parliamo seriamente di eolico
L'ITALIA HA UN POTENZIALE DI ANCORA 10.000 MW EOLICI A TERRA.
PERCHE' IL MIN DELLO SVILUPPO ECONOMICO NON STABILISCE CHE
TUTTE LE RICHIESTE DI AUTORIZZAZIONI EOLICHE PENDENTI DEVONO ESSERE VAGLIATE E CHE NESSUNA NUOVA PUO ESSER PRESENTATA?
CHE TUTTE LE AZIENDE CHE LE HANNO PRESENTATE DEVONO DIMOSTRARE DA SUBITO UNA SANA E ROBUSTA STRUTTURA ECONOMICO FINANZIARIA?
CHE LADDOVE VIENE INSTALLATO UN IMPIANTO EOLICO IL COMUNE CHE OSPITA HA DIRITTO FISSO DEL 5% DEL RICAVO ANNUO DA ENERGIA PRODOTTA?
CHE L'AZIENDA CHE REALIZZA UN IMPIANTO EOLICO DEVE CONTRIBUIRE ANCHE AD UN PROGETTO SOCIALE PER SCUOLE O DISABILI?
OVVIAMENTE ALLE SOCIETA' EOLICHE VA GARANTITO UN SISTEMA DI TARIFFE FEED IN CHE CONSENTA UN EQUA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE , CIOE' CONSIDERANDO IMPOSTE E TASSI BANCARI E INFLAZIONE, E PREZZO DI TURBINE E INSTALLAZIONE, DI ALMENO 155/160 EURO PER MWH PRODOTTO.
A)L’eolico migliora la produzione agricola
Uno studio effettuato dall’Università del Colorado dimostra che il vantaggio ambientale dei parchi eolici non si limita solo alla produzione di energia in modo pulito: è infatti possibile che le turbine migliorino la qualità dei raccolti nelle zone circostanti
Lo affermano i risultati preliminari di una ricerca realizzata congiuntamente dal Dipartimento di Studi Atmosferici dell’Università del Colorado e da quello di Scienze del Clima dell’Università dell’Iowa.
B)Energia: solo rinnovabile al 100%. Si può fare entro il 2030.Nel mondo servirebbero 4 milioni di pale eoliche, 90 mila centrali solari e 1,7 miliardi di impianti fotovoltaici
Nel 2030 l’energia ottenuta da combustibili fossili o da impianti atomici sarà un ricordo del passato. Pura utopia? Forse. Volendo si potrebbe fare, è solo una questione di politica economica. Lo sostiene uno studio di Mark Delucchi (Università di California Davis) e Mark Jacobson (Stanford University) pubblicato in gennaio sulla rivista specializzata Energy Policy. Gli investimenti sarebbero ingenti in quanto andrebbero installati 4 milioni di pale eoliche da 5 megawatt, 90 mila centrali solari da 300 megawatt (sia fotovoltaiche che a concentrazione) e 1,7 miliardi di pannelli solari fotovoltaici da 3 chilowatt (in pratica ogni casa del mondo dovrebbe avere il proprio impiantino sul tetto).
MIX - Per completare il mix che porterebbe al 100% di rinnovabili, spiegano Delucchi e Jacobson, la quantità globale di energia prodotta dovrebbe comprendere il 4% di idroelettrico (non molto di più dell’attuale percentuale) e il 6% complessivo da geotermico e dall’energia ricavata da onde e maree. Un punto fondamentale però è l’efficienza energetica, cioè bassi consumi e taglio netto degli sprechi. Tra le fonti rinnovabili lo studio americano volutamente ignora le energie ricavate da biomasse e dall’atomo, che invece contribuiscono rispettivamente con il 10% e il 6% all’energia mondiale oggi prodotta.
SMART GRID - Delucchi e Jacobson nel loro studio hanno ovviamente preso in considerazione la disponibilità di risorse per la costruzione dei pannelli solari, per esempio le cosiddette terre rare. Un punto chiave però è la realizzazione di una rete elettrica «intelligente» (smart grid), senza la quale diventa un problema insormontabile la connessione alla rete di grandi centrali eoliche e solari, e soprattutto il bilanciamento delle due risorse – variabili per definizione sia di giornata in giornata che durante le diverse ore del giorno.
