Ducati (DMH) Il caso ducati e le opa affossa pesciolini

LA TIPICA FAMIGLIA ...AZZII MIEI ITALIANA ITALIETTA....TUTTI SILENZI E INTRIGHI..I RIVA..
il declino dei riva,MAI QUOTATISI IN BORSA, inizia con la cina e la sua superpotenza E CON LA CRESCITA DEI COSTI CHE è MOLTO SUPERIORE A QUELLA DEI RICAVI IN TERMINI %. LA SOCIETA' NON E' QUOTATA E QUINDI, NONOSTANTE LO STATO STABILISCA DI FARE INVESTIMENTI, I RIVA POSSONO CHIUDERE DOMANI MATTINA.
COMUNQUE:Il gruppo ha origine dalla società “Riva & C.”, costituita dai fratelli Emilio ed Adriano R...
iva nel 1954 ,STORIA DI ACQUISIZIONI UN PO OVUNQUE, ANCHE FUORI DALL'ITALIA ,APPROFITTADO DELLA CRISI DELLA SIDERURGIA DELGI ANNI 80.Caratteristica dei Riva, nel corso di questa fase di crescita, è quella di non creare mai una holding di famiglia che consolidi le loro attività, così che l’importanza economica del loro gruppo non appare nelle statistiche ufficiali
chi sono i RIVA:Nel 2001 il Tribunale di Taranto ha dichiarato Emilio Riva, il figlio Claudio ed altri dirigenti Ilva colpevoli di tentata violenza privata, per avere demansionato un gruppo di impiegati dell'Ilva nel 1998. La sentenza è stata confermata nel 2006 dalla corte di Cassazione.
Nel febbraio del 2007 Emilio Riva è stato condannato a tre anni di reclusione e Claudio Riva a 18 mesi per omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro e violazione di norme antinquinamento, con riferimento alla gestione della cokeria dell'impianto di Taranto. . Tale condanna è stata confermata in secondo grado: il 10 ottobre 2008 la sezione distaccata di Taranto della Corte d'appello di Lecce ha condannato alla pena di due anni di reclusione il presidente dell’Ilva, Emilio Riva, e ad un anno e otto mesi il direttore dello stabilimento tarantino, Luigi Capogrosso. I due erano accusati di getto pericoloso di cose, danneggiamento aggravato, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro nel reparto cokerie.
In base ai dati dell'Inventario Nazionale Emissioni e loro Sorgenti risalenti al 2006, si stima che l'Ilva di Taranto emetta il 92% dell'ammontare annuo delle emissioni industriali di diossina (91,5 grammi di PCDD/PCDF su un totale nazionale di 99,5 grammi/anno).
Nel dicembre 2008, la Regione Puglia approva a maggioranza una legge regionale contro le diossine. La norma impone limiti alle emissioni industriali a partire da aprile 2009: l'Ilva, come le altre aziende, dovrà scendere a 0,4 nanogrammi per metrocubo entro il 2010. Nel febbraio 2009, una modifica alla legge regionale ha però allungato i tempi per il primo taglio dei limiti di diossina a 2,5 nanogrammi per metrocubo, spostando dal primo aprile al 30 giugno l'entrata in vigore del limite stesso.
Il 7 agosto 2012 il tribunale del Riesame di Taranto conferma il provvedimento di sequestro degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva predisposto dal gip di Taranto Patrizia Todisco, sequestro vincolato alla messa a norma dell'impianto. Conferma inoltre gli arresti domiciliari per Emilio Riva, per suo figlio Nicola e per l'ex dirigente dello stabilimento Luigi Capogrosso. «Chi gestiva e gestisce l'Ilva, ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza», scriveva il gip di Taranto Patrizia Todisco.

