IL MODO MiGLIORE DI PERDERE UNA CATTIVA ABITUDINE E'SOSTITUIRLA CON UNA....

Mah, veramente noi paghiamo i dipendenti in centro a Tallinn sui 700-800 euro al mese, chi vive di IT riesce a prendere 3-4000 euro al mese.
Skype è di Tallinn e infatti lì ha il suo quartier generale (bello, non c'è che dire :D ).

Ovvio che in periferia è tutt'altra storia.
Pero' sai con 1,6 milioni di abitanti è facile organizzare bene le cose e farle funzionare. A me personalmente ti dico mi piace per la funzionalità e l'efficienza dei servizi, oltre che per la bassa tassazione e per la vicinanza al mercato russo.
La benza costa circa 1 euro al litro. Le gnocche non hanno bisogno di commenti :D anche se le ucraine....;)

Mi sono scordato, il bollo dell'auto non esiste, prendono molte auto usate dalla germania e l'assicurazione costa circa il 55% in meno.

A livello aziendale è difficile far crescere il fatturato se non si esporta in paesi limitrofi.

La disoccupazione è ancora su un 10-13%, ma il pil se non erro nel primo semestre ha fatto + 8,5%, facile da far salire e da far scendere.

Cose brutte? D'inverno si arriva a -35 con 3 ore di sole al mese. Ovvio che d'estate è l'inverso, con 2 ore di notte al giorno e temperature sui 25-30 gradi.


:eek: la compro , dammi l'isin....zio pork :D

ngiorno rekkie di fine estate :D

merkati : in yoyo tennico :-o

fisso : sto puntellando stile bce :wall::wall:

silpla : visto correre stile forrest gump :D

x il resto : è inutile che seguite i piu' e i meno....per voi abituati al rosso e al nero :p
 
Ci vedo diverse cose in comune.....



L
’intervento anti-evasione del cardinale Angelo Bagnasco, questa la verità, si è rivelato un boomerang: e a rilevarlo non sono stati soltanto i Radicali o un drappello di agnostici razionalisti, ma anche giornali come La Stampa, Libero, Repubblica e il Corriere della Sera, questo tralasciando vari e accalorati interventi in rete. È stato il pulpito ad insospettire, ed è stata la straordinarietà della crisi a rendere possibile un’accennata discussione sull’indiscutibile: cioè i privilegi fiscali della Chiesa.

Persino il prudentissimo Corriere, dopo cento righe di cerimoniale dialettico, ieri l’ha scritto: «È innegabile che la Chiesa in Italia goda di un regime fiscale agevolato, anche in alcune sue attività commerciali, certo legittime, ma inevitabilmente in concorrenza con piccoli imprenditori che le tasse devono pagarle tutte». Il riferimento è all’esenzione parziale dell’Ires e totale dell’Ici per gli edifici cosiddetti «adibiti a culto», espressione che qualche cavillo gesuitico ha reso estremamente elastica: il calcolo è difficile, ma non è azzardato ipotizzare che le tasse non pagate dalla Chiesa - secondo una stima dell’Unione europea - ammontino a circa 4 miliardi di euro, più o meno l’intero contributo di solidarietà che gli italiani saranno chiamati a pagare nei prossimi tre anni. Giusto, sbagliato? Una sola categoria non ha partecipato alla discussione oppure l’ha liquidata, peggio, come una schermaglia tra mazziniani e clericali: la nostra classe politica. Radicali a parte, si sono segnalati pochissimi interventi che hanno brillato per vacanza o per reticenza. Tutto il centrodestra ha sostanzialmente taciuto.

