LA BICI INCARNA IL MITO DELL'UOMO LIBERO

Ore 0:40. Nuovi casi anche nello stato di New York
Aumentano i casi di coronavirus nello stato di New York:
ce ne sono 13 nuovi che portano il totale a 89. Lo annuncia il governatore Andrew Cuomo.

Ore 0:25 - Primo caso di coronavirus a Washington Dc.
Lo ha confermato via Twitter il sindaco della capitale statunitense, Muriel Bowser,
annunciando maggiori dettagli durante una conferenza stampa nelle prossime ore.

Ore 23:30 - Zaia: «Se il decreto resta così presenteremo osservazioni»
«Se il decreto venisse approvato così noi comunque presenteremmo un provvedimento
da parte del nostro comitato scientifico di supporto all’unità di crisi per argomentare
rispetto alla creazione delle tre zone in Veneto, Venezia, Padova e Treviso».

Lo ha dichiarato all’ANSA il governatore Zaia, che ha aggiunto:

«A noi sta a cuore la salute dei cittadini, ma per applicare un decreto bisogna che le norme siano chiare.
Abbiamo visto questo provvedimento all’ultimo minuto, non abbiamo partecipato alla redazione preventiva
e ci chiedono di confermarlo a breve: è letteralmente impossibile».

Ore 22:50 - Due decreti: uno per aree al Centro-Nord, uno per tutto il Paese
Sono due i decreti del presidente del Consiglio che il governo dovrebbe adottare
nelle prossime ore per contenere il contagio da Coronavirus.

Il primo riguarda le aree dove più alto è il numero dei contagiati, limitando anche la mobilità.

Il secondo riguarda invece tutto il territorio nazionale e irrigidisce le disposizioni finora adottate,
confermando per ora la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, e introducendo nuove restrizioni.

Ore 22:45 - Le perplessità dei governatori
Le perplessità espresse da Fontana e Bonaccini, oltre che da altri esponenti delle autorità locali,
non sembrano riguardare la sostanza dei provvedimenti che il governo sta valutando, ma le modalità.

In particolare sembrano chiedere maggiore chiarezza sulle disposizioni previste.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ad esempio, ha detto che la bozza di decreto sulle aree del Centro Nord
«sembra andare nella direzione giusta», ma presenta «confusione e ambiguità».

«La bozza parla di evitare in modo assoluto gli spostamenti. E’ vietato o non è vietato? E’ un invito o un obbligo?»,
ha aggiunto Gallera parlando a Stasera Italia, su Rete 4.

«Noi abbiamo bisogno di dare un messaggio molto forte ai nostri concittadini
e cioè che per bloccare la diffusione del virus e continuare a garantire le cure salvavita alle persone
abbiamo bisogno che la gente si fermi». Fermarsi «è una misura inedita, molto dura che risponde ai dati preoccupanti».

Ore 22:30 - Bonaccini chiede di «lavorare alcune ore» sulla bozza
«Ho chiesto al presidente Conte e al ministro Speranza, in una logica di leale collaborazione,
di poter lavorare ancora alcune ore per addivenire alle soluzioni più coerenti e condivise».

Lo dice Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, a proposito della bozza sul decreto per il contenimento del Coronavirus.

«Abbiamo ricevuto solo tre ore fa dal Ministero della Salute la bozza dei due nuovi Dpcm
con le misure ulteriormente restrittive anti-Coronavirus», aggiunge Bonaccini, secondo cui
«alcune parti del provvedimento possono risultare di dubbia interpretazione e domani di difficile applicazione».

«Ben comprendendo che queste nuove limitazioni sono dettate da indicazioni imprescindibili del Comitato tecnico-scientifico
e condividendo l’obiettivo di contenere con ogni mezzo la diffusione del virus», si legge nella nota del presidente della regione Emilia-Romagna,
«riteniamo necessario poter meglio valutare la coerenza dei provvedimenti, che impattano peraltro in modo disomogeneo sul nostro territorio regionale».

