Decreto rinnovabili: come si uccide un settore
Per Pacchione infatti la situazione in cui si trovano oggi le aziende del settore, in seguito al decreto “ammazza rinnovabili”, varato dal Governo Berlusconi.
"Chi ha investito 100 per ricavare 110 si ritroverà forse con 50. Aziende condannate al fallimento e 120mila lavoratori a rischio"
Perché il settore si sente tradito?
Il Governo, questo stesso Governo, aveva varato il 6 agosto scorso un decreto che regolava il sistema degli incentivi fino al 31 dicembre 2013. Sulla base di quelle regole sono partiti tanti progetti, dall'impianto domestico per il tetto di casa fino al grande investimento della multinazionale. Poi però, all'improvviso il consiglio dei ministri ha varato un altro decreto che azzera il sistema di incentivi da lui stesso definito appena 6 mesi fa. Così, chi non conclude il suo progetto entro il 31 maggio 2011 non avrà più diritto agli incentivi precedentemente previsti.
Vuol dire mettere in ginocchio chi ha investito, chi ha speso 100 pensando di ricavare 110 e invece avrà forse 50. Vuol dire innescare una reazione a catena che porterà rapidamente al fallimento di tante aziende con conseguenze occupazionali drammatiche. Parliamo di cifre enormi: abbiamo già avuto annullamenti di ordini per 8 miliardi di euro.
Il Governo sostiene però che il sistema delle rinnovabili costa troppo e produce poco...
Se le cose stanno cosìììììììììììììììììììììì............