filibuster
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Volevo spiegare per benino com’è nato il mio interesse per l’oro, altrimenti rischio di passare per matto.
Da svariati decenni alcuni miei parenti possiedono un bel gruzzolo di monete d’oro, principalmente sterline e marenghi, ma anche roba molto più esotica. Poiché hanno sentito parlare di prezzi record, di rialzi decennali ecc. e sapendo che traffico un po’ con la borsa, mi hanno chiesto di vedere cosa c’è di vero, se conviene vendere adesso, e così via, scambiandomi per un mezzo guru nonostante le mie risate.
Comunque ho cercato di accontentarli. Mi è bastato poco per dargli l’unica risposta ragionevole… Le cause che possono influire sul prezzo dell’oro sono così tante che per noi piccoli è assolutamente impossibile non dico fare previsioni (sarebbe ridicolo) ma anche solo leggerne di affidabili. A ogni modo, visto che in caso di tragedie tornano a brillare le caratteristiche di bene rifugio del metallo giallo, e considerato che nei prossimi 50-100 anni certo non mancheranno momenti di tragica tensione sia politica che (ahimé) militare, è probabilissimo che -trend o non trend- il prezzo dell’oro conoscerà dei picchi che oggi nemmeno immaginiamo… D’altra parte, i prezzi viaggiano intorno ai massimi storici NOMINALI (non reali, perché gli 850 dollari del 1980 corrispondono a 1800-2000 dollari attuali), quindi prima o poi sembra inevitabile qualche profonda correzione, qualcuno parla perfino del 25%.
In base a tutto questo, i miei parenti hanno deciso di suddividere il “malloppo” in tante tranches da vendere a prezzi crescenti (un paio già sono state chiuse) in base alle quotazioni dell’oro effettive pronta cassa, in euro per grammo. Se non tutti i prezzi verranno raggiunti, poco male… si tratta di un investimento “inter-generazionale”, che così come è rimasto fermo per un mezzo secolo, può continuare a rimanere lì per decenni e decenni. Infatti il disinvestimento che hanno deciso adesso non è dovuto a necessità, ma solo all’opportunità di monetizzare. Eh già… una casa, un’obbligazione trentennale, un bond perpetuo danno frutti senza intaccare il capitale… Con l’oro ogni tanto bisogna monetizzare, altrimenti si tratta di un patrimonio inutilizzato e infruttifero… è come non averlo, salvo (e non è poco) la tranquillità offerta dalla consapevolezza di possedere un capitale di riserva che non potrà mai azzerarsi o ridursi troppo.
Mi sembrano decisioni giuste. Comunque restano fatti privati che non riporterò nel forum, salvo l’eventuale vendita di un’unica moneta tipicamente da collezionisti ma priva di valore numismatico (100 soles da 46,81 gr - oro 900‰). Di quel pezzo è stato conservato il prezzo d’acquisto, quindi forse sarà interessante per tutti vedere il rendimento effettivo di un investimento in oro fisico durato quasi mezzo secolo.
Tutto qui. Da questo “incarico” amichevole è nato un certo interesse per il mondo dell’oro -che non avevo mai seguito fino a poche settimane fa- e l’idea di fare qualche puntata su ETF/ETC, idea che mi sta già passando, di fronte alla COMPLESSITA’ SPAVENTOSA dei fattori che incidono sul prezzo.
Avete presente la raffigurazione grafica di un albero genealogico? Per l’oro le cose funzionano allo stesso modo… ogni fattore ha alle spalle una miriade di cause e concause, vanificando qualsiasi previsione. Per esempio, uno dei fattori che hanno pesato di più ultimamente è la valanga di acquisti fatti dagli operatori cinesi per proteggersi contro i crescenti rischi d’inflazione (già sopra il 5%)… quindi bisognerebbe sapere tutto su cause e prospettive dell’inflazione cinese, sui rimedi messi in atto dalle autorità locali e su quelli allo studio, sulle loro possibilità di successo, ecc!!!
