Odinow
Forumer storico
Contratti: in attesa rinnovo il 57%
Istat:retribuzioni in crescita del 3,3%
Ista: circa 7 milioni di lavoratori a maggio erano ancora senza rinnovo del contratto. In particolare i dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale ammontano a 57,1%, in leggera diminuzione rispetto al mese precedente (57,8%), ma in leggero aumento rispetto a maggio 2007 (55,1%). Le retribuzioni, invece, sono aumentate del 3,3% rispetto a maggio 2007 e dello 0,6% rispetto ad aprile. E' l'incremento maggiore dal dicembre 2006.
IL 57,1% IN ATTESA DI RINNOVO
Un esercito di 7 milioni di dipendenti attende ancora il rinnovo del contratto. E a maggio 2008 i mesi di attesa con il contratto scaduto sono saliti, in media, a 9, uno in più rispetto ad aprile, ma circa 4 di meno rispetto a un anno prima. L'attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 5,1 mesi: era di 4,6 mesi ad aprile 2008 e 7,2 mesi a maggio 2007.
A maggio non è scaduto nessun accordo, mentre ne sono stati recepiti tre: editoria giornali, laterizi e manufatti in cemento, servizi postali in appalto.
La quota di contratti vigenti, precisa l'Istat, è molto differenziata a livello settoriale: la copertura è totale nel settore credito e assicurazioni ed elevata nell'agricoltura (94,9%) e nell'industria in senso stretto (76,7%); un grado di copertura inferiore caratterizza i settori trasporti, comunicazioni e attività connesse (62,8%) e, soprattutto, commercio, pubblici esercizi e alberghi (22,8%) e servizi privati alle imprese e alle famiglie (22,5%). Infine, sia nel settore dell'edilizia, sia in quello della pubblica amministrazione, tutti i contratti osservati dall'indagine sono attualmente in attesa di rinnovo e pertanto la copertura risulta nulla.
RETRIBUZIONI A MAGGIO A +3,3%, MASSIMO DA FINE 2006
Le retribuzioni contrattuali orarie a maggio hanno registrato un incremento del 3,3% rispetto a maggio 2007 e dello 0,6% rispetto ad aprile. Si tratta, indica l'Istat, dell'incremento tendenziale maggiore dal dicembre 2006. L'Istat precisa che l'aumento è il risultato di più eventi contrattuali: ad aprile sono stati firmati alcuni importanti contratti e alcuni hanno cominciato a dare effetti a maggio.
Sempre a maggio, ricorda poi l'Istat, l'inflazione si è attestata al 3,6%. Nei primi tre mesi del 2008 è quasi quadruplicato il numero degli scioperi. Le ore non lavorate per conflitti (originati dal rapporto di lavoro) sono state 1,4 milioni (quasi 4 volte il corrispondente valore dell'anno passato). Quasi la totalità degli scioperi (l'86%) è da imputare alla motivazione del rinnovo del contratto di lavoro. Il dato del primo trimestre, precisano i tecnici dell'Istat, risente anche del fatto che nel corrispondente periodo dello scorso anno si era avuto un dato abbastanza basso. L'aumento delle retribuzioni orarie registrato nel periodo gennaio-maggio è del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
A maggio, prosegue l'Istat, l'aumento delle retribuzioni orarie contrattuali riferito all'intera economia è il risultato di più eventi contrattuali: ai primi miglioramenti retributivi fissati da numerosi contratti siglati ad aprile (monopoli, grafiche, servizi postali in appalto, agenzie fiscali, servizio sanitario nazionale e regioni e autonomie locali), si aggiunge il pagamento della prima rata di indennità di vacanza contrattuale sia ai dipendenti delle forze dell'ordine (ordinamento militare e civile) sia a quelli dei militari-difesa. A maggio, inoltre, sono stati siglati i contratti editoria, giornali e laterizi e manufatti in cemento: in entrambi i casi i primi aumenti retributivi si registreranno a partire dal prossimo mese di giugno.
A livello settoriale, gli incrementi tendenziali più elevati si osservano per: assicurazioni (+7,7% - l'Istat precisa che in questo caso ci sono stati due rinnovi consecutivi, in una situazione di pregresso molto ampio), ministeri (+6,2%), militari-difesa (+5,9%), regioni e autonomie locali e pubblici esercizi e alberghi (+5,7%), alimentari, bevande e tabacco e servizio sanitario nazionale (+5,5%), scuola (+5,3%), forze dell'ordine (+5,2%). Gli aumenti minori si osservano nel commercio (+0,4%), servizi alle imprese (+0,9%), tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (+1,1%) ed edilizia (+1,4%). Una variazione nulla si registra per l'agricoltura.
