Ducati (DMH) Il caso ducati e le opa affossa pesciolini

DALLA CINA CON FURORE..una tre giorni di lavori con la China Development Bank =Italia e Cina per la Green Economy. I CINESI INETRESSATI A PROGETTI INDUSTRIALI DI GREEN ECONOMY .PER EOLICO CONTRO LO STRAPOTERE RUSSO DI LUKOIL(CON ERG). Le 2 sedi di mialno e Roma della C.D.B. per Merchant.CDB possibile partner di F2I. SOLDI FRESCHI.

ma smettila in cina vanno a carbone siemens fa le centrali
basta pompare:abbocca::abbocca::abbocca::abbocca::abbocca::abbocca::abbocca::abbocca::abbocca::bla::bla::bla::bla::bla::bla::bla::bla::bla::bla::bla::bla::S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:S:bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::bleah::depresso::depresso::depresso::depresso::depresso::depresso::depresso::depresso::depresso::depresso::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie::moglie e ora arrivano le ferrari:ciapet::ciapet::car::car::car::car::car::car::car::car::car::car::car::car::car:
 
Finanziare la crescita di imprese con redditività alta rispeto al costo del capitale investito,senza ricorrere ai debiti bancari, si puo e si deve ed in italia è poco diffusa la pratica del
MEZZANIEN FINANCE.
E' un prestito subordinato,che non muta il rating dell'azienda che lo riceve ai sensi di Basilea e che viene imputato a capitale proprio piu che a capitale di etrzi ,questo in base ai principi contabili internazionali.Prevede che chi lo eroga oltre ad avere interessi sul suo credito riceve anche un ulteriore bonus in considerazione dei risultati aziendali, equity kicker si chiama.

Il Mezzanine Finance come strumento per finanziare l'azienda in crisi di liquidità



Il Mezzanine Finance, strumento di finanziamento dell'impresa ibrido, a metà tra un finanziamento ed una emissione di capitale, potrebbe essere una nuova modalità per finanziare aziende in crisi di liquidità ma con buone prospettive di rilancio a medio termine. Eppure non piace, specialmente alle banche: perché? cambierà?

Cos'é il Mezzanine Finance
Il finanziamento mezzanine é uno strumento ibrido tra debito ed equity: é infatti un finanziamento a lungo termine subordinato, ovvero l'azienda che lo ha emesso può rimborsarlo solamente dopo aver fatto fronte agli altri debiti finanziari, compresi i mutui. Per l'azienda é prezioso capitale permanente al di fuori dei conteggi dei rating e di Basilea 2.

Il Mezzanine Finance per la banca
L'ente finanziario che finanzia il mezzanine sostiene un maggior rischio rispetto a chi ha erogato finanziamenti tradizionali. In virtù di questo rischio addizionale, ha diritto ad una remunerazione che, oltre al tasso di interesse, poco più caro di un finanziamento, comprende un premio chiamato Equity Kicker, che consiste nell'ottenere quote di partecipazione all'Equity dell'azienda finanziata. Se la performance dell'azienda é positiva, cresce il valore dell'azienda ed una quota di questo maggior valore viene attribuita al finanziatore del mezzanine finance che col suo finanziamento ha reso possibile la crescita dell'azienda stessa.

Il Mezzanine Finance per l'azienda
Per l'imprenditore che emette il mezzanine i vantaggi sono evidenti: ottiene una nuove fonte di risorse finanziarie permanenti senza peggiorare il proprio rating, cosa assai gradita visti i vincoli posti dalle banche dopo l'introduzione della normativa Basilea 2 ed inoltre mantiene la proprietà dell'azienda, in quanto l'Equity Kicker scatta a termine, non subito, e comunque riguarda quote di minoranza del capitale dell'azienda, non il suo controllo. Per l'azienda vi sono infine acuni vincoli, come non erogare dividendi e non effettuare operazioni straordinarie senza il consenso del finanziatore del mezzanine: aspetti peraltro condivisibili e non particolarmente gravosi.

Il Mezzanine Finance e la stretta dei finanziamenti bancari ...
Il finanziamento mezzanine ha quindi tutte le caratteristiche per venire incontro ai problemi di liquidità delle imprese nell'attuale difficile contesto economico e di stretta dei finanziamenti bancari. Atteso infatti che finanziare un'azienda in questo contesto é obettivamente rischioso, il mezzanine finance permette di effettuare un finanziamento il cui costo in interessi per l'azienda non é maggiore di quello dei finanziamenti bancari correnti, non ha rate di capitale da rimborsare e fornisce quindi capitali permanenti per l'impresa, attribuendo al contempo una maggiore remunerazione all'ente finanziatore. Sembra perfetto.

.. e per la PMI.
E' inoltre uno strumento particolarmente adatto alla PMI, che non ha le dimensioni necessarie per collocare quote di capitale presso fondi di Private Equity o per effettuare una IPO in borsa, nè verosimilmente può emettere obbligazioni od obbligazioni convertibili presso investitori istituzionali.

Perchè il Mezzanine Finance in Italia non funziona?
Ciò detto la domanda che ci poniamo é perché il mezzanine finance non si diffonda affatto in Italia come invece é diffuso in altri contesti europei.
Forse un po di responsabilità é da attribuirsi agli imprenditori, che non lo richiedono perchè non lo conoscono (la cultura finanziaria dell'imprenditore é spesso limitata, ma va bene così, gli imprenditori che “sanno” di finanza anzichè di impresa hanno fatto cose tremende).
Forse una buona parte di responsabilità é del sistema bancario italiano, che ha da tempo tralasciato la finanza per l'impresa a favore dei prodotti di tesoreria ed ha sempre valutato il finanziamento dell'impresa in base alla garanzie accessorie fornite dall'imprenditore anziché in base alle prospettive dell'azienda affidata, salvo constatare oggi che le garanzie accessorie in un momento di crisi non valgono affatto quanto si credesse. Un'ultima motivazione risiede nella mancanza di un mercato di capitali non bancario, un posto dove l'impresa possa trovare capitali che non sia la banca, ma qui apriamo problematiche troppo grandi.