Importantissimi sono anche gli acquisti e le vendite di lingotti da parte delle varie banche centrali… vatti a informare sulle diverse politiche monetarie attuali e future, sulle intenzioni di diversificare le riserve, ecc !!! Ed è forse possibile sapere tutto sulle applicazioni industriali dell’oro e sui nuovi utilizzi sperimentati in segreto nei laboratori? E abbiamo forse qualche “talpa” nell’esclusivo mondo delle società aurifere che ci informi sulle loro politiche industriali, sulle calibrazioni millimetriche della produzione e dei prezzi, su scioperi e contratti di lavoro? E chi può conoscere gli umori dei consumatori cinesi e indiani, le prospettive della moda dell’oreficeria da quelle parti, e tutte le minute notizie sulle festività e sulla tempistica degli acquisti di grossisti e negozianti? Qualche Guru da Forum ci riderà su, ma la risata gli si strozzerà in gola quando saprà che l’India è il maggior consumatore d’oro del mondo (30% del totale), soprattutto in virtù dei regali in occasione di matrimoni e simili… Segue la Cina, dove però prevale l’aspetto dell’investimento privato, anch’esso pienamente soggetto all’emotività e alla moda. I due paesi valgono quasi la metà del mercato mondiale del metallo giallo, mentre i nostri Veggenti ancora collegano l’andamento del prezzo alla ricerca di un bene di rifugio da parte delle famiglie occidentali… ricerca che -beninteso- in occasione di eventi drammatici potrebbe esplodere e incidere profondamente!
Non si finirebbe mai… Aggiungo solo che l’oro si va affermando sempre più come strumento di diversificazione, come alternativa all’investimento in azioni, bond e valute… Quindi per fare profezie sul suo andamento bisognerebbe conoscere a menadito anche i mercati concorrenti, cercando di intuire e anticipare le scelte degli operatori. Ciliegina finale: l’oro è quotato in dollari, anche a Londra. Quindi qualunque previsione deve tener conto delle prospettive del cambio EUR/USD, altrimenti si rischia di perdere anche se il prezzo del metallo sale. Senza contare che ovviamente troviamo anche qui le classiche “tecnicalità” di tutti i mercati. Per esempio il calo di oggi viene attribuito a prese di profitto e a chiusure di posizioni in vista delle feste. Pare che si stia manifestando il timore che ci si trovi su un massimo di breve termine… questo fatto, insieme al book-squaring (sistemazione dei conti di fine d’anno) potrebbe determinare qualche settimana di mercato incerto o ribassista. Dicono.
Insomma di fronte a una così mostruosa COMPLESSITA’ A CASCATA, viene solo da ridere di fronte a quelli che nei forum pontificano sul futuro dell’oro, come se sapessero tutto delle infinite segrete ramificazioni che come ultimo risultato danno il prezzo del metallo giallo, un numerino che sintetizza più dati di quanti potrebbe contenerne il più potente computer del mondo.
x Unlui
carissimo, ogni volta che ti leggo ti rigrazio mentalmente per avermi portato qui con la famosa citazione del discorso di Bob Kennedy, che nell’altro forum trovarono talmente sovversiva da bannarti. A raccontarla, non ci si crede… nel 2009, in un paese dell’Unione Europea, qualcuno considera troppo sovversive le parole di un quasi-presidente degli Stati Uniti d’America! Da ricovero, come minimo…
Del resto, un forum finanziario che -nell’anno di grazia 2010- in prima pagina ha sempre almeno un thread su Tiscali e dove la principale attrazione è una macchietta che cerca disperatamente di impersonare lo yankee tipico, così come lo immaginano in qualche squallido baretto di periferia, è un forum che si qualifica da sé (NB non ho mai avuto screzi o altri contatti con lo staff di quel forum).
Ho visto che già hai riportato i dati OCSE da cui risulta che l’Italia è il paese con il più pesante carico fiscale dopo Danimarca e Svezia (vi sfido a trovare un solo italiano convinto che i servizi sociali offerti dal nostro paesi siano paragonabili a quelli di cui godono danesi e svedesi), che da noi la disoccupazione giovanile è al 40% contro una media del 26% (cito a memoria) ecc. Potrei aggiungere che le previsioni di crescita del Pil sono all’ultimo posto in Europa, che la disparità di reddito fra ricchi e poveri è ormai a livello dei più corrotti stati africani, ecc ecc. Quindi perché mai uno dovrebbe puntare su un paese così sfigato?
