Azioni Italia il vento di cambiamento in italia e la green economy (1 Viewer)

la berlu sei sempre na...

la green economy è un settore anticiclico e la parte a2 della bolletta costa per i rifiuti nuke 2.5 miliardi di euro PER GLI STIPENDI E STUDI DELLA SOGIN... invece di finanziare le rinn in italia, clini e romani hanno stabilito import energia pulita da serbia a 155 euro al mwh. che sempre in bolletta si pagheranno..per far fare appalti a a2a terna enel.. insomma logica contro italia e green job. bisogna invece dare certezza alle tariffe dell energia verde in italia, nascerebbero 290.000 posti di lavoro in italia, oltre meno co2. fare subito i decr attuativi, in ritardo da 168 gg, e stabilire stesso prezzo 155 euro al mwh come in serbia..

BERLU SEI SEMPRE NA...
 
parliamo seriamente di eolico

L'ITALIA HA UN POTENZIALE DI ANCORA 10.000 MW EOLICI A TERRA.


PERCHE' IL MIN DELLO SVILUPPO ECONOMICO NON STABILISCE CHE

TUTTE LE RICHIESTE DI AUTORIZZAZIONI EOLICHE PENDENTI DEVONO ESSERE VAGLIATE E CHE NESSUNA NUOVA PUO ESSER PRESENTATA?

CHE TUTTE LE AZIENDE CHE LE HANNO PRESENTATE DEVONO DIMOSTRARE DA SUBITO UNA SANA E ROBUSTA STRUTTURA ECONOMICO FINANZIARIA?

CHE LADDOVE VIENE INSTALLATO UN IMPIANTO EOLICO IL COMUNE CHE OSPITA HA DIRITTO FISSO DEL 5% DEL RICAVO ANNUO DA ENERGIA PRODOTTA?

CHE L'AZIENDA CHE REALIZZA UN IMPIANTO EOLICO DEVE CONTRIBUIRE ANCHE AD UN PROGETTO SOCIALE PER SCUOLE O DISABILI?

OVVIAMENTE ALLE SOCIETA' EOLICHE VA GARANTITO UN SISTEMA DI TARIFFE FEED IN CHE CONSENTA UN EQUA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE , CIOE' CONSIDERANDO IMPOSTE E TASSI BANCARI E INFLAZIONE, E PREZZO DI TURBINE E INSTALLAZIONE, DI ALMENO 155/160 EURO PER MWH PRODOTTO.



A)L’eolico migliora la produzione agricola
Uno studio effettuato dall’Università del Colorado dimostra che il vantaggio ambientale dei parchi eolici non si limita solo alla produzione di energia in modo pulito: è infatti possibile che le turbine migliorino la qualità dei raccolti nelle zone circostanti
Lo affermano i risultati preliminari di una ricerca realizzata congiuntamente dal Dipartimento di Studi Atmosferici dell’Università del Colorado e da quello di Scienze del Clima dell’Università dell’Iowa.

B)Energia: solo rinnovabile al 100%. Si può fare entro il 2030.Nel mondo servirebbero 4 milioni di pale eoliche, 90 mila centrali solari e 1,7 miliardi di impianti fotovoltaici
Nel 2030 l’energia ottenuta da combustibili fossili o da impianti atomici sarà un ricordo del passato. Pura utopia? Forse. Volendo si potrebbe fare, è solo una questione di politica economica. Lo sostiene uno studio di Mark Delucchi (Università di California Davis) e Mark Jacobson (Stanford University) pubblicato in gennaio sulla rivista specializzata Energy Policy. Gli investimenti sarebbero ingenti in quanto andrebbero installati 4 milioni di pale eoliche da 5 megawatt, 90 mila centrali solari da 300 megawatt (sia fotovoltaiche che a concentrazione) e 1,7 miliardi di pannelli solari fotovoltaici da 3 chilowatt (in pratica ogni casa del mondo dovrebbe avere il proprio impiantino sul tetto).
MIX - Per completare il mix che porterebbe al 100% di rinnovabili, spiegano Delucchi e Jacobson, la quantità globale di energia prodotta dovrebbe comprendere il 4% di idroelettrico (non molto di più dell’attuale percentuale) e il 6% complessivo da geotermico e dall’energia ricavata da onde e maree. Un punto fondamentale però è l’efficienza energetica, cioè bassi consumi e taglio netto degli sprechi. Tra le fonti rinnovabili lo studio americano volutamente ignora le energie ricavate da biomasse e dall’atomo, che invece contribuiscono rispettivamente con il 10% e il 6% all’energia mondiale oggi prodotta.
SMART GRID - Delucchi e Jacobson nel loro studio hanno ovviamente preso in considerazione la disponibilità di risorse per la costruzione dei pannelli solari, per esempio le cosiddette terre rare. Un punto chiave però è la realizzazione di una rete elettrica «intelligente» (smart grid), senza la quale diventa un problema insormontabile la connessione alla rete di grandi centrali eoliche e solari, e soprattutto il bilanciamento delle due risorse – variabili per definizione sia di giornata in giornata che durante le diverse ore del giorno.

