FASSINO batte cassa contro Berlusconi
da http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_20/unipol-pm-berlusconi_e050920c-4a89-11e2-bd66-a2d11be54edf.shtml
http://www.corriere.it/politica/12_...i_e050920c-4a89-11e2-bd66-a2d11be54edf.shtml#Unipol, il pm chiede 1 anno per Berlusconi «Dimostrata la responsabilità»
Per la pubblicazione dell'intercettazione di Fassino. Il pm: «Sapeva e non dormiva». Il sindaco di Torino chiede danni per un milione
Paolo e Silvio Berlusconi (Imagoeconomica)
Il pm di Milano, Maurizio Romanelli,
ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per Silvio Berlusconi accusato di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio nel processo con al centro la pubblicazione della telefonata
Fassino-Consorte.
L'accusa ha anche chiesto tre anni e tre mesi per il fratello Paolo, editore del Giornale, per i reati di ricettazione e rivelazione di segreto d'ufficio, domandando l'assoluzione dall'accusa di millantato credito.
L'ex leader dei ds, Piero Fassino, ha chiesto un milione di euro di risarcimento ai fratelli Berlusconi. Carlo Federico Grosso, legale del sindaco di Torino, lo ha annunciato parlando di un danno «enorme» dal punto di vista «morale, politico ed esistenziale».
DIMOSTRATA LA RESPONSABILITÀ - «Questo processo ha dimostrato la responsabilità di Silvio Berlusconi oltre a quella del fratello Paolo nella rivelazione del segreto d'ufficio», ha detto Maurizio Romanelli nella requisitoria in relazione alla pubblicazione sul
Giornale della telefonata intercettata in cui Fassino diceva a Consorte: «Allora abbiamo una banca».
CONDIZIONARE IL VOTO - La posizione del pm ha subito scatenato la reazione dell'avvocato Niccolò Ghedini: «Una condanna richiesta per incidere sul voto di febbraio». Il legale di Berlusconi sottolinea in una lunga nota, infatti, come
con «tempi straordinari, mai visti neppure con imputati detenuti», il Tribunale di Milano intenda processare il premier in appello («incredibilmente già fissato») per i diritti Mediaset e faccia pressioni per il calendario del caso Ruby. [essivede che si sono stufati di vedere tutte le condanne a berlusconi andare in prescrizione per decorrenza dei termini] Inoltre, «quest'oggi la Procura di Milano nel processo dove si controverte sulla pubblicazione della telefonata Consorte-Fassino, ha improvvisamente mutato opinione e in piena campagna elettorale, dopo aver chiesto l'archiviazione per il Presidente Berlusconi, ne ha chiesto la condanna». Il paradosso è che «sono anni che vengono pubblicate intercettazioni e verbali di interrogatori di Berlusconi, coperti dal segreto di indagine, nel più totale disinteresse della magistratura», fattori «destinati ad incidere pesantemente sul risultato elettorale».
IMPUTAZIONE COATTA - «Una vicenda particolarissima e molto grave», ha sottolineato il pm Romanelli nella requisitoria, ricordando proprio come in origine la procura avesse chiesto l'archiviazione per Silvio Berlusconi e come il gip poi avesse ordinato l'imputazione coatta. «Bene aveva fatto il gip e ora il processo ha dimostrato anche la responsabilità di Silvio», ha affermato il magistrato.
RICATTATO, PER 3 ANNI NON DENUNCIÒ - Romanelli ha sottolineato come Silvio Berlusconi, nonostante fosse «presidente del Consiglio», non ha presentato alcuna denuncia «per quasi tre anni» nei confronti dell'imprenditore Fabrizio Favata, già condannato per questa vicenda con rito abbreviato e per l'accusa di tentata estorsione. E, a differenza di quanto sosteneva l'uomo che materialmente portò il file ad Arcore, Roberto Raffaelli,
Berlusconi «non si addormentò, ma ascoltò il file audio con la telefonata intercettata. La sera del 24 dicembre 2005 Berlusconi sapeva chi riceveva e perchè».
LA VICENDA - La procura, in fase di indagini aveva chiesto l'archiviazione dell'accusa per Silvio Berlusconi, ma il gip di Milano Stefania Donadeo ha disposto l'imputazione coatta per l'ex premier, bocciando la richiesta del pm. Il procedimento è arrivato in udienza preliminare e il gup ha mandato l'ex presidente del consiglio a processo. Nel'udienza preliminare l'ex premier aveva fatto anche dichiarazioni e risposto alle domande del pm e del giudice, «ma la sua versione - ha aggiunto Romanelli - non ci ha convinto». Il processo, secondo il pm, ha dimostrato la colpevolezza dell'ex premier in una vicenda che «non è la solita fuga di notizie»
e che ha danneggiato «Fassino all'epoca parlamentare e capo d'opposizione». L'intercettazione venne pubblicata il 31 dicembre 2005 su «Il Giornale», il cui editore è Paolo Berlusconi, dopo un passaggio di mano tra due imprenditori, F
avata e Raffaelli, e dopo, secondo l'accusa, un incontro dei due con Paolo e Silvio Berlusconi il 24 dicembre 2005 ad Arcore.
Redazione Online