Da anni non seguo più i titoli italiani, ma mi è capitato sotto gli occhi un articolo recentissimo dell’Espresso. Prova del fuoco per Vegas - L'espresso
Secondo Massimo Riva, Groupama dovrebbe investire una grossa cifra nella Premafin di Ligresti, ma lo farà solo se l’operazione non genererà l’obbligo di opa. Praticamente si tratta di convincere la Consob che -ad aumento di capitale concluso, quando insieme Groupama e Ligresti supereranno abbondantemente il 30%- i due compari non eserciteranno il “controllo congiunto” su Premafin. Ricordo male, o molti anni fa qualcosa del genere successe a Ligresti con l’acquisizione della Fondiaria? Ricordo male, o anche allora i piccoli azionisti rimasero a becco asciutto?
Insomma, non solo l’Italia è il paese con le peggiori prospettive economiche dell’UE -che già fa pena nel suo complesso- ma oltretutto è il paese dove la protezione del piccolo azionista è quasi inesistente, tantevvero che la Consob è rimasta per mesi senza presidente, e in borsa da decenni spadroneggia una cricca di avventurieri… ops… finanzieri… senza scrupoli. Bisogna essere masochisti per investire alla Borsa di Milano…
Ciao. Con grande stima!
x Franzo
Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Per quel poco che so, Goldman Sachs e Morgan Stanley rappresentano il massimo dell’efficienza, naturalmente in rapporto al mondo in cui ci troviamo a vivere. L’inizio dell’articolo da te citato non mi è sembrato nel loro stile, perciò mi sono permesso qualche verifica. In realtà Morgan Stanley non ha la minima responsabilità dell’articolo. Invece in quest’altra successiva occasione quel sito riportò testualmente un ottimo report di MS sullo stesso argomento:
PRAGMATIC CAPITALISM MORGAN STANLEY: THE FED IS NOT PRINTING MONEY
Peraltro, che la Fed comprasse bond invece di “far lavorare le stampanti” non era certo un segreto. Fortune dell’ 11 agosto era già chiarissima in proposito: “Now that the US can't cut interest rates any lower, the only option left on the table is what the Fed just announced it would start doing -- buying Treasury debt.” Si potrebbe forse aggiungere che la sostanza non cambia, perché la Fed presuppone che le banche utilizzino le maggiori disponibilità (comunque le vogliamo definire) per incrementare il credito alle aziende e al consumo, ma francamente -caro Franzo- la mia opinione personale è che si tratta di cose troppo al di sopra di noi… Meglio volare a quote più basse, se vogliamo portare pane a casa. Io almeno la penso così.
Da svariati decenni alcuni miei parenti possiedono un bel gruzzolo di monete d’oro, principalmente sterline e marenghi, ma anche roba molto più esotica. Poiché hanno sentito parlare di prezzi record, di rialzi decennali ecc. e sapendo che traffico un po’ con la borsa, mi hanno chiesto di vedere cosa c’è di vero, se conviene vendere adesso, e così via, scambiandomi per un mezzo guru nonostante le mie risate.
Comunque ho cercato di accontentarli. Mi è bastato poco per dargli l’unica risposta ragionevole… Le cause che possono influire sul prezzo dell’oro sono così tante che per noi piccoli è assolutamente impossibile non dico fare previsioni (sarebbe ridicolo) ma anche solo leggerne di affidabili. A ogni modo, visto che in caso di tragedie tornano a brillare le caratteristiche di bene rifugio del metallo giallo, e considerato che nei prossimi 50-100 anni certo non mancheranno momenti di tragica tensione sia politica che (ahimé) militare, è probabilissimo che -trend o non trend- il prezzo dell’oro conoscerà dei picchi che oggi nemmeno immaginiamo… D’altra parte, i prezzi viaggiano intorno ai massimi storici NOMINALI (non reali, perché gli 850 dollari del 1980 corrispondono a 1800-2000 dollari attuali), quindi prima o poi sembra inevitabile qualche profonda correzione, qualcuno parla perfino del 25%.
In base a tutto questo, i miei parenti hanno deciso di suddividere il “malloppo” in tante tranches da vendere a prezzi crescenti (un paio già sono state chiuse) in base alle quotazioni dell’oro effettive pronta cassa, in euro per grammo. Se non tutti i prezzi verranno raggiunti, poco male… si tratta di un investimento “inter-generazionale”, che così come è rimasto fermo per un mezzo secolo, può continuare a rimanere lì per decenni e decenni. Infatti il disinvestimento che hanno deciso adesso non è dovuto a necessità, ma solo all’opportunità di monetizzare. Eh già… una casa, un’obbligazione trentennale, un bond perpetuo danno frutti senza intaccare il capitale… Con l’oro ogni tanto bisogna monetizzare, altrimenti si tratta di un patrimonio inutilizzato e infruttifero… è come non averlo, salvo (e non è poco) la tranquillità offerta dalla consapevolezza di possedere un capitale di riserva che non potrà mai azzerarsi o ridursi troppo.
