Azioni Italia il vento di cambiamento in italia e la green economy (1 Viewer)

ALERION FA CASSA, ABBATTE IL DEBITO E OGGI IL COMUNICATO STAMPA E' LA CESSIONE DI 5 MW DI BIOMASSA AD ANAGNI.DIVENTA SEMPRE PIU UAN SOCIETA' EOLICA AL 100% Oggi 10.07.12 08:36 - Alerion: cede 50% impianto biomasse Anagni
MILANO (MF-DJ)--Alerion Energie Rinnovabili, societa' interamente controllata da Alerion, ha sottoscritto con Distillerie Bonollo Spa un contratto preliminare per la vendita della propria partecipazione del 50% nelle societa' Bonollo Energia Spa e Bonollo O&M Srl, rispettivamente la societa' titolare e la societa' di gestione dell'impianto a biomasse sito ad Anagni, con una potenza installata complessiva pari a circa 10,5 Mw.
Il prezzo per la cessione della partecipazione, spiega una nota, e' pari a 11,25 mln euro, di cui 8 mln saranno corrisposti contestualmente al perfezionamento dell'operazione e i residui 3,25 milioni di euro, contro garantiti da apposita fideiussione bancaria, entro 5 mesi dalla data del perfezionamento dell'operazione. L'efficacia del contratto di vendita e' condizionata all'intervento del consenso delle banche finanziatrici di Bonollo Energia e si prevede, allo stato, di perfezionare la cessione entro il terzo trimestre del 2012.
Sulla base del prezzo di cessione e della posizione finanziaria netta consolidata a marzo 2012, l'Enterprise Value della partecipazione del 50% nelle societa' cedute e' pari a circa 34 milioni di euro. La produzione annua di competenza dell' impianto ceduto e' pari a circa 40 GWh, con un margine operativo lordo di competenza pari a circa 3,9 milioni di euro. A seguito dell'esecuzione dell'operazione di cessione, la plusvalenza a livello consolidato stimata sulla base dei valori contabili al 31 marzo 2012 ammonterebbe a circa 4,5 milioni di euro.
 
ALERION FA CASSA, ABBATTE IL DEBITO E OGGI IL COMUNICATO STAMPA E' LA CESSIONE DI 5 MW DI BIOMASSA AD ANAGNI.DIVENTA SEMPRE PIU UAN SOCIETA' EOLICA AL 100% Oggi 10.07.12 08:36 - Alerion: cede 50% impianto biomasse Anagni
MILANO (MF-DJ)--Alerion Energie Rinnovabili, societa' interamente controllata da Alerion, ha sottoscritto con Distillerie Bonollo Spa un contratto preliminare per la vendita della propria partecipazione del 50% nelle societa' Bonollo Energia Spa e Bonollo O&M Srl, rispettivamente la societa' titolare e la societa' di gestione dell'impianto a biomasse sito ad Anagni, con una potenza installata complessiva pari a circa 10,5 Mw.
Il prezzo per la cessione della partecipazione, spiega una nota, e' pari a 11,25 mln euro, di cui 8 mln saranno corrisposti contestualmente al perfezionamento dell'operazione e i residui 3,25 milioni di euro, contro garantiti da apposita fideiussione bancaria, entro 5 mesi dalla data del perfezionamento dell'operazione. L'efficacia del contratto di vendita e' condizionata all'intervento del consenso delle banche finanziatrici di Bonollo Energia e si prevede, allo stato, di perfezionare la cessione entro il terzo trimestre del 2012.
Sulla base del prezzo di cessione e della posizione finanziaria netta consolidata a marzo 2012, l'Enterprise Value della partecipazione del 50% nelle societa' cedute e' pari a circa 34 milioni di euro. La produzione annua di competenza dell' impianto ceduto e' pari a circa 40 GWh, con un margine operativo lordo di competenza pari a circa 3,9 milioni di euro. A seguito dell'esecuzione dell'operazione di cessione, la plusvalenza a livello consolidato stimata sulla base dei valori contabili al 31 marzo 2012 ammonterebbe a circa 4,5 milioni di euro.
 