Troppo facile?
Il mezzanine finance può invece funzionare: la banca potrebbe, ad esempio, trasformare parte dei finanziamenti non performing alla PMI in mezzanine finance. L'azienda così sopravvive ad una fase di crisi sistemica e la banca può recuperare i suoi soldi, guadagnadoci pure. Troppo facile?


f2i è fondi italiani per le infrastrutture ed ha sia cassa depositi e prestiti(80% min dell'economia e 16% fondazioni bancarie ) che è al su interno(socia di f2i) e sia è socia di SACE e SIMEST che sono entità nazionali per favorire espansione e internazionalizzazione imprese italiane,f2i ha anche il 15.72% di alerion a 9.2 euro per azione e per esempio potrebbe e anzi dovrebbe fare di alerion un campione nazionale per energia eolica( ad oggi è erg lukoil che con acquisizione di mw eolici di gdf de france è primo operatore in italia), questo anche perchè f2i pare voler puntare sui rifiuti per esempio quando sia l attuale che il prossimo governo potrebbero prevedere messa al bado dei etrmnovalorizzatori o comuque eliminiazione dei cip6.Inoltre come dimostrato in Germania con E-GAS il progetto audi di produzione di METANO SINTETICO DA ENERGIA EOLICA, vale la pena di considerare che in Italia in un prossimo futuro gli impianti eolici in esercizio saranno come POZZI DI PETROLIO. Quindi E' GIUSTO CON UN MEZZANINE FINANZIARE LA CRESCITA DI ALEIRON SIA IN ROMANIA DOVE HA 115 MW DA COSTRUIRE E 270 MW IN BREVE AUTORIZZAZIONE E SIA ACQUISTARE I 500 MW EOLICI IN ITALIA IN VENDITA DA PARTE DELLA FILIALE ITALIANDA DI EDF FRANCE(EDF EN IT),IL PREZZO DELLA TRANSAZIONE INCLUSO DEBITO E' 1.3 MILIONI DI EURO A MW EOLICO INSTALLATO.

Quindi F2I ha tra i suoi soci anche UNICREDIT E BIIS(COMPAGNIA SAN PAOLO), entrameb impegnate da tempo in erogazione green., e quindi F2I puo sia con intervento INdiretto(garanzia fidejussoria) che diretto( autorizzazione di erogazione di mezzanine), contribuire alla crescita di ALERION che ad oggi ha un rapporto DEBITO 235 MIL /EQUITY 159 MIL E VALE IL SUO PATRIMONIO.
POTREBBE MOLTIPLICARE EBITDA E DI COLPO VALUTAZIONE, SENZA MODIFICARE IL SUO DEBITO E IL SUO RATING.

CREANDO VALORE PER F2I( INTERESSI+ DIVIDENDI + EQUITY KICKER), SIA PER TUTTI.
CAMPOIONE NAZIONALE ENERGIA EOLICA.

SENZA PERDERE PIU TEMPO. DA ANNI FERMA.

Se I.R.R. (tasso interno di rendimento ) è maggiore del costo totale del capitale ,l’azienda è produttiva,esiste e crescerà .
Gli impianti eolici hanno un tasso interno di rendimento vicino al 13% e il costo totale del capitale,proprio e di teriz , è in media il 6.5%
La grid parity in eolico è prossima. Il vento è eterno .L’energia è un settore strategico nazionale.
I capitali stranieri sono di fatto in Italia pronti a fare altre operazioni.
F2i è uno dei piu grandi fondi pubblici privati al mondo con una raccolta attuale e prostettica vicina ai 3 miliardi di euro.
Esiste un accordo fra F2I E CIC fondo sovrano cinese e la china development bank in Italia ha una filiae a Milano e una in apertura a Roma.
I Russi di Lukoil di fatto hanno aiutato la ERG ad essere il primo gruppo eolico in Italia e la stessa erg lukoil sta attuando una politica di cresciya in Francia e in Romania.

L’Italua ha bisogno di altri attori in tema eolico.

LA NS PROPOSTA EPR ALERION.

la ns proposta di un Mezzanine financing per la crescita di Alerion,magari attraverso F2I con la collaborazione di CIC E CHINA DEVEL BANK, viene avallata da una serie di links, docs interessanti che da anni speigano l utilità dello strumento Mezzanine:
iniziamo

doc 1
Mezzanine Financing for Wind Projects

doc 2
THE POWER AND PROTECTION OF MEZZANINE FINANCING

doc 3
Mezzanine Financing ? increased risk__

doc 4
Intercreditor Agreements and Mezzanine Financing - Acrel

doc 5
Mezzanine Agreement

doc 6
http://www.docstoc.com/docs/82361744/Mezzanine-Method-of-Financing
uno dei doc il 6 il piu importante, di estrazione tedesca.


Lo so che a molti day trader non importa una emerita..... ma giuseppe maria garofano a margine di un assembela societaria del 2011 gia disse che si stavano studiando forme alternative.


In Italia il maggior numero di impianti eolici in esercizio è in mani erg lukoil dovuto agli acquisti dei mw venduti da gdf suez .

Il Mezzanine per Alerion deve servire per acquisire i mw eolici in vendita da parte di edf en it e sono circa 500. tali mw vanno a dare ebitda immediato e soprattutto sappiamo che il vento è eterno, che i siti saranno sempre produttivi, che la grid parity in eolico è ormai raggiunta,che è previsto un potenziamento delle reti elettriche e il market coupling cioè accordi bilaterali fra paesi per negoziare energia, poi le smart grid e le batterie di accumulo che consentiranno un aumento di energia rinnovabile accumulata ed utilizzata per essere ceduta o utilizzata per emobility ovvero mobilità elettrica.

f2i puo attraverso CIC,il fondo sovrano cinese e la china developmant bank attuare una crescita esponenziale della Sua presenza in eolic attraverso ALERION e senza oparla e potrebbe magari attuare una fusione con la RAVENNATE TOZZI TRE/(che ha Daunia wind e Margherita).