Da sinistra, invece, ha palesato dubbi il «rottamatore» del Pd Pippo Civati («non capisco perché a sinistra non se ne possa neppure parlare») ma gli ha subito risposto Maria Rosaria Bindi, secondo la quale un emendamento per far pagare l’Ici alla Chiesa «non lo appoggeremo», ha detto, perché «la Chiesa è una grande ricchezza per la società italiana, l’unica veramente impegnata con il volontariato nella lotta alla povertà». Come se la discussione vertesse su questo, come se non stessimo invece parlando delle attività «non commerciali» della Chiesa che tuttavia commerciali lo sono eccome. A parte una difesa d’ufficio di Pierferdinando Casini, poi, è intervenuto il margheritino Pierluigi Castagnetti che in un articolo sull’Unità ha precisato che le esenzioni non riguardano solo la Chiesa cattolica - identica posizione di Avvenire - ma tutte le confessioni e tutti gli enti non commerciali come sono ad esempio le associazioni sportive dilettantistiche, quelle di volontariato, le onlus eccetera. Un falso argomento, visto che in Italia le succitate categorie di associazioni appartengono quasi tutte alla Chiesa.

Però «non è vero», ha aggiunto Castagnetti, «che basti inserire una cappella in un immobile per godere del beneficio». Ha ragione, non basta una cappella dentro un immobile: può anche essere fuori, e su questo possiamo solo invitare Castagnetti e Avvenire a informarsi meglio, perché le cose non stanno come dicono loro: soprattutto per quanto riguarda alberghi, ristoranti, cinema, cliniche, scuole, impianti sportivi e interi palazzi con appartamenti in affitto. Se stessero come dicono loro, del resto, non dovrebbe esserci problema ad approvare un emendamento semplice semplice, più volte proposto in passato: l’esenzione dall’Ici deve essere riservata esclusivamente a luoghi come chiese, santuari, sedi di diocesi, parrocchie, biblioteche e centri di accoglienza. E però emendamenti del genere sono stati sempre respinti, e non è chiaro perché. Cioè: è chiarissimo. Un tartufesco intervento del governo Prodi, nel 2006, precisò che il privilegio dell’esenzione dall’Ici era da intendersi esteso a tutte le attività «non esclusivamente commerciali»: un’espressione abbastanza ambigua da meritarsi un’indagine della Commissione europea (tutt'ora in corso) per verificare se i citati vantaggi fiscali non siano contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza.

Vantaggi che sono tanti altri, invero: dagli oneri di urbanizzazione per l’edilizia «di culto» ai contributi statali per le scuole cattoliche, dagli insegnanti di religione - pagati dallo Stato - all’esenzione delle imposte doganali per tutte le merci dirette dall’estero al Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del Paese. Questo senza considerare che i lavoratori che lavorano in società con sede in Vaticano - parliamo di lavoratori italiani - non pagano completamente l’Irpef. E questo senza considerare - anche se si fa una certa fatica - l’incredibile partita di giro dell’8 per mille, quella che ogni anno indirizza alla Chiesa cattolica l’80 per cento delle quote di 8 per mille che gli italiani scelgono espressamente di non donare a nessuno. Fanno circa 600 milioni di euro. Vogliamo parlarne? A quanto pare, no.

di Filippo Facci

23/08/2011



:ciao:


Ma pagano le tasse questi ?

Dove! io non vedo scontrini

Premesso che un grosso importo del nero deriva dal traffico di droga, dalla criminalità,dai lavoratori in qualsiasi campo irregolari che creano l’economia sommersa.

Però.

Vado a mangiare nelle feste parrocchiali e non vedo scontrini come in nessun indotto della chiesa, ristoranti, affitti, negozi, offerte, in nessun posto vedo scontrini e poi ricevono aiuti dallo stato.

Vado a prendermi qualcosa dagli agricoltori, qualsiasi cosa e non vedo scontrini e poi ricevono aiuti dallo stato prestiti agevolati, soldi a fondo perduto. nel frattempo diciamo che i commercianti sono evasori, sono ladri si chiacchiera che c’è la filiera costosa. Ma quegli della filiera lavorano pagano affitti i.n.a.i.l., i.n.p.s., iva, corrente, telefono, acqua, gas, denuncia dei redditi, assicurazioni, ecc, ecc

Vado alla u.i.l oppure c.g.l. in tutte le associazioni di categoria, paghi e non ti danno scontrini, queste organizzazioni non pagano niente neanche nelle loro filiere, hanno fabbriche hanno ditte tutto in nero,anche gli affitti e poi ricevono aiuti dallo stato.

Vado nei circoli anche quelli per anziani ( tutti ) e non vedo scontrini regolari e e i comuni gli danno aiuti.

