LA GUERRA NON E' MAi COMBATTUTA PER I MOTIVI DICHIARATI AL POPOLO. LA GUERRA E' DA

E subito dopo, come se non bastasse, Casaleggio dentro la sala inscena la pantomima della guerra (persa) con i fotografi e gli operatori, a cui voleva inibire le riprese e gli scatti.
Vista l’insostenibilità di questa posizione, il guru ha dovuto capitolare.
Ma forse dentro la pretesa del non far riprendere, si nascondeva l’illusione, vagamente orwelliana, di poter cancellare l’imbarazzo mediatico dell’incontro con i potenti, semplicemente privando i media di una immagine, o meglio di una prova della sua presenza.
Se è così, più che di un errore, si è trattato di una grande ingenuità.

La doppiezza grillina si alimenta di questo paradosso non risolto, ma a ben vedere può anche morire di questa contraddizione.
La televisione, che Casaleggio dice di voler combattere, è ancora molto più libera della rete che si può censurare o oscurare con altrettanta facilità.

Lo streaming che per Casaleggio e Grillo avrebbe dovuto scardinare i palazzi del potere, è diventata un’arma a doppio taglio che mette in difficoltà il movimento, ogni volta che viene usato.
 
Casaleggio se proprio voleva, poteva anche andare a Cernobbio, a patto che avesse accettato di mostrare il suo intervento in diretta.
Poteva uscire vincitore se fosse entrato nelle stanze chiuse da rivoluzionario, portando il suo verbo di web trasparenza.
Entrando da “clandestino”, invece, Casaleggio fa sì che sia ancora una volta la televisione a essere ancora rivoluzionaria: perché è solo lo sguardo d’autore del video che ci mostra le contraddizioni del suo viso.
Così come lo streaming del M5s ci rivela che nel Movimento le porte chiuse servono per mascherare la difficoltà della democrazia.

Se non avessimo visto il candido intervento del senatore Luis Orellana, non avremmo potuto misurare la durezza inusitata e ingiusta della reazione che lo ha investito.
Orellana ha semplicemente ipotizzato che si potrebbero fare delle alleanze.
E lo ha spiegato così: «In Sicilia noi siamo al governo».
Apriti cielo: gli hanno dato, nientemeno, che dello “Scilipoti”.
E poi, questa è la cosa incredibile, nel secondo giorno di riunione, lo streaming del Movimento dopo questo strappo imprevisto è stato oscurato.

È per questo che Cernobbio fa male a Casaleggio e alle Cinque stelle.

Perché l’ultima doppiezza che quei novanta secondi minuti di tv hanno mostrato è questa: da un lato il compiacimento del Casaleggio Manager, compiaciuto per essere finalmente entrato nel salotto buono del potere, dall’altro il disagio del Casaleggio guru, preoccupato per il suo cortocircuito comunicativo.
È stata la vittoria del primo Casaleggio, a mettere al tappeto il secondo: e qui, la doppiezza, è diventata conflitto di interessi.


Leggi il resto: E alla fine la tv dà una bella lezione a Casaleggio | Linkiesta.it
 
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Giorno a tutti, è strano e direi buffo stare ad analizzare gli esseri umani...

Gente che accusa di ogni nefandezze un avversario politico di voler costringere ad essere come vuole lui...

La democrazia dice che se uno non approva l'operato di un movimento partito o persona o associazione può semplicemente o ignorarlo o non votarlo.. alla fine non gli sta cambiando la vita, se poi un giorno qs movimento o partito o associazione o persona viene votato dalla maggioranza del popolo allora o accetta democraticamente il verdetto oppure cambia aria....

Viceversa una persona che viene giudicata in vari gradi colpevole deve semplicemente accettare le regole del dovere civico, che implica che una volta condannati se si ricoprono cariche pubbliche o si siede in parlamento.. ci si deve dimettere e stop. Nel parlamento di una nazione non possono sedersi persone condannate dalla giustizia. Non è un bel segnale nei confronti del popolo.
Qs a prescindere di tutte le scappatoie legali che può o meno offrire una legge.

Se si viene giudicati colpevoli si deve accettare il verdetto e stop.. specie se si è circondati come colleggio difensore dai migliori avvocati d'Italia.

Stare a ricorrere contro il proprio paese, quando la stessa persona siede in un posto che rappresenta le istituzioni italiane è semplicemente da vigliacchi, semplicemente il peggio del peggio.

Anche in qs caso, se una persona ha un minimo di senso civico, sconta la propria pena e poi se non gli piacciono le leggi del poprio paese, cambia aria e diventa cittadino del paese a cui si sente più vicino come leggi e senso dello stato.

Purtroppo si vive in un paese dove c'è gente la cui ignoranza non ha confini e tutto quello che sta succedendo lo vive come una telenovela.. peccato che alla fine siano sempre gli stessi a pagare ..

il problema è fino a quando...

Stare a prendersela con gli altri per distogliere gli occhi dell'opinione pubblica è semplicemente vomitevole
 

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