dondiego49
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Panico alla Borsa cinese: per un errore in due minuti il Shanghai Index è balzato in alto del 7%
18 agosto 2013
In questo articolo
Argomenti: Indici finanziari | Shanghai Composite Index | Cina | Chen Shide | Wall Street | Borsa Valori
My24



Anche la Cina ha avuto il suo "fat finger", il "ditone grosso" di qualche operatore di Borsa che (assieme ai sistemi automatizzati di trading ad alta frequenza) ha provocato un violento scossone di Borsa. Un po' come è accaduto con i vari flash crash americani, a partire da quello - impressionante - del 6 maggio 2010, quando gli indici di Wall Street persero in pochi minuti oltre il 9% per poi recuperare in altrettanti minuti.
In Cina è accaduto venerdì scorso: un ordine sbagliato di acquisto ha fatto balzare in due minuti lo Shanghai Composite Index da -1% a oltre +6%, spedendolo in alto di sette punti percentuali più velocemente di un razzo. «Non avevo mai visto una cosa così», racconta allibito Chen Shide, gestore a GF Fund Management, che sottolinea come in realtà il mercato cinese, fat finger a parte, sia molto debole: dall'inizio dell'anno il Shanghai Composite ha perso l'8,8%, contro un guadagno del 9,8% dell'indice mondiale Msci All-Country.
18 agosto 2013
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Argomenti: Indici finanziari | Shanghai Composite Index | Cina | Chen Shide | Wall Street | Borsa Valori
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Anche la Cina ha avuto il suo "fat finger", il "ditone grosso" di qualche operatore di Borsa che (assieme ai sistemi automatizzati di trading ad alta frequenza) ha provocato un violento scossone di Borsa. Un po' come è accaduto con i vari flash crash americani, a partire da quello - impressionante - del 6 maggio 2010, quando gli indici di Wall Street persero in pochi minuti oltre il 9% per poi recuperare in altrettanti minuti.
In Cina è accaduto venerdì scorso: un ordine sbagliato di acquisto ha fatto balzare in due minuti lo Shanghai Composite Index da -1% a oltre +6%, spedendolo in alto di sette punti percentuali più velocemente di un razzo. «Non avevo mai visto una cosa così», racconta allibito Chen Shide, gestore a GF Fund Management, che sottolinea come in realtà il mercato cinese, fat finger a parte, sia molto debole: dall'inizio dell'anno il Shanghai Composite ha perso l'8,8%, contro un guadagno del 9,8% dell'indice mondiale Msci All-Country.