la NATO ha terminato il suo sporco lavoro in Libia?

tontolina

Forumer storico
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di Thierry Meyssan
Per una volta, Thierry Meyssan non fornisce una fredda analisi degli sviluppi geopolitici. Racconta i fatti di cui è testimone: la storia del suo amico, l’ingegnere Khaled K. Al-Hamedi. Una storia di orrore e di sangue in cui la NATO incarna il ritorno della barbarie.


Rete Voltaire | Tripoli (Libia) | 2 luglio 2011
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L’International Organization for Peace, Care and Relief (IOPCR) è particolarmente attiva in Algeria, Iran, Sudan e Palestina. Porta soccorso alle vittime di disastri naturali e conflitti armati. La sua azione esemplare a Gaza e in Cisgiordania è salutata d tutti. Qui Khaled el-Hamedi riceve la medaglia del coraggio dalle mani del primo ministro Ismail Haniyeh. Ha ricevuto la stessa decorazione da Mahmoud Abbas. Era una festa di famiglia alla libica Jamahiriya. Tutti erano venuti a celebrare il terzo compleanno del piccolo Al-Khweldy. Nonni, fratelli e sorelle, cugini affollavano la casa di Sorman, 70 chilometri ad ovest della capitale, un grande parco in cui sono state costruite le ville degli uni e degli altri, delle semplici case a un piano.
Nessun sfarzo, ma la semplicità del popolo del deserto. Un ambiente pacifico e unito. Il nonno, maresciallo Al-Hamed Al-Khweldy, vi allevava uccelli: "Questo è un eroe della rivoluzione che ha partecipato al rovesciamento della monarchia e alla liberazione del Paese dallo sfruttamento coloniale. Siamo tutti orgogliosi di lui. Il figlio, Khaled Al-Hamed, Presidente dell’IOPCR, una delle più grandi organizzazioni umanitarie arabe, vi alleva cervi. Una trentina bambini correvano in tutte le direzioni tra gli animali.
Si preparava anche il matrimonio di suo fratello Mohammed, partito per il fronte a combattere i mercenari stranieri controllati dalla NATO. La cerimonia doveva aver luogo qui, tra pochi giorni. La sua sposa era già radiosa.
Nessuno aveva notato che tra gli ospiti si era infiltrata una spia. Fece finta di mandare dei twitter ai suoi amici. In realtà, doveva inviare le coordinate e collegarsi con la rete sociale del quartier generale della NATO HQ.
Il giorno dopo, la notte del 19-20 giugno 2011, intorno alle 2:30, Khaled torna a casa dopo aver visitato e salvato i compatrioti sfuggiti ai bombardamenti dell’Alleanza. E’ abbastanza vicino a casa sua per sentire il fischio dei missili e le esplosioni.
La NATO ne spara otto, da 900 chili ciascuno. La spia aveva messo i marcatori nelle varie ville. Nelle camere da letto dei bambini. I missili sono caduti a pochi secondi di intervallo. I nonni hanno avuto il tempo di uscire di casa prima che fosse distrutta. Era troppo tardi per salvare figli e nipoti. Quando l’ultimo missile ha colpito la loro casa, il maresciallo ebbe il riflesso di proteggere la moglie col suo corpo. Stavano uscendo dalla porta e sono stati proiettati dall’esplosione a una quindicina di metri di distanza. Sono sopravvissuti.
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La casa della famiglia di Al-Hamed bombardata dalla NATO.© Franklin Lamb/Rete Voltaire Quando Khalid è arrivato, c’era solo desolazione. Sua moglie, che aveva tanto amato, e il nascituro, sono scomparsi. I suoi figli per i quali avrebbe dato tutto, sono stati schiacciati dalle esplosioni e dal crollo del soffitto.
Le ville sono in rovina. Dodici corpi mutilati giacciono sotto le macerie. Dei cervi colpiti dalle schegge agonizzano nel loro recinto.
I vicini accorsi in silenzio, sono alla ricerca di prove di vita tra le macerie. Ma non c’è speranza. I bambini non avevano alcuna possibilità di sfuggire ai missili. Si estrae il cadavere decapitato di un bambino. Il nonno recita versetti del Corano. La sua voce è ferma. Non piange, il dolore è troppo forte.
A Bruxelles, il portavoce della NATO ha dichiarato di aver bombardato il quartier generale di una milizia pro-Gheddafi, per proteggere la popolazione civile dal tiranno che la reprime.
Nessuno sa come la cosa sia stata progettata dal comitato degli obiettivi, o come lo stato maggiore ha seguito lo svolgersi dell’operazione. L’Alleanza Atlantica, i suoi lindi generali a quattro stelle e i suoi diplomatici benpensanti, hanno deciso di uccidere i figli dei leader libici per spezzarne la resistenza psicologica.
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Khaled Al-Hamed sulle tombe dei suoi figli e di sua moglie.© Franklin Lamb/Rete Voltaire Dal XIII secolo, teologi e giuristi europei proibiscono l’assassinio delle famiglie. Questo è uno dei fondamenti stessi della civiltà cristiana. Non c’è quasi che la mafia ad ignorare questo tabù assoluto. La mafia, e ora la NATO.
Il 1 luglio, mentre 1,7 milioni di persone dimostravano a Tripoli, per difendere il proprio paese contro l’aggressione straniera, Khaled è andato al fronte, a fornire aiuti ai rifugiati e ai feriti. I cecchini lo stavano aspettando. Hanno cercato di sparargli. E’ stato gravemente ferito, ma i medici hanno dichiarato che i suoi giorni non sono in pericolo.
La NATO non ha terminato il suo sporco lavoro.