Istat:retribuzioni in crescita del 3,3%
Ista: circa 7 milioni di lavoratori a maggio erano ancora senza rinnovo del contratto. In particolare i dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale ammontano a 57,1%, in leggera diminuzione rispetto al mese precedente (57,8%), ma in leggero aumento rispetto a maggio 2007 (55,1%). Le retribuzioni, invece, sono aumentate del 3,3% rispetto a maggio 2007 e dello 0,6% rispetto ad aprile. E' l'incremento maggiore dal dicembre 2006.
IL 57,1% IN ATTESA DI RINNOVO
Un esercito di 7 milioni di dipendenti attende ancora il rinnovo del contratto. E a maggio 2008 i mesi di attesa con il contratto scaduto sono saliti, in media, a 9, uno in più rispetto ad aprile, ma circa 4 di meno rispetto a un anno prima. L'attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 5,1 mesi: era di 4,6 mesi ad aprile 2008 e 7,2 mesi a maggio 2007.
A maggio non è scaduto nessun accordo, mentre ne sono stati recepiti tre: editoria giornali, laterizi e manufatti in cemento, servizi postali in appalto.
La quota di contratti vigenti, precisa l'Istat, è molto differenziata a livello settoriale: la copertura è totale nel settore credito e assicurazioni ed elevata nell'agricoltura (94,9%) e nell'industria in senso stretto (76,7%); un grado di copertura inferiore caratterizza i settori trasporti, comunicazioni e attività connesse (62,8%) e, soprattutto, commercio, pubblici esercizi e alberghi (22,8%) e servizi privati alle imprese e alle famiglie (22,5%). Infine, sia nel settore dell'edilizia, sia in quello della pubblica amministrazione, tutti i contratti osservati dall'indagine sono attualmente in attesa di rinnovo e pertanto la copertura risulta nulla.
RETRIBUZIONI A MAGGIO A +3,3%, MASSIMO DA FINE 2006
Le retribuzioni contrattuali orarie a maggio hanno registrato un incremento del 3,3% rispetto a maggio 2007 e dello 0,6% rispetto ad aprile. Si tratta, indica l'Istat, dell'incremento tendenziale maggiore dal dicembre 2006. L'Istat precisa che l'aumento è il risultato di più eventi contrattuali: ad aprile sono stati firmati alcuni importanti contratti e alcuni hanno cominciato a dare effetti a maggio.
Sempre a maggio, ricorda poi l'Istat, l'inflazione si è attestata al 3,6%. Nei primi tre mesi del 2008 è quasi quadruplicato il numero degli scioperi. Le ore non lavorate per conflitti (originati dal rapporto di lavoro) sono state 1,4 milioni (quasi 4 volte il corrispondente valore dell'anno passato). Quasi la totalità degli scioperi (l'86%) è da imputare alla motivazione del rinnovo del contratto di lavoro. Il dato del primo trimestre, precisano i tecnici dell'Istat, risente anche del fatto che nel corrispondente periodo dello scorso anno si era avuto un dato abbastanza basso. L'aumento delle retribuzioni orarie registrato nel periodo gennaio-maggio è del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
A maggio, prosegue l'Istat, l'aumento delle retribuzioni orarie contrattuali riferito all'intera economia è il risultato di più eventi contrattuali: ai primi miglioramenti retributivi fissati da numerosi contratti siglati ad aprile (monopoli, grafiche, servizi postali in appalto, agenzie fiscali, servizio sanitario nazionale e regioni e autonomie locali), si aggiunge il pagamento della prima rata di indennità di vacanza contrattuale sia ai dipendenti delle forze dell'ordine (ordinamento militare e civile) sia a quelli dei militari-difesa. A maggio, inoltre, sono stati siglati i contratti editoria, giornali e laterizi e manufatti in cemento: in entrambi i casi i primi aumenti retributivi si registreranno a partire dal prossimo mese di giugno.
A livello settoriale, gli incrementi tendenziali più elevati si osservano per: assicurazioni (+7,7% - l'Istat precisa che in questo caso ci sono stati due rinnovi consecutivi, in una situazione di pregresso molto ampio), ministeri (+6,2%), militari-difesa (+5,9%), regioni e autonomie locali e pubblici esercizi e alberghi (+5,7%), alimentari, bevande e tabacco e servizio sanitario nazionale (+5,5%), scuola (+5,3%), forze dell'ordine (+5,2%). Gli aumenti minori si osservano nel commercio (+0,4%), servizi alle imprese (+0,9%), tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (+1,1%) ed edilizia (+1,4%). Una variazione nulla si registra per l'agricoltura.