C)Anche l’Italia può mettersi a favore di vento
Già installati 6.000 MW, ma la potenza è di 16.000.
Le torri da 80 metri ciascuna svettano su campi di grano, finocchio e pomodoro, a perdita d’occhio. In alto girano rapide le pale di acciaio e carbonio da 40 metri ciascuna (come di un jumbo) con un fruscio lieve, sovrastato da un vento teso a 8 metri al secondo.

D)Rinnovabili: Vito Gamberale, il clima e' dovere di stato.
- Le Rinnovabili dovrebbero avere dallo Stato lo stesso sostegno dato alle imprese, perche’ anche l’evoluzione del clima rientra tra gli interessi di un paese.
Lo dice Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, intervenendo alla presentazione del libro ’’Vento a favore’’, scritto da Edo Ronchi e Pietro Colucci e organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Parlando del sostegno alle energie Rinnovabili, Gamberale si chiede: ’’ma la Fiat quanto e’ costata al Paese? La Fiat e’ un dovere dello Stato e l’evoluzione del clima no?’’.
In particolare, per quanto riguarda l’eolico, l’ad di F2i confida di non capire perche’ lo si penalizza. ’’Chi oggi si oppone all’eolico - spiega Gamberale - si sarebbe opposto ai tralicci elettrici e quindi si sarebbe opposto all’elettrificazione del paese. Ci vuole un approccio non emotivo, ma industriale. Non si e’ avuto mai un approccio concreto che consentisse di parlare con argomenti, non con emozioni’’.
In generale, per Gamberale, ’’le energie Rinnovabili avrebbero bisogno di strategie di lungo periodo. Hanno bisogno di chiari interventi legislativi per poterle sviluppare’’. In particolare, prosegue l’ingegnere, la bolletta delle Rinnovabili per il 2009 e’ stata di 3,8 miliardi, di cui solo il 14% e’ relativa all’eolico e il 10% al solare, mentre il 76% deriva dalle cosiddette ’’spurie’’ che non rientrano propriamente nella categorie delle energie Rinnovabili.

E)Territorio agricolo e Vento.
l’aria mossa dalle pale eoliche accelera gli scambi di calore fra il suolo e gli strati più bassi dell’atmosfera, con il risultato di far diminuire la temperatura nei giorni caldi d’estate e aumentarla nelle notti fresche di primavera e autunno.In tal modo, grazie alle temperature più miti, alcune coltivazioni (la ricerca ha analizzato quelle di soia e di mais) potenziano la propria capacità di sfruttare la CO2 per effettuare la fotosintesi e quindi crescono meglio. Inoltre i movimenti delle turbine asciugano la rugiada e quindi riducono l’umidità, rendendo le coltivazioni più resistenti ai parassiti. Gli effetti benefici sono stati riscontrati su colture poste sottovento rispetto alle pale, fino a una distanza di 400 metri. Va comunque precisato che, pur giudicando i risultati degli studi molto incoraggianti, i ricercatori americani hanno sottolineato la necessità di ulteriori analisi per confermarne la validità.


F) CONSIGLIO :libro Trasformare il paesaggio (Edizioni Ambiente 2010)



Le centrali eoliche non solo sono in grado di integrarsi nel paesaggio: possono valorizzarlo, rivalutarlo e farsi portatrici di nuovi contenuti formali, simbolici ed estetici, rappresentativi dei luoghi e del tempo che le ospitano.
Il paesaggio si trasforma da sempre e i grandi rotori delle centrali eoliche oggi possono diventare un elemento positivo di questo cambiamento. Ma come realizzare queste trasformazioni in ogni specifico paesaggio?
Alessio Battistella presenta le soluzioni tecniche più aggiornate, le norme da rispettare, i criteri per scegliere le soluzioni migliori, gli esempi concreti di quanto è stato realizzato in Europa e di come si dovrebbe agire.