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Traduzione di Alessandro Lattanzio



Intellettuale francese, presidente-fondatore del Rete Voltaire e della conferenza Axis for Peace. Pubblica analisi di politica internazionale nella stampa araba, latino-americana e russa. Ultimo libro pubblicato: L’Effroyable imposture : Tome 2, Manipulations et désinformations (éd. JP Bertand, 2007). Recente libro tradotto in italiano: Il Pentagate. Altri documenti sull’11 settembre (Fandango, 2003).


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Carneficina della NATO a Tripoli


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La Libia e la fine delle illusioni occidentali


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I giornalisti che praticano la propaganda di guerra, dovranno risponderne


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Focus


In breve


Controversie
 
I vigliacchi e gli eroi

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di Gianluca Freda
.


Quella che segue è la testimonianza di un utente di Twitter, che si firma Libyan Liberal e afferma di far parte delle truppe lealiste di Gheddafi, sui combattimenti avvenuti ieri tra le forze della NATO e i lealisti nel quartiere di Abu Saleem a Tripoli. All’inizio pensavo che si trattasse di un millantatore, uno dei tanti scemi che impazzano su Twitter e non capivo perché molti siti d’informazione lo prendessero sul serio; ma nel corso dei giorni questo utente ha fornito in anteprima su ciò che sta accadendo a Tripoli notizie molto precise e dettagliate, tutte in seguito confermate da riscontri. Credo dunque, a questo punto, che si tratti di una fonte più che attendibile.





E’ stato lui, ad esempio, ad avvertire per primo e in tempo reale dello sbarco sulle coste libiche dei mercenari francesi e inglesi, che hanno preso il posto degli evanescenti “ribelli”, per la maggior parte arrestati o trucidati dalle truppe lealiste nel giro di un paio di giorni. E’ stato lui a descrivere l’ecatombe di civili perpetrata dalla NATO attraverso i bombardamenti (che da domenica non si sono mai fermati), attraverso le bombe cluster, attraverso la ferocia dei contractors NATO che saccheggiano, uccidono, incendiano, distruggono, stuprano, massacrano la popolazione civile come se avessero di fronte un branco di animali da macello.