l italia dei marpioni, dei ligresti,dei falckdei marcegaglia,dei tronchetti provera,della famiglie che o non si quotano o se si quotano è per distribuire incarichi in Cda a figli paranti e prestanomi, andando contro gli azionisti di minoranza. Una bella e forte riforma che vieti doppi tripli ecc incarichi e dove gli azionisti di minoranza abbiano maggiore voce in modo semplice, nominando la maggioranza dei membri di cda quotate( si dovrebbe stabilire un numero massimo di amministratori)
 
aggiornamento alerion 17/7/2012 chiusura settimanale sopra la media mobile a 50 gg cosa che non accadeva da mesi, volumi giornalieri in auemnto, target media mobile a 200 gg, le merde vediamo che faranno, i piloti del kaiser....con il mercato che azzera le perdite da inizio 2012 ed ha un gap aperto a 17.000 punti circa...

le merde se vogliono la portano ai valori di inizio 2012 intorno ai 4.10 euro, le merde.loro e le loro famiglie..

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ALERION CLEAN POWER
EUR 3,64 | VAR% +5,2% | h 10:56 | ISIN IT0004720733 20/8/2012
 
20/8/2012 alerion da + 5.2% a + 1%, sale con volumi ma sempre in occasioni di fine rialzo borsistico, sempre tappata e bastardamente manovrata...

altri esempii??

esempio 1
Seduta spumeggiante per Alerion (+5,7%)di Edoardo Fagnani

10 lug 2009 ore 12:40

Molto anche Alerion (+5,69%, dopo una sospensione per eccesso di rialzo). I vertici della società puntano investire un miliardo di euro nei prossimi anni con l’obiettivo di rafforzare la presenza nel settore delle energie da fonti rinnovabili. Il management punta a portar e il margine operativo lordo tra i 120 e i 140 milioni di euro entro il 2013.


esempio 2
di Edoardo Fagnani
9 feb 2011 ore 12:16

Alerion CleanPower sospesa per eccesso di rialzo, dopo aver segnato un progresso teorico del 7,6%. La controllata Alerion Energie Rinnovabili ha ricevuto l’autorizzazione per la costruzione e gestione di un impianto fotovoltaico a Gioia del Colle (BA) con una potenza di 8,5 MW.


Ma la cosa piu lampante il giorno dell'accordo con f2i... a 9.2 euro ( per garofano e co) e non per tutti..

un movimento simile fece con l entrata di f2i a marzo 2008 da + 18% a + 3%


e ancora..

MILANO, 1 giugno (Reuters) - Goldman Sachs Asset Management possiede il 3,141% del capitale di Erg (ERG.MI).

Lo si legge negli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti in cui si precisa che l'ingresso nel capitale della compagnia petrolifera è avvenuto in due tappe. Goldman ha acquisito infatti il 2,04% il 2 dicembre 2005 ed è salita al 3,141% il 28 aprile 2006. La partecipazione è detenuta nell'ambito dell'attività di gestione del risparmio.


05-06-2006, 14.05.14
Milano: 05/06/2006 - 13:32
Enertad. Erg compra il 51%
Ilnuovomercato.it

Sarebbe Erg il nuovo azionista di controllo di Enertad. Nei giorni scorsi si sarebbe raggiunto l'accordo definitivo tra la famiglia Garrone e Luigi Agarini, che avrebbe ceduto il suo pacchetto di Enertad pari al 51%. Il valore dell'operazione si attesterebbe, secondo indiscrezioni, sui 125 milioni di euro. L'acquisizione rientrerebbe nei piani della famiglia Garrone di puntare anche sull'energia alternativa, soprattutto per quanto riguarda l'energia eolica e quella derivante dalla combustione di biomasse.
(P.D.)
cioè GOLDMAN compro' a dicembre 2005 un 25 di erg ben sapendo che 1/6/2006 erg comprava enertad da alerion.. 5/6/2006 erg e alerion sospese in borsa...



INSOMMA CE N'E' PER TUTTI I I GUSTI E DISGUSTI,

BASTARDI
 
E I FALCK?? TE LI RACCOMANDO...
La Consob alla Falck:
"E i soldi che vi deve la Sicilia?"


Venerdì 27 Agosto 2010 17:23

La Consob torna a chiedere chiarimenti ad Actelios in merito al riassetto che ha interessato il gruppo Falck. La richiesta di integrazione del documento informativo sull'operazione è stata resa nota oggi da Federico Falck, presidente di Actelios, in apertura dell'assemblea che ha approvato il conferimento di Falck Renewables in Actelios (che ha assunto anche la denominazione della società assorbita).

