Charlie
Forumer attivo
Il mattone non è mai sceso: ma è davvero così? Il fatto è che la gente comune, non tiene conto di una componente fondamentale, l'inflazione e i tassi. Ma qui siamo un po' più evoluti, siamo tutti trader e analisti, e la macroeconomia la conosciamo almeno un poco.
Quando l'inflazione era a 2 cifre, e il mercato immobiliare si fermava, o cresceva pochissimo in termin nominali, in realtà perdeva in termini reali. I cicli ci sono sempre stati, andate a vedere i grafici. Quanto era l'inflazione negli anni '90? Non certo il 2% come oggi.
Quello che si è verificato negli ultimi anni, con i tassi, è un fenomeno mai accaduto prima, un enorme gonfiamento della massa monetaria, che ha provocato una bolla immobiliare di notevoli dimensioni.
Qualcuno dice che in Italia è stata minore degli altri Paesi: già, ma gli altri paesi sono in crescita economica, noi in piena recessione, in un declino ormai decennale. Ad un certo punto resta sempre la domanda: chi comprerà domani ad un prezzo più alto quello che ho comprato oggi?
Già, chi, se tutti hanno la casa di proprietà? Si può campare solo con il mercato delle 2° e 3° case, che non si riesci ormai più ad affittare?
Ma torniamo all'inflazione. Nel passato quindi accadeva che i prezzi erano fermi, ma in termini reali il valore scendeva del 30-40% in soli 2 anni di inflazione al 15-20%.
Adesso che i tassi sono al 2%, è ovvio che i prezzi non possono solo fermarsi, devono per forza scendere, anche in termini nominali.
La macroeconomia ci dice che qualsiasi mercato non può crescere a dismisura senza creare squilibri in altri.
Infatti gli squilibri ci sono stati, una parte della crisi dei consumi deriva dal fatto che se acquisto una casa a prezzi folli, con una rata di mutuo onerosa (ma per ora non insostenibile, per ora), mi resta ben poco per spese consumistiche e voluttuarie. Qualcuno si indebita ancora di più, pubblicità di prestiti per farsi una vacanza non se ne erano mai viste in passato, ma qualcun altro, più saggio, resta a casa o fa vacanze in economia. Risultato? Crisi del turismo. Ma questo è un altro discorso.
Chi pensa che accadrà come in passato, semplice fermata dei prezzi in termini nominali, sbaglia.
Stavolta la discesa sarà in termini nominali e reali, tra il 20% e il 40%. Quanto e quando? Boh, nei prossimi 2-3 anni di sicuro.
Per ora una cosa è certa: il mercato è fermo, bisogna solo aspettare che chi vuol vendere, o deve a forza vendere, cominci a cedere e a scendere di prezzo. Accadrà, come è sempre accaduto.
Per altre considerazioni vi rimando al mio articolo di 8 mesi fa:
http://www.tradingconsulting.it/html/modules/news/article.php?storyid=17
Ciao
Quando l'inflazione era a 2 cifre, e il mercato immobiliare si fermava, o cresceva pochissimo in termin nominali, in realtà perdeva in termini reali. I cicli ci sono sempre stati, andate a vedere i grafici. Quanto era l'inflazione negli anni '90? Non certo il 2% come oggi.
Quello che si è verificato negli ultimi anni, con i tassi, è un fenomeno mai accaduto prima, un enorme gonfiamento della massa monetaria, che ha provocato una bolla immobiliare di notevoli dimensioni.
Qualcuno dice che in Italia è stata minore degli altri Paesi: già, ma gli altri paesi sono in crescita economica, noi in piena recessione, in un declino ormai decennale. Ad un certo punto resta sempre la domanda: chi comprerà domani ad un prezzo più alto quello che ho comprato oggi?
Già, chi, se tutti hanno la casa di proprietà? Si può campare solo con il mercato delle 2° e 3° case, che non si riesci ormai più ad affittare?
Ma torniamo all'inflazione. Nel passato quindi accadeva che i prezzi erano fermi, ma in termini reali il valore scendeva del 30-40% in soli 2 anni di inflazione al 15-20%.
Adesso che i tassi sono al 2%, è ovvio che i prezzi non possono solo fermarsi, devono per forza scendere, anche in termini nominali.
La macroeconomia ci dice che qualsiasi mercato non può crescere a dismisura senza creare squilibri in altri.
Infatti gli squilibri ci sono stati, una parte della crisi dei consumi deriva dal fatto che se acquisto una casa a prezzi folli, con una rata di mutuo onerosa (ma per ora non insostenibile, per ora), mi resta ben poco per spese consumistiche e voluttuarie. Qualcuno si indebita ancora di più, pubblicità di prestiti per farsi una vacanza non se ne erano mai viste in passato, ma qualcun altro, più saggio, resta a casa o fa vacanze in economia. Risultato? Crisi del turismo. Ma questo è un altro discorso.
Chi pensa che accadrà come in passato, semplice fermata dei prezzi in termini nominali, sbaglia.
Stavolta la discesa sarà in termini nominali e reali, tra il 20% e il 40%. Quanto e quando? Boh, nei prossimi 2-3 anni di sicuro.
Per ora una cosa è certa: il mercato è fermo, bisogna solo aspettare che chi vuol vendere, o deve a forza vendere, cominci a cedere e a scendere di prezzo. Accadrà, come è sempre accaduto.
Per altre considerazioni vi rimando al mio articolo di 8 mesi fa:
http://www.tradingconsulting.it/html/modules/news/article.php?storyid=17
Ciao