Gia con gardini l'italia mostro' di poter attuare con operazioni la nascita di forti gruppi, quello dell'energia era è e sarà sempre piu strategico perchè la vita media aumenta,la popolazione aumenta,il ciclo economico prima o poi ripartirà e ci sarà sempre maggiore richiesta di energia, e meglio se pulita.
 
cosa noi piccoli azionisti proponiamo a una quotata , ai sensi art 47 della costituzione.il mezzanine financing,il documento ufficiale,la crescita certa.
Preparare una provvista per Mezzanine Financing da deliberare per la crescita di Alerion Clean Power
Acquisire i MW eolici in vendita da parte di edf en it (a 1,3 milioni di euro per mw ,estinguendo il debito in via anticipata per non appesantire la struttura debitoria acquirente)
Il mezzanine da un rendimento annuo a favore di F2i + la possibilità di altri vantaggi economico finanziari (equità kicker).
Per Alerion il mezzanine non altera la struttura debitoria e nelle valutazioni di banche e case di affari porta all’inclusione come equity.
La giustificazione del Mezzanine è nell’aumento dell’Ebitda immediato ricevibile dagli acquisti.
Vediamo come:

ECCO UN DOCUMENTO UFFICIALE DEL FEBBRAIO DEL 2013:Organisation de Coopération et de Développement Économiques
Organisation for Economic Co-operation and Development 08-Feb-2013
___________________________________________________________________________________________
English http://search.oecd.org/officialdocu...pdf/?cote=CFE/SME(2012)9/FINAL&docLanguage=En
LEGGETE PAG 4 .
un ev/ebitda pari a 8.2 è la valutazione delle aziende quotate in energia pulita.
In fase di crescita, e in un mercato bancario asfittico, in Italia bisogna considerare una forma di finanziamento in voga in USA UK e Europa del Nord, il MEZZANINE FINANCING che per le banche e case di affari è considerata piu equity che debito.Se dunque nel caso di Alerion ci fosse un mezzanine che consentisse sia l'acquisto di società piu piccole e sia di mw eolici di terzi in vendita(edf en.it) e sia la costruzione di aprchi gia autorizzati, si avrebbe una crescita immediata di ebitda e di capitalizzazione di borsa.Considerato che F2I è primo azionista Alerion e fondo istituzionale e che ha dichiarato di voler fare delle Sue partecipate UN CAMPIONE NAZIONALE.
Mezzanine finance complements rather than replaces other forms of finance. Mezzanine finance is considered equivalent to an increase in equity by banks and other traditional lenders, offering greater scope for additional straight debt.Similarly, mezzanine finance can be used in conjunction with various forms of equity finance, such as private equity, venture capital, business angels, or listing on an exchange or similar trading platform
http://search.oecd.org/officialdocu...pdf/?cote=CFE/SME(2012)9/FINAL&docLanguage=En
 
il breve termine di alerion e' il breve termine inteso 3 /6 mesi=? 4/3/2013 a margine del FAMILY OFFICE INVESTOR DAY il Ceo di Alerion fu intervistato da Reuters( articolo di Massimo Gaia) e affermo' che ALERION nel breve termine svolgerà un RUOLO AGGREGATORE IN ITALIA, che il Monte dei Paschi di Siena è al fianco di Alerion cosi come F2I,e che a livello internazionale BISOGNA CRESCERE MOLTO, e che ALERION punta entro il 2016 a quasi 600 MW installati e Ebitda 155/170 mil di euro =====MILANO, 4 marzo (Reuters) - Alerion Cleanpower si vede come un soggetto aggregatore in Italia nel breve periodo, ma nel lungo termine avrà difficoltà a fronteggiare stand-alone colossi da miliardi di euro.
E' quanto ha detto a Reuters l'amministratore delegato del produttore di energia da fonti rinnovabili, Giulio Antonello.
Parlando a margine del 'Family Office Investor Day', Antonello - che, nel corso del suo intervento, aveva definito "un gioco da miliardi" il business in cui opera Alerion - ha affermato di vedere, per il gruppo da lui guidato, "un ruolo di aggregatore" in Italia nel breve termine. Ma, ha aggiunto, "a livello internazionale la dimensione da raggiungere è un multiplo" di quella attuale di Alerion.
Antonello ha illustrato delle slide da cui emerge una stima di capacità installata pari a 335 megawatt entro la fine del 2016 (592 megawatt operativi), rispetto ai 262 megawatt consolidati operativi a fine 2012.
Dal punto di vista finanziario, Alerion punta a raggiungere un Ebitda di 155-170 milioni nel 2016.
Antonello ha definito l'area dei Balcani "molto interessante" e ha manifestato l'intenzione di "proseguire nella politica di dividendi".
Interpellato da Reuters sulle relazioni con l'azionista Monte dei Paschi di Siena, che controlla il 6,2% del capitale, ha parlato di "ottimi rapporti" e ha aggiunto che F2i, a cui fa capo il 15,7% del capitale, "è sicuramente al nostro fianco nel percorso di crescita".

(Massimo Gaia)
Sul sito www.reuters.it


MAI RUBARE IL TEMPO AGLI ALTRI...
 
Gia abbiamo segnalato il primato eolico in Italia da parte di ERG –LUKOIL e di come di fatto tale società non sia quotata (lo è la capogruppo Erg ma che ha anche attività di raffinazione petrolifera), e abbiamo anche segnalato al presenza sulla scena internazionale del MEZZANINE FINANCE per parchi eolici, per esempio la China Development Bank in Argentina e molte alte istituzioni sia bancarie tradizionali e sia di tipo indipendente, anche Fondi.

Abbiamo anche detto che F2I e CIC sono in accordo per un secondo fondo F2I II la cui chiusura porterà a oltre 1,2 miliardi di euro e abbiamo anche sottolineato come il trattamento dei rifiuti va verso forme diverse degli inceneritori e termovalorizzatori e c’è maggiore sensibilità ambientale .

Annotiamo anche che il Governo Letta oggi ha dichiarato con le parole del Presidente del Consiglio di voler decisamente puntare verso energie rinnovabili e sfruttamento di adeguate tecnologia. Anche la presenza di un ottimo min dell ambiente Orlando e dell’esperto Realacci alla Commissione Camera ,lasciano ben sperare.

Abbiamo infine annotato sia i MW eolici in funzione da anni ed in vendita da parte della partecipata dal governo francese appunto la EDF EN ,dopo la dismissione dei MW do GDF FRANCE DE SUEZ anch’essa partecipata dallo stesso governo e i cui MW eolici sono stati INCETTA DI ERG.

Tutte queste belle note si devono incrociare con l opportunità segnalata stesso mezzo al cda di ALERION E F2I di non perdere piu tempo ed elaborare un MEZZANINE che consenta una crescita di fatturato ed Ebitda e che consenta di acq i MW eolici di EDF EN ,estinguendo in via anticipata i PF degli stessi.

La struttura del mezzanine interessi + equità kicker è garanzia per F2I di poter trasformare il credito in azioni sempre, e per il mercato è certezza di crescita di margini e quotazione, senza alterarne il RATING di ALERION.

L’Effetto sorpresa per il mercato porterebbe a una valutazione pari a 8 X EBITDA previsto – debito,ma nel debito il MEZZANINE non vi è incluso , se non per piccola parte.






