IL CROLLO DEL MATTONE E' GIA' QUI

Come vedete il mercato del mattone nei prossimi due anni?


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Il mattone non è mai sceso: ma è davvero così? Il fatto è che la gente comune, non tiene conto di una componente fondamentale, l'inflazione e i tassi. Ma qui siamo un po' più evoluti, siamo tutti trader e analisti, e la macroeconomia la conosciamo almeno un poco.
Quando l'inflazione era a 2 cifre, e il mercato immobiliare si fermava, o cresceva pochissimo in termin nominali, in realtà perdeva in termini reali. I cicli ci sono sempre stati, andate a vedere i grafici. Quanto era l'inflazione negli anni '90? Non certo il 2% come oggi.
Quello che si è verificato negli ultimi anni, con i tassi, è un fenomeno mai accaduto prima, un enorme gonfiamento della massa monetaria, che ha provocato una bolla immobiliare di notevoli dimensioni.
Qualcuno dice che in Italia è stata minore degli altri Paesi: già, ma gli altri paesi sono in crescita economica, noi in piena recessione, in un declino ormai decennale. Ad un certo punto resta sempre la domanda: chi comprerà domani ad un prezzo più alto quello che ho comprato oggi?
Già, chi, se tutti hanno la casa di proprietà? Si può campare solo con il mercato delle 2° e 3° case, che non si riesci ormai più ad affittare?
Ma torniamo all'inflazione. Nel passato quindi accadeva che i prezzi erano fermi, ma in termini reali il valore scendeva del 30-40% in soli 2 anni di inflazione al 15-20%.
Adesso che i tassi sono al 2%, è ovvio che i prezzi non possono solo fermarsi, devono per forza scendere, anche in termini nominali.
La macroeconomia ci dice che qualsiasi mercato non può crescere a dismisura senza creare squilibri in altri.
Infatti gli squilibri ci sono stati, una parte della crisi dei consumi deriva dal fatto che se acquisto una casa a prezzi folli, con una rata di mutuo onerosa (ma per ora non insostenibile, per ora), mi resta ben poco per spese consumistiche e voluttuarie. Qualcuno si indebita ancora di più, pubblicità di prestiti per farsi una vacanza non se ne erano mai viste in passato, ma qualcun altro, più saggio, resta a casa o fa vacanze in economia. Risultato? Crisi del turismo. Ma questo è un altro discorso.
Chi pensa che accadrà come in passato, semplice fermata dei prezzi in termini nominali, sbaglia.
Stavolta la discesa sarà in termini nominali e reali, tra il 20% e il 40%. Quanto e quando? Boh, nei prossimi 2-3 anni di sicuro.
Per ora una cosa è certa: il mercato è fermo, bisogna solo aspettare che chi vuol vendere, o deve a forza vendere, cominci a cedere e a scendere di prezzo. Accadrà, come è sempre accaduto.
Per altre considerazioni vi rimando al mio articolo di 8 mesi fa:

http://www.tradingconsulting.it/html/modules/news/article.php?storyid=17

Ciao
 
Cmq conosco il mercato immobiliare abbastanza bene. Non si possono fondare affermazioni su di un singolo caso, occorre sempre studiare il fenomeno a 360 gradi. L'investimento immobiliare resta a lungo termine, è in tale ottica che i prezzi non "crolleranno" mai del 40%. Se lo fanno, ripeto, deve intervenire un evento mondiale oppure è stata operata una sovravvalutazione dell'immobile. Mai conosciuto persone che hanno investito in immobili e sono andate in rovina : viceversa, conosco persone che hanno investito in Borsa o mercati a valore rigido e si trovano con un pugno di mosche in mano.
Non mi preoccuperei molto del crollo del valore commerciale : quello si aggirerà magari sul 20% e mai sulle case di pregio. Il problema è che quando il mercato immobiliare tornerà ad essere stagnante (cosa che non adesso proprio non si può dire), sarà difficile trovare in vendita immobili di buona qualità. :)
 
Buon giorno,
finora mi sono limitato a leggere, e, tutto sommato, a concordare con un ridimensionamento dei prezzi.
Oggi leggo che c'è chi non lo ritiene neanche possibile.
Vabbè che almeno per questi argomenti c'è ancora libertà di parola e che ognuno può dire quello che gli va ma quando leggo opinioni troppo secche e schierate senza possibilità di appello mi sorge il dubbio che ci sia almeno un po' di "conflitto di interessi".
Se c'è qualcuno con più lumi di me che volesse commentare lo apprezzerei molto.


