ho ricevuto TRE video gratuiti di Giovanni Borsi e cercando notizie sul web perchè mi è sembrato un tipo convincente e di bell'aspetto
e guardate un po' che cosa ho trovato....
da
Giovanni Borsi Replicables
Ciao inquisitore. ti scrivo qui la mia esperienza nel campo delle opzioni.
Iniziamo col dire che le banche, nessuna di loro, verrà mai a dire che operare in borsa è difficile, anzi molto difficile. Da una statistica americana su un ampio campione solo il 5% dei traders è in profitto. Perchè le banche o gli intermediari non lo dicono? Semplice: le banche quadagnano sulle commissioni; ma anche perchè i traders privati sono i polli da spennare sul mercato da parte delle banche stesse! Infatti se anche 100 traders comprassero Fiat, ma una sola banca iniziasse a vendere allo scoperto Fiat…bhè, Fiat scenderebbe, perchè una banca ha molto molto potere economico, cioè ha molti soldi da utilizzare sul mercato. Inoltre su titoli poco liquidi, la contrattazione è fatta al 95% da software di banche: quindi se un traders privato inizia a fare scapling (trading veloce) su questi titoli, si troverà a competere con software programmati da banche, che son lì apposta per portargli via soldi.
Quindi: è interesse di ogni banca che i privati si buttino nel mondo del trading online.
Ma perchè le banche si fanno concorrenza fra loro per avere nuovi clienti? Semplice: guadagnare sull’apertura di nuovi conti; guadagnare sulle commisioni; poter fare ai propri clienti commissioni più vantaggiosi rispetto alle altre banche: infatti più contrattazioni una banca fa (anche attraverso i suoi clienti), più Borsa italiana le farà pagare meno (a lei banca) le commissioni.
Ecco che quindi le banche e gli altri intermediari sono pronti ad organizzare corsi su corsi pur di attrarre nuovi clienti.
Ma operare in borsa è difficile e non ci si inventa. Io personalmente ho studiato analisi tecnica per un intero anno prima di iniziare ad operare realmete. Ho poi studiato psicologia del trading, scalping e opzioni. Ma la mia formazione è durata anni da autodidatta. Questo una banca non ve lo dirà mai: servono molti anni prima di imparare a fare trading, e ciononostante i risultati non sono garantiti!
Nasce parallelamente il mercato dei corsi di trading: come detto solo il 5 % a livello mondiale dei traders privati è in guadagno. Ecco allora che traders non proprio brillanti ma che hanno studiato, arrotondano ( a suon di migliaia di euro) i loro portafogli. Ci sono infatti personaggi che propongono corsi a suon di 2000 euro per tre giorni, per imparare a fare trading. Io li sconsiglio. Il mondo della finanza è complesso e servono ben più che tre giorni per imparare. Non spendete questi soldi. Iniziate con lo studiare su libri seri (in genere di autori americani). Al più frequentate i corsi gratuiti che organizzano le banche, giusto per inziare a respirare l’aria del mondo dei traders. Ma ricordate: traders privati che propongono corsi miracolosi a prezzi vertiginosi ce ne sono tanti; il punto è che non mantengono la promessa di farvi imparare a operare con profitto: se infatti loro per primi ne fossero capaci, non sarebbero lì ad insegnarvi, ma sarebbero alle Maldive. Il punto è che poi questi signori alle Maldive ci vanno… ma coi soldi che voi avete speso per questi corsi!
Detto tutto questo, vorrei focalizzare l’attenzione sulla mia personale esperienza, lunga ormai sei anni. E vorrei parlarvi del mondo delle opzioni. Sottolineo che è quanto da me vissuto e non vuole essere una verità assoluta.
Io ho iniziato la mia attività prima nel mondo delle azioni, con una ottima Sim: Directa. Sinceramente la consiglio per chi opera sul mercato azionario italiano. è uno dei pochissimi operatori seri ed affidabili. Ha basse commissioni, e la piattaforma va in crash raramente. Unica pecca a mio avviso: non fanno operazioni via telefono. Vorrei sottolineare inoltre la trasperenza di questa Sim: le commissioni sono uguali per tutti. In altre banche, come a me è capitato con Banca Sella, bisogna un po’ fare i “mercanti”: andare in filiale e convincerli a farvi abbassare il prezzo delle commissioni. Cosa che io trovo fastidiosa.
Ho fatto parecchi anni di lavoro nel marco azionario, concentrandomi sullo scalping, e ho conosciuto un trader, di nome Biocchi, che quantomeno è serio e sa il fatto suo. Non so quali siano i suoi guadagni o perdite, ma è un tizio onesto che non vi verrà mai a dire: vi vendo questo sistema che vi fa guadagnare! No. Lui vi dice: io lavoro così. Guardami, non è semplice. Se riesci a farlo anche tu, buon per te, altrimenti cerca un tuo metodo.