vi prendono in giro in europa.=sui bonos e sui btp la speculazione con i derivati scommette al ribasso e la decisione di comprare se lo spread arriva a un certo valore non fa altro che dare ai derivati e alla speculazione stessa la certezza di chiudere comunque e sempre in utile l'operazione(lo short si chiude con l'acquisto e si guadagna se si vende alto e si acquista piu basso).LA POLITICA E' COLLUSA CON LA SPECULAZIONE ALTRIMENTI FAREBBE EMANARE SUBITO UNA LEGGE PER TASSARE LE TRANSAZ FINANZIARIE + in italia tassazione capitali in svizzera + fdo patromoniale pubblico chiuso con dentro beni imm e mobili da quotare al 30%
 
Si è tenuto a giugno un importante convegno a cui Unicredit ha partecipato ed ha segnalato la probabile evoluzione del mercato green.Ma anche il ruolo di Cassa dep e Prestiti e di Sace..(strana l’assenza di alerion… cmq…) anche perché il p f in romania ci aspettavamo ed aspettiamo che avesse come Arr. Proprio UniCredit.. SPEREM
Interessante:

Data: 06 giugno 2012 - h 16:00
Il mercato mondiale delle rinnovabili

Strategie dei grandi gruppi europei e opportunità per le imprese italiane


Questo è il titolo del Convegno organizzato dall’OIR e UniCredit oggi presso la Sala Guido Carli di UniCredit, dove è stato presentato il Rapporto OIR - UniCredit 2012.

Erano presenti: Corrado Clini Ministro dell’Ambiente, Vittorio Ogliengo UniCredit, Andrea Gilardoni Agici e Bocconi, Marco Carta Agici, Andrea Brasili UniCredit, Federico Testa Utilitatis, Paolo Bertuzzi Turboden, Guido Ghisolfi M&G, Sandro Buzzi Buzzi Unicem, Enrico Friz Ecodeco, Matteo Codazzi CESI, Ingamr Wilhelm Enel Green Power, Giuseppe Gatti GDF SUEZ, Renato Sturani Alpiq, Paolo Grossi RWE, Simone Togni Anev, Massimo Pecorari UniCredit, Stefano Conti Terna, Piero Manzoni Falck, Salvatore Moncada Moncada Energy, Marco Pigni Aper, Alberto Biancardi AEEG, Matteo Del Fante CDP, Alessandro Castellano SACE.

La mattina è stata dedicata a un confronto delle strategie nelle rinnovabili di alcuni grandi gruppi energetici europei. I temi di discussione sono stati i piani di investimento, le scelte di crescita internazionale, le strategie di integrazione verticale, le politiche commerciali verdi e i progetti di R&S.
Nel pomeriggio sono state discusse le azioni prioritarie per far sviluppare le filiere italiane delle rinnovabili nei grandi mercati emergenti. Nella discussione si sono esposti i punti di vista del sistema istituzionale e finanziario e sono stati illustrati casi di imprese italiane che sono cresciute con successo all’estero.
E’ stata altresì approfondita la volontà di UniCredit e dei principali attori istituzionali (Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, AEEG, Cassa Depositi e Prestiti e SACE ) di fare sistema per supportare le aziende italiane nell’andare all’estero.

Nel convegno si sono discussi i temi cruciali per lo sviluppo dell’industria italiana e internazionale delle rinnovabili, in particolare come sta cambiando il mercato italiano e mondiale delle rinnovabili,
i mercati e le tecnologie più attrattive per chi investe e le priorità per far crescere l’industria italiana nei grandi mercati emergenti.