…..il breve termine di alerion e' il breve termine inteso 3 /6 mesi=? 4/3/2013 a margine del FAMILY OFFICE INVESTOR DAY il Ceo di Alerion fu intervistato da Reuters( articolo di Massimo Gaia) e affermo' che ALERION nel breve termine svolgerà un RUOLO AGGREGATORE IN ITALIA, che il Monte dei Paschi di Siena è al fianco di Alerion cosi come F2I,e che a livello internazionale BISOGNA CRESCERE MOLTO, e che ALERION punta entro il 2016 a quasi 600 MW installati e Ebitda 155/170 mil di euro =====MILANO, 4 marzo (Reuters) - Alerion Cleanpower si vede come un soggetto aggregatore in Italia nel breve periodo, ma nel lungo termine avrà difficoltà a fronteggiare stand-alone colossi da miliardi di euro.
E' quanto ha detto a Reuters l'amministratore delegato del produttore di energia da fonti rinnovabili, Giulio Antonello.
Parlando a margine del 'Family Office Investor Day', Antonello - che, nel corso del suo intervento, aveva definito "un gioco da miliardi" il business in cui opera Alerion - ha affermato di vedere, per il gruppo da lui guidato, "un ruolo di aggregatore" in Italia nel breve termine. Ma, ha aggiunto, "a livello internazionale la dimensione da raggiungere è un multiplo" di quella attuale di Alerion.
Antonello ha illustrato delle slide da cui emerge una stima di capacità installata pari a 335 megawatt entro la fine del 2016 (592 megawatt operativi), rispetto ai 262 megawatt consolidati operativi a fine 2012.
Dal punto di vista finanziario, Alerion punta a raggiungere un Ebitda di 155-170 milioni nel 2016.
Antonello ha definito l'area dei Balcani "molto interessante" e ha manifestato l'intenzione di "proseguire nella politica di dividendi".
Interpellato da Reuters sulle relazioni con l'azionista Monte dei Paschi di Siena, che controlla il 6,2% del capitale, ha parlato di "ottimi rapporti" e ha aggiunto che F2i, a cui fa capo il 15,7% del capitale, "è sicuramente al nostro fianco nel percorso di crescita".


(Massimo Gaia)

Sul sito www.reuters.it
 
La Falck renewables ha deciso: Svalutazione dei progetti di termovalorizzatori in Sicilia, perdita fortissima in bilancio 2012, peggioramento dei covenants, oggi piu di un anno fa deve DEV DEVE cedere il 49% della sua divisione Green.

In considerazione del comunicato del 7/1/2013 di falck(all’epoca il titolo quotava sopra 1 euo..)
Dell’uscita di Heller ,oltre 5 milioni di azioni avvenuta sicuramente visto l’andamento del titolo
Della vecchia conoscenza Falck e Managers storici di Alerion
Il 7/1/2013 sia su facebook che sui siti,noi azionisti alerion, scrivemmo cosi, poi ribadendo il concetto sul FOL FINANZAONLINE 14/2/2013.

22/5/2013 la falck renewable ha deciso di cedere il 49% degli assets rinnovabili ed è un occasione ghiotta perchè, avendo dovuto portare a svalutazione oltre 120 milioni di euro ed avendo chiuso in perdita di oltre 85 milioni di euro il bilancio al 31/12/2012, I COVENANTS BANCARI DI FALCK SONO IN DECISO PEGGIORAMENTO.Evitando di pensare ai soliti SQUALI ENEL GREEN POWER ED ERG LUKOIL, potrebbe essere proprio ALERION grazie a F2I a fare alerion+ falck renewable(solo eolico).. d'altronde era un ipotesi che il 7/1/2013 scrivevamo qui:

facebook: alerion clean power ,simbolo ARN, codice ISIN IT0004720733 ·e7 gennaio alle ore 5.39 · ..alerion e falck? un matrimonio?


7/1/2013 Mercato attende novita' nel 2013 per la societa' dell'eolico
BORSA: FALCK SUI MASSIMI (+4,6%) DOPO SVINCOLO QUOTA INGLESE HELLER
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 gen
- Titolo Falck
Renewables sui massimi verso la meta' seduta di Piazza Affari
dove ha raggiunto il top a 1,128 euro (+4,6%). Sulla societa'
controllata dalla holding Finmeria della ex dinastia
dell'acciaio ora riconvertita alle rinnovabili, sono molte
le attese del mercato. In primis il mandato ad ampio raggio
assegnato a Rothschild per individuare eventuali
partnership, acquisizioni o addirittura fusioni, a cui si
aggiunge la recente 'liberazione' della quota del 4,438% del
capitale che fa capo all'ex manager William Jacob Heller dai
patti parasociali che non permettevano al manager inglese di
disporre delle azioni Falck Renewables dopo i conferimenti
degli asset dalla holding inglese nella societa' italiana.

