Wall Street: tanti guai per la testa, la Ue rischia il disfacimento
Si complica il piano per salvare le banche irlandesi. Il Portogallo rischia di fare la fine della Grecia. L'immobiliare Usa langue e si rischia una deflazione. Male tech e finanziari, che saranno sottoposti a nuovi stress test. Greggio ai minimi di quattro settimane, oro di tre.
Chiusura di seduta debole a Wall Street, preoccupata dalle persistenti incertezze riguardanti l'economia, nel giorno in cui la Fed ha annunciato un nuovo round di stress test che verranno condotti sui 19 principali istituti del paese entro l'inizio del 2011. Nonostanti i cali, tuttavia, il Dow Jones e' riuscito a tenere quota 11 mila punti.
Intanto la crisi fiscale dei paesi periferici dell'area euro ruba la scena anche a New York: il piano di salvataggio dell'Irlanda rischia di saltare e con esso il progetto stesso dell'Unione Europea. Intanto i dati macro Usa confermano una situazione instabile interna, mentre la Cina ha deciso di mettere un freno all'inflazione, infliggendo un duro colpo alle materie prime e in particolare oro e greggio.
La triste verita' sulla crisi del debito sovrano dei PIIGS e' che l'intero progetto europeo e' ora a rischio disintegrazione, con le conseguenze strategiche ed economiche che al momento sono impossibili da prevedere. In un intervento tenuto in mattinata, il presidente dell'Unione Europea Herman Van Rompuy (tra le altre cose poeta e scrittore di versi in giapponese e latino) ha avvertito che se i leader europei non affrontano come si deve la crisi e consentono una rottura del blocco dell'eurozona, finiranno per distruggere l'Unione Europa stessa.
Ma l'attenzione e' rimasta concentrata sulla bomba a orologeria del debito irlandese, che potrebbe esplodere da un momento all'altro, mentre l'ultima asta di titoli a un anno in Portogallo ha avuto un esito disastroso.
I bond irlandesi hanno oscillato tra il rosso e il nero mentre i funzionari dell'Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Bce sono impegnati nella messa a punto di un'iniziativa concertata volta a stabilizzare l'economia nazionale e i mercati.
I ministri delle Finanze del gruppo dei 16 paesi dell'area euro hanno iniziato a lavorare a un possibile piano di salvataggio delle banche irlandesi affossate dal debito. Le discussioni tenute durante la riunione di cinque ore dell'Eurogruppo hanno aumentato la probabilita' della messa a punto di un pacchetto per soccorrere il settore bancario di Dublino.
Intanto perdono forza le materie prime, appesantite dalla decisione della Cina di mettere un freno all'inflazione. Il governo di Pechino potrebbe imporre un controllo temporaneo al valore dei beni di tutti i giorni e dei materiali di produzione, allo scopo di contrastare il rincaro piu' alto degli ultimi due anni.