Imm Lombarda (IML) La lunga attesa su un rasoio affilatissimo.... (1 Viewer)

ricpast

Sono un tipo serio
non so....

ditemi voi....

:cool: :D :D

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ricpast

Sono un tipo serio
Oggi è bella tonica con volumi interessanti.

Da notare che l'ascesa di oggi coincide con l'uscita degli ottimi dati di Impregilo (che torna all'utile nei primi 9 mesi del 2006) che riacciuffa e supera (per il momento) i 3,60 euro.

3,60 euro è forse il prezzo a cui Ligresti (tramite IMLO) entrerà in IPG tramite la vendita della quota in IGLI di Efibanca (così come riportato da Bloomberg).
:)
 

ricpast

Sono un tipo serio
Interessantissimo link:

http://blog.libero.it/admetalla/1867536.html

da cui:

RealCaimani:"Conosciamoli da vicino"(1)


“La prima, in ordine di arrivo, è l'Immobiliare Lombarda S.p.A.: è un'antica società immobiliare, quotata in borsa, è uno dei gruppi storici della borsa italiana”.


(Renato Soru, conferenza stampa del 3 luglio 2006. Presentazione delle società candidatesi ad acquistare i beni ex minerari del Sulcis/Iglesiente per la realizzazione di hotels, centri benessere e campi da golf).

A grande richiesta, dopo un lungo e proficuo lavoro di indagine, siamo in grado di raccontarvi (in esclusiva) vita e miracoli delle tre società che hanno deciso di partecipare al bando per la cartolarizzazione dei siti ex minerari, per intenderci, quello voluto tenacemente dal governatore Soru e dalla sua Giunta.

Iniziamo, quindi, con l’Immobiliare Lombarda S.p.A, del Gruppo Ligresti-Fondiaria-Sai.

Vi dice niente ?


La Milano da bere

16 luglio 1992, cinque mesi dopo l’arresto di Mario Chiesa, Salvatore Ligresti, amico fraterno di Bettino Craxi, viene portato in una cella di San Vittore. È accusato di corruzione per aver comprato a suon di tangenti, per la sua società di costruzioni Grassetto, gli appalti della metropolitana milanese e qualche terreno pubblico. Nel 1993 è accusato di aver fatto ottenere alla Sai (tramite mazzette) un superaccordo che unisce Eni e Sai, a cui è affidata la gestione di tutti i contratti assicurativi dell’ente petrolifero. Per Eni-Sai, Ligresti si becca 3 anni e 6 mesi, condanna limata in appello a 2 anni e 4 mesi e confermata in Cassazione. Niente carcere, affidamento ai servizi sociali. Ma la pena ha un risvolto bizzarro: secondo il codice, una condanna definitiva fa venire meno i requisiti di "onorabilità" necessari per guidare le compagnie d’assicurazione. Per questo il pregiudicato Ligresti dovette lasciare tutte le cariche sociali (ad ogni modo, nei mesi scorsi Salvatore Ligresti è stato riabilitato e dunque non ha più impedimenti formali a partecipare a pieno titolo ai Cda).

A sostituirlo ci pensarono i figli. Jonella è Presidente della Fondiaria-SAI, vicepresidente di Premafin S.p.A, vicepresidente di Atahotels S.p.A, Consigliere di amministrazione di Capitalia, di Mediobanca e della RCS (attualmente il 63.527% del capitale ordinario di Rcs MediaGroup – che controlla anche il Corriere della Sera – è in mano ad un Patto di sindacato, di blocco e consultazione, di cui fa parte, con il 5,05%, Salvatore Ligresti); Giulia è Presidente/Ad della Premafin S.p.A e Consigliere di amministrazione della Pirelli & C.; Paolo è anch’esso vicepresidente del Consiglio di amministrazione di Atahotels S.p.A. - la società che controlla gli alberghi del gruppo, tra cui il Tanka Village e relativo impianto di golf di Villasimius (di cui Ligresti è presidente) – ma soprattutto è Presidente della Immobiliare Lombarda S.p.A.