CASA: ASSOIMMOBILIARE; NON C'E' BOLLA PREZZI,NON SCENDERANNO

(ANSA) - ROMA, 22 lug - In Italia non esiste alcuna

''fantomatica bolla dei prezzi" sul mercato immobiliare. A

sottolinearlo è stato il presidente di Assoimmobiliare,

Gualtiero Tamburini, che nella sua relazione annuale ha

sottolineato come l'aumento dei prezzi in Italia è stato "meno

forte che altrove".

Ciò, ha spiegato davanti alla platea di immobiliaristi

riunita a Confindustria, colloca l'Italia fra i paesi "meno

esposti ad un possibile, futuro, andamento riflessivo". Secondo

il presidente dell'associazione, non è cioé prevedibile per i

prossimi anni un rallentamento dei prezzi.

Gli aumenti degli ultimi anni sono invece una "criticità su

cui interrogarsi" secondo il viceministro dell'Economia,

Giuseppe Vegas. Intervenendo all'assemblea, Vegas ha infatti

sottolineato come dal 1997 ad oggi i prezzi degli immobili siano

aumentati del 69% contro il +16-17% dei costi di costruzione.

"L'impennata maggiore - ha osservato - si è avuta dopo l'11

settembre, ora però, superato il periodo di turbolenza, il

mercato dovrebbe assestarsi su una maggiore omogeneità". Uno

degli obiettivi fondamentali del settore, ha continuato,

dovrebbe essere infatti l'ampliamento dell'offerta, con lo scopo

di diminuire i prezzi.

Dal palco dell'assemblea, il viceministro ha quindi

sottolineato la necessità, inserita anche nel Dpef, di

valorizzare il patrimonio immobiliare italiano e di lottare

contro l'evasione e i comportamenti non sempre limpidi. Non è

infatti escluso che nella prossima Finanziaria "non possa

essere attuata una specifica normativa antielusiva".

In realtà, ha lamentato Tamburini nella sua relazione,

"oggi il sistema fiscale è incongruo e spesso opprimente. Ciò

distorce l'uso efficiente delle risorse stimola l'evasione e

comprime le potenzialità industriali. Non saremo noi - ha

concluso - a chiedere un'improbabile riduzione della pressione

fiscale, anche se ci attendiamo che l'annunciato intervento

sull'Irap sia significativo, ma chiediamo una rimodulazione con

invarianza del gettito del sistema delle imposte immobiliari e

questo, una riforma a costo zero, ci sembra che appartenga

invece al campo delle possibilità".

Nella relazione Tamburini ha quindi ricordato i numeri del

settore: il 50% della ricchezza del paese è costituito da

immobili; l'occupazione dell'industria immobiliare conta 330

mila addetti, con una crescita del 170% dal 1991 ad oggi; il

settore conta per l'1% del pil.
 
Tatewari ha scritto:
Buon giorno,
finora mi sono limitato a leggere, e, tutto sommato, a concordare con un ridimensionamento dei prezzi.
Oggi leggo che c'è chi non lo ritiene neanche possibile.
Vabbè che almeno per questi argomenti c'è ancora libertà di parola e che ognuno può dire quello che gli va ma quando leggo opinioni troppo secche e schierate senza possibilità di appello mi sorge il dubbio che ci sia almeno un po' di "conflitto di interessi".
Se c'è qualcuno con più lumi di me che volesse commentare lo apprezzerei molto.


CASA: ASSOIMMOBILIARE; NON C'E' BOLLA PREZZI,NON SCENDERANNO

(ANSA) - ROMA, 22 lug - In Italia non esiste alcuna

''fantomatica bolla dei prezzi" sul mercato immobiliare. A

sottolinearlo è stato il presidente di Assoimmobiliare,

Gualtiero Tamburini, che nella sua relazione annuale ha

sottolineato come l'aumento dei prezzi in Italia è stato "meno

forte che altrove".

Ciò, ha spiegato davanti alla platea di immobiliaristi

riunita a Confindustria, colloca l'Italia fra i paesi "meno

esposti ad un possibile, futuro, andamento riflessivo". Secondo

il presidente dell'associazione, non è cioé prevedibile per i

prossimi anni un rallentamento dei prezzi.