I principali punti emersi:
1 – Il mercato mondiale delle rinnovabili sta profondamente cambiando. Eolico e fotovoltaico hanno raggiunto ormai la grid parity e sono competitivi con le fonti fossili in molte aree del globo (es. Spagna e Brasile)
2 - Europa e Nord America stanno attraversando una fase di stabilità. Una quota sempre crescente degli investimenti si sta concentrando nei grandi mercati emergenti, soprattutto in Asia dove gli impieghi nelle rinnovabili sono passati da 20 miliardi di $ nel 2007 a 80 miliardi $ nel 2011 (il 33% del totale mondiale)
3 – Le quindici maggiori imprese energetiche europee hanno in programma la costruzione di oltre 100.000 MW di impianti alimenti a fonti rinnovabili
4 - 34 miliardi di € sono già stati stanziati dalle imprese per questi investimenti
5 – L’eolico onshore, con 65 GW pianificati, è la tecnologia su cui le imprese puntano maggiormente; segue l’eolico offshore con 17 GW in programma. L’idroelettrico tradizionale ha ancora un ruolo rilevante, con 16 GW pianificati soprattutto al di fuori dell’Europa (su tutti Brasile e Turchia)
6 – L’Europa è ancora la zona in cui è pianificata la maggioranza degli investimenti, tuttavia crescente importanza stanno acquisendo gli USA e gli Stati dell’America Latina. Si registrano importanti difficoltà nell’accede nei mercati del Far-East
7 – Le grandi imprese energetiche puntando ad integrarsi a monte per produrre le componenti più critiche per gli impianti FER, soprattutto: aerogeneratori, pannelli PV e biomassa combustibile
8 – Le rinnovabili stanno diventando sempre più leva di marketing per far acquisire alle utility nuovi clienti, che sono sempre più attenti alle tematiche della sostenibilità
9 – I grandi gruppi stanno stanziando ingenti somme per la R&S allo scopo di sviluppare nuove tecnologie in grado di essere indipendenti dagli incentivi. Al 2011 sono stati investiti 360 milioni di €. Le aree su cui si concentrano gli sforzi sono film sottile, eolico offshore ed energia mareomotrice
10 – Nonostante la crisi economica, le principali aziende del comparto registrano buone performance finanziarie, performance destinate a crescere anche per il futuro
Nel convegno è stato evidenziato l’impegno di UniCredit nel settore della crescita sostenibile grazie ad un portafoglio finanziamenti a favore del settore di circa 8.1 mld di Euro nel 2011, suddiviso principalmente nei core market della banca, quali Italia (42%) e Germania (27%).
UniCredit ha ridotto le emissioni di CO2 del 15% a partire dal 2008, raggiungendo pienamente gli obiettivi prefissati per il 2012. Sempre sul tema dell’efficienza energetica UniCredit ha installato nuovi sistemi di raffreddamento nel centro elaborazione dati che hanno consentito una riduzione di 1.600 tonnellate di emissione di CO2 per anno, pari a 9.5 mln di lampadine accese per giorno.
UniCredit vuol far leva sull’industria italiana dell’energia rinnovabili e dell’efficienza energetica per sviluppare un meccanismo di supporto nei rapporti commerciali tra l’Italia ed i paesi in via di sviluppo. Oggi Unicredit si propone di sostenere il sistema produttivo domestico nella sua espansione internazionale complice un settore delle energie rinnovabili in Italia in attesa di una certa stabilizzazione normativa.
In questo contesto il Gruppo supporta le imprese domestiche grazie al network locale nei paesi CEE/Balcani, alla profonda conoscenza del sistema istituzionale e legislativo ed alla presenza di organismi sopranazionali (IFC e EBRD) in grado di co-finanziare i progetti a tassi più contenuti in favore dello sviluppo dei medesimi paesi. UniCredit è la prima banca al mondo per i finanziamenti di IFC e EBRD e si propone di coordinare un’azione di sistema affinché le imprese non si sentano abbandonate nell’investire oltre confine. Occorre infatti che attori istituzionali quali AEEG, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente, Cassa Depositi e Prestiti e SACE agevolino il camino delle aziende all’estero.
UniCredit pur mantenendo il supporto sul mercato interno intende promuovere un tavolo tecnico aperto ai player di mercato, agli attori istituzionali e finanziari per la soluzione dei problemi aperti e delle criticità volti a favorire le iniziative dei produttori italiani verso il mercato internazionale.



Roma, 6 giugno 2012




UniCredit
UniCredit è uno dei principali gruppi finanziari Europei con una forte presenza in 22 paesi e una rete internazionale complessiva distribuita in circa 50 mercati, oltre 9.400 sportelli e 159.000 dipendenti al 31 marzo 2012. UniCredit opera attraverso la più estesa rete di banche nell’area dell’ Europa centro-orientale con quasi 3.900 filiali e sportelli.
Il Gruppo è attivo nei seguenti paesi: Austria, Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Italia, Kazakistan, Kirghistan, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria.



Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili – OIR
Avviato nel 2008 d’intesa con il GSE, l’OIR analizza sistematicamente le filiere produttive delle rinnovabili italiane ed internazionali, superando la visione parziale e concentrando l’attenzione sulle tematiche industriali, sull’innovazione e sulla finanza. Ciò anche per formulare proposte per il policy maker. L’OIR elabora quadri aggiornati e sistematici delle principali dinamiche nel settore delle rinnovabili in Italia e nel mondo utili per gli operatori. Esso è già punto di riferimento in Italia, nonché luogo di incontro privilegiato per utilities, industria manifatturiera, finanza e Pubblica Amministrazione.

 
Si è tenuto a giugno un importante convegno a cui Unicredit ha partecipato ed ha segnalato la probabile evoluzione del mercato green.Ma anche il ruolo di Cassa dep e Prestiti e di Sace..(strana l’assenza di alerion… cmq…) anche perché il p f in romania ci aspettavamo ed aspettiamo che avesse come Arr. Proprio UniCredit.. SPEREM
Interessante:

Data: 06 giugno 2012 - h 16:00
Il mercato mondiale delle rinnovabili

Strategie dei grandi gruppi europei e opportunità per le imprese italiane


Questo è il titolo del Convegno organizzato dall’OIR e UniCredit oggi presso la Sala Guido Carli di UniCredit, dove è stato presentato il Rapporto OIR - UniCredit 2012.

Erano presenti: Corrado Clini Ministro dell’Ambiente, Vittorio Ogliengo UniCredit, Andrea Gilardoni Agici e Bocconi, Marco Carta Agici, Andrea Brasili UniCredit, Federico Testa Utilitatis, Paolo Bertuzzi Turboden, Guido Ghisolfi M&G, Sandro Buzzi Buzzi Unicem, Enrico Friz Ecodeco, Matteo Codazzi CESI, Ingamr Wilhelm Enel Green Power, Giuseppe Gatti GDF SUEZ, Renato Sturani Alpiq, Paolo Grossi RWE, Simone Togni Anev, Massimo Pecorari UniCredit, Stefano Conti Terna, Piero Manzoni Falck, Salvatore Moncada Moncada Energy, Marco Pigni Aper, Alberto Biancardi AEEG, Matteo Del Fante CDP, Alessandro Castellano SACE.

La mattina è stata dedicata a un confronto delle strategie nelle rinnovabili di alcuni grandi gruppi energetici europei. I temi di discussione sono stati i piani di investimento, le scelte di crescita internazionale, le strategie di integrazione verticale, le politiche commerciali verdi e i progetti di R&S.
Nel pomeriggio sono state discusse le azioni prioritarie per far sviluppare le filiere italiane delle rinnovabili nei grandi mercati emergenti. Nella discussione si sono esposti i punti di vista del sistema istituzionale e finanziario e sono stati illustrati casi di imprese italiane che sono cresciute con successo all’estero.
E’ stata altresì approfondita la volontà di UniCredit e dei principali attori istituzionali (Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, AEEG, Cassa Depositi e Prestiti e SACE ) di fare sistema per supportare le aziende italiane nell’andare all’estero.

Nel convegno si sono discussi i temi cruciali per lo sviluppo dell’industria italiana e internazionale delle rinnovabili, in particolare come sta cambiando il mercato italiano e mondiale delle rinnovabili,
i mercati e le tecnologie più attrattive per chi investe e le priorità per far crescere l’industria italiana nei grandi mercati emergenti.