Salvatore Ligresti

Salvatore Ligresti arriva a Milano sul finire degli anni cinquanta. Non ha alcun capitale, solo una laurea in ingegneria conseguita all’università di Padova e un gran fiuto per gli affari. È siciliano, è nato il 13 marzo 1932 a Paternò, in provincia di Catania. Ma è a Milano che stringe i rapporti che gli schiuderanno le porte del successo. Attorno al finanziere siciliano, comunque, a Milano crescono subito leggende nere, che adombrano rapporti sotterranei con la mafia. La domanda che circola nei salotti buoni è: ma dove ha preso, questo signore, tutti quei soldi? Come ha potuto diventare il padrone della Sai un uomo che nel 1978 dichiarava al fisco un reddito di 30 milioni? Come ha fatto a diventare, in pochi anni, uno dei cinque uomini più ricchi d’Italia, uno dei pochi italiani presente nelle classifiche di Forbes e Fortune? Sulla presunta mafiosità di Ligresti vengono compiute anche indagini ufficiali, molto discrete, senza che nulla trapeli. Negli anni Ottanta è già l’immobiliarista più potente di Milano, con in cassaforte, oltretutto, il pacchetto di azioni che gli permette di controllare la Sai e una serie di piccole quote di società importanti, dalla Pirelli (5,4 per cento) alla Cir di De Benedetti (5,2%), dalla Italmobiliare di Giampiero Pesenti (5,8%) all’Agricola Finanziaria di Raul Gardini (3,7%). Tanto che qualcuno comincia a chiamarlo “Mister 5 per cento”. Resta, per la finanza italiana, un oggetto misterioso, dalle origini sconosciute e con un impero dai confini incerti.

Può vantare mille amicizie, tra queste quelle con l’ex senatore missino Antonino La Russa, suo compaesano di Paternò, in provincia di Catania. Uno dei figli di Antonino, Ignazio La Russa, Ligresti lo ha visto crescere: ragazzino, poi mazziere del Msi-Dn, infine leader di An. A lui Ligresti mise addirittura a disposizione la sua tv, Telelombardia, che ha contribuito a rendere famosa quella faccia luciferina. Peraltro, Vincenzo La Russa, il figlio maggiore di Antonino, è Consigliere di amministrazione dell’Immobiliare Lombarda S.p.A. mentre Antonino La Russa Junior Geronimo, figlio di Ignazio La Russa, risulta essere Consigliere di amministrazione della Premafin S.p.A, ovvero della società che controlla l’Immobiliare Lombarda S.p.A. Oggi, però, c’è un altro uomo dentro An che è molto vicino a Ligresti: Massimo Pini, che fu consigliere dell’ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Anche in questo caso il rapporto viene da lontano: da quando Pini era socialista, messo da Craxi a fare prima il Consigliere d’amministrazione della Rai, poi il membro dell’ufficio di presidenza dell’Iri, con la missione di fare la guerra all’allora presidente Romano Prodi. Pini fu prima voluto da Salvatore Ligresti nel Consiglio d’amministrazione della Fondiaria e ora risulta essere vicepresidente dell’Immobiliare Lombarda S.p.A. Più di recente, l’ex premier Silvio Berlusconi, dopo aver recuperato la sua funzione di presidente del Milan, carica che aveva abbandonato in seguito alla legge sul conflitto di interessi, ha fatto in modo - su proposta di Fininvest – di fare nominare nel Cda del Milan Paolo Ligresti, figlio di Salvatore e soprattutto, per quanto già detto, Presidente della società Immobiliare Lombarda S.p.A e del Consiglio di amministrazione di Atahotels S.p.A.


Immobiliare Lombarda S.p.A

L’Immobiliare Lombarda S.p.A è una società immobiliare coinvolta nella gestione e nello sviluppo del patrimonio immobiliare del gruppo Ligresti. Nel 1999 la società è stata costituita in seguito allo scorporo del ramo di azienda immobiliare della Premafin Finanziaria. In seguito, con la fusione tra Progestim (sviluppo dei patrimoni immobiliari) e l’Immobiliare Lombarda, avvenuta nel 2005, il settore Real Estate ha visto nella nuova Immobiliare Lombarda, società controllata da Fondiaria-Sai Spa, un “player” di caratura internazionale. La società vanta un patrimonio di 252 immobili, per 800milioni di euro (23% immobili con destinazione residenziale, 34% immobili con destinazione a terziario, 19% immobili a destinazione commerciale, 24% aree edificabili, aree industriali dismesse e terreni) e da terreni per un totale di 1.4 milioni di metri quadri.

Del Consiglio di amministrazione dell’Immobiliare Lombarda S.p.A. fanno pure parte:

- Antonio Talarico, amministratore delegato e direttore generale;

- Luigi Pisanu, avvocato, consigliere comunale di Sassari per Forza Italia, meglio noto per essere figlio dell’ex Ministro degli interni Giuseppe Pisanu;

Peraltro, il giovane Pisanu, laurea in giurisprudenza alla Luiss di Roma nel 1999, si è distinto per un dottorato presso l’Università di Sassari e pubblicazione de “Le privatizzazioni nella Regione Sardegna”.

