La demagogia sulla tassazione delle rendite finanziarie

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Diciamolo, pagare le tasse non piace a nessuno e sarebbe assai facile per noi qualificare la proposta di alzare le imposte sulle rendite finanziarie (pudicamente dicono "armonizzare", ma si tratta ovviamente di un eufemismo) come una ingiustizia nei confronti dei piccoli risparmiatori.

Francamente non condividiamo né le argomentazioni di buona parte dell'Unione né della Casa della Libertà.
Vediamo perché.

1. La tassazione delle rendite finanziarie, in Italia è bassa.
Diciamo subito che l'aliquota del 12,5% si colloca, rispetto agli altri Paesi europei nella fascia medio-bassa, non la più bassa, ma certamente fra le più basse. In alcuni Paesi (anche importanti come la Gran Bretagna) i rendimenti finanziari si portano direttamente nella dichiarazione dei redditi, come accade negli Stati Uniti. La tassazione, quindi, è progressiva in base al totale dei propri redditi. In questi Paesi (non parliamo di Cuba, parliamo di Stati Uniti ed Inghilterra, le due piazze finanziarie più importanti del pianeta) le rendite finanziarie vengono tassate con l'aliquota più alta prevista per il proprio reddito.
Nella maggior parte degli altri Paesi europei, vige un sistema (alquanto variegato) di tassazione separata con una sola aliquota (spesso vi è la possibilità, come in Italia, di scegliere fra tassazione separata o regime della dichiarazione). L'aliquota varia, ma solo in rari casi è inferiore al 12,5% dell'Italia. Più spesso si trova tra il 15 ed il 25 per cento. Per quanto riguarda i Paesi più importanti e confrontabili con l'Italia, detto della Gran Bretagna, Francia e Germania, l'aliquota per la tassazione separata è molto più alta della nostra (in Germania al 31,65% – ma vi è una soglia per l'imponibile – in Francia del 27%).
Chi segue queste cose sa benissimo che buona parte della Cdl, durante la passata legislatura ha pensato a lungo alla possibilità di "armonizzare" (come dicevano anche loro, ci riferiamo in particolare ad AN e UDC) le rendite finanziarie e nessuno trovava scandaloso innalzare l'aliquota.
Oggi si scandalizzano solo perché è stato proposto dalla parte opposta.

2. I grandissimi capitali non saranno toccati da un innalzamento dell'aliquota.
E' demagogico, da parte dell'Unione, dire che vogliono tassare le grandi rendite finanziarie.
Da tempo, "le grandi rendite finanziarie" sono realizzate attraverso strumenti giuridici che consentono una "elusione/evasione" dell'imposta.
I vari Ricucci della situazione hanno tutti una catena di società estere (lussemburghesi, irlandesi, ecc.) che a loro volta fanno capo a trust aventi sedi in paradisi fiscali attraverso cui realizzano plusvalenze finanziarie in modo da aggirare totalmente qualunque imposta.
C'è da dire, anche, che queste strutture, normalmente, vengono realizzate non tanto per eludere l'imposta sulle rendite finanziarie quanto per la volontà di segregare il patrimonio contro qualunque possibile aggressione da parte di possibili creditori oppure perché desiderano disporne liberamente senza i vincoli delle varie leggi sulla successione, sulla separazione, ecc. (non parliamo, in questa sede, dell'uso criminoso di questi strumenti, che pure esiste).
Ovviamente quanto si progettano queste strutture, che hanno dei costi, si considerano anche i vantaggi fiscali che se ne possono trarre. E' evidente che un innalzamento dell'imposizione fiscale può diminuire leggermente la soglia di convenienza. E' un fatto, comunque, che i grandi patrimoni (parliamo di patrimoni superiori a 5/10 milioni di euro) non verranno affatto toccati né dall'aumento dell'aliquota per le rendite finanziarie, né dall'imposta di successione.

3. E' necessaria una semplificazione del metodo di calcolo dell'imposta.
Il problema dell'attuale tassazione delle rendite finanziarie, oggi, non è certamente il livello dell'aliquota, ma il meccanismo di calcolo che è – a tratti – folle.
Basti pensare all'artificiosa distinzione fra redditi da capitale e redditi diversi che implica una serie di "perversioni" fiscali per i quali un investitore paga tasse anche se non realizza nessuna rendita effettiva dal proprio portafoglio finanziario complessivamente considerato (solo perché la parte con la quale ha subito perdite non è compensabile con quella su chi ha guadagnato).
Non parliamo poi della tassazione dei fondi comuni d'investimento di diritto italiano e della differenza rispetto agli altri fondi comuni. I fondi di diritto italiano sono ingiustamente penalizzati sotto vari aspetti.
Riteniamo che un progressivo innalzamento dell'aliquota in cambio di una razionalizzazione del sistema di calcolo sarebbe una cosa utile.