Top of Form 1

FOL FINANZA ON LINE 14/2/2013

ALERION ,borsa ,affari e misteri.l'azione buona (.la bella donna) in borsa non si fa vedere,la brutta donna (l'azione non buona,) si mostra.. Tra le azioni che si nascondono e che tentiamo di far conoscere bene =alerion si nasconde..perchè? le società che producono energia rinnovabile hanno nei loro bilanci i project financing per i singoli impianti in esercizio, e trattasi di finanziamenti non re...course ovvero dei quali le banche erogatrici non posson chiederne l'estinzione anticipata, questo perchè la logica del... pr financing prevede che si finanzia l'idea, il progetto per cio' che genera nel futuro,i flussi di cassa apunto, e non quindi in base al concetto del patrinomio del Proponente -debitore.
Dunque sia Alerion che Falck Renew,LE UNICHE 2 SMALL GREEN INDIPENDENTI E CHE POTREBBERO UNIRSI CARTA CONTRO CARTA, hanno debiti per proj financing non recourse e soprattutto sorprende che Alerion non abbia ANCORA(MISTERO..) ricevuto i pr financing su 2 progetti in romania, auseu borod e jimbolia,datati 2010 e 2011 le 2 autorizzazioni complete, questo perchè le leggi in romania sono certe e altri attori come enel g power e erg/lokoil e addirittura altre società estere piccolissime hanno avuto project fin e soprattutto anche con ricordo alla bers o fondi istituzionali.
Quindi ALERION ha perso 24 mesi dietro l'ipotesi che le banche non erogavano. starno perchè in F2I ci sono UNICREDIT E BIIS(SANPAOLOTO) tra l altro come socie e perchè c'è anche CASSA DEP E PRESTITI che con SACE sua partecipata ha finanziato tra l'altro la NON QUOTATA FRIELGREEN Bolzanese.
Quindi F2I che è socia di Alerion con entrata fuori mercato a 9.2 euro nell ottobre 2008 ,(cosa ingiusta secondo i piccolia zionisti perchè non si passo dalla Borsa ed il titolo non ha mai segnato 9.2 euro) crea qualche meraviglia ai piu sul fatto che non valorizza la SUA ALERION che è quotata.. perchè?Vuole forse Oparla a 4 soldi?Forse si sfrutta il fatto che Unipol e d bunford che hanno un 10% di Alerion siano usciti dal patto di sindacato e possano voler cedere e quindi si pressa sul basso prezzo?
E'stridente con le parole di Gamberale e con la realtà fattualeil differente comportamento che F2I ha usato di recente su IPO SEA negata ,perchè si diceva il prezzo era incongruo, SALVCO POI COMPRARE LA QUOTA DI SEA IN MANO A PROV MILANO (DIC 2012) A PREZZO PIU BASSO DELL'ASTA E LE PAROLE DI VITO GAMBERALE CHE NEL NOV 2012 HA DETTO A UN CONVEGNO CHE VUOLE FARE DELLE PARTECIPATE DI F2I DEI " CAMPIONI NAZIONALI".
E' stridentissimo con le quotazioni attuali a 3.99 euro il PIANO INDUISTRIALE ULTIMO DI ALERION che rimanda ad entro il 2016 la messa in esercizio di 335 MW eolici.
Tutto sembrerebbe tramare contro glia zionisti di minoranza e contro coloro che per un motivo o per un altro devonoc edere azioni (UNIPOL E D BUNFORD)?
Allora la valorizzazione di ALERION che chiuderà 2012 con oltre 50 mil di euro di ebitda e che quota appena 3,5 volte ebitda 2012, PASSA ATTRAVERSO F2i.
OPPURE ATTRAVERSO AZIONI OSTILI DI ACQUISTO SUL MERCATO DA PARTE DI CHI VUOLE ENTRARE UIN UNA SOCIETA' CON PROSPETTIVE....

a pag 40 e a pag 63 ( delle slides sul link Vito Gamberale: novembre 2012 )

il fondo italiano per le infrastrutture F2I spiega la sua strategia e la necessità di operare un secondo F2I.Ora in tema SEA si vedrà cosa accadrà e in tema rifiuti.
o f2i vorrebbe aggregarsi con Iren e condurre in italia una giusta opera di aggregazioni.Ricordiamo a F2I che ALERION CLEAN POWER è stato il I° investimento ,comprarono Alerion a 9.2 euro e fuori mercato, dicendo che volevano far crescere Alerion potendo salire anche fino al 30%.Alerion è quotata e molti piccoli azionisti non solo nn hanno mai visto 9.2 euro in borsa


I soci di Alerion sono in fibrillazione:
f2i ha il 15.72% di Aleiron a 9.2 euro per azione dal 2008 contro il prezzo odierno di 3.6 euro.

Il 5% nelle mani Fondiaria passata in mani Unipol( fusione dubbia per chiarificazione e inchiesta per derivati anch'essa),Muscade (che ha venduto a Piovesana di treviso che aveva adriatica e che è diventato socio di rdm realty poi divenuta industria e innovazione sempre di galassia Garofano), Domenic Bundford un uomo di san marino,sconosciuto che è rimasto in alerion ma è fuori dal patto di sindacato, e IM.CO anche'essa società sconosciuta ha esercitato il diritto di riscatto dal patto e quindi diciamo che un 5+5+2+1+=13% di alerion puo essere ceduto possono vendere le loro quote.
MPS ,oltre il 6.2 % di Alerion,ha comunicato che vuole vendere le partecipazioni no-core...chissà forse anche Alerion.
Alfio Marchini con due sue società Lujan e keryx è in Alerion circa al 4.3%, ha una società la Astrim che ha ceduto a Bosh perchè entra a Roma in politica.
 
GIUSEPPE MARIA PAOLO GAROFANO, CLASSE 1944, EX MONTEDISON, OGGI CHE FA??? LE GUERRE SI VINCONO PRIMA DI COMBATTERLE "RAUL GARDINI" La storia siamo noi, ieri, ha parlato di gardini...+ eemrsa la figura di giuseppe maria paolo garofano che in quegli anni era in montedison.Il cardinale adesso è sostanzialemnte interessato sia come socio che come manager in ALERION CLEAN POWER,RENO DE MEDICI E INDUSTR...IA E INNOVAZIONE.
Ebbene la creazione di valore per tutti gli azionisti, la trasparenza e chiarezza delle informazioni societarie, il coraggio di compiere operazioni,il guardare avanti, quella visione strategica tipica del GARDINI ,le vorremmo applicate anche a queste TRE SOCIETA'.
In particolare Alerion dove MPS, FONDIARIA MILANO ASS, ALFIO MARCHINI, F2I, NELKE della fam di garofano sono i soci forti.
C'e da prendersi i mw messi in vendita da Falck renew, c'è da comprarsi il resto dei aprchi di alerion in comproprità, c'è da comprarsi i mw di edf en I FRANCESI, c'è da STIPULARE UN MAGGIORE ACCORDO CON F2I di VITO GAMBERALE. C'e da fare perchè LA GREEN ECONOMY è e sarà il motore di sviluppo e bisogna crere economia edi scala, crescere in mw e fatturato, il vento è eterno e partiranno gli accumuli di energia. quindi i siti sono come pozzi di petrolio.


FALCK,LA FAMIGLIA, SE AVESSE AVUTO I SOLDI E LA VOGLIA, NON AVREBBE DI FATTO ABBANDONATO LA FALCK RENEW CHE DA IERI HA CAMBIATO STRATEGIA E PUNTERA' PIU SU BIOMASSE CHE SU VENTO. I COVENANT BANCARI ALLA LUCE DELLA FORTISSIMA SVALUTAZIONE SONO CERTAMENTE CAMBIATI ED OGGI FALCK RENEW CERCA PARTNER PER CEDERE,VE,DERE,DARE, IL 49%.