Mi sembrano decisioni giuste. Comunque restano fatti privati che non riporterò nel forum, salvo l’eventuale vendita di un’unica moneta tipicamente da collezionisti ma priva di valore numismatico (100 soles da 46,81 gr - oro 900‰). Di quel pezzo è stato conservato il prezzo d’acquisto, quindi forse sarà interessante per tutti vedere il rendimento effettivo di un investimento in oro fisico durato quasi mezzo secolo.
Tutto qui. Da questo “incarico” amichevole è nato un certo interesse per il mondo dell’oro -che non avevo mai seguito fino a poche settimane fa- e l’idea di fare qualche puntata su ETF/ETC, idea che mi sta già passando, di fronte alla COMPLESSITA’ SPAVENTOSA dei fattori che incidono sul prezzo.
Avete presente la raffigurazione grafica di un albero genealogico? Per l’oro le cose funzionano allo stesso modo… ogni fattore ha alle spalle una miriade di cause e concause, vanificando qualsiasi previsione. Per esempio, uno dei fattori che hanno pesato di più ultimamente è la valanga di acquisti fatti dagli operatori cinesi per proteggersi contro i crescenti rischi d’inflazione (già sopra il 5%)… quindi bisognerebbe sapere tutto su cause e prospettive dell’inflazione cinese, sui rimedi messi in atto dalle autorità locali e su quelli allo studio, sulle loro possibilità di successo, ecc!!!
Importantissimi sono anche gli acquisti e le vendite di lingotti da parte delle varie banche centrali… vatti a informare sulle diverse politiche monetarie attuali e future, sulle intenzioni di diversificare le riserve, ecc !!! Ed è forse possibile sapere tutto sulle applicazioni industriali dell’oro e sui nuovi utilizzi sperimentati in segreto nei laboratori? E abbiamo forse qualche “talpa” nell’esclusivo mondo delle società aurifere che ci informi sulle loro politiche industriali, sulle calibrazioni millimetriche della produzione e dei prezzi, su scioperi e contratti di lavoro? E chi può conoscere gli umori dei consumatori cinesi e indiani, le prospettive della moda dell’oreficeria da quelle parti, e tutte le minute notizie sulle festività e sulla tempistica degli acquisti di grossisti e negozianti? Qualche Guru da Forum ci riderà su, ma la risata gli si strozzerà in gola quando saprà che l’India è il maggior consumatore d’oro del mondo (30% del totale), soprattutto in virtù dei regali in occasione di matrimoni e simili… Segue la Cina, dove però prevale l’aspetto dell’investimento privato, anch’esso pienamente soggetto all’emotività e alla moda. I due paesi valgono quasi la metà del mercato mondiale del metallo giallo, mentre i nostri Veggenti ancora collegano l’andamento del prezzo alla ricerca di un bene di rifugio da parte delle famiglie occidentali… ricerca che -beninteso- in occasione di eventi drammatici potrebbe esplodere e incidere profondamente!
Non si finirebbe mai… Aggiungo solo che l’oro si va affermando sempre più come strumento di diversificazione, come alternativa all’investimento in azioni, bond e valute… Quindi per fare profezie sul suo andamento bisognerebbe conoscere a menadito anche i mercati concorrenti, cercando di intuire e anticipare le scelte degli operatori. Ciliegina finale: l’oro è quotato in dollari, anche a Londra. Quindi qualunque previsione deve tener conto delle prospettive del cambio EUR/USD, altrimenti si rischia di perdere anche se il prezzo del metallo sale. Senza contare che ovviamente troviamo anche qui le classiche “tecnicalità” di tutti i mercati. Per esempio il calo di oggi viene attribuito a prese di profitto e a chiusure di posizioni in vista delle feste. Pare che si stia manifestando il timore che ci si trovi su un massimo di breve termine… questo fatto, insieme al book-squaring (sistemazione dei conti di fine d’anno) potrebbe determinare qualche settimana di mercato incerto o ribassista. Dicono.