Ore 22:00 - Fontana: «Bozza del governo va nella direzione del contenimento del virus ma è pasticciata»
«La bozza del provvedimento del governo che ho ricevuto solo in serata sembra andare
nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando, con misure più incisive, i cittadini alla prudenza»
ma «non posso non evidenziare che la bozza del decreto del presidente del Consiglio è, a dir poco, pasticciata»:
è il primo commento del presidente della Lombardia Attilio Fontana.

«Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo», ha aggiunto il presidente Fontana,
«per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani.
Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi è costante».
 
Meno male che posso andare dalla Dany.

Ormai è ufficiale: nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
ha firmato un decreto che impone da subito, e fino al 3 aprile, nuove importanti misure per il contenimento del Coronavirus.

Come già anticipato nella serata di ieri, non si potrà entrare e uscire dalla Lombardia
e da altre 14 province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte se non per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità",
evitando anche gli spostamenti all'interno dei territori in questione.

Resta, ovviamente, il divieto assoluto di movimento per chi è già in quarantena,
così come continuano ad essere sospese tutte le manifestazioni organizzate,
nonché gli eventi e le competizioni sportive in luogo pubblico o privato.

Di seguito una sintesi delle disposizioni:

- Evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata, in uscita e all’interno dei medesimi territori
salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.

Vengono meno le «zone rosse» che erano state stabilite all’inizio dell’epidemia.

Non c’è divieto assoluto di movimento ma necessità di motivarlo, quindi una ridotta mobilità.

- Chiusura degli Istituti di ogni ordine e grado e degli Atenei
- Sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, salvo quelli effettuati da professionisti a porte chiuse
- Sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali
- Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita,
nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati.

La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari

- Chiusi gli impianti nei comprensori sciistici
- Chiusi i musei, gli altri istituti e luoghi della cultura.
- Sospese le cerimonie civili e religiose,ivi comprese quelle funebri
- Sospese tutte le manifestazioni organizzate
- Sospesa ogni attività come per esempio grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati

Consentite le attività dei bar e ristoranti dalle 6 alle 18, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale

Consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione
che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate e che sia garantita la distanza di 1 metro tra le persone

NB: PER LE ATTIVITÀ CHE NON RISPETTERANNO I SUDDETTI OBBLIGHI È PREVISTA LA CHIUSURA
 
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C’è una emergenza peggiore del Coronavirus e non ce ne siamo ancora accorti.

È un’emergenza in corso da lustri, e macina ogni anno vittime più numerose

. Un’emergenza così “emergente” e chiara e monumentale da non essere “vista” quasi da nessuno.

È un po’ come la presenza demoniaca di certe case infestate.

Gli abitanti lo sanno che c’è, lo “sentono”, ma fingono il contrario: cantilenano favole ai bambini per farli dormire la notte,
raccontano menzogne a se stessi per tirare avanti di giorno.

E, intanto, si industriano a riverire la maligna entità tributandole – con maniacale ossessione, con i riti dovuti e con i tic appresi – i sacrifici ad essa graditi.

Viviamo in un paese contagiato o in un paese “maledetto”?

I protagonisti dell’informazione rispondono sempre alla prima domanda, ma non osano porsi la seconda.

Forse perché una è realtà auto-evidente, ma dicibile, l’altra è verità altrettanto palese, ma indicibile.

E perciò non è ammessa da nessuno: sottaciuta, bisbigliata sottovoce, occultata al popolo ignavo o dormiente.
Ogni tanto, però, accade un fatto così luminoso da ridare la vista ai “ciechi”;
un fatto in grado di convertire anche gli scettici sulla loro personale Via di Damasco.
Un fatto tale da indurre tutti i cittadini di uno Stato “posseduto” a risvegliare la propria coscienza sopita e a battere un colpo di dignità patria.

E quel fatto è il nostro primo ministro Giuseppe Conte in televisione, più o meno a reti unificate,
il quale – dinanzi a un’annunciata catastrofe sanitaria – chiede il “permesso” all’Entità di ottenere le risorse per salvare la vita agli italiani.

Servono più medici, più letti, più infermieri, più ospedali, più strumenti, più dottori, più soldi, annuncia.

Servono misure straordinarie per sostenere le attività economiche e professionali
addosso alle quali si rovescerà, tra qualche mese, lo tsunami di una crisi devastante.

