Idee e grafici. - Cap. 2 (1 Viewer)

karl

M.A.S.
Devo uscire, per ora chiudo, saluti

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dondiego49

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Quando l’euforia, alimentata dalla droga monetaria, raggiunge livelli eccessivi, i mercati subiscono una sorta di sindrome da innamoramento.
Come una coppia di teneri fidanzatini che vive la fase acuta dell’attrazione affettiva non riesce a litigare, se non per brevi scaramucce che culminano con una specie di broncio che dura poco e viene sopraffatto dalla irresistibile spinta verso la reciproca attrazione, così anche gli investitori si stanno comportando nei confronti dei mercati azionari. Per qualche giorno è sembrato che coloro che se ne vanno timorosi del tapering prendessero il sopravvento, al punto da fermare il rally in atto da settembre ed addirittura causare un arretramento di un paio di settimane. Ma già nella parte finale della scorsa settimana, benchè il ribasso non fosse andato significativamente oltre i primi supporti, abbiamo potuto osservare un deciso contenimento delle vendite e qualche evidenza di esaurimento della correzione.
Che la molla del rimbalzo potesse scattare si è percepito già in mattinata, appena i mercati europei, noncuranti della seduta sottotono delle borse asiatiche, hanno festeggiato i dati sul PMI dell’area euro superiori alle attese. La estensione del rimbalzo si è fatta piuttosto significativa nel pomeriggio, quando una sfilza di dati macroeconomi americani ben oltre le già rossee aspettative degli analisti, hanno dato un’ulteriore impressione di forza della ripresa americana, in grado di far passare in secondo piano i timori sul tapering. Tutti i mercati hanno messo a segno rialzi significativi, tali da annullare buona parte del terreno perso nelle sedute precedenti. Il nostro Ftse-Mib, grazie anche al boom di Moncler, che ha ripetuto le gesta dell’esordio di Twitter e dimostrato anch’essa che l’amore è cieco, ha messo a segno addirittura un rialzo superiore al 2%, come ai bei tempi della stabilità di Letta. - See more at: http://www.trend-online.com/prp/innamor ... Nfl3B.dpuf
Verrebbe quasi da affermare che i mercati si stanno convincendo che l’economia USA è in grado di stare in piedi senza bisogno di tuttii ricostituenti monetari propinati fin qui.
Non è così, lo sappiamo bene. Senza i dollari iniettati dalla Fed si sgonfierebbe tutto.
Tuttavia, sarà l’atmosfera natalizia, che porta tutti a pensare positivo, sarà l’innamoramento con il toro, sarà quel che sarà, il rimbalzo di ieri ha tutta l’aria di una ripresa del rally. Fed permettendo, domani. - See more at: http://www.trend-online.com/prp/innamor ... JiH5f.dpuf
 

dondiego49

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La nuova barze-Letta: 14€ extra al mese, la ripresa è assicurata

Diventa quasi un fenomeno virale il “trionfo” del governo Letta dal quale dovrà ripartire la ripresa dell’Italia, ripresa che potrà contare su di un congruo anticipo: 14 euro.Adesso si riattiveranno i consumi finora bloccati. Per fortuna Letta c'è.

