News, Dati, Eventi finanziari La Chiesa deve pagare l'ici come i comuni cittadini? Si o no?

La chiesa fa notare che anche partiti sindacati e arci non pagano
alla fine della fiera paghiamo solo noi fessi.


http://www.corriere.it/politica/11_...ti_4d2c421e-2320-11e1-bcb9-01ae5ba751a6.shtml

Ici, i Radicali svelano i finti «luoghi di culto»
L'Avvenire: «Esentate anche le case del popolo»
È della Chiesa il 20% del patrimonio immobiliare italiano



MILANO - È partita la caccia a chi non paga l'Ici. Si allarga il fronte politico di chi vorrebbe maglie più strette per far pagare le tasse anche alla Chiesa. Il presidente della Cei Bagnasco venerdì ha mostrato disponibilità «a valutare la chiarezza della norma». Ma allo stesso tempo l'Avvenire passa al contrattacco segnalando che non soltanto i beni ecclesiastici sono esentati dal pagamento delle tasse sugli immobili. In effetti l'elenco è lungo, e comprende tutti gli edifici di proprietà di organizzazioni internazionali e Stati esteri (compreso però il Vaticano), così come le fondazioni culturali e liriche, le Camere di Commercio, le università, le scuole. Anche i musei, ma a patto che non comprendano attività commerciali come book-shop o caffetterie (il che li esclude praticamente tutti). Sono poi esentate tutte le associazioni impegnate nel sociale, e in questo novero finiscono anche le attività ricreative, come buona parte dei 5.500 circoli Arci.

LE STIME - Ma torniamo ai beni ecclesiastici. Secondo stime dell'Anci aggiornate al 2007 - quando ancora esisteva l'Ici sulla prima casa - l'esenzione vale 400 milioni di euro l'anno, al netto dell'inflazione e della rivalutazione degli estimi catastali prevista dalla manovra. Come è noto, solo i luoghi di culto, di pertinenza religiosa o che svolgono funzioni di assistenza ai bisognosi sono esentati dalla legge. Ma da più parti sono stati sollevati dubbi sul rispetto delle norme. Al punto che lo stesso Bagnasco ha chiesto che vengano sanzionati gli eventuali abusi. Il controllo «fiscale» sui beni della Chiesa spetterebbe alle amministrazioni, che però su questo fronte fanno poco o nulla. Secondo alcune rilevazioni, addirittura il 20% del patrimonio immobiliare italiano farebbe capo alla Chiesa. Il catasto comprenderebbe 100mila fabbricati, con un valore di circa 9 miliardi di euro. Le stime di settore parlano di circa 115mila immobili, quasi 9mila scuole e oltre 4mila tra ospedali e centri sanitari. Solo a Roma ci sono 23mila tra terreni e fabbricati, 20 case di riposo, 18 istituti di ricovero, 6 ospizi. Ma di questi quanti realmente dovrebbero essere tassati?

L'INCHIESTA DEI RADICALI - I Radicali da anni, spesso come voce solitaria, segnalano l'anomalia dei beni di proprietà della chiesa sfruttati a fini commerciali e tuttavia esentati dall'Ici. Il consigliere comunale di Milano Marco Cappato ha presentato un'interrogazione per conoscere quali sono i beni della Chiesa, i controlli fiscali eseguiti e con quale risultato: «Non ho ancora ricevuto risposta - spiega - nell'attesa ho chiesto conferma del trattamento riservato ad alcuni beni ecclesiastici chiedendo se fossero esentati. Ed ottenuta risposta positiva, abbiamo provveduto noi a fare una piccola verifica». Il segretario dei Radicali Mario Staderini si è presentato in alcuni studentati e convitti ecclesiastici chiedendo una stanza per qualche notte. Ha così scoperto che in qualche caso, dietro la parvenza di una struttura religiosa, si celava un vero e proprio albergo, con tanto di tariffe perfettamente in linea con i costi del mercato. Il tutto filmato da una telecamera nascosta.