Ciò premesso, il nostro premier implora a “The Entity” più flessibilità. Scongiura, cioè, il placet a “sforare il deficit”.
Proprio come il capo gabinetto di un Governo eterodiretto da forze di occupazione.

Perché “questa” è l’Italia nel contesto dell’Unione europea.

Uno Stato cui è precluso, salvo nulla osta dell’ufficio preposto a Bruxelles,
persino di finanziare eccezionali misure salva-vita contro una pandemia in atto.


Non stiamo qui a spiegare per l’ennesima volta le perverse disposizioni normative
e la peculiare ideologia economica in virtù delle quali ciò è potuto accadere.

Ma cos’altro deve succedere affinché comprendiamo la perniciosità di questa “maledizione”?

Eppure, stando ai sondaggi, solo un terzo circa degli italiani è favorevole all’uscita dalla UE e dall’euro.

Ora, lasciamo perdere gli opinionisti, gli intellettuali e le istituzioni di complemento
cui L’Entità si affida per garantirsi la propria parassitaria sopravvivenza.

Non possiamo rivolgerci a loro perché hanno enormi tornaconti personali nel coltivare il Morbo e nel diffonderne il contagio.

Ma abbiamo – ciascun “risvegliato”, ciascun “guarito”, senza distinzione – il dovere di rivolgerci a tutti gli altri,
a chi ancora non ha capito perché troppo distratto, oppure disorientato dalla tortuosità barocca sottesa alla Maledizione.

Adesso, almeno adesso, vi è abbastanza chiaro?

O avete bisogno di un’altra calamità per capire che il rischio più grave,
pencolante sulle nostre teste come la celebre spada, non è il Covid-10:
è la pavida sottomissione che ha reso voi servi e renderà i vostri figli definitivamente schiavi.

Questa è l’ora di un secondo, e forse estremo, appello, a distanza di un secolo da quello di Luigi Sturzo ai “liberi e forti”.

Quando l’emergenza Covid-19 sarà finita, si aprirà l’ultima finestra di occasioni per metterci in salvo dal vero Virus letale.

Questa non è solo l’ultima chiamata per il nostro Sistema Sanitario.

È l’ultima chiamata per la nostra democrazia.
 
I politici servi delle forze di occupazione (UE) sono disorientati in quanto per la prima volta il Covid-19 li rende come tutti noi,
possono ammalarsi e morire come chiunque altro a differenza invece di altri temi quali lavoro, economia, sicurezza, immigrazione
dove il loro servilismo ai potenti li rende immuni.

Il Covid-19 è riuscito a bloccare addirittura gli spostamenti interni, ha buone possibilità di distruggere posti di lavoro ed economia,
mieterà molte vittime, potrebbe addentrarsi ed espandersi anche in paesi ricchi che tengono tanto a sottometterci,
quindi MES o non MES, potrebbe cambiare poco in questa devastazione,
ormai il Covid-19 è l'unica chance di abbattere questo sistema di potere repressivo che si spaccia per progressista.

A breve potrebbero fermarsi tribunali, forze di sicurezza in numero ridotto, le "risorse" diventare più aggressive,
mancare beni di prima necessità ed in questo clima gli Italiani ringrazieranno..gli europeisti bigotti.
 
I sondaggi in questi ultimi 30 anni vengono fatti e manipolati per fregare la gente.

Sono diventati un mezzo di propaganda per i poteri forti.

Detto questo sono decenni, che i Media per l' 80-90% appartenenti al mondo di Sion, ci dicono che la m.... è buona.
 
Copiate questa lettera ed inviatela a chi pensate Vi possa rappresentare.

Il 16 marzo Gualtieri approverà il MES, mentre l'Italia è distratta e di fatto commissariata dall'emergenza virus causata dal governo stesso.

Bisogna parlare del MES. Va bloccato o almeno rinviato e la gente va informata.

Per ciò che riguarda la mozione di sfiducia a Conte, vi suggerisco di farla, insieme a FdI.

Anche se dovesse rivelarsi un flop, anche se doveste farla da soli, almeno avrete provato ai vostri elettori
di fare opposizione dura nei confronti di questo governo infame che sta distruggendo ciò che resta del paese.

