Tasse sul trading? La rabbia (e lo sfogo) dei trader italiani
Milano - La comunità italiana di trading alza la voce e protesta contro la tassa sulle operazioni di trading proposta con la manovra di governo. In una trasmissione dedicata al trading e trasmessa dal canale televisivo Class Cnbc, due trader lanciano allarmi pesanti sulle ripercussioni che l'imposizione fiscale, nel caso in cui diventasse concreta, avrebbe sull'intera categoria.
In particolare Paolo Serafini, di amicaborsa.it, si sfoga con queste parole: "già la borsa scambia poco, con queste tasse diventerebbe illiquida, chi ha avanzato questa proposta non capisce niente di borsa e di come funziona".
Per Serafini, il rischio sulle Sim italiane (visto che l'eventuale tassa andrebbe ad applicarsi sui residenti italiani) è molto elevato. "Intanto, con una manovra del genere, si andrebbero a colpire proprio le persone che pagano le tasse tutti i giorni. In più, le Sim sarebbero costrette a licenziare, in casi più tragici a chiudere e ci sarebbe alla fine una fuga di capitali all'estero. Tremonti sta facendo una cosa illogica".
Continua Serafini: "sto continuando a ricevere centinaia di email da trader spaventati; il settore non può permettersi un fissato bollato". Dello stesso avviso Pietro di Lorenzo, di Sostrader.it. "Una decisione micidiale, che con un colpo di mano rischia di spazzare via una intera categoria".