silpla2000
che bello il yo yo
il m5s sta combattendo come leoni conro una massa di parassiti
I grillini all'attacco contro Pd e Pdl
È caos alla Camera. Boldrini sospende i lavori
Dopo la bagarre scoppiata in Aula tra i deputati M5S e i gruppi Pdl e Pd, la presidente Laura Boldrini è stata costretta a sospendere i lavori e a convocare immediatamente la conferenza dei capigruppo
Caos alla Camera, chiamata a votare sul ddl riforme costituzionali. Dopo la bagarre scoppiata in Aula tra i deputati M5S e i gruppi Pdl e Pd, la presidente Laura Boldrini è stata costretta a sospendere i lavori e a convocare immediatamente la conferenza dei capigruppo.
Il voto, che segue a un primo sì al Senato, aveva visto la Camera favorevole all'istituzione del Comitato per le riforme costituzionali ed elettorali. Si tratta di un primo giro di boia: il provvedimento - che ha un procedimento aggravato, modificando di fatto la Costituzione - prevede infatti una doppia lettura di entrambi i rami del Parlamento.
Le proteste dei grillini hanno reso la votazione di oggi incandescente. Prima del voto, i deputati M5S hanno indossato una maglietta con il tricolore e la scritta "138", a difesa delle procedure ordinarie di revisione costituzionale previste appunto dall'articolo 138 della Costituzione vigente. Hanno esposto cartelli e con la stessa scritta e lo sventolio di qualche tricolore.
Ignazio La Russa, per conto di Fratelli d'Italia, ha quasi preso le difese dei Cinque Stelle. "E' vero - ha detto - che oggi violano il regolamento in Aula e l'altro giorno sono saliti sul tetto di Montecitorio. Ma su altri tetti poco tempo fa sono saliti in
tanti anche di altre forze politiche. Così come di proteste eclatanti ne abbiamo fatte tante in tanti... Piuttosto mi sorprende che proprio loro entrati in Parlamento per il nuovo e contro il vecchiume...".
Il 'ringraziamento' di Alessandro Di Battista (M5S) a La Russa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella maggioranza e alla presidenza.
"La saggezza di alcune parole del presidente La Russa non ci impedirà - ha gridato al microfono il grillino - di mandare a casa anche lui. Ci aspettiamo una sanzione a cinque stelle per quanto fatto in questi giorni: datecela pure, abbiamo violato il Regolamento. Ce la meritiamo e ce la prenderemo. Ma il male dell'Italia vero oggi è l'ipocrisia. Ci siamo sbagliati a dire che il Pd è come il Pdl. Sono peggio di loro: puniteci pure ma bisogna sbattere fuori dal Parlamento tutti questi ladri...".
"Non offenda - ha scandito la presidente Boldrini alle ripetute accuse di Di Battista alla maggioranza - e ricordi che la difesa della democrazia passa anche dalla difesa delle regole".
Simone Baldelli (Pdl) non l'ha fatta finire: "Le chiedo, signora Presidente, di assumere la difesa della onorabilità del mio gruppo politico. E mi aspetto da lei un atteggiamento davvero imparziale. Il problema non è se i deputati del Pd sono peggio o meglio di quelli Pdl. Il fatto grave e vergognoso è che sia consentito a Di Battista di gridare ladri e altri insulti ai colleghi. Questo è il Parlamento, non è un asilo infantile. Serve fermezza e severità".
" E' quello che ho già fatto", ha ribattuto Boldrini a Baldelli:" Stia tranquillo che a Di Battista non sarà consentito di nuovo di infangare e offendere colleghi". Ma a prendere la parola poco dopo di lei, sono di nuovo i grillini, con toni sempre più esasperati.
Alla Boldrini non è rimasto che sospendere i lavori
I grillini all'attacco contro Pd e Pdl
È caos alla Camera. Boldrini sospende i lavori
Dopo la bagarre scoppiata in Aula tra i deputati M5S e i gruppi Pdl e Pd, la presidente Laura Boldrini è stata costretta a sospendere i lavori e a convocare immediatamente la conferenza dei capigruppo
Caos alla Camera, chiamata a votare sul ddl riforme costituzionali. Dopo la bagarre scoppiata in Aula tra i deputati M5S e i gruppi Pdl e Pd, la presidente Laura Boldrini è stata costretta a sospendere i lavori e a convocare immediatamente la conferenza dei capigruppo.
Il voto, che segue a un primo sì al Senato, aveva visto la Camera favorevole all'istituzione del Comitato per le riforme costituzionali ed elettorali. Si tratta di un primo giro di boia: il provvedimento - che ha un procedimento aggravato, modificando di fatto la Costituzione - prevede infatti una doppia lettura di entrambi i rami del Parlamento.
Le proteste dei grillini hanno reso la votazione di oggi incandescente. Prima del voto, i deputati M5S hanno indossato una maglietta con il tricolore e la scritta "138", a difesa delle procedure ordinarie di revisione costituzionale previste appunto dall'articolo 138 della Costituzione vigente. Hanno esposto cartelli e con la stessa scritta e lo sventolio di qualche tricolore.
Ignazio La Russa, per conto di Fratelli d'Italia, ha quasi preso le difese dei Cinque Stelle. "E' vero - ha detto - che oggi violano il regolamento in Aula e l'altro giorno sono saliti sul tetto di Montecitorio. Ma su altri tetti poco tempo fa sono saliti in
tanti anche di altre forze politiche. Così come di proteste eclatanti ne abbiamo fatte tante in tanti... Piuttosto mi sorprende che proprio loro entrati in Parlamento per il nuovo e contro il vecchiume...".
Il 'ringraziamento' di Alessandro Di Battista (M5S) a La Russa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella maggioranza e alla presidenza.
"La saggezza di alcune parole del presidente La Russa non ci impedirà - ha gridato al microfono il grillino - di mandare a casa anche lui. Ci aspettiamo una sanzione a cinque stelle per quanto fatto in questi giorni: datecela pure, abbiamo violato il Regolamento. Ce la meritiamo e ce la prenderemo. Ma il male dell'Italia vero oggi è l'ipocrisia. Ci siamo sbagliati a dire che il Pd è come il Pdl. Sono peggio di loro: puniteci pure ma bisogna sbattere fuori dal Parlamento tutti questi ladri...".
"Non offenda - ha scandito la presidente Boldrini alle ripetute accuse di Di Battista alla maggioranza - e ricordi che la difesa della democrazia passa anche dalla difesa delle regole".
Simone Baldelli (Pdl) non l'ha fatta finire: "Le chiedo, signora Presidente, di assumere la difesa della onorabilità del mio gruppo politico. E mi aspetto da lei un atteggiamento davvero imparziale. Il problema non è se i deputati del Pd sono peggio o meglio di quelli Pdl. Il fatto grave e vergognoso è che sia consentito a Di Battista di gridare ladri e altri insulti ai colleghi. Questo è il Parlamento, non è un asilo infantile. Serve fermezza e severità".
" E' quello che ho già fatto", ha ribattuto Boldrini a Baldelli:" Stia tranquillo che a Di Battista non sarà consentito di nuovo di infangare e offendere colleghi". Ma a prendere la parola poco dopo di lei, sono di nuovo i grillini, con toni sempre più esasperati.
Alla Boldrini non è rimasto che sospendere i lavori