Dopo un po’ di anni mi sono affacciato al mondo delle opzioni e dei futures.
E qui ho avuto modo di conoscere personaggi meno seri, da cui consiglio di stare alla larga.
Lavorare in opzioni è più complesso che sul mercato azionario. Qui è importantissimo creare strategie ed essere ferrei sul concetto di rischio.
Dopo parecchio studio, decido di inziare ad operare. Vado ad un convegno dove conosco un certo Borsi
Questa persona mi racconta delle performance strepitose del suo servizio. In cosa consiste questo servizio: lui vi invia per sms delle operazioni da fare, con le opzioni da comprare/vendere; in cambio voi ogni trimestre gli pagate un “canone”. Il Sign. Borsi lavora prevalentemente sul mercato tedesco.
Ebbene. Io guardo queste performance, rimango impressionato perchè notevoli e inizio a fare qualche domanda per approfondire. Vengo nello stesso tempo avvicinato da un altro tizio (non ricordo il nome) di Lombardreport che mi garantisce che anche lui opera con Borsi e che è tutto vero. (Per chi non lo sapesse: LombardReport è un sito dove si fanno analisi di mercato e si offrono servizi come appunto quello di Borsii).
Per invogliarmi ancora di più, il Sign Borsi mi dice: Vieni, andiamo allo stand di Iwbank (eravamo a un convegno con alcune banche a fare da sponsor) dove ti presento il Sign G—–i. Se vuoi puoi aprire un conto con loro.
Io rispondo che un conto con Iwbank lo avevo appena apero, in quanto mi era parsa una delle banche meglio attrezzate in materia di opzioni.
Così il Sign. Borsi ribatte: bhè, allora se diventi mio cliente, loro ti fanno pagare la metà sul prezzo delle commissioni. Nella specie da 5 euro a 2,5 ad opzione.
Tirando le conclusioni: ottime performance del servizio, dimezzati i costi commissione…. accetto!
Ma veniamo al punto. Dopo un anno di abbonamento col Sign Borsi avevo quasi perso tutto quello che avevo destinato all’operatività nel settore delle opzioni! Perchè? Bhè, in primis sicuramente il mercato era cambiato. Il sign Borsi aveva fatto buone performance in un periodo in cui il mercato oscillava di poco, 1 massimo 2 % al giorno. Poichè il Sign Borsi non conosce assolutamente il concetto di rischio, vendendo opzioni senza adeguate coperture o addirittura senza alcuna copertura… in quel periodo aveva fatto faville. Appena il mercato aveva iniziato a scostarsi in maniera significativa, le opzioni scoperte avevano iniziato a massacrare chi le aveva. Il Sign Borsi si ostinava ad applicare strategie delta neutrali (ma solo lui le considera tali, perchè nei fatti non lo erano) in un mercato fortemente direzionale ribassista. Ricordo perfettamente le vendite di put scoperte nonostante il dax che scendeva a picco. Risultato: il massacro.
Secondo ma ancora peggio: le performance che avevo visto non erano vere, nel senso di replicabili da parte degli abbonati. E questo l’ho visto io stesso. Il sign Borsii scriveva: coprare la call xxx. Poi il Sign Borsii metteva nel suo report che quella call era stata acquistata ad un prezzo in alcuni casi centinaia di euro migliore di quello che l’abbonato riusciva ad effettuare sul mercato. Cioè scriveva di aver pagato 5 ciò che magari io pagavo 8.
Facile far vedere buone performance in questo modo!
Io segnalai questo aspetto al Sign Borsi. Lui mi rispose: sei tu che non sei capace di comprare e vendere sul mercato. Ma lo stesso problema rimase quando da iwbank passai ad Mfglobal: un intermediario inglese specializzato in opzioni e futures che eseguivano loro in automatico gli ordini. Che fossero pure loro incapaci di operare sul mercato? Non credo proprio. La verità è che gli eseguiti che il sign Borsi scriveva, non erano replicabili.
(Nota: oggi Mfglobal è fallita, ma non per incompetenza nel servizio, bensì in quanto con il suo patrimonio ha deciso di esporsi eccessivamente su paesi europei come Grecia e Portogallo. Il servizio era ottimo e c’erano persone molto preparate all’ helpdesk).
Posso quindi dire: il Sign Borsi non è un professionista, ma un furbetto. Non conosce il concetto di rischio, in quanto fa fare ai suoi abbonati cose del tipo: rischia tutto che raddoppi. Inoltre la sua operatività non è assolutamente replicabile. Compare 12 opzioni con anche 1 punto di diversità…sono tanti soldi di diversità… e questa era la regola. Nonstante io gli facessi presente questi problemi, lui sosteneva che era un problema solo mio, cosa non vera, visto che venni casualmente in contatto con un altro suo cliente che lamentava gli stessi disservizi. Io non so quali fossero i reali eseguiti del Sign Borsi, fatto sta che erano molto diversi dai miei, sia che li facessi io direttamente sul mercato, sia attraverso il broker Mfglobal. A fine mese se lui scriveva di aver guadagnato 1000 io avevo guadagnato 500; se lui scriveva di aver perso 1000, io avevo perso almeno 2500!. Poichè ogni mese era così… a fine anno la performance era molto diversa.
