a Federal Reserve (Fed) ha bocciato il piano dividendi di Citigroup, nell'ambito della seconda parte degli stress test bancari del 2014. La banca centrale americana infatti ha giudicato Citigroup (terza banca americana in termini di attivi) troppo fragile per permettersi di premiare gli azionisti e procedere all'acquisto di azioni. Per Citigroup è il secondo "no" della Fed alle sue strategie in tre anni e la bocciatura ha pesato sul titolo. L'azione ha perso oltre il 5% nel dopo mercato e nella sessione pre-market di questa mattina segna già un calo di oltre 6 punti percentuali.
ella lista nera della Fed sono finite, insieme a Citigroup, anche tre importanti filiali di grosse banche straniere: le inglesi Hsbc e Rbs e la spagnola Banco Santander. Questi istituti hanno visto respinta la richiesta di premiare i soci con dividendi e buyback azionari. La quinta banca bocciata nella seconda fase degli stress test della Fed è stata quella dello Utah, la Zions Bancorporation, l'unica banca a non aver passato nemmeno la prima parte dell'esame (non raggiungerebbe la soglia di capitalizzazione Tier 1 del 5%, ma scivolerebbe al 3,5%). Sono invece stati promossi i piani degli altri 25 istituti della finanza. Tra questi, JP Morgan, Goldman Sachs, American Express, Bank of America e Morgan Stanley.
Gli stress test della Fed
Per il quarto anno, la Fed ha messo sotto esame i bilanci e i piani delle 30 maggiori banche degli Stati Uniti. Nella nota diffusa ieri sera dalla banca centrale americana, si rileva che "gli istituti Usa hanno notevolmente aumentato il loro capitale rispetto alla prima serie di stress test governativi nel 2009. La soglia di capitalizzazione Tier 1, che mette a confronto il capitale di alta qualità con le attività di rischio ponderate, delle 30 holding bancarie è più che raddoppiato, passando dal 5,5 per cento nel primo trimestre 2009 all'11,6 per cento nel quarto trimestre del 2013"