Questo ossimoro qualifica definitivamente i tuoi interventi.
Parli di ciò che non conosci, convinto del contrario, nutrito dalla falsa stampa anticristiana di sinistra.
Pensa allora quel che ti piace pensare e vedi quel che ti piace vedere.
Gli ossimori servono anche a chiarire meglio i contrasti di coloro che hanno sterili certezze dogmatiche, che non consentono loro di informarsi a 360 gradi, anche questi sono ossimori?
Finanziamento indiretto
Al finanziamento diretto alla Cei, si aggiungono altre forme di finanziamento che, seppure indirette, costituiscono pur sempre un onere per le pubbliche finanze in primo luogo
gli stipendi dei ministri di culto (insegnanti di religione cattolica nelle scuole e cappellani nelle caserme, nelle carceri e negli ospedali) impegnati per
motivi p
astorali in strutture pubbliche.
Gli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche costano circa mille miliardi l’anno. Nell’anno in corso sono a carico del bilancio della Pubblica Istruzione precisamente
976 miliardi per circa
20.000 insegnanti:
1415 nelle materne, a coprire 33.969 ore,
7.996 nelle elementari, a coprire 175.912 ore, e
10.486 insegnanti nelle medie inferiori e superiori.
ODIFREDDI: "LA CHIESA SMETTA DI PARLARE DEI POVERI E INCOMINCI A PAGARE QUALCOSA PER LORO, AMEN."
pubblicata da
Partigiani del Terzo Millennio il giorno venerdì 19 agosto 2011 alle ore 12.04
L’ottimo Massimo Gramellini, quello razionalista del “Buongiorno” mattutino su
La Stampa (ce n’è anche un altro, per me meno ottimo: quello
new age del romanzo
L’ultima riga delle favole), ha posto un paio di giorni fa una domanda cruciale.
Il cardinal Sepe di Napoli aveva sollevato un’obiezione relativa allo spostamento della festività di San Gennaro alla domenica più vicina, sulla base della singolare scusa che l’abitudinario santo potrebbe finire col confondersi sul giorno del miracolo. Dopo alcune delle sue sempre divertenti osservazioni, Gramellini ha seriamente concluso così: “Ci piacerebbe approfittare della linea diretta per conoscere l’opinione del Santo anche sui 4 miliardi annui di esenzioni fiscali di cui la Chiesa italiana continua a godere persino su residenze e attività estranee al culto. Che sia questo il vero miracolo?”. Parole sante, verrebbe da dire.
Oggi il cardinal Bagnasco, che canta a Genova invece che a Napoli, ma sullo stesso spartito di Sepe, ha dichiarato papale papale (forse già sognando il prossimo conclave) a
Radio anch’io: “Le cifre dell’evasione fiscale sono impressionanti”. E ha aggiunto: “Come credenti e comunità cristiana dobbiamo rimanere al richiamo etico che fa parte della nostra missione e fare appello alla coscienza di tutti perchè anche questo dovere possa essere assolto da tutti per la propria giusta parte”. Anche perchè, concludeva, così facendo “le cose sarebbero risolte”.
Dialogo fra sordi, si noterà. Perchè Gramellini suggeriva implicitamente che, in un momento di grave crisi economica, anche la Chiesa dovrebbe fare la sua “giusta parte”, spontaneamente o forzatamente, incominciando finalmente a pagare alcune delle indebite esenzioni fiscali che i governi di destra, di centro e di sinistra le hanno sempre ecumenicamente accordato. A Bagnasco, invece, non sembra essere passato per la testa che le esenzioni fiscali di cui gode la Chiesa sono semplicemente una versione legalizzata, e dunque doppiamente vergognosa, delle evasioni fiscali a cui giustamente si riferiva.
Naturalmente, sappiamo tutti che è più facile vedere la pagliuzza (si fa per dire) negli occhi altrui, che la trave nella propria. Ma proprio perchè è così, dovremmo essere noi a far notare alla Chiesa la trave fiscale che essa fa gravare sulle nostre spalle. E a liberarcene una volta per tutte, incominciando a far pagare ai preti e ai cardinali la prima
tranche della “tassa di Robin Hood”. Perchè, soprattutto oggi che banche e industrie sono in difficoltà, l’unico vero ricco rimasto è proprio la Chiesa. Ed è giunta l’ora che essa smetta di
parlare dei poveri, e incominci a
pagare qualcosa per loro.
Amen.