Idee e grafici. - Cap. 2 (2 lettori)

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anche se non mancava
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comandante in seconda del corpo
Perquisizione nel suo ufficio a Roma
Arrestato a Livorno il colonnello Mendella
Inchiesta napoletana per corruzione e concussione
Rep Tv Spiegava: "Il finanziere modello è così"
 

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Danone chiude lo stabilimento di Casale Cremasco, 100 esuberi

Scritto da: Renato Marino - mercoledì 11 giugno 2014







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L'azienda motiva la decisione con il continuo calo delle vendite dal 2010 in poi. Altra grana per il ministero dello sviluppo economico.


Causa crisi Danone chiuderà gli impianti di Casale Cremasco (Cr) in Italia, per un taglio di 100 posti di lavoro, di Hagenow in Germania e di Budapest in Ungheria.
All'origine della serrata dei tre stabilimenti:
"il deterioramento durevole delle condizioni economiche e della spesa dei consumatori"
cioè il continuo e significativo calo, dal 2010 in poi, delle vendite di prodotti freschi in Europa.
Il colosso alimentare francese presente con le sue attività in oltre 100 Paesi in una nota diffusa oggi spiega che il nuovo piano industriale prevede una riduzione di posti di lavoro complessiva pari a 325 unità: 70 in Germania 155 in Ungheria e come detto di 100 unità in Italia.
La chiusura degli impianti è prevista entro la metà del 2015. Nel comunicato si legge ancora che:
"nonostante i segnali di una graduale ripresa dei volumi, i prodotti lattiero-caseari freschi in Europa hanno visto diminuire i propri risultati complessive ed è necessario affrontare la questione delle capacità locali"
I volumi di produzione dei tre stabilimenti saranno riallocati in Belgio, Polonia, Germania e Francia per:
"migliorare l'utilizzo della base industriale e la competitività in Europa".
L'azienda fa sapere che comunque sta mettendo a punto un piano di protezione sociale per i dipendenti in esubero, piano che sarà pronto in concomitanza con le annunciate chiusure.
(Nel video in alto: parla Marcella Bergamini, Group Media Director and buyer Danone - aprile 2013)
 

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Nel 2013 i milionari sono cresciuti del 19%, patrimonio di 152mila miliardi

La lunga corsa dei listini favorisce l'ampliamento del divario tra ricchi e poveri. Un rapporto di Bcg censisce i ricchi nel mondo: dominano gli Usa, la Cina scavalca il Giappone, la Russia ha il primato dei "super ricchi". Italia stabile al nono posto.

di ANDREA GRECO Lo leggo dopo
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TAG
milionari, ricchi, Bcg, usa, cina, Russia, italia, borse

MILANO - Forse Thomas Piketty ha sbagliato qualche calcolo, ma le risultanze sulla crescente disparità tra ricchi e poveri su cui poggia il suo Capital in the Twenty-First Century sono confermate ogni giorno. L'ultima analisi viene da Boston Consulting Group, colosso della consulenza globale che ha riscontrato, sui dati del 2013, come in tutto il mondo la ricchezza finanziaria privata sia cresciuta del 14,6%, a 152mila miliardidi dollari, più che nell'anno precedente. Il tasso dei milionari aumenta a ritmi ben più elevati rispetto alla crescita globale, ancora scossa dalla recente recessione. Le famiglie con patrimonio superiore a 1 milione di dollari sono aumenetate nel periodo da 13,7 a 16,3 milioni. E i paesi asiatici affacciati sul Pacifico sono quelli in cui la crescita è più pronunciata, anche se gli Stati Uniti non perdono posizioni e continuano a dominare la classifica. La ricchezza globale è vista da Bcg salire almeno del 5% nei prossimi 5 anni, fino a 200mila miliardi di dollari.

Favoriti dai tassi di interesse a zero e dall'inondazione di liquidità fornita dalle maggiori banche centrali, i super ricchi mondiali l'anno scorso sono aumentati di 2,6 milioni, diventando 16,3 milioni (+19%), pari all'1,1% della popolazione totale. L'aumento maggiore si è avuto negli Usa: +1,1 milioni a 7,13 milioni. Al secondo posto ci sono i Paperoni cinesi, nel 2013 sono quasi raddoppiati fino a 2,4 milioni, mentre i giapponesi sono calati di 300mila a 1,2 milioni, principalmente per la perdita di valore dello
yen sul dollaro. L'Italia difende il suo 9° posto con 281mila famiglie milionarie, in leggera crescita rispetto alle 274mila dell'anno prima.

La concentrazione maggiore di milionari è in Qatar (175 ogni mille abitanti), poi Svizzera (127 su mille) e Singapore (100 su mille). In Russia le famiglie con patrimonio superiore al milione erano 213mila, il 18,5% in più rispetto al 2012, in un'accelerazione che traina quella di tutti i paesi dell'Est Europa, ma che potrebbe rallentare per la crisi con l'Ucraina. Se si considera, poi, il numero dei "super milionari", con patrimonio finanziario superiore ai 100 milioni, la Russia svetta: da 328 magnati nel 2012 a 536 l'anno successivo. Mentre Mosca, insomma, è 13° nella classifica generale, è 5° per gli ultracentenari (in milioni).
Gli Stati Uniti mantengono anche il più alto numero di famiglie milionarie: 4.754 nuclei, con patrimoni superiori ai 100 milioni.
(11 giugno 2014)
 

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