News, Dati, Eventi finanziari La Chiesa deve pagare l'ici come i comuni cittadini? Si o no?

Io sono ateo e come me almeno il 15% della popolazione italiana.
Oramai, nel XXI secolo non ha più alcuna giustificazione che la Chiesa sia mantenuta dallo Stato italiano.
Deve invece essere mantenuta dai cattolici. Si deve fare una legislazione tipo quella tedesca.

Se sei cattolico paghi una tassa annuale. E puoi andare in Chiesa, fai i sacramenti, mandi i figli alle scuole cattoliche, ecc.

Se non lo sei non paghi e nemmeno puoi fare le cose sopra dette.

Mi sembra una soluzione molto semplice e che accontenta tutti.

sono pure daccordo, ma il tema del 3d è l'ICI e non l'8 x mille ; altra questione
 
la correlazione con l'ICI ce la vedi solo tu : giusto quello che pensavo, solo anticlericalismo, dell'equita' ve ne frega na mazza

Io sono ateo ed anticleralicale. E sono orgoglioso di esserlo.
Lascio a voi cattolici l'onore di essere sudditi del Vaticano e l'onere di mantenerlo.
 
la chiesa e' meglio che nn paghi la tassa sugli immobili...lo so' che puo' sembrare strano pischelli...ma la chiesa detenendo circa 30 000 edifici non pensate che fa' anche prezzo?se dovesse pagare le loro rendite calerebbero drasticamente e i valori degli immobili idem.....pensate pensate cari pischelli....la borsa non e' emozione e' logica!

il mercato immobiliare è completamente bloccato- fermo- e se calasse meglio così la bolla si sgonfia e riprendiamo a dar valore reale alle cose
 
Questo ossimoro qualifica definitivamente i tuoi interventi.
Parli di ciò che non conosci, convinto del contrario, nutrito dalla falsa stampa anticristiana di sinistra.
Pensa allora quel che ti piace pensare e vedi quel che ti piace vedere.

Gli ossimori servono anche a chiarire meglio i contrasti di coloro che hanno sterili certezze dogmatiche, che non consentono loro di informarsi a 360 gradi, anche questi sono ossimori?:D
Finanziamento indiretto
Al finanziamento diretto alla Cei, si aggiungono altre forme di finanziamento che, seppure indirette, costituiscono pur sempre un onere per le pubbliche finanze in primo luogo gli stipendi dei ministri di culto (insegnanti di religione cattolica nelle scuole e cappellani nelle caserme, nelle carceri e negli ospedali) impegnati per motivi pastorali in strutture pubbliche.

Gli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche costano circa mille miliardi l’anno. Nell’anno in corso sono a carico del bilancio della Pubblica Istruzione precisamente 976 miliardi per circa 20.000 insegnanti: 1415 nelle materne, a coprire 33.969 ore, 7.996 nelle elementari, a coprire 175.912 ore, e 10.486 insegnanti nelle medie inferiori e superiori.



ODIFREDDI: "LA CHIESA SMETTA DI PARLARE DEI POVERI E INCOMINCI A PAGARE QUALCOSA PER LORO, AMEN.":D:up:


pubblicata da Partigiani del Terzo Millennio il giorno venerdì 19 agosto 2011 alle ore 12.04


L’ottimo Massimo Gramellini, quello razionalista del “Buongiorno” mattutino su La Stampa (ce n’è anche un altro, per me meno ottimo: quello new age del romanzo L’ultima riga delle favole), ha posto un paio di giorni fa una domanda cruciale.
Il cardinal Sepe di Napoli aveva sollevato un’obiezione relativa allo spostamento della festività di San Gennaro alla domenica più vicina, sulla base della singolare scusa che l’abitudinario santo potrebbe finire col confondersi sul giorno del miracolo. Dopo alcune delle sue sempre divertenti osservazioni, Gramellini ha seriamente concluso così: “Ci piacerebbe approfittare della linea diretta per conoscere l’opinione del Santo anche sui 4 miliardi annui di esenzioni fiscali di cui la Chiesa italiana continua a godere persino su residenze e attività estranee al culto. Che sia questo il vero miracolo?”. Parole sante, verrebbe da dire.
Oggi il cardinal Bagnasco, che canta a Genova invece che a Napoli, ma sullo stesso spartito di Sepe, ha dichiarato papale papale (forse già sognando il prossimo conclave) a Radio anch’io: “Le cifre dell’evasione fiscale sono impressionanti”. E ha aggiunto: “Come credenti e comunità cristiana dobbiamo rimanere al richiamo etico che fa parte della nostra missione e fare appello alla coscienza di tutti perchè anche questo dovere possa essere assolto da tutti per la propria giusta parte”. Anche perchè, concludeva, così facendo “le cose sarebbero risolte”.
Dialogo fra sordi, si noterà. Perchè Gramellini suggeriva implicitamente che, in un momento di grave crisi economica, anche la Chiesa dovrebbe fare la sua “giusta parte”, spontaneamente o forzatamente, incominciando finalmente a pagare alcune delle indebite esenzioni fiscali che i governi di destra, di centro e di sinistra le hanno sempre ecumenicamente accordato. A Bagnasco, invece, non sembra essere passato per la testa che le esenzioni fiscali di cui gode la Chiesa sono semplicemente una versione legalizzata, e dunque doppiamente vergognosa, delle evasioni fiscali a cui giustamente si riferiva.
Naturalmente, sappiamo tutti che è più facile vedere la pagliuzza (si fa per dire) negli occhi altrui, che la trave nella propria. Ma proprio perchè è così, dovremmo essere noi a far notare alla Chiesa la trave fiscale che essa fa gravare sulle nostre spalle. E a liberarcene una volta per tutte, incominciando a far pagare ai preti e ai cardinali la prima tranche della “tassa di Robin Hood”. Perchè, soprattutto oggi che banche e industrie sono in difficoltà, l’unico vero ricco rimasto è proprio la Chiesa. Ed è giunta l’ora che essa smetta di parlare dei poveri, e incominci a pagare qualcosa per loro. Amen.
 