Gli aumenti degli ultimi anni sono invece una "criticità su

cui interrogarsi" secondo il viceministro dell'Economia,

Giuseppe Vegas. Intervenendo all'assemblea, Vegas ha infatti

sottolineato come dal 1997 ad oggi i prezzi degli immobili siano

aumentati del 69% contro il +16-17% dei costi di costruzione.

"L'impennata maggiore - ha osservato - si è avuta dopo l'11

settembre, ora però, superato il periodo di turbolenza, il

mercato dovrebbe assestarsi su una maggiore omogeneità". Uno

degli obiettivi fondamentali del settore, ha continuato,

dovrebbe essere infatti l'ampliamento dell'offerta, con lo scopo

di diminuire i prezzi.

Dal palco dell'assemblea, il viceministro ha quindi

sottolineato la necessità, inserita anche nel Dpef, di

valorizzare il patrimonio immobiliare italiano e di lottare

contro l'evasione e i comportamenti non sempre limpidi. Non è

infatti escluso che nella prossima Finanziaria "non possa

essere attuata una specifica normativa antielusiva".

In realtà, ha lamentato Tamburini nella sua relazione,

"oggi il sistema fiscale è incongruo e spesso opprimente. Ciò

distorce l'uso efficiente delle risorse stimola l'evasione e

comprime le potenzialità industriali. Non saremo noi - ha

concluso - a chiedere un'improbabile riduzione della pressione

fiscale, anche se ci attendiamo che l'annunciato intervento

sull'Irap sia significativo, ma chiediamo una rimodulazione con

invarianza del gettito del sistema delle imposte immobiliari e

questo, una riforma a costo zero, ci sembra che appartenga

invece al campo delle possibilità".

Nella relazione Tamburini ha quindi ricordato i numeri del

settore: il 50% della ricchezza del paese è costituito da

immobili; l'occupazione dell'industria immobiliare conta 330

mila addetti, con una crescita del 170% dal 1991 ad oggi; il

settore conta per l'1% del pil.

Non penso che ci sia molto da aggiungere.
E' una dichiarazione di parte ed è giusto che ognuno faccia i propri interessi, ma la realtà è diversa ed è sotto gli occhi di tutti.
Ricordo commenti dello stesso tipo, ma anche considerazioni degli analisti solo pochi mesi prima dello scoppio della bolla in borsa...poi sappiamo tutti come è andata a finire.

Marcello
 
Dovrebbe andare giù, ma dipende anche da molteplici fattori: immigrati, unioni e matrimoni, nuove costruzioni, tassi d'interesse, incentivi alle ristrutturazioni e via discorrendo...

Ma per le azioni immobiliari sarà più forte l'aggancio alla borsa o al mercato immobiliare? :-?
 
Vi propongo questo articolo (fonte: banca intesa) sul settore delle costruzioni in germania.

22 Luglio 2005


Costruzioni tedesche: quanto dista la fine del
tunnel?


In Germania, il settore delle costruzioni ha tolto lo 0,5% alla crescita media annua
dell’ultima decade, e l’inizio del 2005 non è stato differente. Tuttavia, i segnali di
miglioramento che arrivano da due anni si stanno finalmente traducendo in dati
realmente migliori. Anche se il 2005 dovrebbe vedere ancora una variazione
pesantemente negativa, la dinamica trimestrale dovrebbe migliorare nel corso
dell’anno e nel 2006. Più in generale, i fondamentali sono coerenti con una
stabilizzazione del settore con la possibilità di qualche lieta sorpresa a partire dalla
fine del 2006.

Sembra esserci una grossa novità nel cuore dell’Europa: le costruzioni tedesche
pare abbiano smesso di crollare e il settore potrebbe consolidarsi dopo dieci anni
di discesa quasi a filo di piombo. Quello che fino ai primi mesi dell’anno è apparsa
quasi esclusivamente come un miglioramento del clima di fiducia si sta traducendo
in solidi dati reali. I fondamentali sostengono l’idea che questa volta non si tratti una
falsa partenza. L’economia tedesca si alleggerirebbe così della pesante zavorra
che negli ultimi dieci anni ha tolto lo 0,5% alla crescita del Pil in media annua,
e ciò beneficerebbe tutto il quadro congiunturale dell’area euro.
Il clima di fiducia nel settore delle costruzioni tedesco ha raggiunto il livello più alto
da quasi quattro anni a questa parte alla fine del 2005.T2. Il miglioramento del clima
di fiducia complessivo, in corso dalla fine del 2002, è andato di pari passo con un
aumentato flusso di ordinativi e con l’aspettativa di aumentare la manodopera
utilizzata, segno che il miglioramento è percepito come più solido. Tuttavia, fino ad
ora i dati di contabilità nazionale, sia sugli investimenti in costruzioni sia sul valore
aggiunto del settore sono rimasti pesantemente negativi. Dopo il -4% degli
investimenti del 2004, il 2005.T1 ha visto un nuovo tracollo di -3,9% t/t e -6,3% a/a,
ed ancora più drammatici sono stati i dati del valore aggiunto: -5% t/t e -8,5% a/a.
Pensiamo però che l’inizio del 2005 abbia segnato il punto di minimo e che dal
secondo trimestre il settore costruzioni non intralcerà più la crescita.