Libyan Liberal, nel corso degli ultimi giorni, ha descritto le strade di Tripoli ricoperte di cadaveri di civili, le donne e le bambine stuprate e poi sgozzate dai “liberatori” della NATO di cui va cianciando la nostra stampa, i loro cadaveri abbandonati nudi sul selciato delle strade. Anche le notizie che ha fornito ieri sono state confermate, sia quelle che riguardano la presenza di combattenti provenienti dalla Serbia tra le truppe di Gheddafi, sia quelle relative allo scontro sanguinosissimo tra lealisti e truppe NATO nel quartiere di Abu Saleem. E’ una fonte da seguire con attenzione per avere informazioni sulla situazione a Tripoli e c’è solo da sperare che non ecceda nell’eroismo.
In alto, ho messo un filmato in cui il capo politico degli “insorti” del CNT, Moustapha Abdel Jalil, confessa in diretta TV di aver mentito sulla cattura dei figli di Gheddafi e spiega di averlo fatto per dividere e demoralizzare l’esercito lealista. La cosa che lascia indignati, naturalmente, non è certo il fatto che il capo di una banda di tagliagole abbia mentito, ma il credito incondizionato che tutta la stampa nazionale e internazionale, e perfino la Corte Penale dell’Aja, ha dato alle parole di un bandito criminale, senza minimamente preoccuparsi di valutarle o di attenderne conferma. Un atteggiamento che la stampa nazionale non mostra nessun segno di voler abbandonare.

Lo dimostra la schermata di ieri del sito di “Repubblica” (qui sotto) in cui si dà ancora una volta credito alle affermazioni dei tagliagole (“abbiamo circondato la residenza di Gheddafi”) senza minimamente considerare che la notizia proviene da una fonte dimostratasi inattendibile in infinite occasioni. Mentre “Repubblica” pubblicava questo supplemento di stupidaggini, Gheddafi compariva sulla TV libica Al-Orouba, dimostrando ancora una volta quanto i media libici risultino, almeno da sei mesi, di gran lunga più attendibili dell’ormai indecente stampa occidentale.

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Libyan Liberal (da Twitter, 25-08-2011; traduzione del sito gilguysparks.wordpress.com [con qualche modifica mia]):
“Ad Abu Saleem, combattenti eroici. Siamo pronti ad accettare la morte ora. Bombe della Nato con bombe a grappolo da F-16. Molti morti. Ieri sera siamo andati dietro le linee nemiche a Landanous alto per salvare un gruppo di ostaggi. Molte case saccheggiate nelle aree controllate dai ribelli.
Panico ovunque. I ribelli uccidono chiunque si trovi sulla lista di persone pro-Gheddafi. Ne hanno ucciso a plotoni. Abbiamo ucciso due stupratori e salvato una ragazza la notte scorsa dietro le linee nemiche. Un sacco di non libici nelle file dei ribelli. Bianchi come Norvegesi. Ho visto un ribelle che stava stuprando una bambina di 10 anni. Un altro teneva ferma la ragazza. Entrambi i ribelli sono stati uccisi, essi non meritavano la vita. Alcuni mi chiedono dei video ma non abbiamo macchine fotografiche perché non siamo attori, siamo combattenti. Massacro perpetrato dai ribelli a Tripoli. Il 90 per cento delle persone sono chiuse dietro le porte, soprattutto le persone di pelle nera. I ribelli chiamano tutti Kaffour [nero] e gli spararano a vista. Questo non è Islam questo è razzismo del KKK degli Stati Uniti, i ribelli non si sollevano per Allah ma solo per gli americani. Molti portano la bandiera dei ribelli e anche quella americana. Chiamo i giornalisti perché si facciano un giro a Landanous alto e vedano i corpi prima che i ribelli li rimuovano. Perché non si dice nulla sui crimini dei ribelli? I nervi sono in tensione. La resistenza alla NATO e ai collaboratori è difficile. Bombardano ogni posizione. Molte bombe, non razzi, bombe enormi. Dove sono quelle Nazioni Unite per fermare i bombardamenti NATO sui civili di Abu Saleem? Perché nessuno se ne cura? Dove sono gli arabi?
Non so quanto resisteremo, un’orda di ribelli bombarda Abu Saleem con armi pesanti e bombe e lo stesso fa la NATO. Che i bombardamenti della NATO si fermino e riusciremo a vincere, altrimenti saremo massacrati dai piloti della NATO. Se è il volere di Allah sarà il martirio. Possa Allah permettermi di sopravvivere un giorno in più per salvare più vite, vi prego di diffondere il messsagio, la NATO sta bombardando Abu Saleem, uccidendo civili. I serbi catturati sono in aeroporto, cerchiamo di penetrare lì. Ma la Nato sta sopra il perimetro. Triste, ma non credo che i serbi sopravviveranno, i ribelli sono pazzi da legare. Violentano uccidono e saccheggiano tutto con la copertura della NATO.
Ultimo Tweet per oggi, in attesa del martirio o della vittoria, diffondete il messaggio, la NATO sta bombardando i civili di Abu Saleem solo perché stringono bandiere verdi.”

