Bce avvia valutazione banche Ue.
Draghi: "Non facciamo sconti"
 					L'esame inizia a novembre e durerà un  anno. Sotto la lente Carige, Mps, Creval, Bper, Bpm, Popolare di  Sondrio, Bpvi, Banco Popolare, Credem, Iccrea holding, Intesa  Sanpaolo,  Mediobanca - banca di credito finanziario, Unicredit, Ubi, Veneto  Banca. Visco: "Affrontare esercizio con calma e rigore"
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 							Mario Draghi, presidente della Bce 					         	 						 	 						 				 				      	        VEDI ANCHE
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 			MILANO - Comincerà a  novembre la valutazione della Bce sullo stato di salute delle 130 banche  europee di sistema per concludersi entro 12 mesi. Lo ha annunciato oggi  la Banca centrale europea presentando le modalità dell'esercizio che si  articolerà su tre livelli: valutazione del rischio, verifica della  qualità degli asset e stress test. Per il governatore di Bankitalia, 
Ignazio Visco,  si tratta di un esame da "affrontare con calma, attenzione e rigore".  Si tratta, "come era previsto, un esercizio serio che dura un anno.  Bisogna affrontarlo con calma, con attenzione e rigore", il suo  commento: "Occorrerà andare in tutte le banche in Europa per esaminarle  con gli stessi criteri e questo sarà fatto". Il ministro 
Fabrizio Saccomanni,  intervenuto nel tardo pomeriggio con una nota, ha aggiunto che  "l'Italia non ha nulla da temere, il sistema bancario italiano si è  dimostrato tra i più solidi di tutte le economie avanzate nonostante una  crisi lunghissima che ha messo in ginocchio altri sistemi, è certamente  uno tra quelli meglio vigilati".
L'esercizio di valutazione della Bce, ha detto il presidente 
Mario Draghi,  "è un passo importante per l'europa e per il futuro dell'economia  dell'eurozona, la trasparenza è l'obiettivo primario. Ci aspettiamo che  questa valutazione rafforzi la fiducia del settore privato nella  solidità delle banche eurozona e nella qualità dei loro bilanci". 
   Di più. "La Bce - ha detto a Bloomberg Draghi - non avrà alcuna  esitazione nel bocciare le banche che non passano la prova degli stress  test il prossimo anno". 
Le banche italiane coinvolte sono  quindici: Carige, Monte dei Paschi, Piccolo credito valtellinese,  Popolare dell'Emilia Romagna, Popolare di Milano, Popolare di Sondrio,  Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito emiliano, Iccrea holding,  Intesa Sanpaolo, Mediobanca - banca di credito finanziario, Uncredit,  Unione di banche italiane e società cooperative, Veneto banca.
Nel  dettaglio la tripla valutazione della Bce è la prima azione della banca  centrale nella sua funzione di organismo europeo di vigilanza bancaria.  Si tratta della mossa preliminare all'entrata formale in funzione, che  avverrà a novembre 2014. I test saranno condotti in collaborazione con  le autorità nazionali competenti degli stati membri che partecipano al  meccanismo unico di vigilanza bancaria e saranno sostenuti da terze  parti indipendenti.
Tre gli obiettivi: trasparenza per rafforzare  la qualità delle informazioni disponibili sulla situazione delle  banche; la "riparazione" per "identificare e attuare le necessarie  azioni correttive se e quando necessario"; ricostruire la fiducia per  "assicurare tutte le parti interessate che le banche sono  fondamentalmente sane e degne di fiducia".
Tre gli elementi della  'grande prova': la verifica della valutazione del rischio, dal punto di  vista quantitativo e dal punto di vista qualitativo, con l'inclusione  dei rischi fondamentali come liquidità, 'leverage' e finanziamento; la  verifica della qualità degli asset per rafforzare la trasparenza sulle  esposizioni delle banche (l'esercizio include l'adeguatezza degli asset,  la valutazione del collaterale e i requisiti relativi); lo stress test  per valutare la capacità di reazione dei bilanci agli scenari di stress.  Tali elementi, ricorda la Bce, "sono strettamente interdipendenti". 
La  valutazione si fonderà sul riferimento dell'8% common equity tier 1. I  dettagli sullo stress test saranno annunciati in coordinamento con  l'Eba. La valutazione complessiva si concluderà con la pubblicazione dei  risultati aggregati, a livello di paese e di banche "insieme con le  (eventuali) raccomandazioni per le misure di supervisione". Ciò avverrà  "prima che la Bce assuma il ruolo di supervisore nel novembre 2014".
La  Bce sottolinea che il core tier 1 medio delle banche più grandi  dell'Eurozona è vicino al 12% e la maggior parte di questi istituti di  credito già rispetta i requisiti minimi di capitale previsti dalla  quarta direttiva europea (crd iv/crr) pienamente attuata. Anche perché  dall'inizio della crisi finanziaria globale le banche dell'Eurozona  hanno aumentato il patrimonio di circa 225 miliardi di capitale fresco e  275 miliardi sono stati iniettati dai governi. In totale si tratta di  oltre il 5% del pil dell'area.                               		 		 				(23 ottobre 2013)