SE ALERION E F2I VOGLIONO SI PRENDERANNO QUESTO 49%, DI CERTO AGLI AZ DELLA QUOTATA FALCK RENEW PER QUEST ANNO ANCHE NON CI SARA' DIVIDENDO.. PIU LA CAPOGRUPPO FAMIGLIA BECCHERA' SOLDI PER COPRIRE DEBITI



basta andare su google e scrivere covenant bancari nel project financing e escono links che spiegano cosa sono i covenant cioè il debitore deve rispettare dei rapporti,dei indici,dei valori in bilancio.Ecco che FALCK RENEWABLES con la perd...ita e la svalutazione in bilancio 2012 approvato in ritardo, è sotto la necessità di cedere parte dei suoi parchi,altrimenti avrebbe continuato da sola. vi allego un link sui covenant, ricordando come websim e tante case di affari davano a falck renew un target di oltre 1.6 euro..http://bilanciointerattivo.erg.it/2010/bilancio-consolidato/analisi-stato-patrimoniale/nota25.html

http://www.gei.it/UserFiles/pubblicazioni/menghini/Menghini_covenant_totale_1.pdf
 
grafico mostra che alerion deve mettere un + 23% da 3.69 euro di oggi per eguagliare enel green power graficamente,cosa che è sempre accaduta.negli ultimi 6 mesi.



 
Alerion Clean Power è uan società quotata che ,come apaprso su Economia & Finanza,4/6/2012, articolo a firma Roberta Paolini =Alerion Cleanpower è una preda appetibile. Anche per i grandi. La piccola delle energie rinnovabili fondata da Giuseppe Garofano è uno dei titoli più interessanti per future operazioni di M&A. Lo pensano gli analisti e pure gli operatori. E i papabili certo non mancherebbero. Tra questi, secondo alcuni, ci potrebbero essere nomi come Erg, Edpr (gruppo portoghese tra i big mondiale delle rinnovabili), Edf. Ma c’è anche chi dice che tra i potenziali interessati ci sia una famiglia marchigiana già attiva nel settore. Impressioni, per il momento, poco di più, ma il titolo è oggettivamente interessante. E ai blocchi nelle scorse settimane c’è stato qualche scambio. “Certo nel listino italiano i titoli cheap sono diversi – ammette un operatore di Borsa – ma questo ha degli elementi di interesse in più”. Ed eccoli: in un comparto come quello delle rinnovabili, dove il Capex è in crescita, Alerion, sotto la pressione di alcuni suoi azionisti, sta mettendo un po’ di freno. E’ inoltre una società che elargisce un dividendo sopra il 3% (anche Falck Renewables è allo stesso livello). Ma, a differenza di altri, Alerion, da novembre, ha approntato un piano di buy backapprovato fino al 10% del capitale. Nell’ultima assemblea ha cancellato circa l’1% delle azioni, proseguendo sulla via del riacquisto delle azioni proprie e chiedendo anche di poter aumentare la percentuale, fino al 50%, sulle azioni scambiate.
Chi potrebbe essere inetressato ad Alerion? Forse l'articolista si riferisce alla API NOVA ENERGIA.
La stessa API NOVA ENERGIA, DOVREBBE E VORREBBE CRESCERE NEL SETTORE EOLICO, AVENDO TRA L'ALTRO UNA jOINT vENTURE CON iBERDROLA E DETENENDONE IL 50.1 % DELLA S.E.R.
Ferdinando Brachetti Peretti,
amministratore delegato
dell’api holding, presidente
dell’api energia
e dell’api nòva energia
erdinando Brachetti Peretti è amministratore delegato di api holding, presidente di api energia e di api nòva energia spa. api è scritto con le iniziali rigorosamente in minuscolo e con il logo del cavallo, operante da circa 80 anni nel settore del petrolio e dell’energia e cassaforte della famiglia. Un giorno prima di questa affermazione Jim Rogers, fondatore con Gorge Soros del Quantum Fund, fondo famoso nel mondo della finanza per i rendimenti a due cifre, aveva pronosticato per il petrolio un prezzo in ascesa fino a 150 dollari al barile; e Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, aveva valutato le riserve mondiali sufficienti per altri 70 anni. Intanto tra le Borse di Londra e di New York veniva registrata un’impennata delle quotazioni per le imprese operanti nel settore fotovoltaico, insieme a un’immotivata perdita per quelle operanti in quello eolico. Un mondo dell’energia, quindi, in piena turbolenza. Alla Fiera di Roma, dove era in corso il World Energy Congress, Ferdinando Brachetti Peretti guardava al futuro delle aziende che gli sono affidate e programmava nuovi sviluppi. Lo attendevano i rappresentanti di Iberdrola, società spagnola operante in tutti i settori dell’energia.

«Sono entrati nel nostro Paese, facendo una newco - S.E.R - con noi e li abbiamo portati a visitare i nostri siti eolici per la produzione complessiva di 350 megawatt–spiega–. Abbiamo accettato la loro proposta di realizzarli insieme, con una società di cui noi possediamo il 50,1 per cento e loro il 49,9. È un’eccezione aprirci a capitale estraneo alla famiglia, ma lo facciamo con il ‘numero uno’ del settore nel mondo. Dobbiamo consolidare i consistenti risultati già ottenuti e nello stesso tempo individuare nuove opportunità di crescita per la nostra azienda e per il territorio in cui operiamo. Questo nel rispetto degli standard ambientali e di sicurezza che sono, giustamente, sempre più severi».

I Brachetti Peretti costituiscono una grande famiglia, riunita in una grande casa di Roma affacciata su Villa Borghese e guidata, oggi, da Aldo e dalla moglie Mila, ispettrice nazionale delle infermiere volontarie della Croce Rossa. Una famiglia marchigiana le cui origini risalgono al 1200, e la cui storia e tradizione oggi si identificano con api creata nel 1933 come Api-Anonima Petroli Italiana dal Cavaliere del Lavoro Ferdinando Peretti, padre di Mila, che decise di mantenere nelle Marche il centro dell’attività con la trasformazione del piccolo deposito iniziale di carburanti in una delle più avanzate raffinerie italiane.

Risale al 1939, infatti, la costruzione a Falconara Marittima di un deposito costiero di prodotti petroliferi che negli anni fu trasformato in un sito produttivo fino ad assumere la fisionomia dell’attuale raffineria. «Il Gruppo è cresciuto sempre con l’autofinanziamento, senza interventi esterni, annullando anche la quotazione in Borsa avviata due anni fa e approvata dalla Consob», aggiunge Ferdinando ripetendo - senza punte polemiche verso i frequenti comportamenti di altre imprese anche di primo piano del Paese -, un concetto già espresso dal padre: «Non abbiamo mai fatto ricorso, anche nei momenti più difficili per il mercato petrolifero e per le vicende internazionali, a tagli di personale, che anzi abbiamo aumentato dinanzi alle crescenti necessità, né alla cassa integrazione».

