LA CURVA PiU' BELLA CHE UNA DONNA PUO' AVERE...

E chi è il "cervello" dell'emendamento ?

Si tratta di un emendamento, riformulato, con prima firmataria la deputata M5s Roberta Lombardi, che prevede “l’istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale” secondo appositi protocolli di intesa. Quindi contattando il 112, questo lo scopo, la chiamata verrebbe poi smistata ai diversi comparti di emergenza (sanità, sicurezza, ambiente). Sul territorio oggi sarebbero già presenti forme di sperimentazione del numero unico di emergenza.
 
Questo qualcosa di buono cerca di proporlo, ma ......le caste resistono.

ROMA - “Le regole del sistema contributivo consentono una certa flessibilità in uscita”
lo dice il presidente dell’Inps Tito Boeri http://www.blitzquotidiano.it/economia/pensioni-anticipo-meno-soldi-boeri-inps-2222605/nel corso della presentazione del rapporto annuale dell’Istituto.

“Flessibilità sostenibile – sottolinea Boeri – significa che chi va in pensione prima deve spalmare il montante contributivo su più mesi rispetto a chi va in pensione più tardi. Crediamo sia giusto chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso le pensioni più flessibili”.
 
“Ci aspettavamo che si trattasse della bravata di qualche giovane, ma non avremmo mai pensato a due bambini non ancora in età scolare. Questo fa riflettere tutti. Inutile accanirsi contro bambini così piccoli, su cui invece la famiglia avrebbe dovuto vigilare e colpevolmente non lo ha fatto. Mi impegno a parlare io stesso con i genitori per fare capire quanto il gesto sia stato grave e per esigere il completo risarcimento dei danni provocati. È poi veramente incomprensibile come, a fronte di un evento svoltosi intorno alle 20.30 di sabato sera, nessuno dei tanti che evidentemente erano presenti in piazza Duomo si sia potuto accorgere di nulla e non abbia quindi segnalato l’accaduto. Se il vetro è stato rotto dai bambini, gli adulti non fanno sicuramente una figura migliore nella vicenda”.
 
ROMA – “I numeri di Expo? – scrive Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano -Ora sono diventati un problema politico. Posto a muso duro dal presidente del consiglio comunale di Milano, Basilio Rizzo, che ha mostrato di non credere alle cifre sui visitatori diffuse dal commissario Expo Giuseppe Sala”.
Non si tratta più soltanto dello scostamento tra previsioni e realtà già segnalato dal Fatto Quotidiano: Sala ha dichiarato che nei primi due mesi dell’esposizione gli ingressi sono stati 6 milioni (2,7 a maggio e 3,3 a giugno), quindi 2,8 milioni in meno di quanto previsto nei documenti di Expo Spa (8,8 milioni, 4,1 a maggio e 4,7 a giugno), pari al -30 per cento. No, sono le stesse cifre di Sala a essere ora messe in dubbio: sono irragionevoli, troppo alte rispetto ai dati dei trasporti.
Il ragionamento è semplice. Sala sostiene che gli ingressi sono in media 100 mila al giorno, per fare 6 milioni in due mesi. Ma l’Atm (l’azienda dei trasporti milanesi) porta ad Expo 30 mila persone il sabato e circa 25 mila gli altri giorni. “Le altre come arrivano?”, si chiede Rizzo.

Poche in auto: i parcheggi sono in gran parte vuoti, tanto che i vertici Expo si stanno ponendo il problema di come evitare il pagamento di una penale di 3 milioni alla società che li gestisce, Arriva/Deutsche Bahn, se nei sei mesi non saranno raggiunti gli 11 mila euro d’incassi.

Poche in pullman e poche in treno, tanto che alla società regionale Trenord sono preoccupati per aver rafforzato il servizio per avere le carrozze semivuote.

I conti dunque non tornano. Anche raddoppiando generosamente i numeri Atm, si arriva a 3,5 milioni di visitatori nei primi due mesi. Si fatica a ipotizzare che possano arrivare a 4 milioni. Sala si è inventato oltre 2 milioni di ingressi in più?
Il commissario continua a esibire un incrollabile ottimismo: “La gente viene perché si è divertita e interessata ed il passaparola sta funzionando”.
Lo sostiene il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che però ha smesso di sparare cifre: “Expo sta andando benissimo, ci sono tanti leader ma anche tanti cittadini e turisti” (…).
 
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:lol::lol::lol:
L’articolo di Italia Oggi: Da un lato, i dipendenti delle Province, pure di quelle minuscole e con meno abitanti di un capoluogo, sono ancora al loro posto, perché non li si può certo lasciare a casa. Solo i politici sono stati fatti sloggiare, con grande giubilo dei renziani convinti così, con un risparmio di qualche centinaio di milioni di euro, di aver risolto i problemi della spesa pubblica italiana.

