La posta del cuore.

Perché cacchiate? I primi tre sono senza dubbio migliori, e di gran lunga, rispetto agli altri...specialmente i primi due diretti da Luciano Salce...:-o
 
Oggi recensiamo l'ultima opera del Lupo solitario, Stefano Benni: "Di tutte le ricchezze"

Volo e leggerezza sono gli aggettivi per caratterizzare l'ultima opera di Benni; leggerezza come esito di faticosa conquista di saggezza e "purezza", frutto a loro volta di un duro processo catartico che vede l'isolamento, anche fisico con la fuga dalla città, come condizione essenziale. Si respira l'idealizzazione che solo una buona vecchiaia non ha trasformato, al contrario, in rancore.

Con "Di tutte le ricchezze" credo si apra il terzo capitolo esistenziale e letterario di Stefano Benni.
Il primo, che potremmo definire rosso, è stato quello del combattimento ( Comici spaventati guerrireri, Baol, La Compagnia dei celestini, ecc.).
Il secondo, che potremmo definire viola, è stato il periodo della constatazione della sconfitta ( Elianto, Spiriti, Pane e Tempesta, ecc.).
Adesso siamo entrati nell'autunno esistenziale, che solo la sciatteria farebbe coincidere con il prologo all'inverno.
No, questo autunno è arancione, è una stagione ancora generosa di fatti e sentimenti, che insegna a superare l'egocentrismo e l'egoismo, che insegna ad essere creatura e non predatore di questo mondo.

Gli antichi estimatori del Lupo non possono resistere a seguirlo in questi nuovi sentieri, mentre mi permetto di consigliare la lettura a chi non conoscesse Stefano Benni: incontrerete la poesia, non quella in rima, ma quella della rinuncia e dell'attesa, cosa assai rara in questo mondo in cui siamo diventati tutti un pò troppo ragionieri.
 
Oggi recensiamo l'ultima opera del Lupo solitario, Stefano Benni: "Di tutte le ricchezze"

Volo e leggerezza sono gli aggettivi per caratterizzare l'ultima opera di Benni; leggerezza come esito di faticosa conquista di saggezza e "purezza", frutto a loro volta di un duro processo catartico che vede l'isolamento, anche fisico con la fuga dalla città, come condizione essenziale. Si respira l'idealizzazione che solo una buona vecchiaia non ha trasformato, al contrario, in rancore.

Con "Di tutte le ricchezze" credo si apra il terzo capitolo esistenziale e letterario di Stefano Benni.
Il primo, che potremmo definire rosso, è stato quello del combattimento ( Comici spaventati guerrireri, Baol, La Compagnia dei celestini, ecc.).
Il secondo, che potremmo definire viola, è stato il periodo della constatazione della sconfitta ( Elianto, Spiriti, Pane e Tempesta, ecc.).
Adesso siamo entrati nell'autunno esistenziale, che solo la sciatteria farebbe coincidere con il prologo all'inverno.
No, questo autunno è arancione, è una stagione ancora generosa di fatti e sentimenti, che insegna a superare l'egocentrismo e l'egoismo, che insegna ad essere creatura e non predatore di questo mondo.

Gli antichi estimatori del Lupo non possono resistere a seguirlo in questi nuovi sentieri, mentre mi permetto di consigliare la lettura a chi non conoscesse Stefano Benni: incontrerete la poesia, non quella in rima, ma quella della rinuncia e dell'attesa, cosa assai rara in questo mondo in cui siamo diventati tutti un pò troppo ragionieri.

:love: come e' bravo, Cicoria! :):)
 

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