La Commissione ha chiesto spiegazioni sul contenzioso legale che Actelios ha in Sicilia, dove la società non potrà più realizzare i 4 termovalorizzatori autorizzati negli scorsi anni, e che ha influito nella determinazione del concambio tra Actelios e Falck Renewables (conferita in cambio di azioni di nuova emissione). Mentre Actelios ha chiesto alla Regione un risarcimento di 265 milioni di euro (162,6 a titolo di lucro cessante e 104,9 di danno emergente), parte del lucro cessante è stato tralasciato nel determinare il valore di Actelios. E sulle ragioni di questa divergenza la Consob ha chiesto spiegazioni agli amministratori.

In particolare la Consob ha chiesto "le ragioni che hanno indotto gli amministratori, nella valutazione di Actelios", a non considerare "il lucro cessante, indicato in euro 162,6 milioni" nella causa in corso in Sicilia. Una domanda non peregrina, specialmente in un'operazione dove il rischio di conflitto di interesse è molto alto (la famiglia Falck controlla sia Actelios che Renewables): un recepimento dell'intero lucro cessante avrebbe infatti determinato un aumento del valore di Actelios, a beneficio non solo dei Falck ma anche degli azionisti di minoranza della quotata.

Gli amministratori di Actelios hanno spiegato che mentre su una parte del lucro cessante, pari a 32,5 milioni, le sue ragioni "sono già state sostanzialmente riconosciute" dall'Arra, l'agenzia della regione Sicilia chiamata in causa (e dunque il valore è stato considerato), "diversamente il riconoscimento delle ragioni di Actelios (e già confermate da periti di parte) circa l'intero lucro cessante dovrà essere oggetto di una consulenza tecnica di ufficio nell'ambito del contenzioso in essere con Arra". Insomma, sembrerebbe che la consueta alea che connota le azioni legali abbia consigliato una valutazione prudenziale di quello che potrà essere recuperato in Tribunale.
 
ftse triplo minimo degli ultimi 16 anni...

(PER I MANAGERS..DI ALERION GAROFANO PIPPO CARDINALE...)Non commettete il solito errore, già fatto, di non cavalcare il momento speculativo, per tenere affossate le quotazioni di Alerion, visto che Falck renew ormai è stabilmente sopra 0.92 eur e che
Per esempio Interpump sopra i 5 euro la settimana 13/ 17 /8 ha comprato oltre 100.000 azioni in buy back ,mentre Voi state a morti di fame a comprare…

Portate il titolo sopra i 4 euro.!

1.
IT0004720733 alerion , 100% wind Energy, movimenti su azionariato? ATTRATTIVE ha un ev/ebitda a 6.5..pr 3.62 eur,mm a 200 gg 3.9 eur
2.
LIQUIDITA' ALLAE BANCHE CINESI DA GOVERNO CINESE + RECORD STAMANE DI PR SEMI DI SOIA ,MAIS E GRANO+ELEZIONI IN USA A NOV+ BCE A SOSTEGNO DEBITI SOVRANI=E' PARTITA LA SPECULAZIONE AL RILAZO.22/8/2012
3.
il mercato azionario italiano ha tantissime società quotate sottovalutate,spesso sono small caps. intanto triplo minimo assoluto degli ultimi 16 anni. siamo a ridosso dei 15.000 punti, si potrebbe arrivare verso i 17.500 e poi 19.750 e per i 22.000 punti. ci vuole tempo.
certo la Consob in Italia è un organo che costa e non fa controlli, molti CDA in mano a poche famiglie, doppi e tripli incarichi,poca tutela per az di minoranza.. ma gia Brembo e Interpump sono andate bene. Potrebbe essere il momento di EGP ALERION FALCK RENEW e
Autogrill Amplifon e i bancari tutti.. Ma la speculazione dal ribasso potrebbe mettersi al rialzo VELOCEMENTE OKKIO AL VIX..