Fonte: blogghete.aletrvista.org
 
Abbiamo anche il blogger lealista ... ci mancava :D
che volete che dica? Spari m..a sui ribelli
Ma perché non spiega che Gheddafi è stato il primo a sparare
sulla SUA popolazione civile?
Che Bengasi sarebbe stata distrutta dall'artiglieria di Gheddafi?
Ma poi perché si firma lybian liberal? liberal di che? :rolleyes:
 
Abbiamo anche il blogger lealista ... ci mancava :D
che volete che dica? Spari m..a sui ribelli
Ma perché non spiega che Gheddafi è stato il primo a sparare
sulla SUA popolazione civile?
Che Bengasi sarebbe stata distrutta dall'artiglieria di Gheddafi?
Ma poi perché si firma lybian liberal? liberal di che? :rolleyes:

propaganda che serviva per l'attacco


sembra infatti che i famosi ribelli non erano altro che mercenari pagati da ingliterra e francia

e all'inizio erano pochi
poi sono stati affiancati da orde barbare che hanno massacrato per davvero la popolazione civile


cioè
la Nato attacca per difendere i civili.. e che fa?
si comporta peggio di Gheddafi?

quello che riportano e documentano i blogger sono fatti allucinanti di un'atrocità inaudita per opera del "ribelli NATO"

Prendiamo atto che è una vera barbarie e che il metodo di Bush ha fatto scuola

raccontare palle attaccare e utilizzare metodi peggiori...
 
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I Lupi di Einstein


Sanzioni: Tagliare i globalisti fuori dall'umanità


L'Onu sanziona nazioni sovrane, Noi il Popolo Sanzioniamo l'Elite Globale: è tempo di tagliarli fuori dall'umanità.

editoriale di Tony Cartalucci
Land Destroyer Report

Il primo passo per distruggere un nemico trincerato è tagliarlo fuori dal resto del mondo. I globalisti della NATO, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, il Qatar e altri, hanno illustrato questo principio in Libia su più livelli.



Prima hanno tagliato la nazione della Libia dal mondo esterno, imponendo embarghi sulle armi e commerciali al governo libico, bloccando le loro spiagge, e prendendo il controllo del loro spazio aereo. Mentre le brigate del terrore del Gruppo combattente islamico libico (LIFG) di Bengasi spazzavano tutto il paese sotto la copertura della Nato, seminando stupro, omicidio, e brutalizzazione sul loro cammino, i globalisti hanno iniziato ad organizzare l'accerchiamento e l'isolamento delle singole città libiche, permettendo (e dando sostegno) ai ribelli di tagliare cibo, forniture mediche, gas da cucina, elettricità e, inimmaginabile, persino l'acqua, per sottomettere le popolazioni affamandole letteralmente.



Mentre il popolo della Libia ha dimostrato immensa decisione contro questa strategia, è solo per l'incompetenza della NATO e la mancanza di forza d'animo, carattere, o di qualsiasi desiderabile qualità umana tra i ribelli che questo processo di isolamento e assedio del popolo libico non è riuscito.

Che l'assoluta beffa delle sanzioni delle Nazioni Unite all'intervento militare della NATO in Libia stia generando il concetto artificioso di "responsabilità di proteggere (R2P)" è evidente mentre i civili in fuga dalla città libica di Sirte accusano la Nato di genocidio , bombardamenti di scuole, ospedali e case e uccisioni di massa di persone innocenti. Inoltre, sotto la copertura della Nato, intere città libiche sono state sterminate, con la popolazione arrestata, uccisa o esiliata e derubata dei suoi beni. Un esempio, Tawarga, riportato dal Telegraph nell'articolo, "la città fantasma di Gheddafi dopo il ritiro dei lealisti" ha coinvolto un paese di 10.000 persone ai quali i ribelli hanno detto non sarebbe mai stato permesso di tornare alle loro case.

