Il conto alla rovescia è iniziato.
Nel primo pomeriggio di martedì, salvo contrattempi dell'ultim'ora, farà il suo ingresso nel Porto di Rotterdam il cargo cinese Yong Sheng, partito da Dalian l'8 agosto scorso.
Ad attenderlo a Maasvlakte 2, la nuova area di espansione portuale del maggiore scalo d'Europa, troverà cameramen e giornalisti, indice di un'attenazione mediatica fuori dall'ordinario.
A rendere storico l'evento, infatti, è la rotta percorsa dalla Yong Sheng: non quella tradizionale, attraverso il Canale di Suez, ma il mitico "passaggio a Nordest", attraversando lo Stretto di Bering e i ghiacci dell'Artico lungo la cosiddetta Northern Sea Route, a Nord della Russia.
Lo scioglimento dei ghiacci
Non è la prima volta che si sperimenta questo tragitto, ma la Yong Sheng è la prima nave porta-container cinese – 19mila tonnellate, operata dal gigante Cosco – a rompere il ghiaccio.
E non si tratta, in questo caso, solo di una metafora: proprio il progressivo scioglimento dei ghiacci dell'Oceano Artico (la cui estensione ha toccato i minimi storici l'anno scorso), oltre a sollevare gravi timori di ordine ambientale, ha rilanciato le quotazioni di questa via marittima che, con una distanza di 15mila chilometri tra Shanghai e Rotterdam rispetto ai quasi 20mila della rotta tradizionale, richiede dai 12 ai 15 giorni in meno di navigazione, 35 in tutto nel caso della Yong Sheng.
Con il risparmio conseguente in termini di carburante.