Vincenzo Longo, Market Strategist di IG, “il miglioramento degli indicatori anticipatori nella zona euro, congiuntamente ai timori affiorati sul mercato immobiliare tedesco, potrebbero sollevare le opposizioni tedesche contro ulteriori misure espansive”. “Il mercato –continua l’esperto- non metterà fretta a Draghi e il recente deprezzamento dell’euro permetterà di prendere tempo“.
A Parigi il Cac40 ha terminato con un rialzo dello 0,79% a 4.286,93 punti mentre l’Ibex è salito dello 0,42% a 9.837,1. +0,35% per il tedesco Dax a 9.040,87 mentre il Ftse100 ha chiuso in sostanziale parità (-0,08%) fermandosi a 6.741,69.

A livello di single performance +3,6% per Adecco che si è detta ottimista sull’andamento del 2014 e +5,81% per la francese Alstom che ha annunciato una riduzione del personale e un nuovo piano di taglio dei costi.

Giornata particolarmente ricca di indicazioni macro. Meglio del previsto l’indice tedesco relativo gli ordini all’industria (+3,3% mensile a settembre) e quello che misura la produzione industriale britannica (+0,9%) mentre ha deluso l’andamento delle vendite al dettaglio europee, scese a settembre dello 0,6% m/m. In linea con le stime il superindice statunitense, +0,7% m/m a settembre.


Fonte: News Finanza.com
 
Facciamo attenzione su UCG che decide a 5,44/43 li deve tenere altrimenti poi la caduta la porta sotto 5,14
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il Mib supporto 19,030


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