Spreco altre due parole in materia dei corsi tenuti dal Sign B—i, giusto per riallarciarmi al discorso che facevo sopra.
Il Sign Borsi (e son venuto a saperlo ahimè solo dopo da un tale di iwbank) usciva da un periodo per lui molto negativo in borsa. Aveva (per questi motivi? ) inziato a fare il servizio di opzioni di cui ho parlato sopra, e pure aveva inziato a tenere corsi sulle opzioni (sic!). A questi corsi, non certo economici, io andai. Posso dire a tutti i lettori di quanto sto scrivendo: quello che disse ai corsi era quanto avevo già letto sui libri di testo, esposto però in maniera più confusa e con qualche sua considerazione tutta personale (e da verificare). Ecco di nuovo quindi il consiglio: evitate i corsi di questi sedicenti maghi della finanza. Se lo fossero non sarebbero lì ad insegnarvi i loro segreti. Alla fine di una di queste giornate, ricordo di essere uscito dall’aula pensando: ho regalato x euro a questo signore.
Parliamo ora della mia esperienza con Iwbank. Io ho lavorato con le opzioni in maniera consistente, sono arrivato ad avere più di 60 opzioni aperte. Giudizio sulla banca: negativo. Fino a quando tutto andava, nessun problema; al primo incepparsi di qualcosa, il disastro. Quali erano gli inceppi? in primis il software usato dalla banca che gestisce il margine. Racconto un caso esemplare: avevo venduto call su Fiat (segnale di Borsi) con un capitale libero di ancora 20 mila euro. Il giorno dopo, giorno della scissione di Fiat in due, ero in margin call (cioè ero in debito) di 12 mila eruo. Cosa era successo? su Fiat niente che giustificasse 32 mila euro di diversità; sul software di iwbank… chissà quale crash di sistema. Risultato: operatività bloccata per 1 settimana. Ma attenzione: tutto bloccato!. Quindi le mie posizioni su ad esempio il mercato tedesco, in balia del mercato stesso, in quanto essendo io in margin call potevo solo chiuderle di netto, e non coprire le opzioni allo scoperto. Per dirla grossolanamente: a causa di iwbank io rischiavo migliaia di euro ogni giorno in quanto ero impossibilitato a fare le operazioni necessarie per seguire i movimenti del mercato. Chiamavo costantemente l’heldesck: anche 15 minuti di attesa per sentirmi dire che a breve il problema si sarebbe risolto. per questi signori breve significa una settimana….
Quindi questa banca si spaccia come ben equipaggiata per l’operatività in opzioni, ma nei fatti non ha dei software adeguati per mantenere fede alla promessa (motivo: software validi costano tanto; personale competente, costa tanto).
Inoltre il personale, in base alla mia esperienza, risultava scortese: tutti sorridenti quando aprivo il conto… poi affari tuoi. Chiamare l’heldesk poteva comportare anche 15 minuti di attesa, per poi perdere altro tempo per farzi indirizzare agli interni desiderati.
La chicca finale? chiudere il conto. Ci sono voluti più di tre mesi, con minacce di far uscire la Guardia di Finaza, prima avere indietro la liquidità.
Quindi: io non so come sia Iwbank da un punto di vista di homebanking; certo però la sconsiglio a chi vuole fare trading.
Il mio referente, il Sign G—–i, che avrebbe dovuto assistermi in caso di problemi, la metà delle volte che lo cercavo non era reperibile, e le altre dava risposte vaghe, inutili o del tipo “provvederemo al più presto”. Questo signore inoltre, ma come la maggior parte del restante personale, non era in grado di aiutare: se una banca offre il servizio di opzioni, dovrebbe avere persone che sanno cosa sono le opzioni. Ebbene, purtroppo non è così. Ho riscontrato una preparazione vaga, che al primo problema mostrava tutte le lacune.
Sia che lavoriate su azioni, sia su opzioni sia sul forex sappiate una cosa: la banca vince sempre. Voi non avete gli strumenti adeguati per difendervi da sue inadeguatezze e talvolta vere e proprie truffe. E ricordate:attorno alla banca girano avvoltoi e sanguisughe: traders che d’accordo con la banca vi spingono nel mondo del trading senza le giuste precauzioni e che hanno da ciò un loro tornacconto (Il Sign Borsi aveva ulteriori sconti sul costo delle commisioni visto i clienti che portava ad oprere con iwbank!).
Spero di essere stato utile nel raccontare la mia esperienza, e di eviatre ai lettori di fidarsi delle persone sbagliate!
Stefano Giacomelli