Rossana Prezioso 17 ottobre 16:400


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Oknotizie
Diventa quasi un fenomeno virale il “trionfo” del governo Letta dal quale dovrà ripartire la ripresa dell’Italia, ripresa che potrà contare su di un congruo anticipo: 14 euro.
A tanto infatti ammonta, a conti fatti, il famigerato bonus che ogni italiano avrà in busta paga al mese (o anche meno visto che le fasce di reddito sotto la media potrebbero vederne anche 4). Un bellissimo risultato, senza dubbio, che potrà non solo permettere una ripartenza dei consumi (e tutti sappiamo quanto sia importante sotto Natale), ma anche il pagamento arretrato delle scadenze lasciate in sospeso. Senza dubbio.
Il tutto grazie alla mastodontica manovra che, puntando solo a tempi lunghi, i soliti tempi così familiari alla politica italiana, come i tre anni (e poco importa se fino a 15 giorni fa a questo governo in pochi gli avrebbero dato nemmeno 3 settimane) ha scelto un approccio soft. Tanto soft. Troppo soft.
1,5 miliardi nel 2014 le detrazioni Irpef (anche perchè gli altri 2,5 sono serviti per salvare Montepaschi) quando nemmeno il doppio sarebbe bastato, stando ai sindacati, mentre Confindustria ne chiedeva addirittura 10.
Per quale motivo? Sono più che sufficienti 1,5 miliardi per una nazione che non ha problemi di disoccupazione, una nazione che nel mondo è simbolo di stabilità politica, di efficienza amministrativa, di investimenti razionali e lotta costante alla corruzione. Una nazione che ha un sistema bancario sano, perennemente lodato da tutti.
E allora perchè mai lamentarsi del blocco degli stipendi per gli statali (fermi al 2010, ma almeno loro un lavoro lo hanno...), dei tagli agli enti locali e alle Regioni. In fondo riguardano enti di governo estranei alla popolazione, i quali sicuramente non faranno ricadere sui cittadini i costi dei mancati finanziamenti, i disordini delle scadenze e l’insicurezza sulle manovre. Che non ci sono in Italia, ricordiamolo. Accogliamo invece tutti gaudenti la nuova Trise, l'aumento dell'imposta di bollo e quello dell’Iva arrivato al 22%. Tanto ormai dopo aver letto questo articolo, se non avete smesso di ridere, sicuramente avrete motivo di piangere.
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dondiego49

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Il grande crash finanziario si sta avvicinando

La BRI, tramite un Report, la settimana scorsa ha lanciato un agghiacciante allarme: sta per abbattersi a livello mondiale, sulla finanza in primis e poi sull’economia e quindi sulla vita quotidiana di ognuno di noi.

Fabrizio Zampieri 3 ottobre 17:371


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Purtroppo gran parte della stampa, quella che io definisco al servizio delle Banche (molte testate giornalistiche e società editoriali sono partecipate a livello di capitale sociale e/o controllate da Istituti Bancari) e dei politici compiacenti, molto spesso tralascia volutamente o pubblica in secondo piano notizie vitali per i cittadini soprattutto di carattere economico-finanziario. Personalmente reputo assai importante e molto preoccupante l’allarme lanciato a fine settembre dalla BRI, la Banca dei Regolamenti Internazionali ripreso solamente da poca stampa specializzata e da alcuni siti online.
Per la cronaca, la BRI è una banca speciale poiché fornisce servizi finanziari a tutto il sistema bancario e non a caso viene definita la “Banca delle Banche Centrali” operando come controparte nei pagamenti internazionali tra operatori bancari. La sede centrale è situata a Basilea e per il fatto che ha il “polso della situazione” del mondo finanziario, la si può definire come la Banca più potente al mondo.
La BRI, tramite un Report, la settimana scorsa ha lanciato un agghiacciante allarme (e se lo dice lei probabilmente qualcosa di vero… c’è) ovvero sta per abbattersi a livello mondiale, sulla finanza in primis e poi sull’economia e quindi sulla vita quotidiana di ognuno di noi un crash dalle proporzioni inimmaginabili.
Nonostante tutte le manovre artificiali ed artificiose di politica monetaria degli Stati, gli artifizi contabili messi in atto dalle varie Amministrazioni ed Autorità finanziarie, le continue azioni di quantitative easing (… soldi elargiti al sistema bancario a tassi d’interesse irrisori), i salvataggi di Banche con i soldi dei contribuenti, lo scenario mondiale non è migliorato.
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http://www.trend-online.com/prp/gra...013/?fb_ref=fb_recommend#sthash.hCo3yC88.dpuf
 