I politici, lo sappiamo, mentono per professione: specialmente in campagna elettorale. Di qualche politico in particolare abbiamo compreso, con l'esperienza, che ha la menzogna talmente connaturata con il proprio carattere che mentirebbe anche se gli chiedessero cosa ha mangiato per colazione: si tratta di soggetti che hanno dimostrato di non avere convinzioni politiche, ma solo convenienze.
L'Unione ha fatto un errore madornale ad introdurre il tema nel programma elettorale. Queste sono cose che si fanno e non si annunciano. Ha fatto un doppio errore quando i vari politici hanno iniziato un balletto di proposte, smentite, controproposte relative alle modalità della presunta riforma della tassazione sulle rendite finanziarie.
Purtroppo dobbiamo constatare ancora una volta che, a destra come a sinistra, si cerca di sopperire con la demagogia alla mancanza di capacità politica.



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giuseppe.d'orta ha scritto:
La tassazione, quindi, è progressiva in base al totale dei propri redditi. In questi Paesi (non parliamo di Cuba, parliamo di Stati Uniti ed Inghilterra, le due piazze finanziarie più importanti del pianeta) le rendite finanziarie vengono tassate con l'aliquota più alta prevista per il proprio reddito.
.


Sarebbe interessante sapere a quanto ammonta l'aliquota piu' alta prevista per il proprio reddito in queste due nazioni (USA e UK).
Sarebbe altresi' interessante avere una mappa con le varie imposte sui guadagni di borsa nei vari paesi del mondo.
Ad esempio , chi ha un' imposta inferiore a quella italiana ?
Trovo difficile immaginare che in Germania , dove la pressione e' nell' ordine del 32% :eek: :rolleyes: ...., ci siano persone che vivono di trading, sicuramente non e' esattamente cosi' come vogliono dipingercelo questo quadro, ci saranno sgravi di altro genere.
 
non mi e' piaciuto questo messaggio

sembra schierato a sinistra, obiettivita' centra poco, avrei preferito in un forum di finanza non riceverai mai simile email.


mia opinione...

grazie
 
L'inserimento dei redditi finanziari in denuncia dei redditi comporterebbe sicuramente un deciso allargamento delle base imponibile e procurerebbe un maggior gettito, le cui conseguenze sarebbero:

-una riduzione delle aliquote progressive Irpef, quindi una implicita detassazione dei redditi da lavoro;
-la possibilità di "alleggerire" il peso delle imposte indirette, con la conseguenza di esercitare la democrazia anche in termini fiscali

...ma, poi come la mettiamo con gli accertamenti, dato che da oltre 30 anni si parla di combattere l'evasione fiscale, ma oltre a parlarne non si fa nulla di concreto ?

Ciao :)
 
Permettemi di dissentire...

Punto primo: un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie è a tutti gli effetti una patrimoniale visto che le persone che vivono di trading sono molto poche, le altre investono in borsa per non farsi erodere soldi dall'inflazione (ritengo che sia almeno al 3%)

Punto secondo: la contropartita mi lascia perplesso, ovvero la riduzione del cuneo fiscale...Anche se sento dire che i conti pubblici sono veramente malmessi e quindi dubito che l'incremento del gettito venga redistribuito oppure se non fosse vera questa accusa, si procederà con il solito sistema di distribuire soldi a pioggia per stimolare l'economia di certe aree.

Punto terzo: non ho nulla contro un aumento della tassazione, almeno in linea di principio, purché non venga spesa per aumentare gli stipendi di boiardi di stato, dei loro valletti e quant'altro pseudo burocratico e inefficiente. E sono pronto a scommettere che questo sarà l'impiego che verranno fatti dei soldi raccolti. Ora qualsiasi atto fatto da un governo di centrodestra farebbe scendere in piazza milioni di persone, mentre, visto che già è successo, qualsiasi cavolata fatta da un ipotetico governo di centrosinistra susciterà il plauso di chiunque. Non mi stupisce l'accoglienza.

Punto quarto: vorrei proprio capire l'impatto che questo può avere sui mercati finanziari italiani e sui titoli di stato, almeno qualsiasi stima è tutta da dimostrare sia in un senso che nell'altro

Punto quinto: come già evidenziato in un precedente post, quest'idea di aumentare la tassazione delle rendite finanziarie evidenzia che forse sia alla fine del rialzo del mercato

Punto sesto: si aumenterà ulteriormente il divario tra ricchissimi e poveri, quindi va considerata a tutti gli effetti una politica non in sintonia con gli ideali di un governo di centrosinistra, e peraltro sfido chiunque a dimostrare che esista un solo partito di sinistra in Italia

Punto settimo: su questa campagna elettorale e anche sulle precedenti la penso esattamente come Tayllerand.....

Scusatemi per il lungo post, ma spero che ci sia almeno qualuno "disallineato" dalle odi del centrosinistra e del centrodestra.
 
in germania x esempio chi tiene titoli x un tot di tempo paga 0 di imposta,al 30% vengono puniti solo alcuni intenti speculativi.cmq nn si può paragonare una entrata incerta come la borsa a una certa come il reddito da lavoro.inoltre ricordiamoci che la borsa è in pratica un gioco a somma 0 e pensare di ridurre altre tasse utilizzando le entrate del capital gain è a dir poco poco assurdo,nessuno che si fa chiamare'professore' sarebbe in grado di dire una cretinata simile. :eek:
 
filipino ha scritto:
mia opinione...


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