Alessio Battistella è architetto. Lavora a progetti di ricerca e alla didattica al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Pavia. È membro del comitato scientifico e docente del Master "Paesaggistraordinari".


siamo seri

italiani
 
Acea vuole fare Cassa e Alemanno pensa ad una cessione di quote o a uno spacchettamento.
Sia F.G. Catagirone e sia GDF Suez non potrebbero comprare se non a mercato..
Roma, il sindaco Gianni Alemanno vende mezza Acea per tappare il buco di bilancio
A rilevare parte delle quote azionarie della prima distributrice in Italia di acqua, sono pronti alcuni istituti di credito e il Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti. Altro progetto della giunta è la holding Roma Capitale: maxi contenitore in cui confluiranno tutte le spa del Comune



Oltre ai due parchi eolici entrati in produzione nel 2007 in Molise, in provincia di Isernia, nel 2008 è entrato in produzione il parco eolico campano di Monte della Difesa, a Serre, comune in provincia di Salerno, che ha una potenza di 28,9 MW.

L’energia elettrica lorda prodotta complessivamente dagli impianti eolici è stata pari a 55 GWh, di cui 11 GWh da attribuire ad Acea, in base alle quote societarie possedute E’ in corso di avanzamento, sempre nella regione Campania, il progetto per la costruzione di altri due parchi eolici: “Piano del Cornale” (provincia di Salerno) e “Cresta del Gallo” (provincia di Avellino), della potenza rispettivamente di 20 MW e 15 MW.


Per l’articolo completo Vi rimando a:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/15/roma-sindaco-gianni-alemanno-vende-mezza-acea-tappare-buco-bilancio/197466/
 
Sapevate che l'Italia è uno dei paesi dei G20 che da meno informazioni su sussidi alle fonti fossili, quale petrolio, gas e carbone?In Italia aumentati i finanziamenti statali alla ricerca sulle fonti fossili. Da 15 milioni di dollari ottenuti nel 1984 ai 53 del 2006.
Molti non lo sanno...
L'opacità si riscontra sia nelle info fornite a livello internazionale, e siamo in buona compagnia con USA per esempio, ma anche in tante agevolazioni che spesso fuoriescono dalla contabilità nazionale e riguardano organi differenti.
Le contabilità nazionali non prendono in esame tutte le forme in cui possono essere erogati i sussidi alle fonti fossili. Mentre i trasferimenti diretti di fondi, relativamente facili da identificare, ne sono in genere inclusi, i sussidi messi a disposizione attraverso mancate entrate nelle casse dello Stato (esenzioni fiscali o l'opportunità di procurare diritti di coltivazione mineraria a basso costo), attraverso acquisti di beni o servizi effettuati o favoriti dallo Stato, oppure secondo facilitazioni sui normali costi o procedure sono più difficili da rilevare e raramente sono inseriti nelle contabilità nazionali.

