la razzista comedìa

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Il mondo greco è caratterizzato dalla contrapposizione tra greci e barbari, tra la cultura della libertà e della legge e quella del dispotismo. Tale contrapposizione, che si era venuta a creare durante le guerre contro la Persia ed è il fondamento su cui Aristotele giustifica l’istituto della schiavitù. Secondo il filosofo greco, infatti, gli uomini si dividono in “liberi per natura”, idonei a comandare, e in “nati per essere schiavi”, atti ad essere guidati in quanto prettamente irrazionali. A questa seconda razza di uomini appartengono gli schiavi. Nell’antica Grecia la discriminazione è indirizzata soprattutto verso gli schiavi, mentre gli stranieri che vivono in maniera stabile in una qualsiasi polis greca, cioè i meteci hanno la libertà anche se non possono fruire di diritti politici e avendo obblighi quali versare una tassa annuale e prestare il servizio militare.
Il mondo romano è caratterizzato da un atteggiamento di disprezzo nei confronti dei barbari: nelle opere di Cicerone e Tacito ad esempio i Germani, i Galli, i Celti sono ritenuti inferiori in quanto selvaggi e rozzi. I Romani consideravano gli stranieri di cultura inferiore e soggetti pericolosi proprio perché diversi per usi, costumi e lingua. Va però evidenziato che non esistono pratiche discriminanti basate su sangue o colore della pelle.


appunto :)
Cesare fece diventare cittadini romani gli 'inferiori' Celti
e i romani non avevano discriminazioni particolari sulla razza

si potrebbe dire che era una delle forze dell'impero: la multietnicità
e anche una visione del divino assai particolare:
'per il popolo tutti gli Dei sono ugualmente veri
per i filosofi tutti ugualmente falsi
e per i magistrati, tutti ugualmente utili'


... speta che cerco ...
 
Ma ve lo immaginate un raduno con Claire, GG, Lozzoppodiferro, f4f e Ingatio ? Non ho voglia di trovarmi in una sala professori
:squalo::squalo::squalo:

Ci raduneremo io e gassato a ricordare i tempi che furono di quando c'era ddo:rolleyes: :violino:
 
Nei tempi antichi gli uomini potevano essere perseguitati per motivi religiosi, politici, sociali, culturali... ma non lo sono mai stati per motivi biologici.

E' vero che in Grecia Aristotele giustificava la schiavitù dicendo che "per natura" alcuni comandavano e altri obbedivano (schiavi cioè si nasce non si diventa), ma questa differenza era -secondo lui- determinata dal "caso" e comunque non comportava l'eliminazione fisica dello schiavo, né si riteneva che, in via del tutto eccezionale, uno schiavo non potesse, una volta affrancato dal padrone, arrivare ai livelli di una persona libera.


Aristotele credeva che l'attitudine fisica a comandare o a servire dipendesse dall'inclinazione del carattere:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:: in tal modo non si rendeva conto di quali differenze sociali potevano impedire a uno schiavo di comandare o comunque di far valere le sue reali potenzialità (da notare che molti schiavi, almeno all'inizio, furono popolazioni libere vinte in guerra).



I "barbari" (altro concetto razzista, che tarda a morire) erano considerati tali, dai greci e dai romani, per motivi culturali non biologici (anzi, sul piano biologico, molti li consideravano superiori, perché più robusti fisicamente dei latini). Il disprezzo che si aveva per la loro arretratezza culturale, tecnica, scientifica, militare ci ha sempre impedito di cogliere gli aspetti positivi del loro stile di vita, dei loro valori tribali.

I greci e i romani, più che legare il sangue alla razza, legavano il concetto di cittadinanza (che rendeva giuridicamente liberi) a quello di civiltà (che rendeva superiori nello "spirito"). La cittadinanza (cioè il privilegio di appartenere a un popolo evoluto) veniva concessa soltanto a chi accettava i valori della civiltà greco-romana e da questa civiltà veniva riconosciuto idoneo. Era un privilegio sociale, politico e giuridico, non certo biologico. In virtù di questo privilegio il cittadino poteva guardare con disprezzo le altre culture e civiltà.

Nel Medioevo i cattolici europei si consideravano superiori a tutte le altre popolazioni del mondo non solo per motivi culturali ma anche e soprattutto per motivi religiosi: di qui il disprezzo e le persecuzioni di ebrei, musulmani, eretici, pagani (incluse le guerre all'interno dello stesso cristianesimo, fra cattolici e ortodossi, fra cattolici e protestanti). Naturalmente vi furono anche dei cattolici - come ad es. Bartolomeo de Las Casas- che sostennero l'uguaglianza degli uomini, a prescindere dalle loro differenze etniche o religiose. D'altra parte gli stessi vangeli erano chiaramente orientati verso l'uguaglianza universale degli uomini.
 
colgo l'occasione per un piccolo computo

le vittime stimate dagli storici della conquista della Gallia ammontano a circa 1 milione di individui in un decennio
Conquista della Gallia - Wikipedia

eppure non vedo proliferare una pubblicistica bloggistica sugli orrori del politeismo ne le prefiche stracciarsi le vesti sulla necessità di espellere dalla nostra cultura i frutti di tali orrori
"Va bene, ma a parte le fognature, vino, medicina, istruzione, asini pubblici in orario, ordine pubblico, irrigazione, strade, spiagge libere non inquinate, bilancia dei pagamenti in attivo... che cosa hanno fatto i Romani per noi?"
citato da Brian di Nazareth

:ciao:


... la riunione dei congiurati, un pezzo mitico
superato solo da quello di Pomponio Pisellonio :lol:
tu ed io abbiamo assai in comune :up::up:
un giorno che son lì dalle tue parti ci si fa un bicchiere :)
(proprio domeninica mio cugino m'ha regalato una bottiglia di Sfursàt)
 
come fate a leggere scexpir che era antisemita ?

Korinthia Monforte : Sull'antisemitismo shakespeariano


opinione di konrintha ;)

leggi qwesto pezzo ...
« Mi ha maltrattato, ha gioito delle mie perdite, disprezzato i miei guadagni, raffreddato i miei amici, riscaldato i miei nemici, insozzato il mio abito, disprezzato il mio popolo e per quale motivo? Perché sono ebreo! Forse che un ebreo non mangia come gli altri esseri umani? Se lo pungete non prova dolore? Non si ammala delle stesse malattie dei gentili? E non si cura con le stesse medicine? »
(Shylock - Atto III scena I)

senza manco contestualizzare !! ;9
 
opinione di konrintha ;)

leggi qwesto pezzo ...
« Mi ha maltrattato, ha gioito delle mie perdite, disprezzato i miei guadagni, raffreddato i miei amici, riscaldato i miei nemici, insozzato il mio abito, disprezzato il mio popolo e per quale motivo? Perché sono ebreo! Forse che un ebreo non mangia come gli altri esseri umani? Se lo pungete non prova dolore? Non si ammala delle stesse malattie dei gentili? E non si cura con le stesse medicine? »
(Shylock - Atto III scena I)

senza manco contestualizzare !! ;9

Basta, chiudo il Forum. Tutti questi discorsi mi fanno uno stranissimo effetto:-o
 

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