Insomma di fronte a una così mostruosa COMPLESSITA’ A CASCATA, viene solo da ridere di fronte a quelli che nei forum pontificano sul futuro dell’oro, come se sapessero tutto delle infinite segrete ramificazioni che come ultimo risultato danno il prezzo del metallo giallo, un numerino che sintetizza più dati di quanti potrebbe contenerne il più potente computer del mondo.
x Unlui
carissimo, ogni volta che ti leggo ti rigrazio mentalmente per avermi portato qui con la famosa citazione del discorso di Bob Kennedy, che nell’altro forum trovarono talmente sovversiva da bannarti. A raccontarla, non ci si crede… nel 2009, in un paese dell’Unione Europea, qualcuno considera troppo sovversive le parole di un quasi-presidente degli Stati Uniti d’America! Da ricovero, come minimo…
Del resto, un forum finanziario che -nell’anno di grazia 2010- in prima pagina ha sempre almeno un thread su Tiscali e dove la principale attrazione è una macchietta che cerca disperatamente di impersonare lo yankee tipico, così come lo immaginano in qualche squallido baretto di periferia, è un forum che si qualifica da sé (NB non ho mai avuto screzi o altri contatti con lo staff di quel forum).
Ho visto che già hai riportato i dati OCSE da cui risulta che l’Italia è il paese con il più pesante carico fiscale dopo Danimarca e Svezia (vi sfido a trovare un solo italiano convinto che i servizi sociali offerti dal nostro paesi siano paragonabili a quelli di cui godono danesi e svedesi), che da noi la disoccupazione giovanile è al 40% contro una media del 26% (cito a memoria) ecc. Potrei aggiungere che le previsioni di crescita del Pil sono all’ultimo posto in Europa, che la disparità di reddito fra ricchi e poveri è ormai a livello dei più corrotti stati africani, ecc ecc. Quindi perché mai uno dovrebbe puntare su un paese così sfigato?
Da anni non seguo più i titoli italiani, ma mi è capitato sotto gli occhi un articolo recentissimo dell’Espresso. Prova del fuoco per Vegas - L'espresso
Secondo Massimo Riva, Groupama dovrebbe investire una grossa cifra nella Premafin di Ligresti, ma lo farà solo se l’operazione non genererà l’obbligo di opa. Praticamente si tratta di convincere la Consob che -ad aumento di capitale concluso, quando insieme Groupama e Ligresti supereranno abbondantemente il 30%- i due compari non eserciteranno il “controllo congiunto” su Premafin. Ricordo male, o molti anni fa qualcosa del genere successe a Ligresti con l’acquisizione della Fondiaria? Ricordo male, o anche allora i piccoli azionisti rimasero a becco asciutto?
Insomma, non solo l’Italia è il paese con le peggiori prospettive economiche dell’UE -che già fa pena nel suo complesso- ma oltretutto è il paese dove la protezione del piccolo azionista è quasi inesistente, tantevvero che la Consob è rimasta per mesi senza presidente, e in borsa da decenni spadroneggia una cricca di avventurieri… ops… finanzieri… senza scrupoli. Bisogna essere masochisti per investire alla Borsa di Milano…
Ciao. Con grande stima!
x Franzo
Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Per quel poco che so, Goldman Sachs e Morgan Stanley rappresentano il massimo dell’efficienza, naturalmente in rapporto al mondo in cui ci troviamo a vivere. L’inizio dell’articolo da te citato non mi è sembrato nel loro stile, perciò mi sono permesso qualche verifica. In realtà Morgan Stanley non ha la minima responsabilità dell’articolo. Invece in quest’altra successiva occasione quel sito riportò testualmente un ottimo report di MS sullo stesso argomento:
PRAGMATIC CAPITALISM MORGAN STANLEY: THE FED IS NOT PRINTING MONEY
Peraltro, che la Fed comprasse bond invece di “far lavorare le stampanti” non era certo un segreto. Fortune dell’ 11 agosto era già chiarissima in proposito: “Now that the US can't cut interest rates any lower, the only option left on the table is what the Fed just announced it would start doing -- buying Treasury debt.” Si potrebbe forse aggiungere che la sostanza non cambia, perché la Fed presuppone che le banche utilizzino le maggiori disponibilità (comunque le vogliamo definire) per incrementare il credito alle aziende e al consumo, ma francamente -caro Franzo- la mia opinione personale è che si tratta di cose troppo al di sopra di noi… Meglio volare a quote più basse, se vogliamo portare pane a casa. Io almeno la penso così.