Gli indici Americani sono sui MASSIMI
Gli indici Italiani sono sui MINIMI



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la storia di alerion,assurada, e delle mer.de che manovrano da anni il book.

il titolo non è stato fatto salire quando l indice è andato da 12.000 a 15.000 punti, è stato tirato su, sempre da loro, in 2 gg, facendogli superare la mm a 25 e 50 gg, e respingendo sulla mm a 100 gg..3.62 euro perchè cio' avrebbe dato il segnale di rialzo..


In cio i Managers sono complici perchè nulla dicono ancora su auseu borod daoltre 740 gg autorizzata e perchè son essi stessi che non hanno esercitato i warrant a 4.77 euro.

Ovviamente non dicendo nulla, sottaciendo verità, evitano l'avvicinarsi di grossi investitori e forse mirano a depauperare il patrimonio societario...

a meno che qualcuno non continui a parlarne in ogni dove delle mer.date che continuano a compiere.
 
SINCERITA' ONESTA' E FEDELTA' QUESTO CI VUOLE IN UN AZIENDA QUOTATA.

In un articolo de La repubblica del mese di lugio 2012 su F2I il fondo italiano pubblico privato che vede in Cassa depositi e prestiti il primo azionista ( e cioè lo Stato) e che di fatto è una IRI privata , una iniziativa di successo che forse si quoterà in borsa (come SGR) o forse resterà una holding con entrate e uscite, ma di certo si sa che entro ottobre 2012 ( 60gg da oggi) si crea un secondo fondo F2I e i Cinesi vogliono metterci i soldi.
AITOSTRADE,AEROPORTI,RETI GAS,ENERGIA PULITA,ACQUA,RETI IN FIBRE,insomma
un coacervos erio e valido che in termini di fatturato e utili darà grandi soddisfazioni.

Cio' che salta all'occhio in questo fondo F2I è il carico a 9.2 euro della partecipazione in Alerion clean power dove i managers sono incapaci e non hanno creato valore per gli azionisti, operando poco e male, non essendo capaci di fare joint ventures e facendo operazioni logica vecchia montedison.

F2I ha in se la forza, i mezzi finanziari per portare alerion asplendore anche perchè la produzione di energia da fonti rinnovabili è

PREVISTA DA OBBLIGHI UE
EVITA MULTE
ESISTE PRATICAMENTE LA GRID PARITY ANCHE SU EOLICO
I PROJECT BONDS PREVISTI E APPROAVTI DA LEGGI UE E ITALIANE POSSONO DARE FIATO A INVESTIMENTI.

E ALLORA
F2I PRENDI CON F2I ENERGIE RINNOVABILI SRL IN MANO LA TUA ALERION, FANNE UNA STORIA DI SUCCESSO, NON LASCIARE CHA GAROFANO CLASSE 1944 ABBIA ANCORA TROPPO IL PALLINO IN MANO SIA COME PERSONA FISICA SIA COME AMICI,VISTO CHE E' CONSIGLIERE DI RENO DE MEDICI, RDM RELATY, INDUSTRIA E INNOVAZIONE E UNA MIRIADE DI SOCIETA' ANCHE NON QUOTATE E TRA INCARICHI E STIPENDI E POSIZIONE FAMIGLIARE E PERSONALE NON HA DI CERTO INTERESSE A CREARE VALORE

PER TUTTI I SANTISSIMI AZIONISTI.

Finanza
F2i, piace ai cinesi l’Iri privata di Gamberale

UN PO’ DI AEROPORTI. POI LE RETI DEL GAS, UN PIZZICO DI RIFIUTI, TANTA ACQUA E, CILIEGINA SULLA TORTA, UNA RAGNATELA DI FIBRE OTTICHE. SPESI 1,6 DEGLI 1,8 MILIARDI E ORA UN NUOVO FONDO

