IO NON AMO LA GENTE PERFETTA,QUELLi CHE NON SONO MAI CADUTI,NON HANNO INCIAMPATO....

attacati al quazzo :d:

questi te danno il 3,99% fisso per 30 anni se non hanno uno spread di guadagno almeno al 300% ? :d: e che so' scemi :D

da cosa arriva la deduzione sopra indicata?

facile
BNL-BNP Paribas > Welcome > Welcome

le citta' sono tappezzate con cartelloni di questo tipo :d:

son dentro al 37 con tutto me stesso zio porco :D:wall:

a 86 ho sul conto 200 300 euri :D:wall:


magari si sbagliano quelli di bnl....come trichet che aumento i tassi nel 2008...e poi in trent'anni ci stanno almeno un paio di cicli economici.....:rolleyes:
 
magari si sbagliano quelli di bnl....come trichet che aumento i tassi nel 2008...e poi in trent'anni ci stanno almeno un paio di cicli economici.....:rolleyes:

amico ragioniamo :d:

tassi eu sono all'1% contro i cani che sono a 0 -0,25 :d: a- stanno capisci :d:

euro forte contro tutte le monete (perche' l'euro e' forte se superiore alla parita' contro dollaro non ci son quazzi )

economia eu che fa' cagar

stati sull'orlo del baratro

domandiamoci che possono fare? :d:

bnl e paribas i francesi non sbagliano e se lo fanno non sbagliano comunque sono chic quelli :D
 
questo vorrebbe dire passare prima attraverso una dichiarazione di economia in difficoltà......a giustificazione dell'intervento....
 
Wall Street: tanti guai per la testa, la Ue rischia il disfacimento

Si complica il piano per salvare le banche irlandesi. Il Portogallo rischia di fare la fine della Grecia. L'immobiliare Usa langue e si rischia una deflazione. Male tech e finanziari, che saranno sottoposti a nuovi stress test. Greggio ai minimi di quattro settimane, oro di tre.


Chiusura di seduta debole a Wall Street, preoccupata dalle persistenti incertezze riguardanti l'economia, nel giorno in cui la Fed ha annunciato un nuovo round di stress test che verranno condotti sui 19 principali istituti del paese entro l'inizio del 2011. Nonostanti i cali, tuttavia, il Dow Jones e' riuscito a tenere quota 11 mila punti.

Intanto la crisi fiscale dei paesi periferici dell'area euro ruba la scena anche a New York: il piano di salvataggio dell'Irlanda rischia di saltare e con esso il progetto stesso dell'Unione Europea. Intanto i dati macro Usa confermano una situazione instabile interna, mentre la Cina ha deciso di mettere un freno all'inflazione, infliggendo un duro colpo alle materie prime e in particolare oro e greggio.

La triste verita' sulla crisi del debito sovrano dei PIIGS e' che l'intero progetto europeo e' ora a rischio disintegrazione, con le conseguenze strategiche ed economiche che al momento sono impossibili da prevedere. In un intervento tenuto in mattinata, il presidente dell'Unione Europea Herman Van Rompuy (tra le altre cose poeta e scrittore di versi in giapponese e latino) ha avvertito che se i leader europei non affrontano come si deve la crisi e consentono una rottura del blocco dell'eurozona, finiranno per distruggere l'Unione Europa stessa.

Ma l'attenzione e' rimasta concentrata sulla bomba a orologeria del debito irlandese, che potrebbe esplodere da un momento all'altro, mentre l'ultima asta di titoli a un anno in Portogallo ha avuto un esito disastroso.

I bond irlandesi hanno oscillato tra il rosso e il nero mentre i funzionari dell'Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Bce sono impegnati nella messa a punto di un'iniziativa concertata volta a stabilizzare l'economia nazionale e i mercati.

I ministri delle Finanze del gruppo dei 16 paesi dell'area euro hanno iniziato a lavorare a un possibile piano di salvataggio delle banche irlandesi affossate dal debito. Le discussioni tenute durante la riunione di cinque ore dell'Eurogruppo hanno aumentato la probabilita' della messa a punto di un pacchetto per soccorrere il settore bancario di Dublino.

Intanto perdono forza le materie prime, appesantite dalla decisione della Cina di mettere un freno all'inflazione. Il governo di Pechino potrebbe imporre un controllo temporaneo al valore dei beni di tutti i giorni e dei materiali di produzione, allo scopo di contrastare il rincaro piu' alto degli ultimi due anni.
 
Banche all'erta: nuovi stress test per le big del settore

I principali istituti americani dovranno dimostrare entro inizio 2011 di essere in grado di sopportare un'altra recessione e perdite nei prossimi due anni. Chi passera' il test della Fed potra' alzare i dividendi.


I principali istituti finanziari d'America verranno sottoposti nuovamente a un round di analisi per vedere se saranno in grado di sopportare un'altra recessione. Lo ha annunciato oggi la Federal Reserve, precisando che chi passera' il test potra' alzare i dividendi.

Le banche, tra cui Citigroup, Bank of America, JP Morgan e Wells Fargo, dovranno dimostrare entro l'anno prossimo agli esaminatori della Fed che sono in buona salute dal punto di vista finanziario e di avere un livello adeguato di capitali, tale da poter permettere loro di assorbire le eventuali perdite che potrebbero subire nei prossimi due anni.

Le banche dovranno dare alla Fed dimostrazione della loro solidita' di capitale, mostrando di avere liquidita' a sufficienza come cuscinetto per coprire future perdite possibili nel quadro di differenti scenari economici. Tra le ipotesi presa in considerazione anche l'eventualita' di una nuova recessione.

Qui di seguito e' riportato l'elenco delle 19 big del settore sottoposte agli "Stress Test" nel 2008, con a fianco riportati i livelli di capitale i miliardi di dollari:

1. JPMorgan Chase 2175
2. Citigroup 1947
3. Bank of America (1) 1822
4. Wells Fargo 1310
5. Goldman Sachs 885
6. Morgan Stanley 659
7. MetLife 502
8. PNC Financial Services 291
9. U.S. Bancorp 267
10. Bank of New York Mellon 238
11. GMAC 189
12. SunTrust 189
13. State Street 177
14. Capital One Financial 166
15. BB&T 152
16. Regions Financial 146
17. American Express 126
18. Fifth Third Bancorp 120
19. KeyCorp 105
 
Buenos dias, aquì està el "soledad trombatore" llamado OLLY ?

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giorno
ITALIA
Trimestrali

- Piquadro (1° semestre 2010/2011)

Incontri con la comunità finanziaria
- Cembre. Commento dei risultati del terzo trimestre del 2010 (Brescia).


Trimestrali
Europa

- Ahold (Olanda, 3° trimestre 2010)

Stati Uniti
- Sears Holdings (3° trimestre 2010, prima dell’apertura di Wall Street)
- Gap (3° trimestre 2010, dopo la chiusura di Wall Street)



MACROECONOMIA
EUROPA

- Discorsi di Trichet (presidente della BCE) e Bini Smaghi (rappresentante italiano nel board della BCE) (ore 14.30).

GRAN BRETAGNA
- Vendite al dettaglio a ottobre (ore 10.30). Consensus: +0,4% m/m; -0,1% a/a.

STATI UNITI
- Indicatore anticipatore a ottobre (ore 16.00). Consensus: +0,5% m/m.
- Indice FED di Philadelphia a novembre (ore 16.00). Consensus: 5,0.
 

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