billionare
Forumer storico
blocco ora fa più paura
Wall Street giù dello 0,4%
Di Valerio Testi
Il blocco ora fa più paura<br>Wall Street giù dello 0,4%
Dopo la seduta di segno negativo per la maggior parte delle borse europee, in serata anche Wall Street ha ripiegato (indice Dow Jones -0,39%, S&P 500 -0,31% e Nasdaq -0,08%). Mentre ieri tra gli investitori dominava la speranza che il blocco parziale delle attività amministrative del governo federale (il cosiddetto shutdown) fosse di breve durata, oggi si è diffusa la consapevolezza che più la situazione andrà avanti e maggiore sarà la reazione negativa da parte dei mercati.
Il mondo della finanza ha cominciato a fare pressione sulla Casa Bianca e sul Congresso perché sia risolta la paralisi federale e sia trovato al più presto un compromesso per evitare il default degli Stati Uniti alzando il tetto del debito. "Siamo venuti alla Casa Bianca come rappresentanti del settore dei servizi finanziari, non abbiamo discusso delle questioni che stanno alla base del dibattito politico, ma del processo democratico", ha detto l'amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein al termine dell'incontro con il presidente Barack Obama.
Obama ha visto alla Casa Bianca i membri del Financial Services Forum, che riunisce gli amministratori delegati dei 19 maggiori istituti finanziari e assicurativi. In discussione gli effetti dello shutdown, l'eventuale mancato innalzamento del tetto del debito e, più in generale, la situazione economica degli Stati Uniti.
"Abbiamo già visto succedere queste cose e non vogliamo vederle succedere ancora", ha detto ancora Blankfein, precisando che le conseguenze della paralisi federale e, peggio ancora, di un eventuale default del Paese (si avrà il 17 ottobre se non sarà alzato il tetto dell'indebitamento) sarebbero "dannose" per gli Stati Uniti. "Vogliamo capire se le conseguenze sono state adeguatamente comprese", ha detto il numero uno di Goldman.
Il prezzo del petrolio ha chiuso in deciso rialzo a New York nonostante l'andamento debole di Wall Street e il balzo inatteso delle scorte settimanali Usa. Gli acquisti sono legati al deprezzamento del biglietto verde sul mercato dei cambi, che rende più appetibili le materie prime denominate in dollari, e ai realizzi successivi ai forti ribassi delle scorse sedute.
Il light crude Wti è avanzato di 2,06 dollari a 104,1 dollari al barile.
Wall Street giù dello 0,4%
Di Valerio Testi
Il blocco ora fa più paura<br>Wall Street giù dello 0,4%
Dopo la seduta di segno negativo per la maggior parte delle borse europee, in serata anche Wall Street ha ripiegato (indice Dow Jones -0,39%, S&P 500 -0,31% e Nasdaq -0,08%). Mentre ieri tra gli investitori dominava la speranza che il blocco parziale delle attività amministrative del governo federale (il cosiddetto shutdown) fosse di breve durata, oggi si è diffusa la consapevolezza che più la situazione andrà avanti e maggiore sarà la reazione negativa da parte dei mercati.
Il mondo della finanza ha cominciato a fare pressione sulla Casa Bianca e sul Congresso perché sia risolta la paralisi federale e sia trovato al più presto un compromesso per evitare il default degli Stati Uniti alzando il tetto del debito. "Siamo venuti alla Casa Bianca come rappresentanti del settore dei servizi finanziari, non abbiamo discusso delle questioni che stanno alla base del dibattito politico, ma del processo democratico", ha detto l'amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein al termine dell'incontro con il presidente Barack Obama.
Obama ha visto alla Casa Bianca i membri del Financial Services Forum, che riunisce gli amministratori delegati dei 19 maggiori istituti finanziari e assicurativi. In discussione gli effetti dello shutdown, l'eventuale mancato innalzamento del tetto del debito e, più in generale, la situazione economica degli Stati Uniti.
"Abbiamo già visto succedere queste cose e non vogliamo vederle succedere ancora", ha detto ancora Blankfein, precisando che le conseguenze della paralisi federale e, peggio ancora, di un eventuale default del Paese (si avrà il 17 ottobre se non sarà alzato il tetto dell'indebitamento) sarebbero "dannose" per gli Stati Uniti. "Vogliamo capire se le conseguenze sono state adeguatamente comprese", ha detto il numero uno di Goldman.
Il prezzo del petrolio ha chiuso in deciso rialzo a New York nonostante l'andamento debole di Wall Street e il balzo inatteso delle scorte settimanali Usa. Gli acquisti sono legati al deprezzamento del biglietto verde sul mercato dei cambi, che rende più appetibili le materie prime denominate in dollari, e ai realizzi successivi ai forti ribassi delle scorse sedute.
Il light crude Wti è avanzato di 2,06 dollari a 104,1 dollari al barile.