I principali punti emersi:
1 – Il mercato mondiale delle rinnovabili sta profondamente cambiando. Eolico e fotovoltaico hanno raggiunto ormai la grid parity e sono competitivi con le fonti fossili in molte aree del globo (es. Spagna e Brasile)
2 - Europa e Nord America stanno attraversando una fase di stabilità. Una quota sempre crescente degli investimenti si sta concentrando nei grandi mercati emergenti, soprattutto in Asia dove gli impieghi nelle rinnovabili sono passati da 20 miliardi di $ nel 2007 a 80 miliardi $ nel 2011 (il 33% del totale mondiale)
3 – Le quindici maggiori imprese energetiche europee hanno in programma la costruzione di oltre 100.000 MW di impianti alimenti a fonti rinnovabili
4 - 34 miliardi di € sono già stati stanziati dalle imprese per questi investimenti
5 – L’eolico onshore, con 65 GW pianificati, è la tecnologia su cui le imprese puntano maggiormente; segue l’eolico offshore con 17 GW in programma. L’idroelettrico tradizionale ha ancora un ruolo rilevante, con 16 GW pianificati soprattutto al di fuori dell’Europa (su tutti Brasile e Turchia)
6 – L’Europa è ancora la zona in cui è pianificata la maggioranza degli investimenti, tuttavia crescente importanza stanno acquisendo gli USA e gli Stati dell’America Latina. Si registrano importanti difficoltà nell’accede nei mercati del Far-East
7 – Le grandi imprese energetiche puntando ad integrarsi a monte per produrre le componenti più critiche per gli impianti FER, soprattutto: aerogeneratori, pannelli PV e biomassa combustibile
8 – Le rinnovabili stanno diventando sempre più leva di marketing per far acquisire alle utility nuovi clienti, che sono sempre più attenti alle tematiche della sostenibilità
9 – I grandi gruppi stanno stanziando ingenti somme per la R&S allo scopo di sviluppare nuove tecnologie in grado di essere indipendenti dagli incentivi. Al 2011 sono stati investiti 360 milioni di €. Le aree su cui si concentrano gli sforzi sono film sottile, eolico offshore ed energia mareomotrice
10 – Nonostante la crisi economica, le principali aziende del comparto registrano buone performance finanziarie, performance destinate a crescere anche per il futuro
Nel convegno è stato evidenziato l’impegno di UniCredit nel settore della crescita sostenibile grazie ad un portafoglio finanziamenti a favore del settore di circa 8.1 mld di Euro nel 2011, suddiviso principalmente nei core market della banca, quali Italia (42%) e Germania (27%).
UniCredit ha ridotto le emissioni di CO2 del 15% a partire dal 2008, raggiungendo pienamente gli obiettivi prefissati per il 2012. Sempre sul tema dell’efficienza energetica UniCredit ha installato nuovi sistemi di raffreddamento nel centro elaborazione dati che hanno consentito una riduzione di 1.600 tonnellate di emissione di CO2 per anno, pari a 9.5 mln di lampadine accese per giorno.
UniCredit vuol far leva sull’industria italiana dell’energia rinnovabili e dell’efficienza energetica per sviluppare un meccanismo di supporto nei rapporti commerciali tra l’Italia ed i paesi in via di sviluppo. Oggi Unicredit si propone di sostenere il sistema produttivo domestico nella sua espansione internazionale complice un settore delle energie rinnovabili in Italia in attesa di una certa stabilizzazione normativa.
In questo contesto il Gruppo supporta le imprese domestiche grazie al network locale nei paesi CEE/Balcani, alla profonda conoscenza del sistema istituzionale e legislativo ed alla presenza di organismi sopranazionali (IFC e EBRD) in grado di co-finanziare i progetti a tassi più contenuti in favore dello sviluppo dei medesimi paesi. UniCredit è la prima banca al mondo per i finanziamenti di IFC e EBRD e si propone di coordinare un’azione di sistema affinché le imprese non si sentano abbandonate nell’investire oltre confine. Occorre infatti che attori istituzionali quali AEEG, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente, Cassa Depositi e Prestiti e SACE agevolino il camino delle aziende all’estero.
UniCredit pur mantenendo il supporto sul mercato interno intende promuovere un tavolo tecnico aperto ai player di mercato, agli attori istituzionali e finanziari per la soluzione dei problemi aperti e delle criticità volti a favorire le iniziative dei produttori italiani verso il mercato internazionale.



Roma, 6 giugno 2012




UniCredit
UniCredit è uno dei principali gruppi finanziari Europei con una forte presenza in 22 paesi e una rete internazionale complessiva distribuita in circa 50 mercati, oltre 9.400 sportelli e 159.000 dipendenti al 31 marzo 2012. UniCredit opera attraverso la più estesa rete di banche nell’area dell’ Europa centro-orientale con quasi 3.900 filiali e sportelli.
Il Gruppo è attivo nei seguenti paesi: Austria, Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Italia, Kazakistan, Kirghistan, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria.



Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili – OIR
Avviato nel 2008 d’intesa con il GSE, l’OIR analizza sistematicamente le filiere produttive delle rinnovabili italiane ed internazionali, superando la visione parziale e concentrando l’attenzione sulle tematiche industriali, sull’innovazione e sulla finanza. Ciò anche per formulare proposte per il policy maker. L’OIR elabora quadri aggiornati e sistematici delle principali dinamiche nel settore delle rinnovabili in Italia e nel mondo utili per gli operatori. Esso è già punto di riferimento in Italia, nonché luogo di incontro privilegiato per utilities, industria manifatturiera, finanza e Pubblica Amministrazione.

 
In Romania oltre alle autorizzazioni già ricevute :
- Auseo Borod = 58 MW
- Jimbolia = 64 Mw
per un totale di Mw autorizzate 124

Abbiamo altre autorizzazioni in iter di approvazione:
- Sannicolau Mw ?
- Vrani Mw ? doveva essere già stata approvata a quest'ora .... ma tutto tace
- Smad Mw ?
- Frecatei Mw ?
- Smovoso Mw ?

In tutto questi impianti in iter dovrebbero essere di circa 340 Mw


100.000 euro a mw di valutazione x 340= 34.000.000 euro solo di valore inespresso--

cmq alerion romania sarà presto la sorpresa positiva..
 
ENEL PERDE CONTRO GREENPEACE AL TRIB DI ROMA


NO AL CARBONE IN ITALIA

SI ALLA RIV VERDE.

LE MATRICOLE VERDI IN BORSA ITALIANA
15/7/2012 incredibile alerion e la ASSURDA STORIA DI ALERION CLEAN POWER passata e recente e su cio’ che sono gli anni attuali.
La società nata dalle trasformazioni di una Immobiliare Fincasa 44 e poi Holding di partecipazioni industriali Alerion industries,è dal 2007 di fatto orientata sulle energie rinnovabili e vede in Giuseppe Garofano, il figlio Luciano e i Garofano Boys Giulio Antonello Federico caporale Stefano Francavilla coloro che con vari compiti manageriali muovono le fila .

La società compie un notevole passo in avanti nel 2008,dopo aver ceduto ENERTAD al gruppo ERG a un prezzo brillantissimo,con l’entrata del fondo italiano per le infrastrutture un fondo pubblico privato alla sua nascita condotto da esperti managers quali ettore gotti tedeschi e vito alfondo gamberale, il primo anche membro di Alerion all’epoca e poi dimessosi da entrambi gli incarichi,MA A TUTTOGGI nel CDA di Cassa dep e Prestiti che è socia fortissima di F2I, per il suo passaggio allo IOR conclusosi nel mese di giugno 2012 sulle note vicende.Il fondo F2I compie l entrata in Alerion avvantaggiando solo gli azionisti del patto di sindacato e comprando da essi a 0.92 euro per azione, oltre a un aumento di capitale stesso valore. Il tutto solo in cambio di una presenza di 3 membri in un CDA di oltre 10 elementi piu volte rinnovato.
La società cede le partecipazioni non Energy in una società veicolo attualmente quotata Industria e Innovazione dove soci sono gli stessi pattizi.

Le mosse di Garofano sono, da un punto di vista finanziario, l’accorpamento da 10 a 1 delle azioni, per cui il valore di carico di F2I passa a 9.2 euro, e anche modifiche statutarie che di fatto danno al CDA un ampio potere in caso di OPA ostile, potendo compiere atti anche senza preventivamente consultare Assemblea.
, oggi scadono nel 2012, e con base prezzo 7.6 euro, tranne clausola di CHANGE CONTROL..DE LISTING O ACQUISTO DA APORTE DI SINGOLO E GRUPPO CHE ACQUISTI PIU DEL 50% DELL AZIONI AVENTI DIRITTO AL VOTO..options e 2 buy back, uno di 18 mesi terminato con zero azioni comprate, ed il secondo, in atto,dove l’azienda puo comprare fino al 10% e oggi 19/9/2012 + appena al 1.20% procedendo al lumicino.
Si notano un book in mano a equita, una scarsezza di volumi,in diminuzione dalla data dell’accorpamento.
Da notare come , ritornando a F2I, tre mesi prima dell’annuncio al mercato,il titolo veniva sacrificato spesso nei minuti finali, e come il titolo scese da 0.747 euro a 0.445 euro e come si notarono aumenti di quote di Muisca e Aladar due società straniere S.A. Soc anonime che portarono in aumento le quote a prezzi bassissimi poi cedute azioni in parte a F2I al doppio.