Da tre generazioni la famiglia è azionista unica del Gruppo costituendo, nei 74 anni di vita, un inconsueto modello di solidità e di efficienza economica in uno dei settori più complessi e imprevedibili dell’economia mondiale. In base alla relazione relativa al bilancio al 31 dicembre 2006 redatta in conformità dei principi contabili dell’International Financial Reporting Standard adottati dall’Unione Europea, la controllata api-anonima petroli italiana è costituita da circa 30 società con circa mille dipendenti diretti, registra una produzione del valore di 3,6 miliardi di euro con un incremento di circa il 34 per cento rispetto al 2005, e un margine operativo lordo consolidato di 298 milioni di euro, in crescita del 16 per cento rispetto all’esercizio precedente. Al netto dell’effetto «emission trading» e delle scorte, il margine operativo lordo consolidato è stato di 229 milioni di euro, con un aumento rispetto al 2005 del 39 per cento. L’utile netto è di 42 milioni di euro, ovvero di 45 milioni al netto delle scorte.

Grande impegno nel lavoro, riservatezza, rispetto reciproco delle persone e dei ruoli nell’azienda e nel gruppo parentale sono nella tradizione della famiglia. Il capostipite odierno, il cavaliere del Lavoro Aldo Brachetti, al momento del matrimonio con Mila Peretti volle unire, al proprio, il cognome del suocero, fondatore dell’azienda, avviando la discendenza dei Brachetti Peretti. Niente interviste, pochissime apparizioni pubbliche, estraneità al gossip malgrado la parentela con nomi importanti dell’alta società italiana. Ferdinando è sposato con S.A.R Mafalda d’Assia, nipote della principessa Mafalda di Savoia, secondogenita di Vittorio Emanuele III e moglie di Filippo d’Assia.

Il fratello di Ferdinando, Ugo, che dirige il settore petrolifero, la raffinazione, il marketing e la distribuzione, ha sposato Isabella Borromeo dei principi di Angera, sorella maggiore di Lavinia Borromeo, consorte di John Elkann, erede della Fiat. 47 anni, alto, magro, Ferdinando comincia la giornata di buon mattino. Cyclette nella palestra di casa, alle 7 corsa nei viali di Villa Borghese, poi al lavoro per occuparsi della holding petrolifera e delle due società elettriche affidate alla sua cura particolare. Dopo il liceo classico, l’iscrizione alla Facoltà di Economia e Commercio, il trasferimento a Londra per due anni, l’avvio dell’ufficio di trading petrolifero. Poi a Parigi, per seguire amministrazione e finanza nella Banca Paribas.

Nello stesso tempo ha praticato vari sport, è stato campione italiano di pilotaggio di elicotteri, ha partecipato a gare di moto, è stato ufficiale dei Carabinieri negli anni 1980 e 1981 guadagnandosi l’encomio solenne dal Capo dello Stato Sandro Pertini in occasione del terremoto dell’Irpinia. È così da 25 anni, nel corso dei quali ha seguito dapprima tutti i settori del Gruppo gestendo il ciclo «downstream» che egli considera uno dei più vivi e interessanti, ossia l’insieme di attività dall’approvvigionamento del greggio al trasporto su navi, alla raffinazione, al marketing, alla vendita del petrolio e dei suoi derivati, oltre a benzina verde, gasolio, lubrificanti, Gpl in bombole, acqua ragia, saponette di zolfo, fino all’asfalto con l’ultimo prodotto dei bitumi antiaderenti della raffineria Alma di Ravenna, che coprono il 25 per cento del mercato.

Nel settembre scorso, insieme alla vicepresidenza e alla carica di amministratore delegato della holding, cassaforte del Gruppo, gli è stata affidata la presidenza di api energia e di api nòva Energia, due settori nuovi e destinati ad acquisire un’importanza sempre maggiore per le difficoltà di estrazione e di approvvigionamento e per il costo del petrolio, che spingono a sviluppare fonti alternative. «Mi occupo in particolare della parte elettrica, affiancata nel 1998 all’attività principale che per tradizione è quella petrolifera, e sviluppata successivamente con l’acquisizione del 100 per cento di api energia dall’ABB e dalla Chevron Texaco, allora nostri soci–racconta Brachetti Peretti–; e, attraverso l’affidamento fattomi delle fonti rinnovabili, sono stato incaricato di esplorare nuove opportunità di crescita».

Un’attività che, con i circa 2 miliardi 200 milioni di kilowattora prodotti ogni anno dalla centrale elettrica di cogenerazione da 280 megawatt avviata nel 2001 all’interno della raffineria di Falconara Marittima, già soddisfa il 30 per cento del fabbisogno delle Marche, la regione forse più deficitaria sotto il profilo elettrico. È un impianto a ciclo combinato con il gas, che consente l’evoluzione in «raffineria bianca», nella quale si realizzano prodotti petroliferi di elevata qualità e si produce energia elettrica con un bassissimo impatto ambientale attraverso l’utilizzo delle frazioni residue del ciclo di raffinazione, trasformandole in gas di sintesi pulito. Con la realizzazione di due nuove centrali analoghe programmate nello stesso comprensorio di Falconara per un totale di altri 580 megawatt, l’approvvigionamento elettrico della regione potrà essere totalmente indipendente.

Domanda. Quali cambiamenti prevede per il prossimo futuro per l’energia?
Risposta. Soprattutto la combinazione delle fonti. Lasciando da parte le considerazioni di alcuni esperti che ritengono vicina la fine dell’era del petrolio, oggi l’obiettivo è quello di unire produttività, efficienza energetica e rispetto dell’ambiente. Per raggiungerlo è necessario guardare a tutte le fonti di produzione, senza limitarci a quella tradizionale del petrolio ma sviluppando le cosiddette fonti rinnovabili con le conoscenze e gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione. In questa strategia d’impresa api energia e api nòva energia sono indubbiamente in prima linea. Controlliamo l’11 per cento del mercato della distribuzione di carburanti e produciamo energia elettrica da impianti di elevata efficienza e capacità di rispetto ambientale con il nostro impianto di Falconara, che è stato classificato dall’Unione Europea «best available tecnique», ossia la migliore tecnologia attualmente disponibile, perché in grado di unire alta efficienza produttiva e tutela dell’ambiente. Inoltre bisogna ricordare che api energia ha ottenuto la certificazione 14001 per la gestione e il controllo della produzione di energia elettrica mediante impianto a ciclo combinato. Nel mare di Falconara, inoltre, esiste un oleodotto sottomarino di 16 chilometri, creato nel 1972 per consentire l’ormeggio di petroliere da 500 mila barili. Ora pensiamo di affiancare all’oleodotto un gasdotto per l’attracco di navi gasiere che potranno rigassificare il gas liquefatto trasportato, e da lì convogliarlo nella rete nazionale senza bisogno di rigassificatori a terra, con il solo intervento dei contatori per il calcolo dei quantitativi distribuiti, con impatto ambientale nullo.