LA FISSAZIONE - Per Avvenire bisognerebbe diffidare dalla «Fissazione radicale». Come spiega il direttore Marco Tarquinio, quella in corso è un'offensiva contro la solidarietà: «I promotori della nuova campagna anti-Chiesa, che ha risposto acremente agli appelli del mondo cattolico per misure fiscali pro famiglia e anti evasione, vogliono in realtà tassare la solidarietà». Il giornale dei vescovi ribadisce che l'esenzione compensa il welfare erogato dalle strutture ecclesiastiche. «Chiunque altro risponderebbe con una serrata dimostrativa di almeno sette giorni delle proprie attività - aggiunge Tarquinio -. Ma una settimana senza carità cristiana l'Italia non se la merita e non se la potrebbe permettere, soprattutto oggi. E i cattolici, poi, non sanno nemmeno come si fa una serrata».

LE ALTRE ESENZIONI - In un altro articolo appare invece una breve elencazione degli «esenti meno noti», ossia «partiti, circoli culturali e sindacati». Tesi poi ribadita anche da alcuni esponenti politici di primo piano, come Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo alla Camera del Pdl: «Esistono esenzioni fiscali per le attività non lucrative - prosegue - di cui beneficiano non solo le confessioni religiose ma ad esempio anche i sindacati e la vasta galassia dell'associazionismo». Avvenire cita il caso dei circoli di volontariato che diventano ristoranti: «Vi è mai capitato di entrare in un locale dove si ascolta musica, si mangia e si beve allegramente? Prima di entrare vi fanno pagare una piccola quota associativa con tanto di tesserina? Bene, quel locale, noto circolo di una nota associazione ricreativa, non paga l'Ici». In un duello che inevitabilmente riporta la memoria ai tempi di don Camillo e Peppone, il quotidiano dei vescovi passa poi ad elencare «le case del popolo, così come i partiti politici».

I PARTITI PAGANO - Quindi anche il Partito Radicale, che da anni è l'alfiere della caccia all'esenzione, non pagherebbe l'Ici? «Non è affatto vero - replica Staderini - per la nostra sede noi paghiamo eccome, anche 2-3mila euro all'anno». È ancora più preciso il tesoriere del Pd, Antonio Misiani: «La normativa vigente prevede che i partiti politici siano soggetti al pagamento dell'Ici, salvo diversa deliberazione delle amministrazioni comunali». Che però vengono gestite dai partiti medesimi. Ugualmente sollecitate, tutte le sigle sindacali hanno provveduto a fare lo stesso comunicato: «Paghiamo regolarmente l'Ici». Su un patrimonio che del resto, restando solo alle organizzazioni confederali, sfiora quota diecimila immobili.
 
La chiesa fa notare che anche partiti sindacati e arci non pagano
alla fine della fiera paghiamo solo noi fessi.


http://www.corriere.it/politica/11_...ti_4d2c421e-2320-11e1-bcb9-01ae5ba751a6.shtml

Ici, i Radicali svelano i finti «luoghi di culto»
L'Avvenire: «Esentate anche le case del popolo»
È della Chiesa il 20% del patrimonio immobiliare italiano


MILANO - È partita la caccia a chi non paga l'Ici. Si allarga il fronte politico di chi vorrebbe maglie più strette per far pagare le tasse anche alla Chiesa. Il presidente della Cei Bagnasco venerdì ha mostrato disponibilità «a valutare la chiarezza della norma». Ma allo stesso tempo l'Avvenire passa al contrattacco segnalando che non soltanto i beni ecclesiastici sono esentati dal pagamento delle tasse sugli immobili. In effetti l'elenco è lungo, e comprende tutti gli edifici di proprietà di organizzazioni internazionali e Stati esteri (compreso però il Vaticano), così come le fondazioni culturali e liriche, le Camere di Commercio, le università, le scuole. Anche i musei, ma a patto che non comprendano attività commerciali come book-shop o caffetterie (il che li esclude praticamente tutti). Sono poi esentate tutte le associazioni impegnate nel sociale, e in questo novero finiscono anche le attività ricreative, come buona parte dei 5.500 circoli Arci.