Altri dati, spesso passaggi ai blocchi all’interno di un patto di sindacato dove alfio marchini prima usciva cedento in percentuale, poi rientro’ in parte sia a mercato ed in parte a 6.8 euro comprando tutte le azioni del colleoni conte gastone, attuale presidente di aleiron clean power e da sempre nell’azienda, che cedette ad un prezzo molto superiore al mercato a alfio marchini.

Altre cose, le vicende di fondiaria sai e milano e di un socio sammarinese tale dominic bunford che da marzo 2012 sono fuori del Patto, lasciando lo stesso, che oggi è 47% con un 10% che puo esser piazzato.

E’ del 4/6/2012 la dichiarazione di CONSOB che Muisca è uscita del tutto dal patto di sindacato, per il poco piu di 500.000 azioni, le quali sono state comprate da PIOVESANA HOLDING quella di EUGENIO PIOVESANA E FAMIGLIA, gia titolari di adriatica turistica poi inglobata in reno de medici realty,oggi industria e innovazione.
eugenio piovesana gia socio forte di bim la banca e titolare in patto di sindacato di azioni alerion, ma ad oggi non è dato sapere chi ha comprato.

eugenio piovesana che ha in croazia inetressi anche immobiliari oltre che a conegliano veneto nel trevigiano.

http://pipl.com/directory/name/Piovesana/Eugenio/

Anomalia è il sito della società dove per esempio nella parte attività ,alla voce Romania non apapre dichiarato il parco di jimbolia pure autorizzato e dove si scrive che un parco AUSEU BOROD pure autorizzato da agosto 2010 risulta in costruzione ma nulla si sa su di esso, sulle pale, sul proj financing.Ed in piu un altra autorizzazione in Romania a Jimbolia, nel mese di dicembre 2011 non dichiarata sul sito ufficiale nella cartina geografica della Romania.

Ci sono sul sito PIANI Industriali spesso indicati in date quali marzo e settembre,roboanti, e quasi sempre seguite da un calo del titolo, post annuncio e pubblicazione.

Per irretire e spaventare il mercato, i 2.100.000 warrants ai managers. 1 a 1 , scandenti gennaio 2012, al prezzo di 4.77 euro, non sono stati esercitati ed hanno privato di 10 milioni di euro di capitale possibile e potenziale la società ma hanno dato un segnale al mercato spaventoso, forse ben sapendo che fondiaria sai milano bunford muisca , stavano uscendo.

Cio’ che non risulta chiaro al mercato e che provvederemo a segnalare è l’assoluta inadeguatezza delle informazioni ed un ruolo poco attivo,poco propositivo,silente di F2I che pure fra ETTORE GOTTI TEDESCHI, VITO GAMBERALE ha persone vicine al management di Alerion.
O il prezzo di 9.2 euro era inadeguato, oppure c’è qualcosa che non ci quadra, e la scusa del credit crunch è impossibile a credersi perchè in Romania ci sarebbero oltre 120 mw da costruire e fra SACE, fra fondi di F2I, probabili fusioni e acquisizioni qualcosa si puo fare.
Dalle voci di mercato di dice che Giuseppe Garofano non abbia voglia assolutamente di suddividere idee,progetti,con terzi incomodi e che quindi il destino di Alerion,,la vita di oltre 5300 soci di cui molti piccoli azionisti sia nelle mani ,speriamo sapienti,di quest’uomo. Ma questo in un epoca di globalizzazione e di accordi, di patti,Joint Venture è una mentalità che si scontra con la realtà e che puo solo tagliare le gambe ad una crescita tale che ,solo superando i 500 mw operativi, potrebbe dirsi realizzata appieno.


non sappiamo se abbia ragione Kepler a dare 6 euro come target ad Alerion( appena 1 mese fa) o equita che negli anni ne ha cannate di molte ( ricordo un target a telecom a 3.5 euro, oppure altri Autogrill a 12 euro..9 ecc
equita che è specialist,unico specialiste da target... cosa mai vista in un paese normale...


