Le scosse del mercato
Questo fine settimana un cenno doveroso a Parmalat: effettivamente ancora una volta la realtà a superato la fantasia; infatti seppur consapevole che la sociatà era gestita in maniera alquanto strana la voragine finanziaria a cui sottostavano le attività industriali risulta un vero orrore dei mercati. Eppure il paese, invece che adottare scelte più o meno discutibili ma sincere come quelle adottate dal governo francese coi salvataggi a ripetizione delle varie Alcatel FT e Alstom in contrasto con l'ordinamento europeo oppure draconiane come quelle tedesche nel caso dei diversi fallimenti succedutesi negli ultimi anni, preferisce dilaniarsi in una lotta tra poteri forti cha danneggia il tessuto industriale e risulta in assoluta dannosa per il paese che rimane ancora una volta avvolto nell'insicurezza e nell'incertezza.
Dal punto di vista tecnico seguirei i bond che più hanno allargato gli spread in questi ultimi giorni pur non essendo direttamente coinvolti (Fiat Cir) oppure azioni quali Cremonini che a causa del settore di appartenenza e dell'elevato indebitamento che si porta dietro potrebbe essere stata punita oltre ogni demerito...
Il secondo cenno riguarda l'IPO di successo di China Life sottoscritta per 27 volte che segnala ancora una volta la voglia di Cina del mercato mondiale. A questo punto però la voglia del mercato è a priori e seppure l'investitore individuale non sia ancora pienamente partecipe (ma i trader si...) la parola Cina viene nominata quasi quanto la parola tecnologia all'inizio del 2000. Un potenziale esiste ancora ma le contraddizioni che si stanno sviluppando sono una minaccia reale.
Infatti mentre le azioni china quotate in Usa (o che comunque abbiano a che fare con la cina come alcune small canadesi legate all'estrazioni di commodity in Asia) volano, mentre le H shares quotate ad Hong Kong sono cresciute per più del 100% e le red chips sono a + 40% ad un anno, lo Shangai composite, il mercato esclusivamente interno segnala un mercato non lontano dai minimi. Ora o gli investitori individuali Cinesi non credono alla loro economia oppure non hanno la liquidità per entrare su questo tipo di mercato. Questo espone il mercato Cinese agli shock che nel passato hanno investito altri mercati emergenti quando la liquidità e gli investimenti si volatilizzano alla ricerca di porti più sicuri.
Per quanto riguarda il mercato US la sua crescita viene arricchita da sempre nuove divergenze. Dopo la debolezza del Compq nei confronti dell'INDU che segnala una maggiore prudenza degli investitori ( e potrebbe favorire i titoli difensivi su tutti i mercati.. vedi il post di Zen-lento su Tim) ora anche i titoli Gold tendono a segnalare debolezza nei confronti del fisico segnalando un prossimo top del settore che di solito è ritardatario nei confronti del resto del mercato
C'è poi da notare il COT che, come indicato da Gù presenta i commercial in fase di riduzione delle posizioni short (anzi una minore crescita per l'esattezza..) in presenza di indici in crescita segnalando il loro rispetto per il trend in atto. Vi invito comunque a soffermarvi sulla crescita dell'open interest che nel recente passato ha segnalato importanti inversioni del trend di medio/breve: il rally di inizio anno, il bottom di marzo, la correzione di giugno e di settembre.... e ora?
Per il breve uno sguardo al rapporto dei volumi tra Nyse Compq che hanno raggiunto dei valori che di solito negli utlimi mesi hanno segnalato un botom per l'indice tecnologico. In caso di ulteriore discesa probabilmente l'indice potrebbe patire maggiormente