Forse il governatore Soru, nel decidere di privatizzare gli ex siti minerari, si è dato alle “buone” letture ?

E peraltro, come già detto, Antonio Talarico è anche Presidente del Consiglio di amministrazione della società Athahotels S.p.A., proprietaria a Villasimius del Tanka Village. Proprio laggiù, a due passi, il sette ottobre si sono ritrovati autorevoli magistrati del Consiglio di Stato, giudici del Tar, l’assessore regionale all’urbanistica, tecnici e ambientalisti per discutere in un qualificatissimo convegno sugli effetti delle norme contenute nel nuovo piano paesaggistico della Sardegna. Peccato che i signori del Tanka Village abbiano costruito senza autorizzazione una grande tensostruttura destinata a meeting vista mare. Una struttura abusiva, per la quale – cogliendo i rumors che arrivano in queste ore dal Palazzo di Giustizia – passerà qualche guaio proprio Antonio Talarico.

Che oggi, in una intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, ha preannunciato l’acquisto da Efibanca del 20% di IGLI, ovvero nella finanziaria che detiene il pacchetto di maggioranza relativa di Impregilo, principale General Contractor italiano per dimensioni e fatturato, attualmente il principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni, dell'ingegneria (realizzazione di infrastrutture per il trasporto, il ciclo di trattamento delle acque e nelle opere per l'ambiente). Nell'ottobre 2005 Impregilo, a capogruppo di una cordata di aziende internazionali, si è aggiudica la gara per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.

Ciliegina sulla torta
A sfrugugliare i bilanci della Immobiliare Lombarda S.p.A del Gruppo Ligresti se ne scoprono delle belle. Tra i cosiddetti azionisti rilevanti di questa società immobiliare compare, come d’incanto, la Banca Intesa S.p.A (8,5%) e la Banca Popolare dell’Emilia Romagna Scarl (2,6%). Vi direte: cosa c’entrano la Banca d’Intesa e la Banca Popolare dell’Emilia Romagna ? Semplice, in questo gioco di scatole cinesi non si può non notare che la prima Banca è l’azionista di maggioranza del Credito Industriale Sardo (CIS), diretto dall’imprenditore turistico Giorgio Mazzella (la moglie è amministratore dell’emittente sarda Sardegna UNO, dove pare essere gradito ospite il governatore Soru). La seconda Banca, invece, controlla il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari, che a loro volta detengono il 16% del pacchetto azionario del CIS. Ed era azionista del CIS, fino a pochi mesi fa, anche la Regione Sardegna, ove partecipava, ancor prima di diventare governatore, come Consigliere di amministrazione, un tale Soru. Poi la Regione, divenuto governatore Soru, ha deciso di vendere la propria quota azionaria per 80milioni di euro. A chi ? A Banca Intesa. A ciò si aggiunga, facendo un passo indietro, che nel Consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna siede, tra gli altri, un tale Gabriele Racugno. Ebbene, sarà un caso, ma nello sfrugugliare i bilanci della Tiscali S.p.A. (dati CONSOB) si scopre che un tale Gabriele Racugno fa parte del Consiglio di amministrazione del noto provvider sardo. Senza malanimo, sono tutte coincidenze, no ? Potevamo dimenticarci della RCS MediaGroup S.p.A, la società che controlla il Corriere della Sera ? No di certo. Ne abbiamo già parlato sopra. Abbiamo pensato a questa società ricordandoci di una bellissima e commovente intervista al governatore Soru di Sabelli Fioretti sul Corriere Magazine di qualche settimana fa. Ebbene, nel Consiglio di amministrazione di RCS MediaGroup S.p.A siede Jonella Ligresti. Tra gli azionisti rilevanti di RCS MediaGroup S.p.A troviamo Capitalia S.p.A. E chi siede nel Consiglio di amministrazione di Capitalia S.p.A ? Semplice, sempre lei, Jonella. Peraltro, sempre tra gli azionisti rilevanti di RCS MediaGroup S.p.A troviamo Banca Intesa S.p.A, la Pirelli & C. S.p.A, Mediobanca S.p.A e… la Premafin S.p.A del Gruppo Ligresti, che controlla l’Immobiliare Lombarda S.p.A. Se poi non vi siete persi, allora annotate che nel Consiglio di amministrazione di Mediobanca S.p.A siede Jonella Ligresti (ma dorme la notte ?) mentre in quello della Pirelli & C ci siede Giulia. Sempre Ligresti.

Abbiamo dimenticato qualcosa, Mr. governatore ? Le faremo sapere....
 

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