Il debito, il deficit e l'aritmetica

Il ragionamento ha certamente una logica matematica ma occhio: se veniamo a sapere che i vari Lusi, Belsito e compagnia cantante i soldi dei rimborsi elettorali li portano in svizzera tanzania o canada o dove gli è più comodo l'equazione "spesa pubblica = consumi" viene subito meno.
E chi mi dice che qualche parlamentare o ministro o consulente pagato tramite la voce "spesa pubblica" non porti buona parte del suo reddito fuori dall'italia (faccio un esempio tra i tanti possibili: case a montecarlo)? In questo caso tali cifre non entrerebbero più nel prodotto INTERNO lordo quindi sono spese che, se tagliate, non andrebbero comunque a toccare il pil
 
Per Amadeus: penso cha hai un pò di confusione in testa sull'argomento. Il tuo stipendio entra far parte del PIL, se poi una parte del tuo salario lo porti all'estero, poco ha a che fare con il PIL ma piuttosto con il Saldo delle Partite Correnti di un paese.

CA= X-M+ RNE

dove CA sta per saldo delle partire correnti

X= esportazioni

M= importazioni

RNE= redditi netti dall'estero.

PIL= [FONT=&quot]Il prodotto INTERNO fa riferimento a un concetto geografico: redditi prodotti/percepiti all’interno di territorio, indipendentemente dalla nazionalità/residenza di chi li ha prodotti/percepiti[/FONT]
 
Cmq morale della favola chi vi viene a dire che bisogna ridurre la spesa pubblica in questo momento di recessione/depressione o è un incompetente totale che non sa nulla ma pensa di sapere oppure è uno che mente spudoratamente sapendo di farlo, in quanto ad un taglio di 100 di spesa pubblica corrisponde automaticamente un taglio di 100 sul PIL, ma poi la situazione peggiorerebbe ancora in maniera più drammatica vedere Grecia.

Nei momenti di recessione la cosa saggia da fare ( vedere il blog del Prof. Gustavo Piga) è riqualificare la spesa pubblica.

Es Lo stato spende 130/140 miliardi per acquisto di beni servizi, su questa cifra si nasconde una buona parte della corruzione del ns Paese. Si potrebbe recuperare benissimo 30 miliardi da investire per sistemare tutti gli edifici della Pubblica Amministarzione, questa sarebbe un operazione che ridurebbe il rapporto debito/pil in quanto il pil in questo caso crescerebbe più del taglio.

TRADOTTO E BANALIZZANDO TAGLIARE LA SPESA IMPRODUTTIVA E INEFFICENTE PER TRASFERIRE LE RISORSE IN SPESA PRODUTTIVA ED EFFICENTE.

La spesa dello Stato se proprio si vuole tagliare lo si dovrebbe sempre fare in momenti d'espansione economica, mai nei momenti di recessione/depressione, anzi in questi momenti bisognarebbe aumentarla, ma noi non possiamo farlo per gli assurdi vincoli che la ns classe politica si è fatta imporre dalla Germania.
 
:up::up: molto istruttivo e divertente
la parte del luccio e del persico, eccezionale ... in tutti i sensi :lol::lol::lol: :up::up:

grazie :)

Ti ringrazio anch'io, ma non mi convince.

1) Onestamente non si capisce se, nell'esempio, si parli di rapporto deficit/pil o debito/pil. :-?

2) E poi non c'è scritto neanche una volta "ceteris paribus" (cosa gravissima :-o).

Il non scrivere "ceteris paribus" rende popperianamente attaccabile e schernibile ogni schema macroeconomico, in quanto dà la falsa impressione che siano vere e immediate e senza implicazioni alcune relazioni di causa-effetto.


In un mondo un po meno "ceteris paribus" si dovrebbe tener conto, ad esempio, che annunciando la riduzione di un miliardo della spesa pubblica, con ogni probabilità gli attenti :rolleyes: analisti delle agenzie di rating rivaluterebbero la sostenibilità del debito, e i relativi tassi di interesse si ridurrebbero.
Quindi, la spesa pubblica scenderebbe - ceteris paribus - non di unmiliardo, ma di oltreunmiliardo, con i conseguenti effetti sul ratio di cui si parla.
 
