Idee e grafici. - Cap. 2

S&p500 sopravvalutato del 75% : Ogm.

La Borsa Usa è troppo costosa, in base alla gestione patrimoniale dell'impresa Grantham Mayo Van Otterloo (OGM) & Company, che stima il fair value per l'indice S&P 500 a 1.100 - o a quasi il 40 per cento sotto i livelli attuali.
In una lettera trimestrale pubblicata il Lunedi, Ben Inker, co-responsabile di global asset allocation a GMO ha detto che il tasso di rendimento atteso dell'indice del mercato azionario è meno del 1,3 per cento l'anno, al netto dell'inflazione, per i prossimi sette anni.
"Il mercato azionario US è scambiato a livelli che non sembrano in grado di supportare il tipo di rendimenti che gli investitori sono abituati a ricevere dai titoli azionari," Inker ha scritto in un rapporto intitolato "Breaking News! US Equity Market sopravvalutato!"
"Combinando l'attuale P / E (cioè il rapporto prezzo-utili) di oltre 19 per l'S & P 500 e un ritorno sulle vendite di circa il 42 per cento rispetto alla media storica, otteniamo una stima per la quale l'indice S & P 500 è circa il 75 per cento sopravvalutato, "ha detto Inker che con sede a Boston, OGM gestisce più di $110 miliardi di asset per dotazioni, fondi pensione, fondi pubblici e fondazioni .
L'S & P 500 è salito del 26 per cento anno -to-date ed ha sfiorato i 1.800 per la prima volta il Lunedi. Tuttavia, l'indice non è riuscito a chiudere al di sopra del livello psicologico chiave, anche dopo i commenti dell'investitore Carl Icahn che ha scatenato cautela tra gli investitori.

Nella stessa lettera , Jeremy Grantham , co- fondatore e chief strategist d'investimento dell'impresa, che è ben noto per la sua previsione di bolle speculative, ha detto che gli investitori dovrebbero già ridurre le loro scommesse azionarie e il loro livello di rischio in generale.
" Una delle lezioni più dolorose negli investimenti è che l'investitore prudente, preferisce quasi sempre a rinunciare a un sacco di divertimento nella fascia alta del mercato , " ha detto.
" Questo mercato non fa eccezione, ma la speculazione può far male molto di più della prudenza e probabilmente lo farà. E con una Fed (Federal Reserve) come la nostra è probabilmente che è quello che ci meritiamo ", ha aggiunto .
"Questo avrebbe risolto un sacco di problemi, tra cui il deficit federale e la disoccupazione ... ma non vi è purtroppo nessuna prova che ciò si stia verificando ", ha detto .​
 
ciclista52 » ieri, 21:40 ha scritto:
tooooooooooooooo

USA: dati sulla disoccupazione falsificati per far eleggere Obama ?
Pubblicato da Jake Barnes - 22 novembre 2013

La notizia sarebbe clamorosa e siamo convinti che la Casa Bianca farà di tutto per smentirla e per impedirne la sua diffusione: il job report precedente alle elezioni del 2012 sarebbe stato falsificato per ragioni elettorali

http://www.sokratis.it/usa-dati-sulla-d ... ere-obama/
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Accidentoni altra bruta notizia per i shortarioli
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Buona giornata a tutti anche a quelli negativi
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sopo che si siamo sistemati i positivi
biggrin.gif.1
 
Ciao Fib
dovresti passare più spesso.


Stavo osservando e provare a operare sugli yankee ma......
cribbio , come si fà ad andare long su questi livelli.
Ci vuole coraggio.
Segnali short non ce ne sono, ma il dito che dovrebbe fare click
non ce la fà propio a pigiare.
E' paralizzato.

Un ce la fò propio, ma loro salgono ....salgono...salgono.

devi trovarlo quel coraggio poi vedi di tenere duro ..se si alontana dal tuo ingresso poi e fata usare STOP :bow:

Anche io non vedo nesun segnale di SHORT e da come la vedo puo salire ancora parecchio ,facendo un po di correzioni marginali ogni tanto ;) basta superare la soglia dei 20K che poi si convincono in tanti :up:
 
Presidente Letta, ascolti il Paese

di Roberto Napoletano24 novembre 2013Commenta
In questo articolo




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(Space24)


Presidente Letta tiri una linea, azzeri tutto, prenda atto che la (sua) legge di stabilità non è in grado di cogliere le priorità del Paese e di fornire le risposte adeguate. Ha ancora pochissimo tempo a disposizione per porre rimedio, ma può ancora farlo se vuole dare un senso compiuto alla stabilità in linea con il sentimento e le esigenze vitali del Paese.
Se non lo farà, il guscio di una governabilità fine a se stessa si rivelerà vuoto, segnerà la chiusura della sua esperienza governativa e, soprattutto, rischierà di aggravare irrimediabilmente il logoramento del tessuto economico e civile di un'Italia stremata e mai (davvero) ripartita. Abbiamo interpellato le forze produttive e sociali di questo Paese e abbiamo chiesto loro che cosa si attendono dalla prossima legge di stabilità. Siamo rimasti colpiti dal tasso comune (pesante) di insoddisfazione e dalla (straordinaria) convergenza su un punto strategico disatteso e, cioè, quello di rimettere al centro il lavoro, l'industria, la domanda interna.

