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NUCLEARE: COREA NORD; KIM RIBADISCE, ABBIAMO LE BOMBE/ ANSA
(ANSA) - TOKYO, 1 GEN - Il leader supremo nordcoreano Kim
Jong Il ha dichiarato esplicitamente, per la prima volta in
persona, che il suo paese ha prodotto ed è in possesso di
ordigni nucleari.
Le dichiarazioni di Kim, un uomo che ama circondarsi di un
alone di mistero e che raramente compare in pubblico, sono state
rese note oggi da fonti diplomatiche a Pechino e risalgono al 21
febbraio. "Gli Stati Uniti perseguono una politica ostile nei
nostri confronti. Siamo stati costretti per autodifesa a dotarci
di armi nucleari" ha spiegato una decina di giorni fa, secondo
le fonti, Kim ad un rappresentante di Pechino, il direttore
degli Affari internazionali del partito comunista cinese Wang
Jiarui, che stava cercando di convincere il leader nord-coreano
a tornare al negoziato.
Le parole di Kim non contengono elementi di novità ma
ribadiscono, rilanciando ai massimi livelli la sfida agli Stati
Uniti, quanto aveva già asserito il ministero degli esteri di
Pyongyang il 10 febbraio scorso.
Finora i leader supremi della Corea del nord, Kim Il Sung
prima e poi Kim Jong Il, al potere dal 1994 dopo la morte del
padre, si erano sempre rifiutati di esprimersi sull'eventuale
possesso di ordigni atomici.
"Non c'é niente di nuovo, che sia accaduto ieri o l'altro
ieri" aveva detto, secondo le fonti citate dalla 'Kyodo', Kim
in risposta ad una domanda del cinese Wang sulla dichiarazione
ufficiale nordcoreana del 10 febbraio.
Nell'annuncio, il ministero degli Esteri aveva dichiarato
per la prima volta che la Corea del Nord aveva fabbricato
ordigni nucleari e che avrebbe cancellato a tempo indefinito la
partecipazione ai colloqui a sei (le due Coree, Stati Uniti,
Cina, Russia e Giappone) sulla crisi nucleare.
Le nuove, esplicite, affermazioni di Kim sono avvenute
mentre tutti gli altri partecipanti ai colloqui a sei sulla
crisi nucleare nordcoreane stanno facendo forti pressioni per la
riapertura dei colloqui. Nei giorni scorsi i leader
nord-coreano aveva detto che il suo paese era "pronto" a
tornare al tavolo dei negoziati "se vi fossero state le
condizioni adatte" e se gli Stati Uniti avessero mostrato
"sincerità".
I negoziati si erano arenati quando Pyongyang aveva chiesto
che le venissero forniti aiuti economici per risollevare la sua
traballante economia prima di iniziare lo smantellamento del
programma nucleare, mentre gli Usa insistevano per il principio
della 'simultaneita''. La Corea del Nord chiede inoltre da tempo
un negoziato diretto con Washington, ma la Casa Bianca ha sempre
respinto tale proposta. (ANSA).