La Bund-Bond Band vuol ciapar l' OVo PuVo -vm 69y

Quello lo dicevano tutti in Germania.. ho diversi amici tedeschi che mi parlavano delle Locust anglosassoni che rovinavano il mercato.. poi però IKB, Hypo Real Estate altre piccole banche controllate dai Land tecnicamente fallite (con il silenzio dei media europei naturalmente :rolleyes:) per non parlare del leverage di Deutsche e delle altre Big Bank tedesche.

Fermarli prima no ehhhh :rolleyes: dai non facciamo passare gli europei come i santi e gli altri i brutti e cattivi che vorrebbe dirsi farsi infinocchiare dai nostri media e dai nostri mediocri uomini politici.
e qua non è un problema delle banche commerciali (quelle ciucciavano gli utili ai clienti privati ed alle imprese medio piccole) ma un problema delle banche di investimento.

Nella sua posizione Weber Trichet ecc avrebbero potuto far molto..... ma molto e salvarci per tempo dalla degenerazione della finanza creativa....

Mi spiace ma Weber ha fallito come tutti coloro che si occupavano di finanza negli ultimi 10/15 anni.



:up::up::up::up::up:
 
Eh eh, la Sguizzera... :D:D:D

Nel nostro piccolo si può far molto
Contro la crisi impieghiamo le nostre forze migliori

Cresce la preoccupazione delle cittadine e dei cittadini in questo momento in cui le notizie negative si succedono giorno dopo giorno: troppe aziende sono già state costrette a licenziare o ad introdurre l’orario ridotto di lavoro. Lo spettro della disoccupazione turba la serenità di molte famiglie ticinesi, ma anche di molti giovani che terminano la loro formazione, confrontati con un futuro occupazionale incerto. Si moltiplicano le proposte di ricette vendute come miracolose ma che alla prova dei fatti non servono a nulla e ha ancora buon gioco chi, in un Ticino con una qualità di vita invidiabile, ha cavalcato per anni la strada del malcontento generale per fermare ogni tipo di riforma e per ostacolare, gridando più forte, chi ha cercato di proporre soluzioni equilibrate e pertanto attuabili.
Ma ora che le cose si fanno serie i ticinesi saranno costretti ad aprire finalmente gli occhi e dovrebbe essere finita la stagione dei populismi che risolvono tutto con due uniche ricette. La prima, molto pagante in termini elettorali, insiste nel dare contro gli stranieri, senza fare distinzioni fra chi lavora e produce ricchezza per tutti noi e chi invece delinque. Siamo del resto tutti d’accordo che nei confronti di questi ultimi si impone più rigore e meno buonismo. La seconda passa attraverso l’enfatizzazione degli sgravi fiscali: strumenti di politica finanziaria e non solo, molto importanti, ma inconciliabili con le pretese di sempre maggiori prestazioni tipiche di uno Stato, non sociale, ma perversamente assistenziale.
Adesso, con la consapevolezza che il Ticino e i suoi politici non potranno in nessun modo condizionare l’evoluzione di una crisi mondiale sfuggita di mano anche ai più potenti, è giunto il momento di mettere in campo le nostre forze migliori, non solo per adottare anche nel nostro piccolo misure e investimenti in funzione anticiclica, ma anche per aiutarci a vicenda, per adottare in pratica, e non solo in termini declamatori, il principio della solidarietà anzitutto fra noi ticinesi.
Ci si lamenta da anni per la presenza di piccoli imprenditori italiani, i così detti padroncini, che lavorando a buon mercato e magari anche in nero fanno concorrenza agli artigiani locali: è così improponibile chiedere ai ticinesi di far capo ai nostri artigiani anche se questi praticano prezzi leggermente superiori? Abbiamo una marea di bravi giovani che terminano le nostre scuole commerciali, che hanno bisogno di acquisire esperienza e di poter entrare in un ciclo lavorativo. È chiedere troppo ai professionisti (agli avvocati, ai medici, ai dentisti, ma anche ad altri), alle fiduciarie e persino alle banche di privilegiare l’assunzione ad esempio, di segretarie che hanno terminato le nostre scuole, anche se i loro stipendi sono superiori di almeno 500 franchi al mese? E non sarebbe buona cosa se i ticinesi evitassero, per principio e anche un po’ per orgoglio, di fare acquisti nei negozi della Lombardia o del Piemonte e si dessero da fare per incentivare i consumi del mercato interno?
A seguito di questa crisi di dimensioni e connotazioni storiche, difficilmente tutto ritornerà come prima. E allora sono necessari cambiamenti di mentalità anche da parte nostra. Ci stiamo impegnando come sempre nella campagna di collocamento degli apprendisti con l’obiettivo di trovare un posto a tutti coloro che terminano la scuola dell’obbligo. Ma confido che non succeda più che alla fine della campagna ci ritroviamo ancora una volta con parecchi posti di tirocinio non occupati in certe professioni artigianali e industriali solo perché questo tipo di formazione è ritenuta di serie B. Queste distinzioni sono superate per non dire anacronistiche: nei prossimi anni avremo bisogno come il pane di bravi artigiani e va preso atto che attraverso la maturità professionale è possibile accedere ad ogni tipo di formazione superiore, ivi compresa quella di livello universitario. Le statistiche indicano che aumenterà di molto, anche in seguito all’invecchiamento della popolazione e dei progressi della medicina, il fabbisogno di personale sanitario: il DECS aumenterà le proposte di formazione, sicuro che ciò permetterà a molti di trovare sbocchi professionali e occupazionali interessanti e sicuri.
Qualcuno sostiene da tempo che molti lavori vengono appaltati a ditte straniere e che è difficile tenere la concorrenza a livello di prezzi. So per esperienza che lo Stato e i Comuni, salvo rarissime eccezioni, attribuiscono sistematicamente le opere edili a ditte svizzere, mentre i privati sono meno inclini a proteggere il mercato locale. Ma qualche volta faccio fatica a capire perché di regola le ditte svizzero-tedesche, dove manodopera e materiali non dovrebbero costare meno, sono in grado di presentare offerte parecchio più vantaggiose per il committente. Forse, mi rendo conto che le difficoltà oggettive sono parecchie, varrebbe la pena di produrre qualche sforzo per migliorare i potenziali di acquisizione di appalti alle ditte che danno lavoro ai ticinesi.
Non potremo fare a meno di confrontarci con un mercato globale, sappiamo che la nostra economia dipende sempre più dalle possibilità di esportazione, ma mi piace pensare che nei momenti difficili possa scattare quell’effetto zattera che fa bene a chi dà e a chi riceve. È anche questo il senso di uno spirito di appartenenza responsabile alla comunità da parte delle cittadine e dei cittadini che la compongono.

