superbaffone
Guest
interessante
Posto la favola direttamente scritta dal Prof Bagnai,.
molto istruttivo e divertente
la parte del luccio e del persico, eccezionale ... in tutti i sensi
grazie
Ti ringrazio anch'io, ma non mi convince.
1) Onestamente non si capisce se, nell'esempio, si parli di rapporto deficit/pil o debito/pil.
2) E poi non c'è scritto neanche una volta "ceteris paribus" (cosa gravissima ).
Il non scrivere "ceteris paribus" rende popperianamente attaccabile e schernibile ogni schema macroeconomico, in quanto dà la falsa impressione che siano vere e immediate e senza implicazioni alcune relazioni di causa-effetto.
In un mondo un po meno "ceteris paribus" si dovrebbe tener conto, ad esempio, che annunciando la riduzione di un miliardo della spesa pubblica, con ogni probabilità gli attenti analisti delle agenzie di rating rivaluterebbero la sostenibilità del debito, e i relativi tassi di interesse si ridurrebbero.
Quindi, la spesa pubblica scenderebbe - ceteris paribus - non di unmiliardo, ma di oltreunmiliardo, con i conseguenti effetti sul ratio di cui si parla.
ho capito cos'è il pareggio di bilancioY= PIL
C= SOMMA DELLE SPESE PER CONSUMI PRIVATI
G= CONSUMI PUBBLICI
I= FORMAZIONE DI CAPITALE FISSO
NX ESPORTAZIONI NETTE.
Y= C+G+I+NX
Se abbasso di 165 miliardi G scende anche il PIL (Y) di 165 miliardi.
Per cui il rapporto debito pil non sarebbe più 1980/1650= 1.20 ma 1815/1485= 1.222.
Mi dispiace per tutti coloro che gridano bisogna tagliare bisogna tagliare, quando si ha un rapporto debito/pil sopra 1 tagliando si peggiora il rapporto
Stesso esempio con dati diversi
debito= 980
PIL = 1650
rapporto debito/pil = 980/1650= 0.5939.
taglio la spesa pubblica di 165 miliardi il nuovo rapporto debito/pil è:
815/1485= 0.5488.
In questo caso il rapporto scende.
MORALE DELLA FAVOLA: se il numeratore è più grande del denominatore i tagli alla spesa pubblica peggiorano il rapporto debito/pil.
Chi l'avrebbe mai detto.