Vado a mangiare negli agriturismo e non vedo scontrini regolari ed elargiscono soldi a fondo perduto e agevolazioni.

Si rompe qualcosa,chiami un idraulico un muratore un elettricista un imbianchino e ti mandano qualcuno che “lavora” al mattino in comune e non vedo scontrini.

Cooperative tutte, bianche rosse nere nessuno paga.

Ma c’è qualcuno che mi sa dire dove vivo?

Io lavoro e mi porto a casa 1200 € al mese e al mio datore di lavoro le costo 3100€ euro al mese. Allora ricapitolando 3100-1200—lascio allo stato 1900€ al mese per pagare statali, politici, pensionati e aiuti a tutta questa gente.

Ma si può sapere in questo paese, quelli che pagano, quelli che non pagano e quegli che ricevono. Io sono certamente sicuro che quelli che ricevono sono in maggioranza. Per questo andiamo a casa con 1/3 di quello che costiamo al datore di lavoro.

Quando metteremo a posto queste cose, oppure aspettiamo l’affondamento totale di questo stato ormai disastrato?

se non ci fossero tutte queste cose pagheremmo il 20% in meno di tasse allora le pagherebbero tutti + volentieri , non ci sarebbero queste discussioni.

AI GIOVANI FINO AI 50 DICIAMO, QUANDO ANDATE A VOTARE LASCIATE PERDERE VECCHI CON PROMESSE, BEBI PENSIONATI CHE SANNO TUTTO LORO SOLO PERCHE HANNO APROFFITATO, RICICLATI OPPORTUNISTI, LECCHINI, RACCOMANDATI, CON QUESTA GENTE NON SI VA LONTANO, SI VA ALLA ROVINA VOTATE GENTE CHE HA IDEE, E CORRETTI MORALMENTE, OPPURE.

Moriremo poveri.

se gli italiani non capiranno che sono stati e sono nelle mani anche di gente senza scrupoli e senza morale, e non avranno un momento di orgoglio è la fine.



Poi noi non ci fanno tradare e questi?

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:ciao::ciao::ciao:
 
ciao ragazzuoli..........ripasso tra poco.....ho il sudore che mi corrode.......vedo che non mi sono perso molto...di rialzo dico......putt.ana.....ma.-.iala....
 
Comunque oggi uni ha chiuso a -2,6% :up:
Poteva essere -3, -4, -5, -6 o addirittura -8 :-o:-o e invece lei NO, a spada tratta ha difeso il suo -2,6 :V:V :wall::wall::wall::sad::sad::sad:
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Esco, a più tardi
 
aqhahahahhaha ma che caldo fa' qua' zio porco

io devo operare a quazzo raga se m'impegno losso.

gainato pure oggi grazie saipem:D
 
-1% oggi con i cani morti tech a +3%....ma che si fottano zio vigliacco!:wall:

senti questo!!!...parla di Italia..unità...che andasse a cagher lui e il conterraneo :wall::wall:

Non bisogna unirsi alla proposta della Cgil di sciopero generale per i primi di settembre, ma mantenere il Paese unito per superare questo momento di crisi.

E' l'opinione del presidente della Fiat (F.MI) John Elkann che ha parlato a margine del Meeting dell'amicizia in corso a Rimini.

"Non credo che ci dobbiamo unire a loro", ha risposto Elkann alla domanda su cosa pensasse dello sciopero generale annunciato dalla Cgil contro la manovra approntata dal governo.

"Credo che questo sia un momento in cui dobbiamo essere tutti uniti e risolvere seriamente quello che c'è da risolvere, guardare la realtà e affrontarla e soprattutto trovare soluzioni concrete", ha aggiunto il presidente della Fiat.
 
Ultima modifica:
-1% oggi con i cani morti tech a +3%....ma che si fottano zio vigliacco!:wall:

sto' mese ho gainato le ferie senza rompermi i coglyolly

sempre detto che il lavoro mi sfranta tutto :D

che hai cocchino zio porco leggo che sei tornato peggio di quando sei partito :rolleyes:

senti ma l'uccello si alza sei sicuro?
 

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