LE STIME - Ma torniamo ai beni ecclesiastici. Secondo stime dell'Anci aggiornate al 2007 - quando ancora esisteva l'Ici sulla prima casa - l'esenzione vale 400 milioni di euro l'anno, al netto dell'inflazione e della rivalutazione degli estimi catastali prevista dalla manovra. Come è noto, solo i luoghi di culto, di pertinenza religiosa o che svolgono funzioni di assistenza ai bisognosi sono esentati dalla legge. Ma da più parti sono stati sollevati dubbi sul rispetto delle norme. Al punto che lo stesso Bagnasco ha chiesto che vengano sanzionati gli eventuali abusi. Il controllo «fiscale» sui beni della Chiesa spetterebbe alle amministrazioni, che però su questo fronte fanno poco o nulla. Secondo alcune rilevazioni, addirittura il 20% del patrimonio immobiliare italiano farebbe capo alla Chiesa. Il catasto comprenderebbe 100mila fabbricati, con un valore di circa 9 miliardi di euro. Le stime di settore parlano di circa 115mila immobili, quasi 9mila scuole e oltre 4mila tra ospedali e centri sanitari. Solo a Roma ci sono 23mila tra terreni e fabbricati, 20 case di riposo, 18 istituti di ricovero, 6 ospizi. Ma di questi quanti realmente dovrebbero essere tassati?

L'INCHIESTA DEI RADICALI - I Radicali da anni, spesso come voce solitaria, segnalano l'anomalia dei beni di proprietà della chiesa sfruttati a fini commerciali e tuttavia esentati dall'Ici. Il consigliere comunale di Milano Marco Cappato ha presentato un'interrogazione per conoscere quali sono i beni della Chiesa, i controlli fiscali eseguiti e con quale risultato: «Non ho ancora ricevuto risposta - spiega - nell'attesa ho chiesto conferma del trattamento riservato ad alcuni beni ecclesiastici chiedendo se fossero esentati. Ed ottenuta risposta positiva, abbiamo provveduto noi a fare una piccola verifica». Il segretario dei Radicali Mario Staderini si è presentato in alcuni studentati e convitti ecclesiastici chiedendo una stanza per qualche notte. Ha così scoperto che in qualche caso, dietro la parvenza di una struttura religiosa, si celava un vero e proprio albergo, con tanto di tariffe perfettamente in linea con i costi del mercato. Il tutto filmato da una telecamera nascosta.

LA FISSAZIONE - Per Avvenire bisognerebbe diffidare dalla «Fissazione radicale». Come spiega il direttore Marco Tarquinio, quella in corso è un'offensiva contro la solidarietà: «I promotori della nuova campagna anti-Chiesa, che ha risposto acremente agli appelli del mondo cattolico per misure fiscali pro famiglia e anti evasione, vogliono in realtà tassare la solidarietà». Il giornale dei vescovi ribadisce che l'esenzione compensa il welfare erogato dalle strutture ecclesiastiche. «Chiunque altro risponderebbe con una serrata dimostrativa di almeno sette giorni delle proprie attività - aggiunge Tarquinio -. Ma una settimana senza carità cristiana l'Italia non se la merita e non se la potrebbe permettere, soprattutto oggi. E i cattolici, poi, non sanno nemmeno come si fa una serrata».