In primo luogo, il 2005.T1 è stato funestato da condizioni atmosferiche
particolarmente avverse, le peggiori dal 1999, che hanno causato cali della
produzione del 13% mensile a mesi febbraio e marzo. Ciò da solo lasciava spazio
per attendersi un rimbalzo, verificatosi ad aprile (+17,6% m/m), ma la tendenza
all’aumento dell’attività è proseguita anche a maggio (+0,7%). Il secondo trimestre
dovrebbe quindi chiudersi con un progresso dell’output del settore intorno al 2% t/t, la migliore performance da inizio 1999 e coerente con un aumento degli
investimenti in costruzioni dell’1,5% t/t.

Inoltre, il flusso di ordini effettivi sta mantenendo le premesse delle indagini di
fiducia e punta ad una prosecuzione della fase di ripresa nei prossimi
trimestri. Il 2005.T2, dopo il robusto +6,8% m/m di maggio, si chiuderà con
un’ascesa del prossima al 5% t/t. Anche se in termini tendenziali la variazione
rimane negativa (-4,4%), le indagini di fiducia puntano decisamente ad un
miglioramento nel corso dell’estate. Poiché gli ordini anticipano la dinamica della
produzione e degli investimenti di contabilità nazionale in costruzioni di tre trimestri, i
miglioramenti attuali e attesi almeno per i prossimi mesi consentono di stimare che il
freno del settore costruzioni alla crescita dell’economia tedesca si attenuerà
nei prossimi trimestri ed in modo più evidente all’inizio del 2006.
Infine, il basso livello dei rendimenti a lungo termine abbassa i tassi applicati
sui contratti di mutuo immobiliare più popolari in Germania, quelli a tasso fisso
per almeno i primi cinque anni di contratto. I contratti di questo tipo assorbono oltre il
60% della domanda in Germania, al contrario di quanto avviene nella media
dell’area euro dove pesano solo per il 30% circa. La domanda di edilizia
residenziale beneficerà dell’abbattimento dell’onere per interessi sui nuovi
mutui.
Allungando lo sguardo oltre all’orizzonte strettamente congiunturale, i fondamentali
offrono spunti moderatamente favorevoli al settore, almeno per i prossimi 5/10
anni. La popolazione, variabile cruciale per il settore residenziale, dovrebbe
continuare ad aumentare moderatamente fino al 2013, secondo le proiezioni
dell’Ufficio Statistico tedesco, ad un tasso medio annuo stimato allo 0,07%, non
dissimile da quello degli ultimi sette anni. Tuttavia, in seguito all’invecchiamento dei
baby-boomers, la coorte delle persone di mezza età e redditualmente più dinamiche
aumenterà di peso nei prossimi dieci anni, e ciò stimolerà la domanda di edilizia
residenziale.
Per quanto riguarda l’edilizia non residenziale, essa dipende per la parte privata
dall’andamento del ciclo economico e per la parte pubblica dallo spazio di
manovra del bilancio pubblico. Su entrambi i fronti dovrebbero quindi
giungere notizie positive nei prossimi anni, o quanto meno non così
pesantemente negative come nel corso dell’ultima recessione/stagnazione
accompagnata ad una crescente deriva dei conti pubblici. Questa ha probabilmente
accelerato il processo di aggiustamento del settore dopo gli eccessi dei primi anni
’90. Il peso degli investimenti in costruzioni in rapporto al Pil è infatti sceso al 9,1% nel 2005.T1, il 5,5% in meno del massimo segnato a fine 1994, un livello
circa l’1% inferiore alla media delle altre tre maggiori economie dell’area euro.