Ettore Livini
Lo leggo dopo


Roma Un po’ d’aerei e d’aeroporti. Poi le reti del gas, un pizzico di rifiuti, tanta acqua e, ciliegina sulla torta, una ragnatela grande come tutta l’Italia di fibre ottiche ad altissima velocità. La metamorfosi della nuova Iri (questa volta privata) del Belpaese accelera il passo e arriva alla fine del suo primo atto preparandosi ad aprire le porte alla Cina. I tasselli di quello che sembrava un gioco ad incastri quasi casuale, stanno iniziando ad andare tutti al loro posto. E dopo pochi anni di shopping in cui sono stati spesi 1,6 degli 1,85 miliardi a disposizione, l’identikit di F2i, il fondo per le infrastrutture guidato da Vito Gamberale, è ormai quasi completo. E’ nata dal nulla la prima rete delle reti tricolori. Una cabina di regia con le spalle forti - a metterci i soldi sono state banche, fondazioni, Cassa depositi e prestiti e casse pensionistiche - che sta provando a mandare in porto una missione che all’inizio sembrava impossibile: superare le logiche locali dell’Italia dei campanili per mettere assieme un pezzo alla volta piccoli campioni nazionali nel mondo delle infrastrutture. Come hanno fatto ben prima di noi e con grande successo Francia e Germania. Obiettivo numero uno, naturalmente, guadagnarci. Ma pure, grazie ai buoni uffici di un socio pubblico di peso come la Cassa depositi e prestiti, mantenere in mani italiane beni strategici per il nostro paese. Il bilancio di questi primi anni di F2i è riassunto bene dalla fotografia di gruppo delle partecipazioni raccolte
da Gamberale & C. Sei realtà in rapidissima evoluzione con un giro d’affari complessivo stimato in 1,5 miliardi, 8mila dipendenti e un utile operativo di 619 milioni destinate, nelle intenzioni del fondo, a fare da catalizzatori per le aggregazioni nei loro specifici settori di attività. Il processo è in effetti già iniziato e sta rapidamente accelerando il passo. Attorno al nucleo duro della rete del gas dell’Enel sono stati riportati sotto il controllo nazionale le reti controllate sotto le Alpi dai tedeschi di Eon e dai francesi (G6). All’aeroporto di Napoli Capodichino, fiore all’occhiello del gruppo anche per i risultati di gestione, si è aggiunta ora la partecipazione nella Sea, la società di gestione di Malpensa e Linate, i primi due anelli di una catena di scali che potrebbe allungarsi con trattative in corso per Torino Caselle e altre realtà aeree nazionali. Nella stessa direzione si sta muovendo Mediterranea Acque, la joint con Iren nel settore idrico in trattative per rilevare altre realtà nel frammentatissimo mondo degli acquedotti tricolori. Trecentoventimila chilometri di tubi in condizioni precarie dove si spreca il 47% dell’acqua raccolta. Un settore orfano di una regia centralizzata dove l’arrivo di un peso massimo come F2i (e la presenza di un convitato di pietra come la Cdp) potrebbero finalmente far decollare i 64 miliardi di investimenti necessari per riuscire a portare acqua in modo decente nelle case italiane. La stessa logica - il riordino in una singola stanza dei bottoni di un comparto penalizzato dalla dimensione microscopica e dalla gestione localistica e un po’ politico-clientelare dei suoi protagonisti - è quello dei rifiuti e dei termovalorizzatori (dove si sta lavorando a un’intesa con Iren e si punta alla centrale di Acegas) e quello delle energie rinnovabili attraverso Alerion e Hfv. L’ultimo protagonista in ordine d’arrivo (ma forse il primo in ordine d’importanza strategico-economica) nella foto di gruppo di F2i sono le tlc. Il primo passo è stato l’acquisto di Metroweb, la rete di fibra ottica del Comune di Milano. Sembrava un’iniziativa spot, giustificata solo dalla redditività dell’azienda. Ma non è stato così. Gamberale sta corteggiando molte municipa-lizzate per la cessione delle loro reti locali ad alta velocità e assieme alla Cassa Depositi ha lanciato un piano da 4,5 miliardi per portare i collegamenti ad alta velocità in 30 città italiane. Partita delicatissima in cui, se ne sta discutendo in queste settimane, potrebbe entrare anche Telecom Italia. I tempi per un giudizio finale, naturalmente, non sono maturi. Ma l’obiettivo a lungo termine resta evidente: formare strutture dotate di logica industriale, massa critica, capitali a disposizione e gestione manageriale per provare a percorre le strade delle varie Suez, Veolia, Rwe e Ferrovial, riuscite a uscire dai loro confini nazionali diventando grandi multinazionali delle infrastrutture. Mantenendo, particolare non trascurabile, know-how e posti di lavoro nei nostri confini. Il modello, evidentemente, ha finora funzionato. Questo primo fondo di F2i è arrivato quasi alla scadenza. E l’idea è di quotarlo di Borsa per far crescere poi i business assemblati con le loro gambe. Collocando direttamente la Sgr o trasfor-mandola in una holding che gestisce le attività operative, lasciando ai soci la libertà di decidere se continuare o meno nell’avventura che in ogni caso, secondo le stime, dovrebbe aver reso oggi circa il 12% annuo. Gamberale però guarda avanti e ha già avviato il cantiere per il lancio del secondo fondo: dotazione di almeno 1,2 miliardi e stessa strategia. Questa volta però con nuovi soci. La fila dei candidati pare essere lunga. Il mondo sta cambiando e l’interesse arriva in effetti da aree fino a poco tempo fa impensabili. Prima fra tutte la Cina: China Industrial Corporation (Cic) ha aperto nei mesi scorsi il dossier per entrare in F2i II. Materia prima su cui lavorare ce n’è molta. Comuni, province e regioni, alle prese con la gabbia rigida del patto di stabilità, stanno mettendo all’asta molta dell’argenteria di famiglia. In vendita, secondo un studio commissionato dal fondo, ci sarebbero asset per 7,7 miliardi di euro. Tanta materia prima con cui far ancora crescere i piccoli campioni nazionali di Gamberale. Nella tabella qui sotto, le partecipazioni di F2i nei vari settori con l’investimento in milioni voce per voce. L’esborso più grande è stato quello per gli aeroporti, seguito da quello per la rete gas
 
