Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice S&P/Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte all’Analista Nicolas Listorti, socio fondatore e senior strategist di
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Nelle ultime giornate abbiamo assistito al ritorno delle vendite sui mercati azionari, il cui recupero ha subito per ora una battuta d’arresto. Si tratta solo di una pausa prima di una ripresa del cammino rialzista? Quali le attese per l’S&P/Mib che si è riportato nell’area dei 33.000 punti da lei indicata nell’ultimo intervento?
Innanzitutto saluto i tanti lettori con un ben ritrovati, contando e confidando che le curiosità operative indicate nell’ultimo intervento siano state di aiuto per sviluppare la propria strategia d’investimento.
Il mercato oggi è diventato molto difficile da interpretare e vivere in tendenza, siamo nel bel mezzo di un movimento zigzagante, troppo tenero ancora per essere orso, troppo lontano da livelli delle resistenze che contano, per essere un vitellino aspirante a toro. Diamogli allora un altro animale, diverso da quelli usuali, io direi un mercato Panda, sempre della famiglia degli orsi, meno aggressivo, più piccolo e molto più mobile del suo parente stretto, che si muove con molta facilità nelle foreste e nei tronchi che la abitano. In questo caso, i tronchi sono il laterale con top la resistenza più volte indicata a 34500 circa e supporto a 31800/31500 circa.
La cosa che mi preme indicare è che il mercato, in questo momento, è diventato molto più difficile del solito, fatto di giornate al rialzo senza motivi specifici e di altrettanti ribassi anche essi senza molta argomentazione precisa. Questo a mio avviso è normale poiché il terreno nel quale ci si muove, ovvero il ciclo macroeconomico, è diventatomolto vulnerabile e, cosa che non mi trova molto d’accordo, influenzato da politiche economiche e monetarie che tendono a spostare i normali movimenti. D’accordo sugli interventi a salvaguardare il sistema ed a sostegno del sistema stesso, meno sugli interventi ad ogni costo perché, da economista vecchia scuola, sostengo che i cicli possono essere modificati per brevi periodi, ammortizzando gli effetti. Non si può pretendere di modificarli radicalmente con misure che tendano ad alterare gli stessi, pena gli effetti devastanti una volta svaniti gli eccessi e le politiche a sostegno.
Rientro nel cuore della sua domanda e le dico che a mio avviso le attese per il nostro indice sono sempre le stesse, laterale ed ancora laterale con eventuale fuoriuscita, se si verificasse, dalla parte alta del canale, non tanto per meriti propri quanto per effetti di politiche di sostegno non condivisibili nel lungo periodo.
Complici soprattutto gli elevati prezzi del petrolio, tanto in Europa quanto in America è scattato un nuovo allarme sull’inflazione. Quanto potranno pesare questi timori sui mercati azionari e quali impatti potrebbero avere sulla futura politica monetaria della Fed e della BCE?
E direi finalmente è scattato qualche allarme altrimenti, sembrava di vivere in un mondo assolutamente fatto solo da dati molto distanti dalla realtà. Oggi personalmente continuo ad essere sorpreso dai dati cpi soprattutto in USA, l’unica giustificazione che trovo realistica è l’ammortizzatore che si è creato in Cina ed India, dove le aziende USA hanno trovato modo di ottimizzare i costi di produzione con manodopera a basso costo: diversamente oggi il tasso d’inflazione sarebbe diventato fuori controllo.
Altra osservazione: non sono assolutamente d’accordo nel continuare a focalizzarsi ed intraprendere misure in materiadi politica monetaria in funzione del dato core (ovvero l’indice depurato da cibo ed energia). Questo tipo di misurazione fu creato negli anni 70/80 quando la volatilità su dette derrate era molto violenta e le stesse modificavano le loro valutazioni nell’arco di qualche bimestre, inducendo all’epoca le autorità monetarie a prendere decisioni che poi sarebbero state messe in discussione qualche mese dopo. Oggi non è più così, cibo ed energia sono tra gli elementi componenti dei prezzi con meno volatilità in assoluto, in trend rialzista costante da almeno un biennio, trovate volatile questo? Proviamo a vivere senza cibo ed energia?
