la Germania è il canarino nella miniera (7 lettori)

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Merkel § Hollande, i truffatori di Minsk​

Maurizio Blondet 17 Aprile 2024

Il crimine contro la pace di Angela Merkel e François Hollande​

di Thierry Meyssan
Si è aperta una polemica a proposito delle mie analisi sulla responsabilità personale dell’ex cancelliera Angela Merkel e dell’ex presidente François Hollande nella guerra in Ucraina. I miei colleghi sostengono abbia inventato tutto e che Merkel e Hollande sono innocenti: non farei che diffondere la disinformazione russa.
Questa controversia non è irrilevante: chi mi confuta cerca di discolpare i nostri esponenti politici e si mette al servizio della versione occidentale della guerra in Ucraina, giustificandola.
Ecco perciò i fatti e i documenti su cui poggiano le mie affermazioni. Giudicate voi.

CRIMINI CONTRO LA PACE​

Il 28 dicembre 2022, a Parigi, il presidente Hollande ha rilasciato un’intervista a Théo Prouvost del Kyiv Independent [2] , che i miei contestatori confondono con lo sketch che ne hanno tratto gli umoristi russi Vovan e Lexus [3]. Nell’intervista, l’ex presidente francese dichiara di riconoscersi nelle affermazioni rilasciate alcuni giorni prima a Die Zeit [4] in cui l’ex cancelliera tedesca Merkel asseriva di aver firmato gli Accordi di Minsk non per proteggere le popolazioni del Donbass e far finire la guerra del governo di Kiev contro di loro, ma per dare tempo all’Ucraina per armarsi. François Hollande confessa esplicitamente: «Sì, Angela Merkel ha ragione. Gli Accordi di Minsk hanno fermato l’offensiva russa per un certo tempo. Ciò che davvero importava era vedere come l’Occidente avrebbe sfruttato questa tregua per impedire ogni nuovo tentativo russo».

Le affermazioni di Angela Merkel e di François Hollande sono state confermate dal segretario generale del Consiglio per la difesa e la sicurezza nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, che si è dimesso tre settimane fa, dopo aver insultato l’inviato speciale cinese

A Mosca, reagendo a quanto affermato dalla cancelliera Merkel e dal presidente Hollande, il presidente della Duma di Stato (la camera bassa), Viaceslav Volodin, intervenne subito, dichiarandosi indignato per queste ammissioni che commentò su Telegram dopo il periodo natalizio
 
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Calano le immatricolazioni di auto nella UE. Crollano le elettriche (-30% in Germania)​


I consumatori confusi non comprano auto come prima. perché dovrebbero’


La cura sarebbe la marcia indietro sull’Ev a lasciare che i consumatori comprino le auto che vogliono, senza imposizione di stile sovietico. Però la repressione della libertà è troppo avanzata nella UE per poter capire questo semplice, umile, passo.
 

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IFO TEDESCO IN CALO.
L’indicatore Ifo Business per la Germania è inaspettatamente sceso a 88,6 a giugno 2024 da 89,3 a maggio, al di sotto delle previsioni di 89,7.

L'indicatore delle aspettative è sceso a 89 da 90,4 mentre le prospettive attuali si sono stabilizzate a 88,3.

I dati hanno mostrato che il sentiment delle aziende è peggiorato e che l’economia tedesca ha difficoltà a superare la stagnazione.

Nel settore manifatturiero, il clima economico è peggiorato dopo tre rialzi consecutivi.

Il sentiment delle imprese è peggiorato, mentre i fornitori di servizi hanno vedono per contro un futuro più roseo, così come i costruttori che mostrano aspettative meno pessimistiche.
 
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ahia lo ZEW
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Il dato complessivo è letteralmente crollato a 19.2 dal precedente 41.8 e con aspettative che erano fissate per un già poco confortante calo al 34.0. Ma qui signori siamo allo sprofondo.
 

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LA GERMANIA emette un MANDATO DI ARRESTO per un UCRAINO accusato di aver sabotato il NORD STREAM​

Gli atlantonti
di Marco Travaglio



Per capire in quale trappola diabolica s’è cacciata l’Europa, basta unire i puntini delle ultime notizie, che sembrano fatte apposta per gli atlantonti che non vogliono vedere.
1) La Germania, mentre imbottisce l’Ucraina di armi e miliardi, spicca un mandato di cattura per l’incursore ucraino che due anni fa fece esplodere, su mandato di Kiev e con la copertura Nato, i gasdotti Nord Stream 1 e 2, costati 21 miliardi, che portavano il gas russo in Germania e di lì in tutta Europa e che Biden aveva già minacciato di distruggere. Risultato: ora compriamo più gas liquido e scadente dagli Usa, che ce lo vendono a prezzi quadrupli e ci tocca pure rigassificarlo; la Germania in recessione trascina nel baratro l’intera Ue, mentre l’economia americana (come quella russa) va come un treno.
2) Ora che Biden sta per diventare ex presidente, vengono desecretati gli atti sul figlio criminale Hunter che nel 2016, sotto il governo Renzi, chiese aiuto all’ambasciatore a Roma per procacciare affari nella Toscana pidina al colosso energetico ucraino Burisma, di cui era amministratore. Insomma, quello dei Biden per Kiev è un amore disinteressato: platonico.
3) Il più fanatico fra i consiglieri di Zelensky, Podolyak, spiega che l’invasione ucraina della regione russa di Kursk serve a ricattare i Paesi più prudenti della Nato per avere mano libera sull’uso delle nostre armi in Russia. Paesi tipo l’Italia, che ripudia la guerra per Costituzione, come ricorda financo Crosetto (subito linciato dai pretoriani Nato Mieli&Sallusti, che chiamano la Costituzione “ipocrisia” e “odio per l’Occidente”).

Il copione è fisso: il regime ucraino e i retrostanti Usa ricattano l’Europa con menzogne sempre più spudorate, ma i nostri sgovernanti sono ben felici di bersele mettendo mano al (nostro) portafogli e scavalcando le linee rosse che avevano tracciato. Ora Kiev, dopo aver finto di voler negoziare con Mosca per paura di Trump, scatena un blitz militarmente inutile, anzi suicida, che la priva dei reparti migliori condannati allo sterminio, sguarnisce il Donbass dove i russi avanzano vieppiù, al solo scopo di bruciare il tavolo dell’eventuale trattativa. E pretende di farlo coi nostri missili e il nostro permesso. Ma, siccome l’ultima linea rossa è sempre la penultima, dobbiamo prepararci alla prossima: quando i russi completeranno la conquista del Donbass e annienteranno i reparti ucraini a Kursk, Zelensky piagnucolerà che ha finito i soldati e vuole i nostri. I giovani ucraini fuggono all’estero, affogano nel Dnepr, si spaccano le tibie a martellate pur di non arruolarsi. Ma Repubblica canta l’epopea dei “soldati ucraini ‘felici di guidare un tank in Russia’”. È così che si precipita nella Terza guerra mondiale senza neppure accorgersene.
 

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ECONOMIA

Il gruppo tedesco Esprit va in insolvenza e fallimento​


Altro fallimento in Germania, in questp caso nel settore del commercio al dettaglio, dove il gruppo Esprit, con 56 negozi e 1500 dipendenti, ha chiesto la procedura d’insolvenza.


 

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