Gabriele Gendotti, consigliere di Stato
 
Penso che questo discorso valga anche per l'italia e non solo per il ticino..............


sì, ma per loro è forse possibile
e per noi no

la chiave è nell'ultima frase ....
È anche questo il senso di uno spirito di appartenenza responsabile alla comunità da parte delle cittadine e dei cittadini che la compongono.
 
E non sarebbe buona cosa se i ticinesi evitassero, per principio e anche un po’ per orgoglio, di fare acquisti nei negozi della Lombardia o del Piemonte e si dessero da fare per incentivare i consumi del mercato interno?
...
Gabriele Gendotti, consigliere di Stato
sarebbe anche buona cosa che gli italiani vi sparassero dei calci nel chiulo :D piuttosto che comprare Lindt o Nestlè, mi do una martellata sulle dita :lol:
 
Basta vedere i tassi di disoccupazione in Europa, la ricchezza pro-capite, la situazione del ciclo economico, i problemi dei paesi periferici salvati dall'IMF sennò tecnicamente falliti ecc. ecc.

Se tu poi dici che il suo scopo era unificare l'Europa beh allora se per unificarla occorre fare morti e feriti, per fortuna solo finanziari ,allora va bene ha ottenuto il suo scopo ma non dirmi che la sua posizione ha salvato l'economia europea da una pesante recessione e da una crisi finanziaria senza precedenti (che tra parentesi è gia la seconda)

Se è cosi come dici tu è anche peggio, le hanno lasciate sviluppare apposta e questo è ancora più grave.
ringrazia che la guerra è solo economica :rolleyes: nessuno a questo mondo è esente da colpe... ma... cosa c'è di più grave che stampare soldi legalmente ?

Se il genio della lampada mi proponesse 3 desideri, io ne chiedo solo uno: il potere di stampare moneta. Degli altri 2 desideri ne faccio a meno, perchè potendo stampare soldi, me li compro :D
PS: anzi, no, abbasso i tassi, così faccio indebitare chi ha qualcosa che mi interessa, poi alzo i tassi e mi approprio dei beni di quel tizio che ho fatto fallire :D Vi piace come spiegazione del ciclo monetario ? :lol:
 
ringrazia che la guerra è solo economica :rolleyes: nessuno a questo mondo è esente da colpe... ma... cosa c'è di più grave che stampare soldi legalmente ?

Se il genio della lampada mi proponesse 3 desideri, io ne chiedo solo uno: il potere di stampare moneta. Degli altri 2 desideri ne faccio a meno, perchè potendo stampare soldi, me li compro :D
PS: anzi, no, abbasso i tassi, così faccio indebitare chi ha qualcosa che mi interessa, poi alzo i tassi e mi approprio dei beni di quel tizio che ho fatto fallire :D Vi piace come spiegazione del ciclo monetario ? :lol:

:lol::lol::lol::up:
 

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