25/9/2012 FONDIARIA SAI oggi è di Unipol e la stessa Unipol ha stabilito di cedere asset di fon sai non strategici.
Come riportato da il sole 24 ore la compagnia francese AXA sarebbe pronta a rilevarne per 600/700 milioni di euro. Il ramo RC auto ma anche riteniamo partecipazioni come Alerion clean power ( di cui FON SAI E MILANO detenevano il 5% circa e fuori del patto di sondacato e quindi liberamente cedibili a terzi e ad AXA).

FANNO RIFLETTERE E PENSARE BENE LE PAROLE DEL N 1 DI AXA A IL SOLE 24 ORE:
le parole del numero uno di Axa Henri De Castries che, al Sole 24 Ore ha provocatoriamente affermato;Ha mai visto un francese non mettere gli occhi su una italiana?;


Allora per ALERION se F2I entrata a 9.2 euro e la NELKE della famiglia Garofano Giuseppe detto Pippo classe 1944 che mai ha creato valore per azionsiti nelle società in cui è stato ed è ( molti cda di quotate e non quotate), volessero davevro creare valore per tutti, di certo non darebbero a prezzi stracciati (KEPLER valuta ben 6 euro Alerion con EV/EBITDA 8.8 x e W.A.C.C. a 9.4%... mentre se nel modello valutativo il w.a.c.c. è considerato 8.6% il prezzo target obiettivo di Alerion per Kepler passa a 7.4 euro),

quindi se f2i e nelke non vogliono trovarsi in casa AXA a prezzi stracciati che si sbrigassero a dare notizie su accordi e news come ha anticipato a MF, una sell of minotiy to china goldwind for romanian wind farms...

certo AXA è alleata con MPS , è dentro il suo capitale, e MPS ha oltre il 6% di Alerion..

kivemmmuortennn
 
il petroliere garrone, uomo del pdl come moratti saras, in difficoltà con la raffinazione, con la sua erg renewable dopo averla tolta dal mercato con 4 spiccioli( valeva 5 euro enertad e venne portata ad arte a 0.92 euro per OPARLA) fece accordo con i russi (alleati del berlusca..) della Lukoil.