D. Come intendete operare nel settore particolare delle fonti rinnovabili?
R. È un settore particolare sul quale puntiamo molto. Lo dimostra la creazione, nel 2006, della holding elettrica e del gas api nòva energia, con il compito di ricercare e adottare le più avanzate tecnologie nel campo della produzione di energia elettrica, che consentano il massimo dell’efficienza e il minimo delle emissioni di anidride carbonica. Il nome stesso dell’azienda è indicativo dell’interesse del Gruppo nei riguardi di questo aspetto della produzione e dell’approvvigionamento energetico. Operiamo già nella produzione di energia eolica attraverso la partnership con la spagnola Iberdrola; realizzando altri progetti allo studio potremo giungere, entro il 2012, ad oltre mille megawatt derivanti da fonti rinnovabili, diventando un’azienda di primaria importanza in questo specifico mercato. Dal 2000 in Campania, a Castelfranco in Miscano, un Comune a 760 metri di altitudine in provincia di Benevento, abitato da un migliaio di persone, è attiva la nostra Compagnia Energia Rinnovabile (C.E.R.), dotata di una centrale eolica da 30 megawatt. Operiamo anche nelle biomasse sia solide che liquide. Il nostro obiettivo è quello di essere protagonisti arrivando a una quota del 10 per cento del mercato italiano. Nel caso specifico api nòva energia ha già 60 megawatt di biomasse in Calabria, con un impianto che è il maggiore d’Europa, diviso tra Crotone per 40 megawatt e Strongoli per 20. In esso utilizziamo il ceppato di legno, frutto della pulizia degli ettari di boschi circostanti, che ora viene bruciato o lasciato marcire, e lo trasformiamo in energia. Con le biomasse liquide - olio di palma, di colza e di girasole - puntiamo ad arrivare al 10 per cento di energia derivante da fonti rinnovabili.

D. Avete programmi anche per il fotovoltaico o ritenete di non espandervi nell’ampio campo delle rinnovabili?
R. Stiamo per realizzare anche impianti fotovoltaici nelle Marche per 11 megawatt. Direi di più, perché siamo impegnati nella valutazione di una serie di opportunità nella filiera del silicio lavorando la sabbia per produrre le stesse celle fotovoltaiche. Le collocheremo inizialmente sui grandi edifici e sulle pensiline di gran parte delle 4.100 stazioni di servizio della rete api-IP. Quando lasceremo la sede attuale di Corso d’Italia a Roma per trasferirci lungo la Via Salaria, i due edifici che ci ospiteranno avranno sul tetto i nostri pannelli. Per concludere, gli investimenti necessari per realizzare l’intero programma saranno nell’ordine di 1,5-2 miliardi di euro, per reperire i quali ricorreremo al project financing oppure alla partecipazione di altri investitori.

Ma siccome il FONDO F2I di ETTORE GOTTI TEDESCHI E DI VITO GAMBERALE ENTRO' NEL 2008 IN ALEIRON PAGANDO, AI SOLI SOCI DI UN PATTO, 9.2 EURO,
ALLORA OGGI
SE A.P.I. NOVA ENERGIA vuole entrare nel cpaitale, sedersi al tavolino con F2I ed essere quoitata deve pagare un premio.
Quanto? Almeno 15 euro. a 15 euro ALERION CAPITALIZZEREBBE
660.000.000 DI EURO E DEDUCENDO IL SUO DEBITO CHE è DI 320.000.000 DI EURO,
VERREBBE VALUTATA SECONDO I MW IN ESERCIZIO, IN COSTRUZIONE ED IN PIPELINES ( CIRCA 1200 MW EOLICI IN TUTTO).
Staremo a vedere...

l'andamento strano di aleiron puo essere dovuto al fatto che f2i voglia accumulare quote ,magari di mps e di unipol che sono in difficoltà e che ne hanno piu del 10%, visto che f2i ne ha il 15.72% a 9.2 euro in carico? ECCO UN DOCUMENTO CHE GLI AZIONISTI DI ALERION CLEAN POWER NON SOLO NON CONOSCONO MA CHE E' DI DIFFICILE EVIDENZIAZIONE. ECCO TOGLIERE I VELI SU F2I, SU CHI E', COSA FA E COSA VUOL... FARE. LA COSA CHE EMERGE E' : Per poter incidere attivame......nte sulla gestione, F2i punta ad ottenere quote di maggioranza nelle società partecipate; favorire processi di aggregazione, in settori caratterizzati da elevata frammentazione e potenzialità di sviluppo nazionale ed europeo; assicurare la valorizzazione del management delle aziende partecipate, coinvolgendolo in progetti di sviluppo della società e di crescita personale. 24 Vito Gamberale – Presentazione F2i

http://www.slideshare.net/vitogamberale/vito-gamberale-presentazione-f2iVisualizza altro
 
MA CHE PAESE..(della serie a volte ritornano). ma che mazzo.! !!Zunino,fu condannato, e fu uno degli immobiliaristi che all'epoca fece grandi affari anche grazie a GIUSEPPE MARIA PAOLO GAROFANO, torna alla ribalda e lancia un OPA SU RISANAMENTO.180 MILIONI DI EURO PRESTATI DALLA BANCA, OGGI, DI QUESTI TEMPI .Torna il condannato Zunino
E trova 180 milioni dalle banche .Lo finanzierà uno storico creditore: il Banco Popolare.
DOMANDA: MA ALERION CHE AVREBBE COSE DA FARE POSSIBILE CHE NON TROVA FINANZIAMENTI O SBOCCHI FINANZIATI MAGARI ATTRAVERSO F21 SOCIO DI ALEIRON AL 15.72% IN CARICO A 9.2 EUYRO PER AZIONE?.NEMMENO UN MEZZANIN E FINANCE,INSOMMA , IL TEMPO
 

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