LE ALTRE ESENZIONI - In un altro articolo appare invece una breve elencazione degli «esenti meno noti», ossia «partiti, circoli culturali e sindacati». Tesi poi ribadita anche da alcuni esponenti politici di primo piano, come Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo alla Camera del Pdl: «Esistono esenzioni fiscali per le attività non lucrative - prosegue - di cui beneficiano non solo le confessioni religiose ma ad esempio anche i sindacati e la vasta galassia dell'associazionismo». Avvenire cita il caso dei circoli di volontariato che diventano ristoranti: «Vi è mai capitato di entrare in un locale dove si ascolta musica, si mangia e si beve allegramente? Prima di entrare vi fanno pagare una piccola quota associativa con tanto di tesserina? Bene, quel locale, noto circolo di una nota associazione ricreativa, non paga l'Ici». In un duello che inevitabilmente riporta la memoria ai tempi di don Camillo e Peppone, il quotidiano dei vescovi passa poi ad elencare «le case del popolo, così come i partiti politici».

I PARTITI PAGANO - Quindi anche il Partito Radicale, che da anni è l'alfiere della caccia all'esenzione, non pagherebbe l'Ici? «Non è affatto vero - replica Staderini - per la nostra sede noi paghiamo eccome, anche 2-3mila euro all'anno». È ancora più preciso il tesoriere del Pd, Antonio Misiani: «La normativa vigente prevede che i partiti politici siano soggetti al pagamento dell'Ici, salvo diversa deliberazione delle amministrazioni comunali». Che però vengono gestite dai partiti medesimi. Ugualmente sollecitate, tutte le sigle sindacali hanno provveduto a fare lo stesso comunicato: «Paghiamo regolarmente l'Ici». Su un patrimonio che del resto, restando solo alle organizzazioni confederali, sfiora quota diecimila immobili.


Se alcuni rubano, non è detto che.....debba rubare ankio, abbassandomi al loro livello di ladri.:D:D
 
io porrei il quesito in modo diverso...
Escluso i luoghi di culto, il restante patrimonio immobiliare della curia deve pagare l'ICI???
io direi di si...
non dimentichiamoci che equivale a ca il 20% del patrimonio immobiliare italiano e che spesso sono donazioni di cittadini italiani.
:D:D

...il solo fatto che il minuscolo stato del Vaticano, pur essendo composto da meno dell'1% della popolazione italiana, detenga il 20% degli immobili italiani:eek::eek::eek:indica che c'è un problema di base.:wall::wall:


Ici e Chiesa cattolica, è polemica dopo la manova Monti

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Scritto il 11/12/11 alle 10:53

iciechiesa.jpg

Il ritorno sull'Ici varato dal Governo Monti nell'ultima manovra economica ha riacceso la polemica per quel che riguarda il non pagamento della stessa tassa da parte della Chiesa: si parla di violazione dell'articolo 108 del Trattato europeo secondo cui l'esenzione dei beni della Chiesa dal pagamento dell'Ici è uno di quei privilegi ingiusti e anticostituzionali.
In Italia il 20% del patrimonio immobiliare italiano sarebbe in mano alla Chiesa e stando ai dati del 2007 l'esenzione dal pagamento dell'Ici è pari 400 milioni di euro in meno che entrerebbero nelle casse dello Stato ogni anno alleggerendo di fatto gli italiani dal pagamento di tutta la mole di tasse introdotte, sia dirette che soprattutto indirette.
In teoria dovrebbero essere esentati dal pagamento dell'Ici i luoghi di culto e quelli che assistono i bisognosi ma come più volte dimostrato (basta vedere uno dei tanti servizi andati in onda alle Iene) ad essere esentati finiscono anche immobili che la Chiesa utilizza per altri motivi e, spesso, affitta ricavandone un beneficio ancora maggiore.
Il totale dei luoghi appartenenti alla Chiesa e illegalmente esentati dal pagamento delle tasse ammonterebbe a 115.000 immobili, 9.000 scuole e più di 4.000 presidi sanitari di vario tipo.
E se Bagnasco ha aperto alla possibilità di tassare i beni ecclesiastici non adibiti all'uso che li rende esenti secondo la legge, Avvenire ha diffuso una lista che comprende circoli culturali, sedi sindacati ed enti di volontariato laici che non pagano quanto dovuto e che invece dovrebbero pagare se si decidesse di introdurre l'Ici/Imu sui beni della Chiesa.
Il Governo non si è ancora espresso ma la volontà della gente che paga è una sola: far pagare davvero tutti per evitare che i più deboli a livello sociale diventino i veri destinatari di una riforma considerata ingiusta
 
QUOTO E STRAQUOTO

e aggiungo un OT (ma non troppo!)