Agli americani durante la Seconda Guerra Mondiale fu chiesto di prendere posizione contro il fascismo in Europa e l'imperialismo in Asia orientale, di intervenire nelle trasgressioni di Germania e Giappone contro la sovranità delle nazioni vicine. Col senno di poi, gli inglesi e gli americani erano altrettanto colpevoli dal momento che preparavano i loro imperi, ma ipocrisia a parte, essere all'altezza di fermare la costruzione di un impero sull'umanità libera è davvero una nobile causa. Chi sarà all'altezza della situazione oggi, contro Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Qatar, membri della NATO e quelli che sostengono le illegittime Nazioni Unite, l'artificiosa Corte penale internazionale ed altre egoiste "istituzioni internazionali" che stanno facendo a modo loro con questo pianeta? Chi? E come?

Non è solo la Libia ad essere nel mirino.

L'Afghanistan ha subito un decennio di occupazione e guerra per mano di un cartello corporativo-finanziario, bancario che si fa chiamare "globalisti ".

Anche l'Iraq sta subendo un governo delega grato alle potenze di invasione straniere. Il popolo ugandese viene letteralmente massacrato in modo che i banchieri anglo-americani possano raccogliere vaste estensioni di terra per alimentare l'ennesima truffa economica Ponzi, basata non sulla moneta a corso forzoso, ma sugli ancora più inverosimili "crediti di carbonio". Quando si guarda alla quantità di risorse a disposizione dei "globalisti" ci si sente sopraffatti e ci si chiede naturalmente cosa si può fare contro una tale sfrontata, totale indifferenza per la vita umana, la sovranità umana, e i diritti umani?

La risposta ci sta di fronte ogni volta che prendendo i giornali corporativi o girando sui canali di notizie corporativi vi troviamo la parola "sanzioni". Noi, il popolo, dobbiamo imporre sanzioni contro i globalisti, e non c'è nemmeno bisogno di un mandato delle Nazioni Unite per farlo.

Si tratta semplicemente di individuare le aziende e le istituzioni che stanno consentendo l'agenda globalista, boicottandoli sistematicamente, e alla fine sostituirli interamente a livello locale o regionale. Non c'è nulla che una multinazionale possa fare che il moderno stato-nazione non possa fare, e in molti casi, non c'è niente di quello che le multinazionali possono fare che la gente non possa fare anche a livello locale.

E mentre la tecnologia avanza sia in termini di informazione che di produzione, questa equazione punterà sempre più a favore di "noi del popolo".

Il predatori del globalismo hanno dimostrato senza ombra di dubbio la loro ipocrisia dichiarando i loro obiettivi di istituire un "ordine internazionale" basato sullo stato di diritto, dove "lo stato di diritto" si applica solo a loro stessi, che sfacciatamente, e costantemente violano perfino i loro stessi artificiosi mandati, editti, e risoluzioni quando gli fa comodo.



In Libia, la "responsabilità di proteggere" si è trasformata in omicidi mirati, cambio di regime, e conquista della nazione (leggi: neo-imperialismo) prima che la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite uscisse dalla stampante - una conclusione scontata in progettazione da 30 anni, descritta solo come "intervento umanitario" a beneficio del pubblico. Così i globalisti hanno dimostrato che essi sono incapaci di spadroneggiare sull'umanità con il loro "ordine internazionale", e senza dubbio hanno dimostrato la necessità di estirpare interamente dalla società la loro mal concepita nozione di "governance globale".

I globalisti hanno costruito questa enorme quantità di potere impressionante solo attraverso la nostra complicità. Noi ogni giorno, mese, anno, e di generazione in generazione paghiamo tra le altre, anche le aziende in continua espansione che formano l'elite mondiale.



Noi scegliamo di acquistare presso i loro negozi, di comprare i loro prodotti, di utilizzare i loro servizi, di cambiare valuta e conservare moneta nelle loro banche.

Decidiamo di dedicare il nostro tempo, energia e attenzione ai loro spettacoli sponsorizzati dalle corporazioni, sia in pista, che sul campo da calcio, di basket o di baseball.