Siamo rimasti, soprattutto, colpiti dalla capacità di tradurre l'insoddisfazione e la delusione in una proposta unitaria concreta, a nostro avviso, in gran parte condivisibile: subito un intervento significativo di riduzione dei prelievi fiscali e contributivi su imprese e lavoro e, cosa ancora più importante, una disposizione - da inserire all'interno della legge di stabilità o con un provvedimento ad hoc - che sancisca la nascita di un meccanismo automatico per cui tutte le risorse provenienti dalla spending review e dall'azione di contrasto all'evasione vengano integralmente destinate a una riduzione del cuneo fiscale che penalizza, in modo abnorme, la competitività delle aziende italiane, il reddito reale e il potere d'acquisto dei lavoratori. A chiederlo sono imprese grandi e piccole, artigiani, commercianti, tutte le forze più rappresentative del sindacato, il cuore profondo di un'Italia che non si rassegna al galleggiamento e, di conseguenza, al declino.

Scelga presidente Letta la strada maestra, dimostri di sapere domare i residui populismi della sua maggioranza politica e porti a casa un risultato che dia un filo logico all'azione di governo e al più importante degli interventi sul tema (oggi decisivo) della politica economica. Siamo certi che le forze vitali di questo Paese sapranno ripagarla facendo il loro: investendo sulla ricerca e sulla internazionalizzazione, con capitali propri, e trasmettendo quella fiducia contagiosa, nel corpo vivo del Paese, di cui la domanda interna ha assoluto bisogno. Questo significa occuparsi non a parole del futuro dei nostri giovani e dei tanti (troppi) quarantenni e cinquantenni che la sera vanno a letto con un lavoro e la mattina si svegliano senza un lavoro e senza la speranza di poterne avere un altro.

Non saremo mai noi a sostenere che tagliare la spesa pubblica improduttiva è una passeggiata, sappiamo che non è così, ma sappiamo altresì che questo Paese ha bisogno di tagli selettivi e rigorosi nell'area dello spreco centrale e territoriale per recuperare quelle risorse (sane) indispensabili per ridurre il peso dei fardelli che gravano su chi produce e tiene in piedi l'economia. Per questo l'auspicato meccanismo automatico dovrà essere immediatamente esecutivo, blindato, cogente, e non dovrà ripetere i tentativi, abortiti alla prova dei fatti, degli anni precedenti. Bisogna essere in grado di impedire che le risorse così faticosamente reperite vengano riassorbite dai mille rivoli assistenziali di questo Paese smentendo, con i fatti, una pratica ricorrente da sempre. Le forze produttive dovranno essere all'altezza della sfida con comportamenti coerenti e, su questo punto, ci impegniamo ad essere vigili. Siamo convinti che questa sia la strada maestra perché se la crescita non riparte anche il rapporto debito/pil non scenderà e sarà un rincorrersi affannoso di nuovi, insopportabili balzelli.

Su una cosa, però, crediamo sia opportuno che il Governo e le parti produttive e sociali riflettano: l'esigenza, cioè, di inserire nel meccanismo automatico un doppio vincolo. Il 90% delle risorse liberate dalla spending review e dalla lotta all'evasione vadano alla riduzione del cuneo fiscale, il restante 10% all'abbattimento del debito pubblico. Abbiamo l'esigenza assoluta di fare ripartire l'economia, questa è la vera priorità, ma anche quella di ricordarci il carico di debito pubblico che grava sulle nostre spalle e rischia di ipotecare il futuro. Oggi la priorità, anche per ridurre il peso del debito, è il rilancio dell'economia, ma destinare direttamente al suo abbattimento una piccola parte (il 10%) delle risorse sane recuperate ha un valore di richiamo alla serietà, prima per noi stessi che per l'Europa. Ci ricorda quello che di sbagliato abbiamo fatto e non dovremo più ripetere.
 
ciclista52 » ieri, 21:40 ha scritto:
tooooooooooooooo

USA: dati sulla disoccupazione falsificati per far eleggere Obama ?
Pubblicato da Jake Barnes - 22 novembre 2013

La notizia sarebbe clamorosa e siamo convinti che la Casa Bianca farà di tutto per smentirla e per impedirne la sua diffusione: il job report precedente alle elezioni del 2012 sarebbe stato falsificato per ragioni elettorali

http://www.sokratis.it/usa-dati-sulla-d ... ere-obama/
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Buona giornata a tutti anche a quelli negativi
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sopo che si siamo sistemati i positivi
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Ti/vi leggo spesso e ogni tanto faccio la mia apparizione con qualche mio umile intervento.
Sai don............non credo che esisti notizia negativa che possa far cambiare le cose..............andremo verso i 20000 pt. DJ ma.................dico ma............per smentire quelli che lo affermano da tewmpo immemorabile forse, dico forse,si fermeranno a 19000 per smentire gli uni e glialtri e far capire che nessuno può far niente al cospetto della massa di liquidità che il governo americano sta immettendo sui mercati.
 
Ti/vi leggo spesso e ogni tanto faccio la mia apparizione con qualche mio umile intervento.
Sai don............non credo che esisti notizia negativa che possa far cambiare le cose..............andremo verso i 20000 pt. DJ ma.................dico ma............per smentire quelli che lo affermano da tewmpo immemorabile forse, dico forse,si fermeranno a 19000 per smentire gli uni e glialtri e far capire che nessuno può far niente al cospetto della massa di liquidità che il governo americano sta immettendo sui mercati.
:up::bow:
 

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