Stampa,Chiesa tedesca guadagna col porno - Mondo - ANSA.it


...e se tu scoprissi che investono anke in armi e profilattici?:eek::eek::eek::eek:

LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse

I vizi privati del Vaticano : con una mano investono in armi e profilattici, con l’altra ci indicano la retta via…

con 28 commenti
Mentre in Italia divampa la polemica sulla RU486, la pillola abortiva finalmente approvata anche nel nostro paese, una banca cattolica tedesca è stata trovata con le mani nella marmellata, costretta ad esprimere pubbliche scuse ai propri clienti dopo che è stato scoperto che aveva partecipazioni azionarie in società produttrici di anticoncezionali, tabacco e armi.
I dirigenti dell’istituto di credito che predicava investimenti etici ligi al cattolicesimo si sono scusati pubblicamente il che ha aumentato il mio disagio per la notizia.
La Chiesa cattolica assume da sempre di battersi strenuamente contro la guerra, sebbene io non gli abbia mai visto scomunicare un guerrafondaio di alcuna latitudine : ma c’é tempo, cosa sono 2.000 anni di fronte all’eternità?
Sicuramente si batte contro l’uso della pillola anticoncezionale, molto meno per la salute dei cittadini ( basti pensare all’AIDS ed al profilattico).
In questo contesto va letta la notizia del giornale Der Spiegel che ha scoperto che la banca tedesca Pax ha investito migliaia di euro in società che vanno contro la sua stessa etica.
In particolare, 580mila euro in azioni della “Bae Systems”, società inglese produttrice di armi, 160mila euro nella pillola contraccettiva Wyeth e 870mila euro in partecipazioni in società di tabacco.
La banca si è scusata per il comportamento “non conforme a standard etici”: difatti la Pax promuoveva gli investimenti in fondi etici, specialmente dichiarando l’esatto contrario ossia di evitare investimenti in società produttrici di armi e tabacco perchè non consoni a una organizzazione la cui azione è ispirata alla fede cattolica.
La Chiesa, peraltro, condanna la contraccezione dal 1968 e l’uso della pillola contraccettiva è considerata un “grave peccato“.
Un rappresentante della Pax Bank ha dichiarato che i loro errori verranno corretti immediatamente “senza alcuna conseguenza pregiudizievole per i nostri clienti, in quanto sfortunatamente tali investimenti sono sfuggiti ai controlli interni” e ha ringraziato il giornalista tedesco di Der Spiegel per aver sollevato la questione.
Questa del ringraziamento è stupefacente, della serie : grazie per averci aiutato a non peccare oltre, senza Der Spiegel chissà quanto avremmo peccato ancora, non riuscivamo a resistere, meno male che ci siete voi giornalisti.
Ma che faccie di tolla, dite voi su al nord…
http://it.peacereporter.net/articolo/17028/Banca+cattolica+investe+in+armi%2C+anticoncezionali+e+tabacco
Da una parte si condannano le donne che usano la contraccezione, dall’altra si guadagna quando le donne la usano.
Chissà che ne pensano i poveri frati comboniani (Zanotelli in testa) che da anni hanno in piedi una grossa campagna contro le banche finanziatrici del traffico d’armi…
Del resto la storia cinica della chiesa è lunga secoli e passa di recente attraverso le figure di Marcinkus e lo Ior.
Dando una occhiata al sito, risulta esserci anche una filiale a Roma dal 2001. E c’e’ anche “Pax Portfolio”, gestione patrimoniale per le istituzioni della Chiesa” a “condizioni favorevoli””
“La Pax-Bank offre ad associazioni, fondazioni e investitori istituzionali una gestione patrimoniale a prezzi vantaggiosi. Possiamo costituire per Voi un deposito con delega già a partire da 250.000 Euro. Le linee guida della politica di investimento, preventivamente stabilite in un colloquio introduttivo con il Cliente, costituiranno i criteri fondamentali in base ai quali i nostri esperti prenderanno tutte le decisioni strategiche riguardanti gli investimenti.”