Dall’altro lato però, le competenze in capo alle Province ancora non si è capito che fine sono destinate a fare. E ogni Regione si comporta un po’ come gli pare, anche perché da Roma non arrivano indicazioni precise.


Ma tant’è, fin qui siamo all’ordinaria amministrazione, nel senso che prima che questo ente scompaia del tutto ne deve passare di acqua sotto i ponti, senza dimenticare poi che i politici e burocrati italiani si sono pure inventati il suo degno erede, ossia le Unioni dei Comuni.


Tuttavia, succede anche che ci sia chi decide di riabilitare quelle stesse Province che il governo aveva promesso di sopprimere.

Prendiamo il caso della Sardegna; lì la giunta guidata dall’economista Francesco Pigliaru del Pd sta studiando un progetto di legge regionale per la riorganizzazione degli enti locali che prevede la rinascita delle 4 storiche Province sarde: Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano.


L’assessore Cristiano Erriu, presidente dell’Anci Sardegna ed esponente vicino al mondo della cooperazione bianca, sta incontrando i consiglieri della maggioranza di centrosinistra per illustrargli i dettagli di un provvedimento che andrà in votazione nel prossimo mese di settembre.

L’ultimo incontro è stato condiviso con il presidente della commissione Riforme, Francesco Agus di Sel.

Tra i capisaldi, c’è proprio la riassegnazione di competenze quali la manutenzione delle scuole, delle strade provinciali, i trasporti e l’ambiente alle 4 ex amministrazioni provinciali, pronte a resuscitare e a rimettersi in moto dopo essere state riesumate.


Per sopprimerle servirebbe infatti un intervento dello Stato con legge costituzionale, ma a quanto pare non è questo il momento di pensarci (…).
 
E chi è il "cervello" dell'emendamento ?

Si tratta di un emendamento, riformulato, con prima firmataria la deputata M5s Roberta Lombardi, che prevede “l’istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale” secondo appositi protocolli di intesa. Quindi contattando il 112, questo lo scopo, la chiamata verrebbe poi smistata ai diversi comparti di emergenza (sanità, sicurezza, ambiente). Sul territorio oggi sarebbero già presenti forme di sperimentazione del numero unico di emergenza.

giorno a tutti.. è una cosa così assurda eliminare un po di sprechi ?

forse non siamo capaci di fare una cosa per bene e quindi dobbiamo sempre sprecare soldi ? se non sappiamo organizzare una cosa così semplice nel XXI secolo...altro che africa :-o:wall:

del resto avere una classe politica che non capisce neanche quello che vota, di cosa ci vogliamo lamentare ?
 
Ne hanno buttati di sassi....e nessuno è intervenuto ?

5 e 6 anni ? chissà cosa faranno da grandi :D
 

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Pilu, dai non fare finta di non capire.
Per te sarebbe uno spreco telefonar ai Carabinieri per ricevere assistenza dai Carabinieri e telefonare al 118 per avere una croce rossa ?

Ma dai. Questo sarebbe lo spreco ?
Lo spreco è tutto ilgiro delle centrali operative regionali che verrannomesse in piedi e tutto lo spreco di tempo - utile per il soccorso - che verrà perso.

Gli sprechi sono da altre parti.
Questa si chiama "organizzazione" ...meglio...si chiamava.
 
La maggioranza di governo traballa. Traballa eccome. La riforma della scuola ha già lacerato il Pd. Il ddl Boschi sul nuovo Senato rischia di sancire una nuova lacerazione nel partito del presidente del Consiglio. Ora è arrivato anche il caso Grecia a terremotare il governo. Il premier-segretario continua a tenere i piedi in due scarpe: flirta con la Merkel (che però non lo invita mai nei vertici che contano) e strizza l'occhio a Tsipras. La posizione ondivaga è il frutto della maggioranza eterogenea. Se il Renzi si spinge troppo verso Atene, facendo davvero l'uomo di sinistra, rischia di perdere per strada quella fetta di Area Popolare ed ex montiani legati a Bruxelles e alla Bce. Se invece si appiattisce troppo sulle posizioni del governo tedesco, come è accaduto durante la visita a Berlino della scorsa settimana, si scopre a sinistra e la fronda interna al Pd aumenta. Già Civati e Fassina sono usciti e altri potrebbero seguirli. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, proprio sulla crisi greca, ci sarebbero ben 55 deputati e 25-30 senatori della sinistra dem pronti a voltare le spalle a Renzi per costruire una forza politica di sinistra che si ispiri proprio alle idee di Tsipras. Un vero e proprio incubo per il presidente del Consiglio, che spera ardentemente in una soluzione in tempi rapidi, prima che la bufera si abbatta anche sull'Italia.
 

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