News
14/11/2013 08:59
Morgan Stanley: tapering entro 2 mesi
Rossana Prezioso
E se fosse proprio il momento giusto per un tapering? Le reazioni spasmodiche del mercato negli scorsi mesi sono state anche giustificate (in parte) dalla paura di un'economia ancora incerta che non avrebbe potuto reggere lo strappo di un ritiro della Federal Reserve dalla scena, anche se più che uno strappo, nelle intenzioni di Bernanke, qualora ci fosse stato, si sarebbe trattato più che altro di uno scucirsi leggero e paziente. Da Morgan Stanley, però, sono convinti che adesso l'economia è in recupero, e che perciò sarebbe il caso di un tapering. Una scena che potrebbe verificarsi nei prossimi due mesi. Al di là di tutto e per la precisione a prescindere dalle problematiche di un cambio della guardia sulla poltrona di governatore della Fed, delle diatribe sull'innalzamento del tetto del debito, sul problema della politica di bilancio etc... Le previsioni di Morgan James Gorman presidente e amministratore delegato di Morgan Stanley paragona i mercati si comportano a scolaretti che durante la ricreazione corrono come matti per sfogare un'eccessiva vitalità (in questo caso un'energia data dalla pioggia di credito a buon mercato fornita dalla banca centrale a stelle e strisce). Vitalità che al contempo è data anche dalla consapevolezza di una crescita che, nella realtà dei fatti, si sta affermando, anche se non in maniera esaustiva. Da qui la tranquillità, a suo dire, verso un tapering considerato come una naturale conseguenze di una buona salute economica, un'operazione che avrebbe potuto arrivare già a settembre, ama che con sorpresa di tutti non arrivò. Forse Bernanke& Co già avevano capito che le discussioni politiche sarebbero degenerate nel blocco degli uffici e nelle perdite da 24 miliardi calcolate da Goldman, per l'economia americana? Forse, sta di fatto che lo stesso Gorman dell'idea che l'unico motivo per cui la Federal Reserve ha procrastinato il suo progetto, è stato quello politico. Nulla più. Logico pensare che, secondo lui, il resto dell'economia reale sia in grado di reggere l'impatto di un Quantitative easing pluriennale e da 85 miliardi mensili protratto in maniera quasi continuata per circa 5 anni. Economia Usa Una positività invidiabile soprattutto se si considera che i dati sul lavoro, uno dei parametri chiave utilizzati per misurare le politiche della Federal Reserve, sarà in una fase di cambiamento positivo quasi sicuro. Il motivo? Non certo uno shutdown che ha impattato meno del previsto, ma solo il fatto che la stagione natalizia è agli inizi in america e perciò un esercito di commessi, di inservienti, di assistenti alle casse, di scaffalisti si sta preparando per riuscire ad aiutare una clientela che potrebbe, però non essere all'altezza delle aspettative. Il ragionamento è semplice: si avvicina il periodo di natale, l'economia reale assume in maniera precaria, a tempo, sottopagati, part time, le statistiche salgono, ma non l'economia, perchè questo nuovo esercito non è in grado di spendere sul lungo periodo e soprattutto sulla spesa forte. Però è Natale e anche se di poco si potrebbe pensare a un regalino. Quindi? anche le cifre sui consumi potrebbero aumentare. Risultato? Un ottimismo dei numeri che però è solo momentaneo. L'effetto finirà una volta passate le feste, quando l'esercito dei part time, sarà licenziato e gli acquisti saranno finiti. Allora? Cosa rimarrà? Il tapering. Nel mese di settembre, la banca centrale Usa ha preso i mercati in contropiede, spiazzando tutti quanti, proprio mentre erano già pronti all'avvio della exit strategy di Bernanke&Co. Vedremo a dicembre se si farà il bis... Fonte: News
Trend Online
Fonte: News Trend-online