Val
Torniamo alla LIRA
Allora caro governo monti.
-per le retribuzioni dei magistrati, dei dirigenti statali e quant'altro sono incostituzionali i blocchi
- mentre è lecito e doveroso tassare i poveri diavoli, giusto per dimostrare una volta di più chi comanda e chi sottostà.
Oltre a detrazioni e deduzioni fiscali, nella Legge di Stabilità altre “sorprese” sono in serbo. Si stringe la cintura anche su una serie di rendite che erano finora sfuggite a tassazione. Come i soldi riscossi in caso di morte per le assicurazioni sulla vita. Ma anche, scrive oggi Mario Sensini sul Corriere della Sera, di pensioni e indennità di accompagno per invalidi, di guerra, assegni previdenziali reversibili, tredicesime e indennità dei ciechi civili. Nel mirino, aggiunge il Corriere, anche le pensioni dei militari ei soprassoldi legati alle medaglie al valor militare.
D’ora in poi chi beneficia di queste prestazioni e ha già redditi superiori ai 15 mila euro dovrà inserire gli assegni nella dichiarazione Irpef e sottoporli all’imposta:
-per le retribuzioni dei magistrati, dei dirigenti statali e quant'altro sono incostituzionali i blocchi
- mentre è lecito e doveroso tassare i poveri diavoli, giusto per dimostrare una volta di più chi comanda e chi sottostà.
Oltre a detrazioni e deduzioni fiscali, nella Legge di Stabilità altre “sorprese” sono in serbo. Si stringe la cintura anche su una serie di rendite che erano finora sfuggite a tassazione. Come i soldi riscossi in caso di morte per le assicurazioni sulla vita. Ma anche, scrive oggi Mario Sensini sul Corriere della Sera, di pensioni e indennità di accompagno per invalidi, di guerra, assegni previdenziali reversibili, tredicesime e indennità dei ciechi civili. Nel mirino, aggiunge il Corriere, anche le pensioni dei militari ei soprassoldi legati alle medaglie al valor militare.
Tutte queste prestazioni non saranno più esentasse, come oggi, ma sottoposte all’imposizione progressiva dell’Irpef per tutti i contribuenti che dichiarano oltre 15 mila euro annui lordi. I tagli interessano una platea molto vasta di cittadini. Solo le prestazioni dell’Inps legate all’invalidità sono 2 milioni e 733 mila. L’importo medio è piuttosto modesto, 404 euro mensili, ma le cifre in ballo sono impressionanti: pensioni e assegni di invalidità costano 3,8miliardi di euro l’anno, le indennità di accompagnamento raggiungono addirittura i 12,9 miliardi di euro l’anno. Ed è proprio lì che i tagli (e i conseguenti risparmi) saranno più consistenti.
La Cgia di Mestre intanto ha appena aggiornato i suoi conti su quanto costerà l’effetto combinato di taglio dell’Irpef, aumento dell’Iva e defalcata di detrazioni e deduzioni:
D’ora in poi chi beneficia di queste prestazioni e ha già redditi superiori ai 15 mila euro dovrà inserire gli assegni nella dichiarazione Irpef e sottoporli all’imposta:
Il tetto dei 15 mila euro di reddito vale anche per continuare a godere dell’esenzione fiscale prevista da una legge del 1973 sui «capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita». Le somme versate dalle compagnie assicurative a titolo di capitale, per chi dichiara oltre 15 mila euro, saranno dunque sottoposte «all’imposta sul reddito delle persone fisiche e alle imposte locali sui redditi». Perdono l’esenzione fiscale, sempre per i contribuenti con i redditi oltre il limite, le pensioni privilegiate militari, ovvero quelle riconosciute ai militari di leva invalidi per cause di servizio, che finora erano esenti in quanto considerate “risarcitorie”.