Quante volte, a Milano, abbiamo preso il metrò ad Inganni?
Sicuramente il nome è più associato alla metropolitana che non all'artista...
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Eppure le sue vedute ci restituiscono una Milano romantica, quasi da cartolina. Non ci sono tensioni: nei suoi Navigli l'acqua scorre da secoli ... nei secoli.
Insieme a Migliara, Bisi e ai Canella è certamente il miglior interprete dell'iconografia milanese.
In seguito sposerà una sua allieva Amanzia Guerillot che seguirà il solco tracciato dal marito.
Siamo in pieno ottocento, agli albori della fotografia.
Le vedute rappresentano ancora uno sforzo descrittivo ed educativo della realtà che circondava gli autori.
La grafica, Aspari in primo luogo, ma poi tutta una serie di onesti incisori: dai coniugi Lose ad Elena (ed altri) attraverso i viaggi (volumi) pittorici ci lasceranno invece un ritratto della Lombardia minore. Quella aldifuori delle grandi committenze.
Ecco, quindi, una serie di quadri nel solco della pittura lombarda: da questo momento saprete che Inganni non è solo una fermata ...
Il Naviglio sotto la Neve, 1845