“Italia risparmia uscendo dall’euro” (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
il baht thailandese prima di "saltare" nel 1997 si era rafforzato notevolmente

la cosa strana dell'euro e' che si sta svalutando, quindi immagino una uscita finale della germania/paesi nordici che ne rivaluta del 50% il valore lasciando il deserto dietro di se!
Austerity, moltiplicatore crisi: come sarebbe andata senza euro
17 febbraio 2017, di Mariangela Tessa
Austerity, moltiplicatore crisi: come sarebbe andata senza euro | Wall Street Italia

Che l’Austery abbia tagliato le gambe alla crescita delle economie periferiche dell’eurozona non è una notizia nuova. Nel coro dei critici alle politiche di bilancio imposte da Bruxelles, si aggiungono tre economisti, Christopher House e Linda Tesar dell’Università del Michigan e Christïan Proebsting dell’École Polytechnique Fédérale di Lausanne.

In una ricerca congiunta, ripresa dal Washington Post, i tre economisti hanno analizzato i risultati dei tagli alle spese nell’eurozona tra il 2010 e il 2014 in quella che è stata la peggiore delle crisi degli ultimi 80 anni. In generale – sottolineano gli economisti – la politica di Austerity ha causato non solo una riduzione del Pil ma anche ad un aumento del rapporto debito /Pil.

“Tagliare le spese – fanno notare gli economisti – non è un problema quando si è liberi di tagliare anche i tassi di interesse. Questo perché la riduzione dei costi di finanziamento è uno strumento in grado di stimolare l’economia anche in presenza di riduzione della spesa pubblica”.

Diverso è il discorso se i tassi di interesse sono a zero o, peggio ancora, se non si può svalutare la moneta. Secondo gli economisti, tra il 2010 e il 2014 Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia e Spagna avrebbero subito una contrazione solo dell’1% contro il 18% effettivo se non avessero tagliato la spesa pubblica e solo del 7% se avessero mantenuto la loro divisa, avendo quindi il potere di svalutarla. Non solo.
Secondo i calcoli, anche il rapporto debito/Pil sarebbe salito di 8 punti percentuali invece del 16% effettivo.
In breve, secondo gli economisti, l’austerity che avrebbe dovuto aiutare, si è rivelato un “moltiplicatore della crisi” già presente.


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tontolina

Forumer storico
e l'Europa tedesca insiste
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Malgrado revisione Pil, Ue insiste con manovra correttiva | Wall Street Italia
 

big_boom

Forumer storico
Scusate eh, io come economo faccio pena, ma non ho capito se il risparmio ci può essere o meno....

molti dicono che l'euro ha evitato all'italia l'inflazione
ma quando avevamo inflazione di quasi il 10% quanto era l'IVA, la pressione fiscale, quanto pagavate di ticket sanitario?

i principi della fisica valgono anche per l'economia con un unico fattore che cambia: la tua ricchezza (o poverta') che viene traslata ad altri (tedeschi e cinesi)

inutile sbandierare l'inflazione negativa, i tassi di interesse a zero se poi hai aumentato il debito di 800miliardi senza alcuna crescita della ricchezza

come dice Grillo la decrescita felice! questo e' l'austerity per tenersi l'euro

insomma vi da dello scemo e voi pure ci credete
 
molti dicono che l'euro ha evitato all'italia l'inflazione
ma quando avevamo inflazione di quasi il 10% quanto era l'IVA, la pressione fiscale, quanto pagavate di ticket sanitario?

i principi della fisica valgono anche per l'economia con un unico fattore che cambia: la tua ricchezza (o poverta') che viene traslata ad altri (tedeschi e cinesi)

inutile sbandierare l'inflazione negativa, i tassi di interesse a zero se poi hai aumentato il debito di 800miliardi senza alcuna crescita della ricchezza

come dice Grillo la decrescita felice! questo e' l'austerity per tenersi l'euro

insomma vi da dello scemo e voi pure ci credete

Forse non hai ben capito il mio post: stavo chiedendo un parere, non appoggiando una o l'altra scelta.
 

tontolina

Forumer storico
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L’EURO E’ INCOSTITUZIONALE: la moneta unica NON è conforme all’art. 117 della Costituzione (di Giuseppe PALMA)



L’Euro, come ho avuto modo di dimostrare più volte, essendo un accordo di cambi fissi impedisce di scaricare il peso della competitività sulla moneta, spostandolo interamente sul lavoro, quindi sui salari e sulle garanzie contrattuali e di legge in favore del lavoratore.

Ciò collide aspramente, ma non è una novità, sia con i principi fondamentali rubricati agli artt. 1 e 4 della Costituzione, sia con la relativa specificazione di cui alle disposizioni costituzionali che vanno dall’art. 35 all’art. 40 (Parte Prima della Carta).

Ma v’è di più, molto di più; qualcosa di più profondo che attiene addirittura all’esercizio della potestà legislativa da parte dello Stato.

Se si legge l’art. 117 della Costituzione vigente, introdotto con la revisione costituzionale del 2001, esso attribuisce allo Stato la legislazione esclusiva sulla moneta [lettera e) del medesimo articolo, secondo comma], quindi, per poter derogare la sovranità monetaria ad altri organismi che non fossero lo Stato italiano, occorreva quanto meno una legge costituzionale, cioè una legge che – nella scala gerarchica delle fonti del diritto – si colloca un gradino al di sotto della Costituzione ma comunque due gradini al di sopra delle leggi ordinarie e un gradino sopra i regolamenti comunitari.