Molto istruttive le parole spese nella parte concernente “Perche’ Pax-Bank”?
3. Valori cattolici:
Per l’impiego del suo patrimonio la Chiesa ha bisogno di risultati eccellenti che, tuttavia, non devono intaccare i suoi alti principi etici. Dal 1917 la Pax-Bank realizza l’equilibrio tra rendita e ideali cristiani attraverso la sua cultura particolare: limitando la propria clientela alle istituzioni cattoliche e indirizzando coerentemente gli obiettivi dell’attività e i prodotti ai principi cristiani. Il patrimonio affidatoci viene pertanto impiegato esclusivamente come da intendimenti della Chiesa cattolica – in piena responsabilità e trasparenza. E’ escluso l’impiego di capitale che leda i principi cristiani. Lo garantiamo con il nostro nome.
6. Sicurezza e discrezione:
La Pax-Bank offre la sicurezza di una banca che sottostà alla vigilanza della autorità. In ottemperanza al segreto bancario vigente in Germania, la Pax-Bank offre, inoltre, discrezione assoluta nei rapporti con la Clientela.
8. Benefici fiscali in Germania:
Le istituzioni estere che depositino il proprio denaro presso la Pax-Bank attraverso un soggetto di diritto ecclesiastico tedesco godono dei singolari privilegi fiscali tedeschi: interessi e dividendi vengono accreditati senza essere soggetti a detrazioni fiscali.
9. Indipendenza:
La Pax-Bank è parte della rete cattolica. Fondata da sacerdoti cattolici, la Pax-Bank è oggi proprietà di numerose istituzioni ecclesiastiche, per esempio vescovadi, parrocchie e congreghe. In questo modo i suoi clienti approfittano dei vantaggi di una banca specializzata per quanto riguarda la chiesa, ma che tuttavia agisce indipendentemente dagli interessi dei singoli. A proposito: a seconda del volume conseguito, ogni istituzione cattolica può diventare comproprietaria (socio in cooperativa) della Pax-Bank.
12. Tutte le strade portano a Roma:
Attraverso l’Ufficio di Roma dalla Pax-Bank è possibile un incontro personale e diretto anche con i clienti che vivono fuori della Germania – in fondo, Roma è il cuore della chiesa cattolica!
Cavallo matto , che scrive poco ultimamente con la scusa del lavoro ( tutti lavoriamo!!! Qui dentro non ci sono bamboccioni…) ha voluto infilarsi nel mio post di prepotenza ed ha aggiunto due righe, queste, di cui l’operatore di giustizia si prende ogni responsabilità…scherzo!
Del resto perchè stupirsi il libero mercato dei delinquenti è in grado di intersecare affari, mine antiuomo e beneficienza senza vergogna.
Pertanto tra un po si scoprirà che l’azienda di armi è una grande benefattrice, in quanto elargisce parte dei suoi profitti ai mutilati dalle armi distruzione. Ergo, l’investimento è benedetto. Altro che storie.
Un pò come il capo della magliana seppellito nella chiesa di Sant’APollinare. In fondo era un bandito ma sempre un grande benefattore.. Ergo: i soldi (di qualsiasi provenienza) sono sempre benedetti..benedetti XVI volte
Uno che crede in manitù farebbe bene a scherzare in modo meno blasfemo…
Adelante.
Rosellina970
 
una piccola storia di provincia ... emblematica

poichè parliamo di ici cerchiamo di restare in tema: parliamo di immobili ...
delle donazioni ... delle malversazioni ... delle truffe ai danni dello stato ... delle appropriazioni indebite ... l'arcivescovo è stato recentemente ascoltato per 3 ore presso la Procura della Repubblica, ma probabilmente è mancato il tempo per parlare anche di ici :rolleyes:

Fondi del Giubileo: chiusa l?inchiesta sul Galletti Abbiosi - Il Resto Del Carlino - Ravenna

Eredità contesa: le vecchiette che fanno tremare Ravenna - Italia - Panorama.it
 
poichè parliamo di ici cerchiamo di restare in tema: parliamo di immobili ...
delle donazioni ... delle malversazioni ... delle truffe ai danni dello stato ... delle appropriazioni indebite ... l'arcivescovo è stato recentemente ascoltato per 3 ore presso la Procura della Repubblica, ma probabilmente è mancato il tempo per parlare anche di ici :rolleyes:

Fondi del Giubileo: chiusa l?inchiesta sul Galletti Abbiosi - Il Resto Del Carlino - Ravenna

Eredità contesa: le vecchiette che fanno tremare Ravenna - Italia - Panorama.it
:D:DVorresti dire che predicano bene e razzolano male?:eek:


...se è vero che nella chiesa ci sono numerosi casi di pedofilia, chi aiuta la chiesa...aiuta anke i pedofili?:eek:

Speciale: La Chiesa e lo scandalo pedofilia



Pedofilia, dal Vaticano un sabba di menzogne di Paolo Flores d'Arcais
Contro la pedofilia dei suoi preti, sembra proprio che il Papa voglia fare sul serio. Perché allora continua a occultare la verità sul passato e ha messo online un falso?

DONATIO Quando un prete combatte i pedofili

NOI SIAMO CHIESA
Perchè deve essere un ateo come Flores D'Arcais (e non un cattolico) a mettere a nudo una "patacca" del Vaticano?

MARCHESE
Chiunque scandalizza uno di questi piccoli

FLORES D'ARCAIS
Il Vaticano ha taroccato il documento sulla pedofilia?

MARTELLI
Perchè la Chiesa non punisce i preti pedofili

FLORES D'ARCAIS
Segreto pontificio da abolire

VATTIMO
L'omofobia del card. Bertone

FLORES D'ARCAIS
Perché Ratzinger e Wojtyla sono responsabili per la peste pedofila

FLORES D'ARCAIS
Per una rivolta laica

D'ERAMO
La Santa Alleanza

DIE ZEIT
Abusi sessuali, le responsabilità di Ratzinger

NOI SIAMO CHIESA
Le colpe del Vaticano

NICOTRI
L'omertà imposta da Ratzinger

GAITO
I peccati di padre Murphy

CERNO
L'inferno italiano

MAZZI
Il segreto di Ratzinger

DON FARINELLA
"Mi dimetto da Papa". Le parole che Ratzinger non ha detto2001, l'ordine di Ratzinger: sottrarre i preti pedofili alla magistratura

GAITO
Benedetto XVI predica bene e ratzola male

KÜNG
Ratzinger reciti il mea culpa

SPINELLI
Il male nascosto

 
...e con questa, passo e kiudo, x ora:D; nelle more a tutti quelli che sono vittime degli sterili dogmi dico.....svegliatevi e ragionate con la vostra testa, nulla è come ve lo fanno sembrare.;):ciao:

cardinali.jpg

— Brevi

Quello che la Chiesa non paga

Un punto della situazione su privilegi ed esenzioni, tornati d'attualità visto che si parla di tagli