Posto il link a questo articolo per coloro che "criminalizzano" chi ha l' "aridere" di proporre di ridurre la spesa pubblica in periodi di crisi :)

Se si guarda al breve termine ovvio che riducendo la spesa pubblica (inclusa quella, diciamo, "produttiva") hai un calo del PIL, per forza, tante imprese lavorano quasi esclusivamente con lo Stato (e già qui si aprirebbe un mondo di considerazioni). La parte di spesa pubblica eliminata ovviamente dovrebbe il linea teorica e ovviamente ceteris paribus consentire un taglio del carico fiscale alle imprese liberando risorse che andrebbero nel lungo periodo a dare beneficio a coloro che producono crescita sana e non drogata. In questo specifico periodo storico purtroppo si rischierebbe di creare una spirale negativa mortale tuttavia quindi siamo nelle condizioni di non poter valutare (anche ci fosse qualcuno al governo con questa logica) strategie di lungo termine. Insomma siamo in un vicolo cieco e ogni alternativa sembra condurre alla rovina. Spero di no ovviamente, ma francamente non vedo soluzioni che non comportino un supersalasso verso il popolo o in termini di tasse o in termini di inflazione elevata o entrambi.

Comunque qui trovate analisi sicuramente migliore della mia:

Ashoka's Corner: La lezione del '37
 
Ultima modifica:
Ti ringrazio anch'io, ma non mi convince.

1) Onestamente non si capisce se, nell'esempio, si parli di rapporto deficit/pil o debito/pil. :-?

2) E poi non c'è scritto neanche una volta "ceteris paribus" (cosa gravissima :-o).

Il non scrivere "ceteris paribus" rende popperianamente attaccabile e schernibile ogni schema macroeconomico, in quanto dà la falsa impressione che siano vere e immediate e senza implicazioni alcune relazioni di causa-effetto.


In un mondo un po meno "ceteris paribus" si dovrebbe tener conto, ad esempio, che annunciando la riduzione di un miliardo della spesa pubblica, con ogni probabilità gli attenti :rolleyes: analisti delle agenzie di rating rivaluterebbero la sostenibilità del debito, e i relativi tassi di interesse si ridurrebbero.
Quindi, la spesa pubblica scenderebbe - ceteris paribus - non di unmiliardo, ma di oltreunmiliardo, con i conseguenti effetti sul ratio di cui si parla.


questo nel mondo ideale in cui gli Ana-listi ( la temuta casta dei Valutators della Unezia) ad esempio valutassero il ratio debito/pil della Ruritania in modo esattamente uguale a quello che so della Cracozia, e inoltre se tale valutazione fosse costante nel tempo

nel mondo reale invece ho sentito dire che il debito/pil della Lollezia è rimasto circa lo stesso nel corso del 2011 ma a gennaio era considerato accettabile e a novembre insostenibile, benchè si fosse messo in atto una politica riduzionista verso la Unità ( sempre sia lodata)
tacendo poi che il debito/pil della Unezia o della GranBrozia è circa lo stesso che quello della Lollezia ( sopra la Unità comunque , sempre sia lodata) ed anzi in rapida espansione , e i Valutators ritengono che non sia un problema perchè risolvibile con la stampa di carta igienica, purchè del giusto colore ( rosa)

quindi, Sempre Sia Lodato il Ceteris Paribus, che sfalla ogni nefanda interpretazione parizionista che porterebbe a nulla le differenze du cui sopra :)

ot: sto cercando un anime di un 'presente alternativo', devo dire assai divertente :)
 
Y= PIL
C= SOMMA DELLE SPESE PER CONSUMI PRIVATI
G= CONSUMI PUBBLICI
I= FORMAZIONE DI CAPITALE FISSO
NX ESPORTAZIONI NETTE.

Y= C+G+I+NX

Se abbasso di 165 miliardi G scende anche il PIL (Y) di 165 miliardi.

Per cui il rapporto debito pil non sarebbe più 1980/1650= 1.20 ma 1815/1485= 1.222.

Mi dispiace per tutti coloro che gridano bisogna tagliare bisogna tagliare, quando si ha un rapporto debito/pil sopra 1 tagliando si peggiora il rapporto

Stesso esempio con dati diversi

debito= 980
PIL = 1650
rapporto debito/pil = 980/1650= 0.5939.

taglio la spesa pubblica di 165 miliardi il nuovo rapporto debito/pil è:
815/1485= 0.5488.

In questo caso il rapporto scende.

MORALE DELLA FAVOLA: se il numeratore è più grande del denominatore i tagli alla spesa pubblica peggiorano il rapporto debito/pil.

Chi l'avrebbe mai detto.
ho capito cos'è il pareggio di bilancio
che è cosa diversa dal Debito/pil

vedi quello che proccupa me
e chè per ottenere il pareggio di bilancio si alzino troppo le tasse ... e già siamo strozzati
e molte aziende decidano di andarsene dall'italia

con una tremenda contrazione del Pil


per quanto le due voci siano fortemente interconnesse
si dovrebbe cercare con la spending review di ridurre la spesa inefficiente
in questo modo ci si avvicina al pareggio di bilancio senza la contrazione del Pil
 

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