Ciò detto, la moneta unica europea è stata introdotta dapprima con una previsione, attraverso tre diverse fasi, del Trattato di Maastricht, poi con un regolamento comunitario (Reg. n. 1466/97), cioè un “atto giuridico” dell’Unione che produce effetti direttamente vincolanti per gli Stati membri senza la necessità di un atto di recepimento da parte dei Parlamenti nazionali.

Occorre a questo punto precisare che l’autorizzazione alla ratifica dei Trattati internazionali (nel caso di specie il Trattato di Maastricht), avviene attraverso leggi ordinarie, le quali si pongono – nella scala gerarchica delle fonti – su di un livello inferiore sia alla Costituzione che alle leggi costituzionali.

Stesso discorso dicasi per i regolamenti UE, i quali, pur ponendosi al di sopra delle leggi ordinarie, sono comunque al di sotto sia della Costituzione che delle leggi costituzionali.

Ergo, la fattibilità costituzionale di derogare la sovranità monetaria ad un qualsiasi organismo che non fosse lo Stato italiano, non poteva prescindere da un passaggio legislativo “rafforzato” – così come rigidamente prescritto dall’art. 138 della Costituzione – che derogasse appunto alla lettera e) dell’art. 117 secondo comma Cost.

Passaggio che non è avvenuto, infatti l’Euro è stato poi addirittura lanciato sui mercati con regolamento comunitario, il quale, lo ripeto per chi fa finta di non capire, è posto su di un gradino inferiore rispetto alla Costituzione e alle leggi costituzionali.

E se anche si volesse collegare la cessione della sovranità monetaria (atto di per sé illegittimo) alle tre distinte fasi previste dal Trattato di Maastricht, essendo i Trattati internazionali ratificati a seguito di autorizzazione adottata con legge ordinaria, questa – ponendosi al di sotto sia delle leggi costituzionali che della Costituzione – non è idonea a derogare a quanto previsto dalla lettera e) dell’art. 117 comma secondo della Costituzione.

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Se poi qualcuno volesse obiettare che nel 1992 (Maastricht) e nel 1997 (regolamento comunitario sopra citato), non vigesse l’attuale formulazione dell’art. 117 Cost., ricordo che all’epoca tutti gonfiarono il petto facendo ricorso improprio all’art. 11 della Costituzione, dimenticando tuttavia di dire che, come si evince molto chiaramente dai verbali dei lavori preparatori dell’Assemblea Costituente, le limitazioni di sovranità nazionale – in condizioni di reciprocità con gli altri Stati e nei confronti di organismi sovranazionali che garantissero la pace e la giustizia tra le Nazioni – si riferivano esclusivamente all’Onu e non ad altre tipologie di organismi sovranazionali a divenire (vedesi l’UE), né tanto meno alla rinuncia della sovranità monetaria, la quale, rientrando nel più vasto concetto di sovranità dello Stato, è da considerarsi certamente inderogabile.

Ciò detto, la potestà dello Stato sulla moneta è – con buona pace degli stenografi di regime – ESCLUSIVA, quindi NON DEROGABILE!

Tutto ciò dimostrato, e considerato altresì che la moneta unica è entrata materialmente in circolazione il 1° gennaio 2002 (quindi dopo il referendum popolare confermativo sulla revisione costituzionale del 2001 che ha introdotto la vigente formulazione dell’art. 117 Cost., che ebbe esito positivo), concludo con l’affermazione che l’Euro è palesemente incostituzionale!

***

Avv. Giuseppe PALMA

articolo di Giuseppe Palma pubblicato su AbruzzoWeb il 16 gennaio 2017: ''VI SPIEGO L'INCOSTITUZIONALITA' DELL'EURO'' IL GIURISTA ANTI-UE, ''E' LO STATO CHE CONTA'' - AbruzzoWeb
 

Carlo 04

Nuovo forumer
Quando si dice "l'Italia risparmia uscendo dall'Euro" non si dice chi in Italia risparmierebbe. Certamente NON i risparmiatori.

A proposito, immaginiamo di essere vicino alle elezioni politiche, e che diano probabile la vittoria di partiti che hanno in programma l’uscita dall’Euro.

Immaginiamo di avere i propri risparmi in Euro (conto deposito e BTP).

Cosa fareste?

(Non ditemi: “aspettiamo che quel partito vinca e che attui il programma” perché per ogni buona soluzione sarebbe troppo tardi)

 

big_boom

Forumer storico
perche' uno deve essere cosi' stupido da tenere risapermi in contanti e non investirli in valuta estera o bond di altri paesi?

potrebbe essere un ottimo affare uscire dall'euro rispetto al settore burocratico/statale che verrebbe svalutato del 50%

chi e' per l'euro? pensionati, dipendenti pubblici, giovani che non hanno bisogno di lavorare, clandestini, migranti

chi e' per l'uscita? settori produttivi che in gran parte hanno gia' delocalizzato

credete a me la Germania non vi passera lo stipendio garantito
 

Carlo 04

Nuovo forumer
perche' uno deve essere cosi' stupido da tenere risapermi in contanti e non investirli in valuta estera o bond di altri paesi?
Ho letto che l'acquisto di fondi contenenti valuta straniera non sarebbe esente da una forte svalutazione in caso di una uscita dall'Euro, in quanto il valore di acquisto è in Euro. Cosa c'è di vero in questo?
 

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