Come vede, le misure prese in funzione di questo non sono assolutamente concordi alla realtà della dinamica dei prezzi, questo nel medio periodo rischia di diventare esplosivo per le autorità monetarie. Sono d’accordo con la politica della BCE, anche se con notevole sacrificio per l’area di applicazione, molto meno con quella della FED che è concentrata solo sulla sostenibilità del sistema e della liquidità ad ogni costo. Questo porta però ad accumulare pressione su altri fronti che rischiano di diventare fuori controllo, uno su tutti, il deficit Pubblico USA che è a livelli di rapporto deficit-pil davvero allarmante, da mettere sotto osservazione persino il rating sovrano anche se, come credo, questo non accadrà mai per ovvi motivi di conflitto d’interesse.
I petroliferi continuano a guadagnare terreno a Piazza Affari sulla scia dei continui rialzi del prezzo del greggio. Ci sono ancora margini di salita nel breve? Come valuta in particolare l’impostazione di titoli come ENI e Saipem e quali strategie ci può suggerire in merito?
Personale parere, rispondo con due parole, bolla epocale, ritengo il settore, le società e gli investimenti in energia tradizionale nel bel mezzodi una bolla colossale, dalle proporzioni enormi, nella quale, tanti centri di potere trovano modo di fare i propri interessi, fine della mia opinione sull’argomento, a buon intenditore lascio le considerazioni del caso.
Finmeccanica è stata penalizzata dalle vendite dopo l’annuncio dell’acquisizione di Drs, mentre Fiat è riuscita a riportarsi al di sopra dei 15 euro. Quali sono le sue attese su questi due titoli e quali i livelli da seguire ora con attenzione?
Si certo, Finmeccanica è stata fortemente penalizzata perché ritenuto troppo alto il prezzo pagato. Purtroppo il mercato fa i conti nel breve periodo ed il management nel lungo periodo, nella creazione in larga scala di nuovi mercati e sinergie in aree strategiche che oggi rappresentano una solida occasione di sviluppo per la società guidata dal AD Guarguaglini, tra i manager più capaci a mio avviso.
È anche da considerare che l’acquisto avviene si ad un prezzo superiore alla media delle valutazioni del settore però dobbiamo prendere anche in considerazione che queste scelte possono avere delle caratteristiche epocali poiché sfruttano in questo caso una debolezza del dollaro che difficilmente nei prossimi anni si ripeterà. Dal punto di vista strettamente tecnico, è anche probabile un ritorno in area 18/18.5 euro per azione, area questa che ritengo una occasione di acquisto per target di nuovo sopra 20.50 e 22.50 per azione entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda Fiat, a mio avviso continuerà nel suo lungo laterale 15.80 sopra e 13.40 sotto con possibilità di rompere al ribasso il supporto ed affondare alla ricerca del supporto fondamentale in area 12.50/12, da dove ritengo possano ripartire gli acquisti.
Il settore degli editoriali e dei media sta vivendo una fase di perdurante debolezza, in linea con la tendenza già evidenziata nel primo trimestre dell’anno. Ci sono le condizioni per assistere ad un riscatto nelle prossime settimane?
Su quali titoli consiglierebbe in particolare di puntare?
Onestamente questa debolezza non era nelle mie previsioni, credevo il settore uno dei principali beneficiari in caso di rotazione settoriale in funzione della uscita quasi coatta dal settore finanziario ed assicurativo, così non è stato, e credo non cambierà nel breve. Certo che Mediaset e Mondadori, la stessa RCS e VIVENDI Universal nell’ambito continentale, il tutto in funzione di un sovrappeso di tipo tattico-speculativo, possono essere inserite nei portafogli di largo respiro sia temporale che settoriale.
Come sempre, e per concludere, suggerisco di prendere in considerazione il presente commento, frutto delle mie analisi e personale parere, come spunto riflessivo da affiancare alle proprie strategie d’investimento, le quali, devono essere frutto della propria convinzione e dei consigli operativi dei propri strategist e professionisti di fiducia. Grazie dello spazio ed alla prossima occasione.