Il punto di partenza è un rapporto del 2007 dell’UNFCCC, la Conferenza Onu che si occupa dei cambiamenti climatici, dedicato alle sovvenzioni pubbliche ricevute dalle fonti fossili di energia.
Il rapporto stima che ogni anno carbone, gas e petrolio ottengano sussidi pubblici per un totale di 200 miliardi di dollari, pari al 64 per cento della spesa pubblica globale destinata all’energia.
Le rinnovabili invece sono ferme al 3,2 per cento, per una spesa complessiva di 10 miliardi di dollari.
E in Italia? Crbm, cioè l'osservatorio della banca mondiale, stima che lo Stato abbia sostenuto tra il 2000 e il 2008 almeno quattro progetti per l’estrazione di petrolio, spendendo a sostegno delle compagnie petrolifere una cifra pari a 1,77 miliardi di dollari tra il 2000 e il 2007.
E poi sempre in italia c’è il Cip6, il prelievo dalla bolletta dell’elettricità che in teoria dovrebbe finanziare le energie rinnovabili e in pratica finanzia soprattutto quelle che burocraticamente vengono definite le “assimilate”. Donde i lauti finanziamenti agli inceneritori.
Nel 2006, le “assimilate” hanno succhiato dalle nostre tasche 4 miliardi di euro, mentre solo 1,2 miliardi sono finiti alle rinnovabili.
Il fisco italiano, poi, fa lo sconto alle imprese che consumano più energia. Non a quelle che la risparmiano!
Dal 2000 è stata introdotta una legislazione speciale che ha ridotto dell’85,5% il carico fiscale dovuto dalle imprese con consumi di elettricità superiori a 1.200.000 KWh al mese, e uno sconto del 40% sull’imposta sul gas alle imprese che ne consumano più di 1.200.000 metri cubi all’anno.
Secondo stime del 2006, in soli quattro anni il fisco ha così rinunciato a 7,4 miliardi di euro.
In Italia aumentati i finanziamenti statali alla ricerca sulle fonti fossili. Da 15 milioni di dollari ottenuti nel 1984 ai 53 del 2006.
Ora siamo nel 2012 e Il presidente Obama, nel suo appello settimanale, ha rilanciato la necessità di spingere sulle rinnovabili, chiedendo al Congresso di investire più risorse in fonti rinnovabili e tagliare i sussidi alle fonti fossili. L’Italia alle prese con la definizioni degli incentivi che accompagneranno il settore nei prossimi anni.
In Italia dove la maggior parte dei costi pubblici attribuibili agli inceneritori, e gli aiuti di Stato al petrolio al carbone e al gas, e dopo che la voce A2 in bolletta prevede il finanziamento di SOGIN per lo smaltimento di scorie radiattive e studi e ricerche per un sito unico nazionale che ancora nn esiste, che cosa sta accadendo:??
Che i Ministri dello sviluppo, dell'ambiente e delle politche agricole ,cosa dicono, in modo differente:
CHE SI VORREBBE PUNTARE SU BIOCARBURANTI, MU MICRO IMPIANTI E SU FINANZIAMENTI PER SCAVI PER PETROLIO.
Insomma una politica oscena e contro le rinnovabili.
se sei una donna o un uomo vero, a qualsiasi livello del tuo mondo di conoscenze, adesso battiti per eolico biomasse e eff energetica., crea un pool per energia evrde. il goevrno ancora non emana i decr attuativi ormai da 172 gg. romani e clini hanno contribuito a fare afaari con serbia e da li importiamo energia verde a 155 euro al mwh..e qui voglion affossare le rinnovabili. che mettessero epr eolico e biomasse minimo 155 euro al mwh. e che si parlasse anche che la bolletta energetica cresce per voce A2 SOGIN e che l'ITALIA FINANZIA LE FONTI FOSSILI attraverso artifici contabili e sconti a imprese
 
altro che art. 18.. PROPOSTA:L'unico settore anticiclico e che da LAVORO in Italia è la Green Energy, dove Italia ha materie prime cioè SOLE VENTO RESIDUI AGROFORESTALI in abbondanza ed eterni. Basterebbe IMPORRE che le Imprese CHE PROD ENERGIA PULITA assumono a tempo indeterminato e stabilizzano per ogni MW prodotto almeno 3 lavoratori in cambio di tariffa feed in da 155 euro al mwh/(come l'italia paga alla serbia) PER AVERE IN 2 ANNI ALMENO 300.000 nuovi assunti.,..ART.1 COST ITALIANA...SUL LAVORO...
Ovviamente TERNA ha lanciato programma di 6 Miliardi in piu anni per la rete.Nel frattempo le banche con certezza delle tariffe feed in potrebbero erogare in Proj Fince e le aziende avrebbero interesse ad assumere per ottenere i 155 euro al Mwh che remunerano il capitale e soprattutto equiparano il prezzo al MWH SERBO importato in Italia.
 
wewewewewe

mi fai impazzzzzzzzzzire vita mia.


Incentivi rinnovabili, Passera: sul fotovoltaico molti erroriCommenta 20 marzo 2012 14:30 Silvana Santo
Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, torna a parlare degli incentivi alle rinnovabili e lo fa per ribadire che il sistema di sovvenzioni statali è troppo sbilanciato in favore del fotovoltaico e, pertanto, dovrà essere riformato allo scopo di renderlo più equilibrato:

Certamente nel fotovoltaico si è andati oltre ciò che era giusto chiedere a questo settore – ha dichiarato il ministro – Ora dobbiamo fare in modo che tutte le altre filiere delle rinnovabili, dall’eolico al biogas, abbiano le risorse per arricchire il nostro Paese.