Andrebbero intervistati 1 a 1 ogni giorno IR ALERION GAROFANO GIUSEPPE E GIULIO
ANTONELLO per incalzarli su cosa stanno facendo davvero....Come riportato da alcuni presenti nelle assemblee societarie avevano promesso:

cambio del sito
eventuale accordo con produttore cinese di aerogeneratori
o vendor loan o forma interna per realizzare i parchi

silenzio della società da mesi e mesi. un articolo recente di la repubblica su ipotesi OPA e M& A che inetresserebbe Alerion, con F2I da arbitro..

sembra fatto ad hoc per tenere buono il parco buoi..



Nel 2010 in un intervista a Milano Finanza Antonello disse che il Piano Industriale di Alerion non sarebbe stato presentato a fiufno ma di 2 mesi perchè nel frattempo si sarebbero manifestate situazioni tali da far cambaire la dimensione di alerion... Nulla di tutto cio' fino a quesot momento.

Altro mistero del 2010.
COMUNICATO STAMPA
Milano, 4 febbraio 2010
Alerion: cooptato un Consigliere di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione di Alerion Clean Power S.p.A. ha deliberato in data odierna di
cooptare nel Consiglio di Amministrazione il
Dott. Guido Natale Antonio Nori. Dottore commercialista, svolge la sua attività
professionale nello Studio Legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher con uffici a
Milano e Roma.

Mamma mia, che personalita', ora guardate il video e capirete.
http://www.assoimprese.it/pagine/video.asp?id=12
Il video che vi consigliamo è un intervista all avv Delfino con cui collabota Guido Nori,uno studio serio,di gente4 serissima, che ha contatti con fondi di Provate Equity,banche d affari e soprattutto con accordi in Usa.

Eppure del dott Nori non c'è traccia ne al 2010 ne oggi nel Cda , nemmeno c'è menzione che sia uscito.

e piani industriali spesso smentiti dai fatti..
adesso la cessione di bonollo...
era programmata?
cederanno anche i 4 mw fotovoltaici?

stanno svuotando la società per vendersela e mungere fino alla fine?

stanno per essere opati?

opano loro una soc terza?

f2i che fa??


yes
Immagini allegate
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CONSIGLIO A GRILLI ,MIN DEL TESORO= ANZICHE VENDERE ALL'ANNO UN PO ALLA VOLTA=Mandato a un pool di agenzie per valutare il patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico( a costo zero in cambio di success fee in caso di collocamento oltre un certo importo),quindi creare uno strumento finanziario da collocare al 30% sui mercati internazionale(fondi sovrani,banche e istituzioni) e lasciare una quoita al retail(in modo volontario ) e se non viene raggiunto il successo(per la parte che manca ci sarà una sottoscrizione obbligatoria di una quotya da parte di coloro che detengono titoli di stato oltre 1 milione di euro).Si stima che il patrimonio pubblico italiano valga oltre 1500 miliardi di euro.Si raccoglierebbero (il 30%)500 miliardi di euro che andrebbero ad abbattere immediatamente il debito per pari importo in quota capitale, con risparmio di 35 miliardi di euro l'anno di interessi.Il fondo vivrebbe anche di dismissioni future e ripartizioni di dividendi e dovrebbe essere a 10 anni di durata massima.
 
CONSIGLIO A GRILLI ,MIN DEL TESORO= ANZICHE VENDERE ALL'ANNO UN PO ALLA VOLTA=Mandato a un pool di agenzie per valutare il patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico( a costo zero in cambio di success fee in caso di collocamento oltre un certo importo),quindi creare uno strumento finanziario da collocare al 30% sui mercati internazionale(fondi sovrani,banche e istituzioni) e lasciare una quoita al retail(in modo volontario ) e se non viene raggiunto il successo(per la parte che manca ci sarà una sottoscrizione obbligatoria di una quotya da parte di coloro che detengono titoli di stato oltre 1 milione di euro).Si stima che il patrimonio pubblico italiano valga oltre 1500 miliardi di euro.Si raccoglierebbero (il 30%)500 miliardi di euro che andrebbero ad abbattere immediatamente il debito per pari importo in quota capitale, con risparmio di 35 miliardi di euro l'anno di interessi.Il fondo vivrebbe anche di dismissioni future e ripartizioni di dividendi e dovrebbe essere a 10 anni di durata massima.
 

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