dondiego49

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News

17/12/2013 13:00
Legge di stabilità: arriva l'ennesimo regalo alle banche
Paolo Cardenà
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Secondo quanto riportato dalla Reuters, sembrerebbe che il Governo abbia presentato un emendamento alla Legge di Stabilità che consentirebbe alle banche di rafforzare il patrimonio di vigilanza emettendo obbligazioni ibride, senza con ciò patirne le conseguenze fiscali derivanti dalle sopravvenienze attive che ne deriverebbero in caso di conversione del bond in in equity. In buona sostanza le obbligazioni ibride sono una serie di strumenti finanziari innovativi connotati a metà strada tra strumenti di debito (obbligazioni) e strumenti di capitale di rischio (azioni). Le obbligazioni ibride, avendo una seniority superiore agli strumenti dell'equity (azioni), ma subordinata rispetto a tutte le emissioni obbligazionarie, in caso di bancarotta dell'ente emittente, vengono rimborsate prima delle azioni, ma solo se sono state rimborsate tutte le altre obbligazioni. In genere queste particolari obbligazioni vengono emesse dalla banche proprio per i grandi vantaggi che derivano da questo strumento, rispetto sia alle azioni che alle obbligazioni. I vantaggi per gli emittenti sono molteplici e rappresentano una modalità di raccolta di fondi molto interessante in confronto all'emissione di azioni o di debito senior. Se le aziende reperissero capitali con debito senior peggiorerebbero il proprio merito di credito: più debito significa più rischio di insolvenza per i creditori. Gli ibridi, in quanto emissioni con seniority inferiore, hanno un rischio e quindi un rating differente che non peggiora quello dei titoli senior. La tranche ibrida, infatti, potrebbe non essere rimborsata od andare in default senza che gli interessi dei bondholder senior siano intaccati. Tale caratteristica è molto utile soprattutto per ottenere le risorse finanziarie necessarie in caso di acquisizioni importanti. Oppure, come nel caso attuale, proprio per rafforzare la qualità del patrimonio delle banche, intaccato dalle sofferenze che emergono per effetto del protrarsi della crisi. Senza con ciò diluire le quote di proprietà degli azionisti in caso di aumenti di capitali; si evita così che i soci di maggioranza o i consorzi debbano acquistare nuove azioni per mantenere il controllo. Gli azionisti, inoltre, non subiscono riduzioni del profitto che, con più titoli in circolazione, verrebbe divisi tra più soci. E' chiaro che in un momento di estrema difficoltà per il sistema bancario -alle prese con sofferenze colossali che erodono il patrimonio- l'utilizzo di questo strumento finanziario consente di rafforzare il patrimonio di migliore qualità, il Common equity tier 1 (Cet1). Infatti, in caso di conversione dei bond ibridi, in seno ai bilanci bancari emergono delle sopravvenienze che compensano la conseguente diminuzione del debito. Tali sopravvenienze, essendo dei proventi di carattere straordinario, concorrono alla formazione del reddito e quindi sono soggette a tassazione sia ai fini Ires che ai fini Irap. Quindi le banche, in un certo qual modo, patiscono un onere fiscale che è di ostacolo alla conversione dei bond ibridi. Nell'emendamento proposto dal Governo si legge che: "I maggiori o minori valori che derivano dalla attuazione di specifiche previsioni contrattuali degli strumenti finanziari [in materia di adeguatezza patrimoniale] non concorrono alla formazione del reddito imponibile degli emittenti ai fini Ires e Irap". In pratica, il testo, garantendo neutralità fiscale a tali tipi di operazione, rimuove tutti gli ostacoli di natura fiscale che fino ad oggi disincentivavano le banche a rafforzare il patrimonio di vigilanza attraverso l'utilizzo di tali strumenti e quindi attraverso la conversione dei bond in equity. E' altrettanto chiaro che questo provvedimento, essendo l'ennesimo intervento a favore del sistema bancario, ci rappresenta anche la preoccupazione che serpeggia negli ambienti governativi e finanziari per le fragili condizioni in cui versa buona parte del siste
 

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