Idee e grafici. - Cap. 2

Quando la diga cede, la Borsa crolla
News alert: Scudeletti Roberto

La tenuta di 19mila-18800 potrebbe, sopra 19500 punti, vedere una prosecuzione della ripresa con obiettivi le resistenze tra 20mila e 20340-20370.

Davide Pantaleo 8 ore fa
Per info visita il sito: prtrading.it
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Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, titolare del sito www.prtrading.it .

Piazza Affari si lascia alle spalle una brutta settimana che ha visto il Ftse Mib ritornare a poca distanza dai 19.000 punti. C’è spazio per un recupero nel breve o bisognerà prepararsi a nuove vendite?

Parafrasando la canzone “When the levee breaks” dei miei preferiti Led Zeppelin si può dire che quando la diga cede la borsa crolla. Infatti rotta la linea del Piave dei 20260 punti, indicata la scorsa settimana, il listino di Milano ha accelerato il trend ribassista in atto. Il Ftse MIb è andato così a rompere tutti i supporti delle medie sia mensile sia settimanale, sino a toccare i minimi in intraday dello scorso gennaio a 18885 con chiusura di venerdì a 19193 e primo segnale di rimbalzo tecnico. La tenuta di 19mila-18800 potrebbe, sopra 19500 punti, vedere una prosecuzione della ripresa con obiettivi le resistenze tra 20mila e 20340-20370 sulla media a 200 periodi giornaliera, sopra cui spazio per quella a 24 periodi a 20500 circa. Viceversa la perdita di 18800 vedrebbe una ulteriore affondo a 18500 sino al fondamentale supporto mensile, costituito dall’incrocio tra media a 24 e a 50 periodi in area 18100-18mila.

Nelle ultime due sedute Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Banca Popolare di Milano sono state oggetto di una forte volatilità. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli alla luce degli ultimi movimenti?

Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha effettuato anch’essa, come la stragrande maggioranza delle sorelle bancarie, una discesa libera che poi si è tramutata in slavina, sino alla valanga sul minimo relativo a 2.80 di luglio 2012. Sulla tenuta di tale livello ha effettutato una forte inversione rialzista, con massimo relativo poco sopra 8.86 euro e attuale fase ribassista-correttiva in zona 5.07-5.66 circa. Entrare con una quota sopra 6.35 da accumulare a 5.90 e 5.50 con stop sotto 5 e profitto a 7.50-8.25 euro.
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Banca Popolare Milano come la maggior parte delle sorelle bancarie è caduta dalle stelle alle stalle del prezzo centesimale in stile “titolo della bolla tecnologica del 2000”. Sulla tenuta di 0.25 ha recentemente quasi triplicato il suo valore con massimo relativo a 0.737 ed attuale correzione in area 0.52-0.57 circa. Entrare con una quota sopra 0.65 euro, da accumulare a 0.58-0.54 con stop sotto 0.50 e profitto a 0.795-0.85 euro.

Tod’s è stato colpito da una pioggia di vendite dopo i risultati del primo semestre, mentre ha superato brillantemente la prova dei conti Moncler. Qual è la sua analisi di questi due titoli?

Tod’s dalle stelle alle stalle avendo effettuato un rialzo di lusso, con impennata finale sopra i 100 euro toccando un massimo storico addirittura a 145.50 stile petrolio, per poi effettuare l’attuale profonda caduta. Infatti dopo un lungo movimento laterale intorno ai 140 euro ha intrapreso il recente trend ribassista, sino all’attuale affondo verso 75-79 euro. L’acquisto è riservato o a traders di breve a scopo speculazione o a pazienti investitori cassettisti, da effettuare a piccole quote. Entrare con una quota sopra 86 e 91 da accumulare a 80.50 euro, con stop totale sotto 75 e profitto tra 105 e 120 circa.

Moncler è una doppia matricola, sia come recente debutto nel listino sia come recente entrata nell’Ftse Mib 40 e finora non ha dato molte soddisfazioni ai cassettisti, investitori di lungo periodo, mentre ne ha date a chi le ha liquidate dopo il primo balzo in avanti. Infatti dopo il collocamento ed il debutto a 14.40 euro in un paio di settimane scarse ha toccato il massimo di 16.60 euro, per poi scendere al minimo storico di 10.94 in divergenza positiva con l’attuale logico rimbalzo tecnico a 12.10 circa. Entrare con una quota sopra 12.20 da accumulare a 11.70-11.50 e 11.20 con stop sotto 10.80 euro e profitto a 14.50-15.90 euro, con tutto l’investito per gli impazienti e invece con metà per chi crede nel titolo, da seguire in caso di rottura verso nuovi massimi inesplorati.
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In chiusura di ottava Azimut e Mediolanum hanno continuato a perdere terreno malgrado il lieve rimbalzo del mercato. Suggerirebbe di sfruttare la negatività di questi due titoli per nuovi acquisti?

Azimut aspira ad entrare nel manuale delle Giovani Marmotte del Trading, grazie ad un trend perfettamente rialzista, con minimi e massimi assolutamente crescenti, ma dopo il massimo storico a 26.74 il giocattolo si è rotto. Infatti si trova in un chiaro trend ribassista giornaliero e settimanale, con l’attuale correzione profonda intorno ai 17 euro circa. Entrare con una piccola quota sopra 19.10 e 19.50 da accumulare a 18 euro, con stop sotto 16.90 euro e profit a 23-25 euro.

Mediolanum dopo una fase di forte ribasso comune a quasi tutto il listino è stato uno dei titoli che per primo ha effettuato una forte ripresa, con perfetto andamento rialzista. Ha recentemente formato un massimo relativo a 7.185 con attuale correzione poco sopra i 5 euro. Entrare con una quota sopra 5.80 e 5.90 euro da accumulare a 5.50 euro, con stop sotto 5 euro e profitto tra 7 e 7.75 euro.