In conclusione, ci pare verosimile che il 2005.T1 abbia segnato il punto di minimo
per il settore costruzioni in Germania. Anche se l’anno in corso vedrà ancora una
pesante contrazione annuale, superiore al 4% secondo le nostre stime, il quadro
dovrebbe migliorare sensibilmente in termini di dinamica trimestrale già dal
2005.T2 che dovrebbe consentire al 2006 di mostrare una limitata contrazione
intorno allo 0,5%. I prossimi anni dovrebbero quindi mostrare una sostanziale
stabilizzazione del settore, con la possibilità di sorprese in positivo. Anche
nello scenario più prudenziale, la crescita economica tedesca vedrebbe migliorare di
molto i suoi orizzonti. Appare quindi ragionevole aspettarsi un miglioramento della
crescita del Pil che rivediamo al rialzo di uno 0,1% l’anno nel biennio 2005-06
a 1,1% e 1,4% rispettivamente e consideriamo che, soprattutto sul 2006, i rischi
potrebbero anche essere maggiormente verso l’alto.
 
ATTENZIONE, IL CAPPUCCINO ITALIANO E' AVVELENATO. LA TEMPESTA PERFETTA DEI SISTEMI ECONOMICI ITALIANI (CORSERA .IT)
Posted on Lunedì, 13 giugno
Topic: Forum Crisi del Mattone



La tempesta perfetta si sta avvicinando in Italia, non siamo pessimisti o uccelli del malaugurio ma guardiamo e verifichiamo con molta attenzione i fenomeni economici che si stanno annuvolando da qualche tempo sulle nostre teste. Non siamo noi a parlare di recessione, sono i dati economici e i negativi bilanci di esercizio delle nostre principali aziende. La sola realtà produttiva in bonis in Italia oggi sono le banche e le loro enormi speculazioni che anno per anno e giorno per giorno impoveriscono i risparmiatori traendo beneficio anche dalle loro immancabili analisi sbagliate sull'andamento dell'economia e dei settori che analizzano; avete mai notato che quando una banca d'affari alza il rating sul valore di un titolo, questo dopo una breve salita comincia a scendere precipitosamente? Quando alcuni anni fa le banche consigliavano di investire nei mercati orientali in particolare in Giappone, pappandosi laute commissioni, i risparmiatori furono travolti dal crollo dei mercati finanziari giapponesi, quando in Italia si faceva a gara ad acquistare titoli del listino tecnologico americano senza alcuna distinzione inseguendo le IPO, molti risparmiatori furono travolti da suggerimenti nefasti. Le banche ne traevano vantaggio con le laute commissioni e sopratutto molti dei dirigenti potevano ingrassarsi acquistando azioni delle IPO delle società americane che come tutti sanno vengono distribuite e centellinate come caramelle per quei canali che si impegnano nella vendita dei titoli azionari anche successivamente. Una sorta di massoneria interna del nostro sistema bancario. Un virus devastante che dilagava tra politici e imprenditori che si accaparravano le quote di azioni in collocamento.


In Italia dunque stiamo assitendo a un costante impoverimento delle famiglie, tracollo borsistico dei titoli tecnologici, raddoppio dei costi con il cambio nefasto Euro Lira e recessione o stagnazione incalzante per l'impoverimento delle nostre aziende che subiscono l'incalzare della concorrenza cinese. Due sommovimenti tellurici che convergono verso una sola direzione: il collasso dell' economia italiana che è appesantito da un debito pubblico enorme e un'incapcità gestionale dovuta all'enorme litigiosità politica interna alla coalizione e all'opposizione. A rimanere indenni da questi sconvolgimeti tellurici sono e saranno sempre i deputati, coloro che vengono da noi stipendiati per rubarci i soldi .

L'introduzione della fiscalità nei fondi immobiliari in Italia ha indotto molte aziende, come la Pirelli, a dotarsi di questo meccanismo che prevede il conferimento di cespiti immobiliari a valori non certificati da alcun soggetto istituzionale in fondi che poi vengono collocati sul mercato ai piccoli risparmiatori. L'equazione "mattone investimento solido" ha colpito come un virus in Italia negli ultimi cinque anni, assumendo proporzioni illogiche negli ultimi 24 mesi.

Da Botteghe Oscure ai fondi immobiliari Pirelli. La salita e la caduta del mercato immobiliare.