C)Anche l’Italia può mettersi a favore di vento
Già installati 6.000 MW, ma la potenza è di 16.000.
Le torri da 80 metri ciascuna svettano su campi di grano, finocchio e pomodoro, a perdita d’occhio. In alto girano rapide le pale di acciaio e carbonio da 40 metri ciascuna (come di un jumbo) con un fruscio lieve, sovrastato da un vento teso a 8 metri al secondo.
D)Rinnovabili: Vito Gamberale, il clima e' dovere di stato.
- Le Rinnovabili dovrebbero avere dallo Stato lo stesso sostegno dato alle imprese, perche’ anche l’evoluzione del clima rientra tra gli interessi di un paese.
Lo dice Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, intervenendo alla presentazione del libro ’’Vento a favore’’, scritto da Edo Ronchi e Pietro Colucci e organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Parlando del sostegno alle energie Rinnovabili, Gamberale si chiede: ’’ma la Fiat quanto e’ costata al Paese? La Fiat e’ un dovere dello Stato e l’evoluzione del clima no?’’.
In particolare, per quanto riguarda l’eolico, l’ad di F2i confida di non capire perche’ lo si penalizza. ’’Chi oggi si oppone all’eolico - spiega Gamberale - si sarebbe opposto ai tralicci elettrici e quindi si sarebbe opposto all’elettrificazione del paese. Ci vuole un approccio non emotivo, ma industriale. Non si e’ avuto mai un approccio concreto che consentisse di parlare con argomenti, non con emozioni’’.
In generale, per Gamberale, ’’le energie Rinnovabili avrebbero bisogno di strategie di lungo periodo. Hanno bisogno di chiari interventi legislativi per poterle sviluppare’’. In particolare, prosegue l’ingegnere, la bolletta delle Rinnovabili per il 2009 e’ stata di 3,8 miliardi, di cui solo il 14% e’ relativa all’eolico e il 10% al solare, mentre il 76% deriva dalle cosiddette ’’spurie’’ che non rientrano propriamente nella categorie delle energie Rinnovabili.
E)Territorio agricolo e Vento.
l’aria mossa dalle pale eoliche accelera gli scambi di calore fra il suolo e gli strati più bassi dell’atmosfera, con il risultato di far diminuire la temperatura nei giorni caldi d’estate e aumentarla nelle notti fresche di primavera e autunno.In tal modo, grazie alle temperature più miti, alcune coltivazioni (la ricerca ha analizzato quelle di soia e di mais) potenziano la propria capacità di sfruttare la CO2 per effettuare la fotosintesi e quindi crescono meglio. Inoltre i movimenti delle turbine asciugano la rugiada e quindi riducono l’umidità, rendendo le coltivazioni più resistenti ai parassiti. Gli effetti benefici sono stati riscontrati su colture poste sottovento rispetto alle pale, fino a una distanza di 400 metri. Va comunque precisato che, pur giudicando i risultati degli studi molto incoraggianti, i ricercatori americani hanno sottolineato la necessità di ulteriori analisi per confermarne la validità.
F) CONSIGLIO :libro Trasformare il paesaggio (Edizioni Ambiente 2010)
Le centrali eoliche non solo sono in grado di integrarsi nel paesaggio: possono valorizzarlo, rivalutarlo e farsi portatrici di nuovi contenuti formali, simbolici ed estetici, rappresentativi dei luoghi e del tempo che le ospitano.
Il paesaggio si trasforma da sempre e i grandi rotori delle centrali eoliche oggi possono diventare un elemento positivo di questo cambiamento. Ma come realizzare queste trasformazioni in ogni specifico paesaggio?
Alessio Battistella presenta le soluzioni tecniche più aggiornate, le norme da rispettare, i criteri per scegliere le soluzioni migliori, gli esempi concreti di quanto è stato realizzato in Europa e di come si dovrebbe agire.
Alessio Battistella è architetto. Lavora a progetti di ricerca e alla didattica al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Pavia. È membro del comitato scientifico e docente del Master "Paesaggistraordinari".
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