Ebbene la erg renewable non è piu quotata e guarda caso vorrebbe acquistare 2 parchi per totali 1.000.000.000 un miliardi di euro da edison uno e gdf l altro.

Erg Renew interessata a crescere nell'eolico
Mercoledì, 26 Settembre 2012 | Eolico

Il segmanto di Erg dedicato alle rinnovabili sarebbe interessato all'acquisto di due parchi eolici: uno di Edison e uno di Gaz de France
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Erg Renew interessata a crescere nell'eolico

Erg Renew, segmento dedicato alle rinnovabili del gruppo Erg, sarebbe interessato a investire nell'eolico attraverso l'acquisto di due parchi eolici, uno di Edison e uno di Gaz de France. A scriverlo è Milano Finanza, secondo cui, sarebbero attualmente in corso le trattative, per l'acquisto dei due impianti situati in Italia in vendita. I due parchi eolici hanno un valore di circa 500 milioni di euro l'uno. Per contro, Edison sta cercando di dismettere parte e tutti i 30 impianti eolici operanti in Francia.Erg Renew, invece, può vantare circa 552 MW totali installati, di cui 484 soltanto in Italia.




Possibile che F2I che è entrata in Alerion a 9.2 euro per azione per il 15.72% non faccia crescere alerion? stiamo ancora aspettando j venture con Goldwind come disse MF una settimana fa, stiamo aspettando ok per cessione impianto Bonollo entro 30/9/2012 e F2I potrebbe far stipulare una J V, magari con NOVENERGIA per i PARCHI EOLICI visto che la stessa NOVENERGIA II è gia in J V con F2I in FOTOVOLTAICO HFV è il nome della società.


O potrebbe F2I vedere di buon occhio la cessione ad AXA della quota di ALERION ( il 5%) CHE ERA IN MANO A FONSAI E MILNAO E ORA è DI uNIPOL E uNIPOL VUOL DISMETTERE E QUESTO 5% DI aLERION NON è PIU IN patto di sindacato DAL 19/3/2012.

Visto che AXA è con MPS gia socia e MPS ha il 6% di Alerion e visto che F2I E AXA hanno joint venture per stoccaffio Gas e AXA ha fatto J V per eolico con TOZZI RENEW ENERGY.


Insomma

POSSIBILE CHE GAROFANO BLOCCA TUTTO.??

Qui nessuno è ETERNO!

SUVVIA F2I OPERA
 
Parmalat: voci di un possibile delisting, brilla il titolo in Borsa

Finanzaonline.com - 5.10.12/11:04

Parmalat svetta a Piazza Affari, nonostante la lente della Procura e l'ipotesi di delisting. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, i magistrati di Parma avrebbero aperto un'inchiesta sull'acquisizione di Lag da parte della società di Collecchio per un sospetto conflitto d'interessi di Lactalis, azionista di maggioranza di entrambe le aziende. Se fosse confermata, aggiunge il quotidiano di Confindustria, la società dovrebbe fare i conti oltre che con l'indagine anche con le persistenti richieste di chiarimento da parte della Consob, le lamentele da parte di investitori istituzionale e con le critiche di alcuni esponenti del Governo. Questa situazione, spiega Il Sole, potrebbe portare i Besnier a delistare il titolo da Piazza Affari attraverso un riacquisto del 17% del flottante. L'esborso, contando il premio per il mercato e dei possessori di warrant, supererebbe i 600 milioni di euro ma "consentirebbe a Lactalis di gestire liberamente la rimanente cassa di Parmalat e non impatterebbe sostanzialmente sul rischio credito del gruppo francese", aggiunge Equita nella nota odierna. "L'ipotesi ci sembra quindi plausibile anche se non necessariamente di attualità", concludono gli analisti, che confermano la raccomandazione buy basata sui fondamentali, con prezzo obiettivo a 1,94 euro. Il titolo sul Ftse Mib avanza del 3,87% a quota 1,745.

Fonte: Finanza.com
 

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