A me rimane il dubbio che il Sig. Ovadia faccia parte dei voltagabbana.
Moni Ovadia si dimetterà da direttore del Teatro Comunale di Ferrara.
Lo annuncia in un'intervista spiegando che lo farà venerdì.
L'attore era stato al centro delle polemiche per le prese di posizione critiche
sulle responsabilità del governo israeliano e del premier Netanyahu sulla crisi.
"La maggioranza del Consiglio d'amministrazione e del Consiglio Comunale sono contro di me,
quindi hanno tutti gli strumenti per mettermi all'angolo.
Siccome sono un uomo libero, anticipo questa cosa ma constato che l'Italia è un regime, non è una democrazia neanche da lontano".
(Perchè la sua nazione di nascita è democratica ?)
Però nel 2020 ......
Moni Ovadia è il nuovo direttore generale del Teatro comunale di Ferrara,
intitolato alla memoria di Claudio Abbado che ne fu il rianimatore.
La sua nomina è stata proposta al Cda del teatro
dal presidente del consiglio di amministrazione del Teatro comunale di Ferrara, Mario Resca,
su proposta di Vittorio Sgarbi, presidente di "Ferrara Arte",
e di concerto con il sindaco Alan Fabbri e l'assessore alla Cultura Marco Gulinelli,
concorde l'intera giunta comunale, a guida Lega.
Moni Ovadia, afferma in una nota Vittorio Sgarbi,
"ha accettato la nomina con entusiasmo, ribadendo la sua volontà di portare Ferrara nel mondo e il mondo a Ferrara".
Soddisfatti Resca per "il voto unanime del Cda" e lo stesso Sgarbi che,
"ricorrendo il trentennale della morte di Tadeusz Kantor, ha chiesto a Moni Ovadia,
dopo la mostra dedicata al grande drammaturgo a Palazzo Doebbing di Sutri,
di celebrarlo a Ferrara con spettacoli e mostre, nell'ambito di un festival di teatro ebraico e Yiddish".
"La personalità di Moni Ovadia nella cultura italiana e non solo nel teatro, con la sua vasta esperienza,
è di straordinario rilievo e rappresenta un motivo di orgoglio per le opportunità e la programmazione
che consentiranno a un meraviglioso teatro di ritornare al centro della civiltà europea,
anche nei suoi rapporti con il mondo ebraico, a Ferrara documentato dal Meis,
Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, la cui fondazione fu proposta dallo stesso Sgarbi,
quando era sottosegretario ai beni culturali".