Io sono ateo ed anticleralicale. E sono orgoglioso di esserlo.
Lascio a voi cattolici l'onore di essere sudditi del Vaticano e l'onere di mantenerlo.


Tutte le religioni che sono fondamentaliste, oscurano la civiltà rallentando il progresso dei popoli che ne sono dogmaticamente subdoli, non accorgendosi che coloro che "predicano bene e razzolano male":Dsono i peggiori; il,mese scorso quando ho visto la foto di Demagistris che baciava la teca, in ossequio al presunto miracolo del sangue:Dho visto l'ennesima sottomissione della politica italiana alla Chiesa.

Io stimo tutti coloro che hanno dubbi mentre diffido di coloro che sono impregnati di ...certezze.:cool:
 

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Perchè i costi delle religioni devono essere sostenuti, anche da coloro che non le professano?:cool::eek:


Anche l’esenzione ICI alla Chiesa (e non solo) è un costo della politica

Peraltro, anche questa esenzione – e per “questa” si intende ciò che è diventata, non ciò che doveva essere – è ormai un costo della politica, che il contribuente paga ad un sistema di rapporti (di relazione, di consenso, di potere) di cui la Chiesa è una parte, e certo non il tutto, ma di cui sembra mettersi d’impegno per apparire l’unica ad avere approfittato.
Con i costi della Chiesa ci faremmo un’altra manovra

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Premessa: parto dall’assunto che le spese di tutte le religioni dovrebbero sostenerle chi le professa.

In Italia ciò non accade per tutta una serie considerevole di leggine e normative emanate “a favore della fede” pagando, o agevolando, le comunità della fede anziché i fedeli stessi. Al momento pare che nessuno sappia quanto sia prospero il “mercato” delle esenzioni e dei benefici che la chiesa cattolica riceve – direttamente o indirettamente tramite gli enti locali – dallo Stato italiano. Questo non significa che le altre religioni non ne beneficino, significa solamente che il rapporto tra Santa Sede, CEI, ordini e movimenti religiosi cattolici, associazionismo cattolico, eccetera, e le altre fedi è di circa 100.000 a 1.

Nessuno conosce i costi sostenuti dallo Stato verso la religione cattolica, e non perché non possono venir resi pubblici, bensì perché nessuno li vuole rendere pubblici. Non li rendono pubblici né la Conferenza Episcopale Italiana, né lo Stato italiano.
L’UAAR – l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – ha deciso di dar vita ad una piattaforma chiamata “I costi della Chiesa in cui l’obiettivo è di presentare una stima di massima che sia la più attendibile e accurata possibile, citando estesamente le fonti e utilizzando metodologie trasparenti. Il compito non è facile perché le cifre di cui parliamo, diversi miliardi di euro, sono per lo più ignote sia allo Stato che alla chiesa. Con tutto ciò, l’UAAR, si è messa di buona lena ed ha esaminato delibere, capitoli di spesa, bilancio dello Stato e quelli di tutte le Regioni, le Province, i Comuni, gli enti pubblici, le società a partecipazione pubblica che in un modo o nell’altro hanno a che fare con la chiesa cattolica.
Il risultato scaturito è devastante per le casse statali, ma soprattutto per noi italiani che l’Ici le tasse e le imposte le paghiamo regolarmente senza battere ciglio.
La stima aggiornata dei costi della Chiesa è di oltre 6 miliardi di euro.
 
Ultima modifica:
io porrei il quesito in modo diverso...
Escluso i luoghi di culto, il restante patrimonio immobiliare della curia deve pagare l'ICI???
io direi di si...
non dimentichiamoci che equivale a ca il 20% del patrimonio immobiliare italiano e che spesso sono donazioni di cittadini italiani.
 

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