La fusione fredda è una realtà anche grazie alla ricerca italiana

Originalmente inviato da Hattori-Hanzo
Eh eh eh ... 25 KWh per produrre per elettrolisi 4 g. (o forse meno) di H2 e comprimerli a 162 bar?
Stai scherzando vero?
wink.gif

Questa mi era sfuggita ..... non ho fatto considerazioni quantitative perche` non abbiamo i dati di fonte attendibile (da una commissione riconosciuta, non da un travel report) e con tutte le condizioni al contorno. Facevo solo notare che bisogna pure considerare l'energia di produzione dell'idrogeno e la sua compressione ..... 25kWh termici ? Con una stufa in giro nel laboraTorio collegata all'apparato ...... mi appello a S.Tommaso !
biggrin.gif

Quantitativamente.
Per quello che hanno riportato, ripeto che qualitativamente il tutto lascia molto a desiderare e se non da bocciare e` quantomeno da qui ingiudicabile. preso da altro forum
 
Originalmente inviato da Hattori-Hanzo
Eh eh eh ... 25 KWh per produrre per elettrolisi 4 g. (o forse meno) di H2 e comprimerli a 162 bar?
Stai scherzando vero?
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Questa mi era sfuggita ..... non ho fatto considerazioni quantitative perche` non abbiamo i dati di fonte attendibile (da una commissione riconosciuta, non da un travel report) e con tutte le condizioni al contorno. Facevo solo notare che bisogna pure considerare l'energia di produzione dell'idrogeno e la sua compressione ..... 25kWh termici ? Con una stufa in giro nel laboraTorio collegata all'apparato ...... mi appello a S.Tommaso !
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Quantitativamente.
Per quello che hanno riportato, ripeto che qualitativamente il tutto lascia molto a desiderare e se non da bocciare e` quantomeno da qui ingiudicabile. preso da altro forum

Io la seguo forse sarà una bufala o forse solo pecorino :D
ma lo scopo del thread e informare poi agli scienziati la verifica e all'impernditore (se vero e non un pacco) auguro di predere il posto del ragazzo di Facebook
cmq grazie al celo la ricreca non si ferma
 
Fusione fredda: il 1° ottobre il primo reattore in Grecia


di Susanna Grego
La fusione fredda è diventata una realtà. L’esperimento condotto qualche mese fa presso l’università di Bologna pare proprio che funzioni: è arrivata anche l’approvazione dalla Nasa americana, tramite Dennis Bushnell, scienziato capo dell’agenzia, che spiega però che si tratta in realtà di qualcosa di leggermente diverso: di una reazione nucleare a bassa energia, chiamata Lern, le cui basi teoriche furono gettate vent’anni fa dai due scienziati americani Widom e Larson. Per fusione fredda invece si intende precisamente un processo che dovrebbe produrre reazioni di tipo nucleare attraverso lo scontro degli atomi a temperature molto inferiori rispetto alla classica fusione nucleare a caldo. La cosa più curiosa è che i due scienziati non sono ancora in grado di spiegare del tutto da un punto di vista teorico cosa succede nel corso della reazione a bassa energia.
Ma poco importa: il 1° ottobre prossimo verrà attivato il primo reattore a fusione fredda. Non in Italia però: sarà la Grecia a utilizzare per prima lo sfruttamento dell’invenzione che, pur fatta a Bologna, non ha trovato in Italia i finanziatori. Una società greca, la Defkalion green Tecnology, impresa di cui ChristosStremmenos, scienziato ed ex ambasciatore, è vicepresidente, dopo aver acquistato i diritti di sfruttare l’invenzione, metterà in funzione il primo reattore da 1 MW in collaborazione con gli Stati Uniti e la Cinaa Xanthi, un paese nel nord della Grecia, con un investimento di 200 milioni di euro, per la creazione dell’unità industriale dove si produrranno apparecchiature per la produzione di energia termica ed elettrica a basso costo.
Le reazioni a bassa energia sono molto promettenti come energie alternative, infatti sono in cima alla lista di tecnologie emergenti come i pannelli solari, le sorgenti geo-termiche, le turbine eoliche e i supercondensatori. «La più interessante fra tutte è proprio questa aveva – ha detto Bushnell durante un’intervista - Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori». Forse le dichiarazioni di Bushnell spingeranno molti altri ricercatori ad avventurarsi in questo campo di ricerca, aprendo nuove strade verso la produzione di energia pulita ad impatto zero per tutta la società contemporanea.
 
Mentre i politici italioti si stanno ancora chiedendo:"ma sarà vero?"


da Fusione fredda - Perché in Grecia e non in Italia? | Villaggio Globale
Lunedì 06 Giugno 2011 Le scelte energetiche Fusione fredda - Perché in Grecia e non in Italia?
fusione%20fredda1.jpg
Mentre il primo impianto da 1 MW sarà inaugurato a ottobre con la collaborazione delle grandi potenze (americana e sembra anche cinese), in Italia ci si accapiglia sul Nucleare Sì Nucleare No. È tempo di diventare un Grande paese: i suoi pionieri non possono essere lasciati soli o mandati via ancora una volta

Giovanni Degli Antoni, Vincenzo Valenzi
 

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