Faccio un esempio. Certamente io sono un immobiliarista, di dimensioni notevolmente inferiori ad altre grandi istituzioni, ma nel luglio del 2002 ho provveduto a liberarmi da gran parte dei miei investimenti immobiliari perchè ormai pensavo che il corso degli aumenti fisiologici del mercato immobiliare si fossero esuriti.. Mi sono sbagliato di circa 24 o forse 30 mesi. Vale a dire che il mercato è continuato a salire in modo spasmodico per altri due anni. Le prime operazioni immobiliari degne di nota che mi hanno visto protagonista in Italia, furono quelle della vendita di Botteghe Oscure che già Le Monde e il Corriere della Sera salutavano come esempi ecclatanti dell'esuberanza del mercato immobiliare. Si parlava dunque del 1998, da quando io vendetti le ultime proprietà immobiliari erano già trascorsi 5 anni di quel mercato euforico, esattamente il ciclo fisiologico dell'aumento dei valori che nel corso degli anni si è sempre ripresentato. Gli speculatori del mercato, gli immobiliaristi legati ai principali circuiti bancari, coloro che acquistano e hanno acquistato per centinaia di miliardi di euro come i vari Zunino, Coppola e Statuto, hanno continuato ad ingoiare mattoni rivendedoli all'ignaro risparmiatore che, ingolosito dai tassi relativamente bassi dei mutui, ha acquistato proprietà immobiliari ad un prezzo superiore del 200% o 300% a quello reale. L'effetto forbice che negli anni '90 travolse l'economia del Regno Unito si era verificato proprio a causa di questa enorme dilatazione dei valori immobiliari e il peso del debito che una volta iniziata la discesa, diventava molto superiore al valore dell'immobile.Gli inglesi si sono ritrovati dunque a pagare debiti che erano una o due volte superiore al valore che acquistavano. Una vera e propria follia.

La crisi del mattone: la pubblicità ingannevole nel mercato immobiliare.

Ma non è finita qui. Nella televisione italiana adesso Banca Intesa promuove un trailer brillante di una giovane coppia di studenti che si avvicina allo sportello della banca con un lavandino sotto il braccio per accendere un mutuo al 95% per acquistare la loro prima casa. Un invito che potrebbe ingolosire chiunque, con un lavandino compri una casa. Ma quegli ignari studenti non sanno che il sistema bancario e mediatico gli sta organizzando un pacco di natura sproporzionata: quei due studenti lavoreranno tutta la vita per ripagare quell'enorme debito. Nessuna istituzione che regola l'economia del paese infatti li sta mettendo in guardia sul deterioramento dei prezzi del mercato immobiliare, nessun istituto importante come il Nomisma ad esempio si è fatto avanti annunciando questa bolla speculativa.



La crisi del mattone:la tempesta perfetta.

I tre sistemi negativi che abbiamo descritto stanno quindi convergendo insieme verso un unico punto e nel corso dei prossimi mesi potremmo assistere a un crash dell'economia italiana di proporzioni bibliche. Se la BCE sta pensando in controtendenza di abbassare il costo del denaro è perchè il sistema bancario ha intuito che l'enorme debito accumulato dai risparmiatori per l'acquisto delle case può arrestarsi improvvisamente. Gli immobili ai prezzi attuali non rendono più niente, chi viveva di rendita con le proprietà immobiliari oggi si ritrova a pagare quasi tutto in tasse, chi ha acceso mutui 12 o 24 mesi addietro si ritrova con i valori delle proprietà immobiliari dimezzati. L'economia non funziona e negli ultimi 24 mesi l'abilità dell'ingordigia del sistema bancario ha drogato il sistema facendo lievitare i valori immobiliari a vantaggio del recupero delle loro esposizioni e quelle con i costruttori che legati a doppio filo con le loro hanno venduto sul mercato a prezzi spaventosi mattoni che non rendono più niente. I risparmiatori si sono dunque accollati il loro debito, acquistando proprietà a un valore doppio rispetto a quello reale. Il sistema perverso ha utilizzato la paura dello sboom mobiliare americano per aprire le sue fauci nella direzione opposta, nella famosa equazione mattone = investimento sicuro. Lo spauracchio del cambio Euro-Lira ha dato la spinta finale al risparmiatore timoroso di perdere in poco tempo il poteredi acquisto del suo denaro. Alle volte è meglio stare fermi che muoversi frettolosamente. Certo si deve risparmiare in momenti di crisi, ma non si può certo dire che il potere di acquisto dell'euro stia affondando, aumentano i prezzi, la speculazione fa aumentare i prezzi, ma alle volte basta non comprare per evitare il problema. I romani mangiavano cipolle e patate per rigenerarsi.


