GOVERNO BATTUTO, IL SENATO NEGA LA FIDUCIA
ROMA - Il Senato ha negato la fiducia al governo Prodi con 156 sì, 161 no e un astenuto. Tre senatori (Pallaro, Pininfarina e Andreotti) non hanno partecipato alla votazione. I senatori presenti erano 319, 318 i votanti (Giuseppe Scalera, infatti si è astenuto). La maggioranza richiesta per questa votazione era di 160 voti. Dopo aver proclamato il risultato della votazione, il presidente del Senato Franco Marini ha convocato il l'Aula 'a domicilio'.
I senatori di An Domenico Gramazio e Nino Strano aprono due bottiglie di champagne per festeggiare la caduta del Governo Prodi. Gramazio lancia il tappo della bottiglia sui banchi del Governo. Tutti i senatori del centrodestra battono le mani gridando. Quelli del centrosinistra, immobili, cercano di uscire dall'aula in silenzio. Alleanza nazionale sfila in corteo in via del Corso, capitanata da Gianni Alemanno, cantando l'inno nazionale.
BERLUSCONI: ORA AL VOTO, VOGLIAMO GRANDE MAGGIORANZA
"Ora bisogna andare al voto. Diremo cosa intendiamo fare al governo nei primi cento giorni. Vogliamo avere una grande maggioranza a Camera e Senato capace di trasformare in legge i provvedimenti". Così Silvio Berlusconi commenta la caduta del governo, escludendo ogni ipotesi di "manovre di palazzo".
FINI, ORA SI VA DRITTI A VOTARE - "Ero convinto si dimettesse... ora si va dritti a votare". Così Gianfranco Fini segue il voto al Senato dal maxischermo montato da An a Largo Goldoni e, mentre volano coriandoli, sventolano le bandiere bianco-azzurre di An e si alzano cori, Fini osserva: "Ho sentito le dichiarazioni di voto di tutta la sinistra, e sparavano a zero soprattutto su Veltroni e sul Pd".
DILIBERTO, PRODI CADE PER MANO DEI CENTRISTI - "Siamo stati purtroppo buoni profeti. Il governo cade da destra per mano delle defezioni di Mastella e Dini, dietro pressione dei poteri forti. Ma non può sottacersi che una delle cause delle cadute del governo è stata la scelta del Pd, che aveva dichiarato conclusa fin d'ora l'esperienza della nostra alleanza". Lo afferma Oliviero Diliberto, commentando il no del Senato alla fiducia al governo. "Ringraziamo Romano Prodi e ci dichiariamo indisponibili a qualunque soluzione che snaturi la nostra coalizione - aggiunge il segretario del Pdci - nessun governo istituzionale, tecnico, di larghe intese o di altra natura ma elezioni anticipate immediate".
STORACE, ORA PREPARIAMO CAMPAGNA ELETTORALE - "Dopo il meraviglioso voto del Senato, qualunque pasticcio di governo si fermerebbe a dodici ministri. Prepariamo le tipografie per la campagna elettorale". Lo afferma il segretario de La Destra, Francesco Storace, dopo il voto del Senato che ha bocciato la fiducia al governo.
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