Opposizione dura e senza sconti: il governo se ne deve andare il prima possibile.
Non si può e non si deve collaborare con un governo che per ragioni ideologiche ha fatto scoppiare un'epidemia,
continua a tenere i porti aperti, blocca tutto il paese col pretesto dell'emergenza, firma il MES e per giunta,
ciliegina sulla torta, parla di tasse aggiuntive per 40 miliardi, come se non ce ne fossero già abbastanza.

Devono andarsene!

Se al Posto di Conte ci fosse stato Salvini, la magistratura lo avrebbe già imputato per strage e per danno erariale.

E' inammissibile che Voi, in nome, dell'emergenza, non facciate opposizione al governo di incapaci e traditori che questa emergenza l'ha causata.

P:S: colgo l'occasione per dirvi che la vostra svolta europeista e il vostro ventilare Draghi premier, o peggio ancora,
Draghi presidente della repubblica, viene vissuta dai vostri elettori come un vero tradimento.
Dovete ragionare a medio -lungo termine: se pensate di sopravvivere politicamente facendo i servi della UE vi sbagliate di grosso.
E' il modo migliore per auto distruggervi. La vostra vera e unica forza è l'appoggio della gente.
Se tradite la fiducia dei vostri elettori, siete finiti. Dovete essere consapevoli che l'italia sta ballando sul ciglio del burrone.
Unitevi con FdI e fate opposizione dura e senza sconti. Chiamate a raccolta i migliori economisti italiani
e i migliori costituzionalisti e fate finalmente i minibot, dopo aver rimosso dalla costituzione il fiscal compact e il pareggio di bilancio.
Dovete cacciare via i traditori del paese e blindare la costituzione dagli attacchi dell'europa.
Dovete lottare con gli italiani, e per gli italiani, non diventare servi della ue.
In caso contrario vi autodistruggerete come forza politica.
 
Purtroppo c'è una maggioranza che crede sia conveniente stare in UE.

Gli ideali sono passati di moda.Prevalgono gli interessi.

Chi ha un reddito garantito, per ora dal sistema, crede che a lui convenga la moneta tedesca ed è disposto a tutto per di mantenerla,
anche perché chi dice di lasciarla non spiega come si può fare.

Come diceva Amleto "l'oscura regione dalla quale nessuno ritorna pone un freno all'azione e ci fa tutti vili".

C'è poco da fare. Si dovrà aspettare la fame ma quella vera. Quella finta non basterà.
 
Apple, Google e Microsoft stanno cercando di spostare
parte della produzione di hardware dalla Cina verso altri Paesi come Vietnam e Tailandia.

L’operazione non sarà semplice e probabilmente occorrerà del tempo,
ma all’interno dei colossi del web si comincia a ragionare su come ridurre la dipendenza della filiare produttiva da Pechino.

La notizia circola da qualche giorno e sul sito di Cnbc si evidenzia come, secondo gli esperti interpellati,
il settore che potrebbe essere spostato più facilmente è quello relativo all’assemblaggio di prodotti come i telefoni.

Le difficoltà nello spostamento della produzione di componenti dalla Cina verso altri Paesi, invece,
deve tenere conto del tempo che occorre per ricostruire la stessa capacità produttiva in un altro luogo.

Ma non solo. Anche l’offerta di manodopera da parte di Pechino gioca un ruolo fondamentale.

In ogni caso, secondo le indiscrezioni riportate da Cnbc e anche da Nikkei Asian Review,
Google e Microsoft stanno accelerando per spostare la produzione di hardware in altre parti dell’Asia.

Google addirittura dovrebbe iniziare a breve la produzione di uno smartphone a basso costo in Vietnam.

Mentre in Thailandia, il gigante del web avrebbe chiesto ad un partner commerciale
di preparare la linea di produzione per i prodotti cosiddetti ‘smart homes’, come gli assistenti vocali.

Per quello che riguarda Microsoft, invece, l’obiettivo sarebbe quello di avviare in Thailandia
(già nel secondo trimestre) la produzione di notebook e di pc Surface.

Naturalmente su queste decisione pesa la guerra commerciale tra Usa e Cina, ma anche il coronavirus.
 

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