In caso di recuperi del mercato, quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve? A quali consiglia di guardare ora?

Monitoriamo con particolare attenzione e stop inserito: A2A, CAMPARI, ENI, MEDIASET, TELECOM ITALIA, TERNA.
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Giornalieri molto scarichi possibile lunga salita ,salvo imprevisti di catastrofi varie
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Allegati:


 
News

12/08/2014 16:32
Milano sale da sola in Europa. Incerta Wall Street
Davide Pantaleo
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A circa un'ora dalla chiusura delle contrattazioni odierne, le Borse europee si confermano in territorio negativo, con un bilancio in peggioramento rispetto alla mattinata, almeno con riferimento al Cac40 e al Dax30 che scendono rispettivamente dello 0,63% e dello 0,91%, mentre si mantiene a galla il Ftse100 con un frazionale calo dello 0,1%. Gli indici del Vecchio Continente non riescono a trovare alcun sostegno nelle indicazioni che arrivano da Wall Street dove i tre indici principali a faticano cercano di mantenersi a ridosso dei valori del close di ieri. In una giornata priva di dati macro di rilievo, gli investitori optano per la cautela in attesa di nuovi sviluppi sul fronte geopolitico che continua a dominare la scena in Borsa. Diverso lo scenario se ci si sposta a Piazza Affari dove il Ftse Mib sale in controtendenza, con un rialzo dello 0,27% poco sopra i 19.500 punti. Si appesantisce il bilancio di Tod's che lascia sul parterre oltre il 3% dopo la bocciatura del Credit Suisse che questa mattina ha consigliato uno switch su Salvatore Ferragamo in rialzo ora di quasi due punti percentuali. In calo di oltre l'1% Buzzi Unicem e si confema debole il settore petrolifero con ENI in rosso dell'1%, tallonato da Tenaris che perde lo 0,8%, mentre Saipem viaggia in flessione dello 0,63%. Nel settore bancario l'unica nota stonata è quella di Banca Popolare di Milano che perde lo 0,77%, mentre Intesa Sanpaolo sale dello 0,28%, preceduto da Banco Popolare e da Banca Popolare dell'Emilia Romagna che crescono dello 0,73% e dell'1,03%, ma riescono a fare ancora meglio Unicredit e Ubi Banca, in ascesa dell'1,25% e dell'1,6%, preceduti da Mediobanca e Monte Paschi che si apprezzano del 2% e del 4,86%. In evidenza Gtech con un guadagno di oltre il 2% dopo il via libera dell'authority all'acquisizione di IGT e si spinge ancora in avanti Fiat che sale dell'1,43%, tallonato da Exor che avanza dell'1,27%, ma riesce a fare ancora meglio CNH Industrial che progredisce del 2,28%. Fonte: News Trend Online
 
Sono molto curioso (nervosamente curioso) di vedere che cosa accadrà, da settembre in poi, con l’elaborazione della legge di stabilità (en passant, la preferivo quando si chiamava legge finanziaria: se c’è una cosa di cui l’economia italiana oggi non ha bisogno è la stabilità – oggi siamo in una situazione stabilmente cimiteriale…)
Non mi aspetto che avvenga qualcosa di così radicale come la Riforma Morbida, ma la possibilità di uno sforamento degli euro-parametri (pazienza se in forma “coperta” cioè facendolo e pretendendo di non averlo fatto: la tattica politica ha queste esigenza, mi dicono…) esiste, e sarebbe un primo passo nella direzione giusta.
D’altra parte tra i vari scenari possibili ci sono anche quelli negativi, tra cui il più deleterio che mi riesce di immaginare è l’intervento della Troika – invocato da qualche noto commentatore politico (in netto calo d’influenza e di credibilità a dire il vero, ma qualcuno continua a prestargli attenzione: e questo non mi tranquillizza).
Ora, una riflessione al riguardo di impone. Che cosa fa d’abitudine la Troika (o il Fondo Monetario Internazionale quando interviene nei paesi emergenti) ? Eroga finanziamenti a un paese che non riesce più a collocare il suo debito sul mercato dei capitali, e nello stesso tempo impone severe misure restrittive (austerità, tagli di spese, incrementi di imposte). Affermando in tal modo di salvare il paese oggetto delle sue attenzioni (in realtà, salva i suoi creditori).
Bene: l’Italia ha difficoltà a collocare i suoi titoli di Stato ? La realtà è che gli investitori se li stanno strappando di mano, a tassi prossimi allo zero per le scadenze brevi, e inferiori al 3% per i BTP decennali.
Naturalmente è così perché il debito pubblico italiano è considerato sicuro per effetto del “whatever it takes” della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) . Ma che cosa ci aspettiamo, che la BCE lo ritiri ? che faccia saltare l’euro e che commetta suicidio ?
Il problema della finanza pubblica italiana è la difficoltà di rispettare il limite del 3% per il rapporto tra deficit pubblico e PIL, per non parlare di raggiungere il “pareggio di bilancio strutturale” nel 2015 (o 2016 ? non si è capito) e di attuare il fiscal compact (dal 2016 ? anche qui, boh).
Che c’entra la Troika ? Che cosa c’entra la difficoltà (inesistente) di collocare debito ?
Serve qualcos’altro: serve la rimozione dell’allucinazione collettiva che ha portato qualcuno a concepire gli euro-parametri, a pensare che abbiano una qualche utilità, e ad affermare che siano attuabili…
Autore: Marco Cattaneo Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online
 

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