La crisi del mattone:quel cappuccino avvelenato.

Chi sta informando la gente di quanto accade? Quale istituzione si è preoccupata di informare i risparmiatori di investire con cautela nei mattoni? Crediamo proprio nessuno. Alan Greenspan per evitare la parola crisi parla di schiuma nel settore immobiliare americano. Come se la crisi del mattone potesse rappresentarsi a macchia di leopardo, fenomeno mai verificatosi nel corso della storia economica mondiale, quando un mercato scende uniforme e compatto a meno che altri non abbiamo nel frattempo costruito proprietà fatte di biscotti e meringhe. In Italia al contrario le grandi istituzioni politiche e finanziarie sono molto attente a evitare che nel mercato si divulghi la nefasta informazione che qualcosa non stia procedendo come previsto e che le incrinature di una esaltante stagione di puttane da circo sia finita all'improvviso. Nel mercato italiano dunque non si parla neanche di schiuma, è vietato soltanto accennare al virus che qualcuno ha inalato e di cui comincia a vedere i primi sintomi. La Cassandra Crossing del real estate viaggia su un treno che non si può fermare, su binari morti che qualcuno ha tracciato tra montagne e boscaglie.

In Italia sappiamo che il cappuccino è la bevanda preferita e senza schiuma non piace proprio a nessuno; immaginare che qualcuno possa affermare che la bevanda prelibata sia in realtà avvelenata commetterebbe un sacrilegio e potrebbe rischiare di essere linciato in pubblica piazza. Eppure qualcun altro ignaro dei rischi, continua a venderlo ai palati migliori e anche a quelli smaliziati, si arricchisce, come sempre fanno le multinazionali ,siano esse quelle del tabacco,quelle del petrolio,quelle che riversano nei fiumi e nei laghi sostanze chimiche inquinanti e infette.Se al sistema non interessa provocare la morte della gente,figuriamoci infilargli la mano in tasca e sfilargli il portafogli.




La crisi del mattone: Lettera di Attenzione di Matteo Corsini al Governo Italiano di Silvio Berlusconi

A questo proposito ho inviato una lettera di attenzione al Governo Italiano,ai segretari dei principali partiti e a quelle banche che continuano imperterrite a ingozzare di debiti le persone e i giovani.Di cui qui di seguito il brevissimo testo:



Exempla virtutis edere,la Lettera di Attenzione dell'immobiliarista Matteo Corsini al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Egregio Signor Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi inizia forse la stagione lirica?

credo che sia opportuno da parte Sua e del suo staff economico informare gli italiani che anche il settore immobiliare è entrato in una fase acuta di correzione dei suoi valori che si traduce in un crollo dei prezzi dichiarati a quelli reali di circa il 30%.Rimango altresì stupito che malgrado il nostro sistema economico finanziario e bancario abbia vissuto episodi francamente desolanti come gli scandali finanziari Cirio e Parmalat,tanto per citarne alcuni, nessuna delle Istituzioni italiane si sta pronunciando o invitando alla prudenza i nostri concittadini circa gli investimenti immobiliari al contrario si avvallano politiche pubblicitarie che scorrono proprio sulle sue reti televisive che inducono i risparmiatori in un errore fatale come quello di investire oggi nei mattoni ai valori attuali. Lei dovrebbe essere da esempio per chi intende edificare moralmente il nostro paese dando esempio di virtù,come lei spesso sostiene"dobbiamo essere virtuosi":" Ma non credo che questo sia il caso del Governo italiano e del suo Presidente del Consiglio. Se non intravede motivi di preoccupazione anche nel settore immobiliare o il rischio che la gente si indebiti oltre misura senza poi ritrovarsi in mano un valore equiparabile al debito contratto si deve modificare velocemente il senso di percezione delle cose e dedicarsi alla stagione lirica nella villa di Porto Rotondo.

Distinti saluti

Matteo Corsini

immobiliarista e cittadino Romano.

Cari concittadini stiamo bevendo cappuccini avvelenati e io ho il dovere morale di informarvi,anche contro i miei interessi. Conservate questo scritto, infilatelo nel portafoglio e quando ne avrete avuto conferma, vi prego inviatemi una e-mail di ringraziamento, a qualcuno di voi avrò risparmiato la purga di Stato.
 

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