Senza mezzi termini, Passera ha dichiarato che, nel campo delle fonti rinnovabili, in Italia sono stati fatti “degli errori”, che secondo lui sono costati tanto al sistema Paese. Nonostante questo, il ministro ha tenuto comunque a precisare che punta molto sull’energia pulita e che, anzi, spera di superare il target nazionale in materia di rinnovabili:


Nel campo delle rinnovabili noi vogliamo non solo confermare gli obiettivi europei, ma siamo anche in grado di superarli – ha concluso Passera – Non è in discussione l’importanza delle energie rinnovabili, ma occorre fare attenzione, non sprecando soldi in filiere di investimento che nulla portano all’industria italiana e che tanto costano in bolletta.

Fonte: Eco dalle Città



Leggi tutto: Incentivi rinnovabili, Passera: sul fotovoltaico molti errori - Energia, Fotovoltaico - GreenStyle

22 marzo 2012 alerioncleanpower ed enelgreenpower da comprare sulle attese del nuovo decreto per eolico in base a cio' detto da Passera 21/3/2012
 
Il sig MAPEI(cioè Squinzi) è il nuovo n 1 di Confindustria.Un uomo che ha sempre parlato di CRESCITA E DI SOLUZIONI DI RISPARMIO EFFICIENZA ENERGETICA RISPETTO AMBIENTE.Speriamo che il Governo ascolti la VOCE DELLE IMPRESE CHE SANNO CHE LA GREEN ECONOMY E' L UNICA VIA PER L ITALIA.PER LAVORO E SVILUPPO.
 
Come tutti questi GAP ribassisti nel tempo sono stati chiusi.

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Ora spero che anche questo GAP RIALZISTA sia Chiuso.
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i gap vanno chiusi


SOPRA I GAPS DI FALK..


E SOTTO..

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Alerion con divergenza negativa al 21/3/2012 e gap aperto su a 6.75 euro


l’effetto atteso dall’emanazione del D. Lgs. 28/2011 era di una necessaria ulteriore spinta nella direzione dello sviluppo delle rinnovabili per consentire il raggiungimento degli obiettivi al 2020, che il nostro Paese ha assunto volontariamente indicando il 27% della produzione elettrica da Fonti Rinnovabili come percentuale minima sul Consumo da raggiungere. Per fare ciò appariva scontato che il Decreto di recepimento sarebbe stato tutto volto alla rimozione degli ostacoli oggi presenti e che non avrebbero consentito tale risultato. I risultati ad oggi sono invece di un ulteriore ingarbugliamento del sistema incentivi con criteri che se dovessero venire confermati dai decreti attuativi ancora attesi, porterebbero ad un sostanziale e duraturo blocco di nuove installazioni. È auspicabile invece che tali decreti portino all’abbattimento delle barriere e allo sblocco del settore. Per l’Italia questo si deve risolvere nel riportare la durata media dell’iter autorizzativo ai 180 giorni previsti, alla individuazione di meccanismi di incentivazione adeguati a sostenere i nuovi investimenti, mentre per le barriere tecnologiche si attende la rimozione delle criticità discendenti dalla connessione alla Rete e al dispacciamento dell’energia. In conclusione sembra che molto ancora si debba fare per consentire di trasformare le possibilità fornite dalla normativa europea in reale opportunità per l’Italia, per fare ciò si rimarca quanto detto ovvero si dovranno tempestivamente emanare i Decreti attuativi formulati in modo tale da rendere raggiungibile l’obiettivo comunitario senza ritardi o inefficienze, il tutto per il bene dell’Italia.

Equita per il 2012 prevede:

Ricavi = € 85 milioni ;
EBITDA = € 60 milioni ;
EBIT = € 36 milioni .


Questi sono dati che fanno capire quanto sia sottovalutata Alerion (oggi Capitalizza circa € 184 milioni ) solo 3 volte l'Ebitda di quest'anno


ALERION GAP A 6.75 EURO
 
EQUITA SIM in data odierna 29-03-2012 in seguito alla bozza uscita ieri 28-03-2012 che conferma per gli impianti esistenti al 31-12-2012 gli stessi certificati verdi fino al 2015 e dal 2016 una tariffa feed-in
" Existing plants: remuneration confirmed (levered returns at 14%)
Existing plants and those set to go on stream by year-end will
continue with green certificates until 2015. From 2016 onwards (and
for the remaining years of incentives), they will move to a feed-in tariff
that will nevertheless be set with the same formula as green
certificates (78%*(180-energy price)), thus confirming the current overall
remuneration levels (we estimate levered returns in the region of 14%). "

Ha emanato un giudizio molto positivo su tre titoli:
- ALERION CLEAN POWER ;
- ENEL GREEN POWER ;
- FALK REN.


Borsa Italiana
 

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