Ci viene detto che il destino della nostra nazione è determinato alle urne, e che l'unico modo per ottenere un cambiamento reale è quello di scegliere tra diversi, venduti, corrotti, egoisti politici, che manco a dirlo, servono i globalisti, non il popolo. In realtà, votiamo tutti i giorni, con un voto molto più efficace e di più ampia portata rispetto a qualsiasi cosa accada in tempo di elezioni. Votiamo con i nostri acquisti, la nostra scelta di come trascorrere il tempo libero, e il modo in cui utilizziamo le risorse che abbiamo a nostra disposizione.

Sarebbe ragionevole, che, non riversando denaro nelle corporazioni, istituzioni dei globalisti, e distogliendo noi stessi dalle loro distrazioni, potessimo cominciare ad abrogare gran parte di questo potere ingiustificato che hanno accumulato.

Alla fine, potremo cominciare a sostituire le istituzioni corrotte, egoiste che abbracciano tutto il mondo e pretendono di dominare su tutta l'umanità, con le istituzioni locali che servono il popolo.

Non è qualcosa che sarà fatta durante una notte, ci vorrà del tempo. Anche i globalisti, con il loro potere senza fine, sono costretti a rafforzare gradualmente la presa sui loro nemici, anche quelli piccoli come la Libia.

Sicuramente tutti oggi potremmo facilmente farla finita con la Coca-Cola e la Pepsi, così come spegnere i diversivi sponsorizzati dalle corporazioni nelle TV e sui campi sportivi. Se non ci riusciamo forse non meritiamo la libertà e la prosperità, ma solo la semplice, fugace illusione di essa che ci viene offerta dai nostri signori globalisti quando gli fa comodo. I Padri Fondatori degli Stati Uniti sarebbero molto probabilmente sconvolti da quanto gli americani moderni hanno rinunciato alla fiducia in se stessi, alla libertà, all'indipendenza per l'illusione della sicurezza, della convenienza e anche del divertimento. Dobbiamo smettere di cercare eroi che ci salvino, e guardarci semplicemente allo specchio. Noi siamo la chiave per la nostra salvezza, perchè nessuno si preoccupa dei nostri interessi più di noi, il popolo, le nostre famiglie, e le nostre comunità vicine.

Cerchiamo di impegnarci ad imporre "sanzioni" sui globalisti. Tagliamo questi degenerati megalomani fuori dal mondo che desiderano tanto dominare. Lasciamo i loro stadi vuoti, le loro compagnie aeree nell'indigenza, i loro posti di blocco desolati, le loro depresse aziende piene di merci fatte da schiavi cinesi in città virtuali fantasma, le loro banche di fiducia e affidamento per l'attività economica come quel gioco di monopoli che raccoglie polvere nell'armadio.

Metterli fuori dal mercato, metterli fuori dal mercato per sempre.

Essi hanno dimostrato senza ombra di dubbio che loro, non qualche fondamentalista che abita in una grotta o qualche colonnello libico, sono la più grande minaccia che l'umanità affronta.

Per un elenco parziale delle aziende che assolutamente devono essere messe fuori dal mercato leggi: "Fare i Nomi ". Per capire perché le aziende, anche apparentemente benevole come Pepsi e Coca-Cola sono complici dei crimini più eclatanti contro l'umanità, leggi: " Distruggere i globalisti ". Per alternative al vasto paradigma globalista di consumo, leggi: "Il Peggior Incubo dei Globalisti".
Fonte: Land Destroyer Report 27 Settembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com
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ricordo che l'Italia ha speso per il ministero della guerra solo nel 2010
ben 27 miliardi

epperò hanno tagliato l'indennità di accompagnamento agli handicappati


insomma invece di aiutare i deboli della propria nazione
preferiscono uccidere
 
HO trovato una considerazione fuori dal coro.... su cui mediatare... magari anche solo per cassarla oppure riconsiderare le proprie opinioni ed aggiornarle