20 agosto 2011
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La manovra economica in corso di approvazione da parte del governo richiede sacrifici ai cittadini e aumenterà la pressione fiscale. Il momento di difficoltà dei conti pubblici ha fatto tornare di attualità un dibattito che ciclicamente si ripresenta nell’opinione pubblica italiana: quello riguardo i benefici economici che lo Stato assicura alla Chiesa cattolica attraverso riduzioni delle imposte e diverse altre forme di contributi. Negli ultimi giorni ne hanno parlato Beppe Severgnini, Massimo Gramellini sulla Stampa e Filippo Facci su Libero. Se n’è parlato meno nel mondo politico con l’eccezione dei Radicali, che intendono presentare un emendamento alla manovra per eliminare l’esenzione dal pagamento dell’ICI dei beni ecclesiastici. Cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando.
Le agevolazioni fiscali
La Chiesa cattolica usufruisce di forti agevolazioni fiscali, motivate soprattutto dalle finalità assistenziali, sanitarie o educative di alcune sue attività. Ad esempio l’IRES, l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003 al posto di un’imposta precedente, è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque).
La Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, come previsto già dal decreto legislativo che introdusse la tassa nel 1992 e con un risparmio per la Chiesa che venne stimato dall’associazione dei comuni italiani in diverse centinaia di milioni di euro l’anno. Quanto agli immobili utilizzati per attività commerciali, la questione è stata oggetto di diversi pronunciamenti giuridici e di modifiche legislative nel corso degli anni: a partire dal 2005, la legge ha previsto l’esenzione tout court per tutti gli immobili. Questa decisione, presa dal governo Berlusconi a pochi mesi dallo scioglimento delle camere e all’inizio della campagna elettorale, fece molto discutere. Nel 2007 il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione dell’ICI si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”. Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta, per il fisco italiano – si avvicina ai due miliardi di euro. La legge in questione è da tempo oggetto di indagini da parte dell’Unione Europea.
Ci sono inoltre diverse altre agevolazioni fiscali di minor rilievo. Le merci dirette dall’estero alla Città del Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del territorio italiano sono esenti da imposte doganali e daziarie. I lavoratori italiani che lavorano in società con sede in Vaticano, anche se la loro sede di lavoro è in territorio italiano, non pagano l’IRPEF (la tassa sul reddito delle persone fisiche).
L’otto per mille e gli altri finanziamenti alla Chiesa cattolica
Oltre alle esenzioni fiscali che abbiamo elencato, lo Stato italiano dà direttamente o indirettamente molti fondi alla Chiesa cattolica per le sue attività religiose, caritative e educative.
http://www.ilpost.it/2011/08/20/privilegi-esenzioni-chiesa/2/1 2 Pagina successiva »
 
Per iniziare a documentarsi, consiglierei quelli del matematico prof. Piergiorgio Odifreddi, "Perche' non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici".:up:

appoggio tutto quello che hai scritto, e sarò molto felice di documentarmi anche
con ciò che scrive il prof. Odifreddi, grazie mille x l'imput.
 
Anzi vi dirò di più, sapete cosa farei se fossi un buon dittatore?
ESPROPRIO COATTO DEI BENI IMMOBILI DELLA CHIESA, PARI A 1200 mld circa di controvalore, giusti giusti per dimezzare il debito pubblico e restituire l'agognata e meritata dignità a questo paese e soprattutto ai suoi cittadini.
 
...e con questa, passo e kiudo, x ora:D; nelle more a tutti quelli che sono vittime degli sterili dogmi dico.....svegliatevi e ragionate con la vostra testa, nulla è come ve lo fanno sembrare.;):ciao:

continua a sfogare la tua frustrazione, se ti rende più sereno, a me e a tutti coloro che conoscono la Chiesa per il suo vero volto non sfiori manco di striscio... :D

Siamo ben svegli e il nostro sguardo va ben oltre il tuo.
Quanto ai dogmi, l'unica cosa di sterile che c'è qui sono le fonti vergognose da cui ricavi le false accuse che posti.

Vedi, la Chiesa è fatta di santi e peccatori, perché è fatta di uomini.
Puoi vedere Francesco da Assisi e Madre Teresa di Calcutta oppure ci puoi vedere il malato che per sfogare le sue perversioni pedofile ha scelto di recitare il ruolo di sacerdote.
Te l'ho già detto, e qui io chiudo perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: vedi ciò che scegli di vedere, è una decisione tua!
 

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