Il Risiko mondiale e le bande dei furbi
Il Risiko mondiale e le bande dei furbi

Pubblicato il 18. ott, 2011 in Finanza

Prendete una catenella e mettetela sul tavolo. Quanto riuscite a farne sporgere prima che cada ?
La catenella è il commercio mondiale (WTO).
Che piaccia o meno, la regola è semplice: tutti i paesi che si collocano in questa logica di scambio non possono eccedere nello sbilanciamento, pena cadere, ma cadere tutti.
Nei paesi occidentali abbiamo garanzie sociali e paghiamo buoni salari, però compriamo molte merci prodotte in paesi con garanzie sociali nulle e salari da sopravvivenza. Coi nostri soldi quei paesi comprano il nostro debito a patto che noi continuiamo a comprare le loro merci ed a pagare gli interessi sul debito.
Ha funzionato fino ad ora come trasferimento di ricchezza dai ricchissimi ai poverissimi e potrebbe continuare a funzionare, aggiustando il tiro e facendo in modo che da noi le garanzie sociali calassero di poco e dagli altri crescessero insieme ai salari in modo tale da poter aumentare la domanda interna e quindi l’autoconsumo.
E’ un sistema collaudato, ha funzionato in tutti i dopoguerra e avrebbe funzionato anche adesso. Ma sono arrivate le bande dei furbi, quelli che vogliono tutto:

  1. Gli integralisti, che vogliono il potere nel Medio Oriente petrolifero.
  2. I controllori dell’energia mondiale (produttori e raffinatori) che temono di perdere il potere.
  3. Gli speculatori finanziari.
1. I primi hanno predicato l’odio e fomentato massacri, addossando tutte le colpe ad Israele, che volendo sopravvivere, di colpe ne ha molte, ma hanno chiesto agli sceicchi arabi soldi per le armi e mai per lo sviluppo economico dell’area. Perché? Perchè vogliono alzare il livello di rabbia e far saltare proprio gli sceicchi. Gli sta andando male, il popolo di internet legge, capisce ed è andato nelle piazze egiziane, tunisine, libiche e siriane con una visione del tutto diversa. Attenzione però, anche Komeini fu “portato” dai giovani iraniani, ma poi, complice la solita politica lungimirante dell’occidente, ci siamo trovati Ahmadinejad.


2. I secondi fanno eleggere persone inqualificabili da manovrare come marionette. George W. Bush, ad esempio, lo hanno mandato a schiantarsi in Afghanistan, dove solo un masochista sarebbe andato, vista la fine che ci avevano fatto i russi che non erano noti per il rispetto dei diritti dell’uomo, e poi in Iraq. Si potrebbe dire : per il petrolio iracheno. Balle, solo per sfracellare economicamente la più grande potenza militare mondiale e guidarla come e dove vogliono.

3. I terzi, sono i più pericolosi, perchè hanno soltanto un driver, fare soldi e per farne tanti bisogna prenderne a moltissimi. Cioè a tutti noi. Sono questi i più temibili. I primi possiamo tentare di contrastarli con l’informazione, i secondi forse sul piano politico, ma questi chi li può fermare? C’è un problema di tempo, questi lavorano sui giorni ed a noi per far cadere governi, rinnovare liste, porre in atto strumenti adeguati occorrono anni. A meno di non incazzarci (con buona pace di Hessel che siccome è un signore si indigna) con chi li può contrastare, scendere in piazza e pretendere che facciano subito quello che serve. Al Raphael sono bastate le monetine, qui serve stargli addosso notte e giorno. La catena non può sporgere più di tanto e noi in Italia, non stiamo più sul tavolo.
 
Libia: La Russa, morte Gheddafi confermata al 99% Dowjones MILANO (MF-DJ)--"La notizia" della morte di Gheddafi "non e' stata ancora ufficializzata dalla Nato. Il Cnt ha dato la notizia come certa mentre la Nato si riserva qualche ulteriore verifica. Comunque al 99% e' confermata sia la morte che l'identita'".
Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ai microfoni di Sky Tg24, precisando che "mi pare un po' troppo presto per dire quanto fuoco e' stato usato, se e' stato ucciso combattendo o mentre stava scappando"
Con la morte di Gheddafi, ha concluso La Russa, "e' finita la fase di transizione. Oggi comincia una nuova fase di stabilizzazione e crescita. E' una nuova Libia che sta nascendo". red/alb
(END) Dow Jones Newswires
October 20, 2011 08:55 ET (12:55 GMT)
 

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